La parola non preparata

RACCOLTA DELLE PAROLE DELLE SETTIMANE SCORSE

(vedi parola della settimana)

N.B. La nostra comunità utilizza la Bibbia Interconfessionale in lingua corrente


MARTEDI’ 27 GIUGNO 2023

 

1 Corinzi 1,4-6: "Ringrazio sempre il mio Dio per voi, perché vi ha dato la sua grazia per mezzo di Cristo Gesù, attraverso di lui vi ha arricchito con tutti i suoi doni: tutta la predicazione e tutta la conoscenza. Il  Cristo che vi ho annunziato è diventato il solido fondamento della vostra vita."

La sapienza è ciò che il Signore vuole trasmetterci. E' nella sua volontà che noi chiediamo con tutte le nostre forze e desideriamo con tutto il nostro cuore di diventare il tempio della Sua Sapienza. E' la conoscenza di Dio ciò che il Signore e lo Spirito vogliono donarci ed è una Parola di introduzione al tema di questa sera che è "La conoscenza della Sapienza di Dio" che non è per i dotti ma per i semplici, i piccoli come gli apostoli scelti dal Padre e chiamati da Gesù che hanno ubbidito e hanno iniziato a seguirlo.

 

TESTIMONIANZE

 

FIORELLA

A causa di problemi ai denti, Fiorella ad ottobre subisce un intervento e conseguentemente assume un antibiotico fortissimo che le sballa tutti i valori del sangue. Da quell’episodio Fiorella non si sente più bene tantoché il medico la tiene monitorata perché con il passare del tempo cala di peso. Fiorella intensifica la sua preghiera chiedendo al Signore di aiutarla a riprendersi e la guarisca. Un martedì sera, durante la preghiera di guarigione, in una Parola di Conoscenza, il Signore tramite la sorella Bertilla, dice che stava rimettendo nella normalità i valori del sangue. Fiorella crede che quella Parola fosse anche per lei. Dopo qualche giorno si reca dal dottore con gli esami di controllo che aveva fatto. Il medico stupito conferma che tutti i valori erano rientrati nella norma. Di fronte a questo fatto incredibile, Fiorella testimonia la sua fede per il Signore e, dopo una riflessione, anche il medico le conferma di essere convinto che era stata la preghiera e che nella vita bisogna sempre pensare in bene. Il Signore è un Dio buono, che ama e aiuta i suoi figli. Quando Lo invochiamo con fede, Lui risponde e ci aiuta. E’ fedele alla Sua Parola che dice: “Tutto quel che chiederete nella preghiera, se avrete fede, lo riceverete.” Mt 21:22

 

LORETTA

Tre mesi fa Loretta effettua l’ asportazione di un neo. L’esito dell’esame istologico risulta positivo evidenziando che in realtà era stato asportato un melanoma. Il medico le dice con tono sollevato che erano intervenuti in tempo utile evitando che il melanoma progredisse ma Loretta non capisce a cosa si stava riferendo con questa affermazione. Allorché il dottore le spiega le conseguenze che avrebbe potuto affrontare se avessero ritardato l’operazione ringraziando egli stesso il Signore. Loretta ringrazia e loda il Signore con tutto il cuore per tutti i fratelli che hanno pregato affinchè l’ intervento procedesse bene comprendendo anche che il Signore aveva sollevato la sua mente dalla grande preoccupazione che avrebbe avuto  se avesse capito la diagnosi. Il Signore ama i suoi figli e li preserva nel corpo, nell’anima e nello spirito. “Sia Benedetto ogni giorno il Signore, il Dio che ci salva e ha cura di noi”. Sal 68:20 



MARTEDI’ 09 MAGGIO 2023

 

Giacomo 1,5-8: "Se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà: perché Dio dà a tutti volentieri e  generosamente. Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare. Chi dubita è come un'onda del mare mossa dal vento, sospinta qua e là. Un uomo simile, indeciso e incoerente in tutto quel che fa, non si illuda di ricevere qualcosa dal Signore."


E' importante avere fede e saggezza. E' bello sapere che possiamo chiedere a Dio la saggezza e che se noi gliela chiediamo, Lui ce la dà perché è generoso, sempre dona in abbondanza. Chiediamo a Dio la saggezza: è l'equilibrio per essere coerenti in ogni cosa. 

Lo Spirito di saggezza ci trasforma. Al v. 5: "Se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà: perché Dio dà a tutti volentieri e  generosamente." La misura di saggezza che Dio può donarci è senza limiti perché Lui abbonda sempre ma non bisogna dubitare! Chiediamo con fede, sapendo di ricevere. Non dobbiamo aver dubbi. Se abbiamo il dubbio significa che c'è ancora qualcosa da trasformare nella nostra vita, dobbiamo migliorarci. Le cose negative le dobbiamo lasciare al Signore per voler essere guariti, liberati, sanati. Allora quando chiediamo, siamo fermi in ciò che chiediamo perché conosciamo la Parola che vive in noi e conosciamo colui che stiamo pregando. Dobbiamo crescere nella conoscenza di Gesù e nella potenza dello Spirito Santo, attraverso la Parola, per avere la fede che riceve quando chiediamo. E saremo ricchi quando chiediamo la saggezza perché è lo Spirito di Dio che viene in noi e ci dona verità, luce, equilibrio, amore, tutto, perché Lui è amore e pienezza d' amore. E quando noi viviamo la pienezza d' amore, viviamo tutti i comandamenti perché più grande di tutto è l' Amore.

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MARTEDI’ 18 APRILE 2023

 

Romani 6,20-23: "Infatti, quando eravate schiavi del peccato ed estranei al volere di Dio, che cosa ne avete ricavato? Una vita che vi conduceva alla morte e della quale vi vergognate; ora, invece, liberati dalla schiavitù del peccato, siete passati al servizio di Dio: il risultato è una vita che piace a Dio e il traguardo è la vita eterna. Perché il peccato ci ripaga con la morte, Dio invece ci dona la vita eterna mediante Cristo Gesù, nostro Signore."

Quando non conoscevamo la Parola di Dio eravamo schiavi del peccato ed estranei alla volontà di Dio. Ora che abbiamo incontrato Gesù nella nostra vita, conosciamo la Parola di Dio e quando guardiamo al nostro passato ci rendiamo conto di come eravamo quando la nostra vita non aveva la luce dello Spirito, quando la Parola non ci illuminava con la verità. La nostra vita vissuta lontano dalla Parola ci conduceva alla morte: una morte interiore, era una vita schiacciata dal peso dei nostri problemi. I problemi nella nostra vita ci sono anche ora ma il loro peso non ci schiaccia.

Al v. 22: "Ora, invece, liberati dalla schiavitù del peccato, siete passati al servizio di Dio: il risultato è una vita che piace a Dio e il traguardo è la vita eterna." Ora che abbiamo accolto la verità della Parola ci impegniamo a viverla e i risultati sono visibili. Il Signore ci risolleva dal peso del peccato, dei problemi che sono stati il frutto di scelte sbagliate di vita e mette a posto la nostra vita laddove noi non riuscivamo da soli. La fatica sta nel dare al Signore il problema, le persone, le nostre situazioni difficili. Quando noi consegniamo tutto al Signore e abbiamo fiducia in Lui, Lui opera. Innanzitutto ci rende consapevoli del nostro peccato, dal quale ci libera e poi agisce anche sulle persone e sulle nostre situazioni difficili. Il risultato è una vita che piace a Dio. In questo modo permettiamo a Dio di lavorare "in noi e per noi" e il traguardo è la vita eterna che già in questa terra assaporiamo e della quale vediamo i frutti.

Al v. 23: "Perché il peccato ci ripaga con la morte, Dio invece ci dona la vita eterna mediante Cristo Gesù, nostro Signore." Quando accettiamo Gesù nella nostra vita e siamo consapevoli che Lui sulla croce ha pagato per noi e solo per questo sacrificio noi possiamo arrivare ad avere la salvezza: la nostra vita cambia e diventiamo dono per gli altri, perché anche altri possano conoscere Gesù. Se non c'era chi pregava per noi, chi si faceva dono per noi spendendo del proprio tempo per parlarci di Gesù, noi non lo avremo incontrato. Anche noi dobbiamo essere dono!

  

TESTIMONIANZE

 

EMANUELA “Accogli la mia preghiera e la mia supplica, Signore mio Dio, ascolta il grido e la preghiera che io, tuo servo, ti rivolgo oggi.”  2 Cronache 6:19

Dieci anni fa Emanuela fa il battesimo dello Spirito Santo e il Signore le dona la seguente parola “Tu sei una guida per la tua famiglia e per chi incontrerai”. Negli anni Emanuela ha fatto il cammino di fede, ringrazia il Signore di averle dato la perseveranza di conoscerlo sempre di più. Il marito la lasciava libera in questa scelta dicendo che un giorno anche lui la avrebbe accompagnata agli incontri della Comunità ma questo non succedeva mai. Tre anni fa il marito va in pensione e la malattia che per lungo tempo aveva tamponato ritorna a manifestarsi in modo forte. Emanuela lo invitava a venire alla preghiera sicura che sarebbe guarito. Da un paio di anni frequentano assieme gli incontri e le evangelizzazioni della Comunità Alleluia e in questo periodo la Parola del Signore ha agito nel cuore, nella mente e nel corpo del marito tantoché la malattia è regredita fino a scomparire. Emanuela ringrazia e loda il Signore perché ora può pregare con il marito e condividere la fede con lui. Quest’anno il marito ha risposto alla chiamata del Signore e si è iscritto al seminario della vita nello Spirito per fare il battesimo dello Spirito Santo e ricevere in potenza la Sua unzione per iniziare una vita rinnovata di comunione con Cristo Gesù. Alleluia, Gloria al Signore!

ACHILLE testimonia che la Parola di Conoscenza ricevuta durante l’ incontro del martedì sera della Comunità Alleluia lo ha liberato dal dolore di lombosciatalgia che aveva da ben 25 anni ! Alleluia, Gloria al Signore!

“Sapendo dunque che Dio ascolta le nostre preghiere, noi abbiamo la certezza di possedere già quello che gli abbiamo chiesto.” 1 Giovanni 5:15

ORNELLA testimonia che il Signore risponde alla sua preghiera per trovare un lavoro e trova proprio quello che voleva fare. Il Signore non solo la esaudisce nel trovare l’occupazione ma le dona anche quello che corrispondeva ai suoi desideri. Prima di iniziare Ornella avrebbe dovuto portare il certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti. Inizia quindi a telefonare ai vari enti e trova la possibilità di farlo pagando una somma elevata. Ornella chiede al Signore di aiutarla perché non sa come fare o a chi rivolgersi per queste pratiche che non aveva mai fatto. Poi, con l’aiuto della figlia, riesce a fare la pratica via web nel sito del Ministero di Grazia e Giustizia e a prenotare il ritiro già qualche giorno dopo. Recatasi in Prefettura, un certificato era già pronto mentre per l’altro avrebbe dovuto attendere un’ora. Lei era felice ugualmente e avrebbe atteso quel tempo volentieri ma dopo pochi minuti era già in possesso anche di quello con l’incredulità dell’agenzia di aver ricevuto tutti i documenti così velocemente ma Ornella proclama a gran voce che la Grazia era solo del Signore! Ornella testimonia che nella consegna dei documenti ha visto proprio la mano del Signore, lo ha sentito presente. Dio interviene nelle nostre situazioni quotidiane ogni volta che lo rendiamo partecipe delle nostre necessità e lo invochiamo, Lui risponde e agisce attraverso persone o situazioni che mai potremmo pensare. Alleluia, Gloria al Signore!

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MARTEDI’ 28 FEBBRAIO 2023

 

Marco 9,42-44: "Se qualcuno fa perdere la fede a una di queste persone semplici che credono in me, sarebbe meglio per lui essere gettato in mare con una grossa pietra legata al collo. Se la tua mano di fa commettere il male tagliala: è meglio per te entrare nella vera vita senza mano, piuttosto che avere tutt'e due le mani e andare all'inferno, nel fuoco senza fine."


La fede è grazia ricevuta. Per fede il Signore ci considera giusti, lo dice la sua Parola in Romani 1,17: "Questo messaggio rivela come Dio mediante la fede, riabilita gli uomini davanti a sé. Lo afferma la Bibbia: Il giusto per fede vivrà."  Fede dal latino fides è fiducia. Se una persona è di fiducia, è una persona fidata a cui ci rivolgiamo perché noi crediamo sia affidabile. E' una convinzione profonda che abbiamo, che quella persona è leale, è fedele, ci aiuterà, non ci tradirà, non ci ingannerà, potremo sempre contare su di lei. Si usa anche l'espressione è una persona in buona fede, che è sinonimo di trasparenza, mentre una persona che è in mala fede sta ad indicare una persona maliziosa. La fiducia tra noi la cerchiamo nel mondo e noi questa stessa fiducia la riponiamo in Dio? Ce l'abbiamo davvero? Lo capiamo quando siamo in difficoltà, quando c'è qualcosa che non va, quando ci affidiamo nella difficoltà, quando siamo ciechi e non sappiamo dove andare, allora ci ricordiamo (non tutti), ci aggrappiamo a Dio. La fede è la richiesta di aiuto, la fiducia, l'aspettativa, la certezza. Quando noi abbiamo fiducia, in realtà, in qualche modo, ci aspettiamo qualcosa e sviluppiamo nell'attesa la certezza con l'incertezza. E' l'attesa che ci fa crescere nella fede. E' quell'aspettativa che noi comunque dobbiamo avere per necessità invece Dio è buono e grande perché avere fede è una grazia, è un dono. In ognuno di noi il Signore ha messo questo seme, chi più chi meno, ognuno ha una sua misura di fede dice la Parola.

 

TESTIMONIANZE

 

Vedendo ciò, Pietro si rivolse alla folla con queste parole: «Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questa guarigione? Voi ci guardate come se fossimo stati noi a far camminare quest’uomo, noi con le nostre forze e con le nostre preghiere. Invece è stato Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri. Con questa guarigione Dio ha manifestato il glorioso potere di Gesù, suo servo; Atti 3:12-13

Anna, più di 15 anni fa era affetta da una malattia che la stava portando all’amputazione della gamba dx, risolta poi con una operazione di artrodesi alla caviglia che la costringeva a portare scarpe ortopediche con plantari, a non riuscire  a fare determinati movimenti e tantomeno a correre, la sua passione di sempre. Ogni cinque anni doveva fare il rinnovo della patente presso la commissione medica in quanto per questa problematica doveva usare l’inversione dei pedali. Qualche anno fa il Signore le fece la Grazia della guarigione e Anna cessò così di utilizzare le scarpe e i dpi prescritti. Ma l’opera di Dio non era terminata perché Lui non lascia nulla di incompiuto. Infatti nell’ultima visita per il rinnovo della patente, i medici stabiliscono che Anna non avrebbe più dovuto sottoporsi ai controlli confermando la totale guarigione. Anna ringrazia con tutto il cuore il Signore e testimonia che nulla è impossibile a Dio. Il test di convalida è stata la corsa che ha fatto per raggiungere in tempo il tram! 

Poi Anna ringrazia anche il Signore perché ha mandato i suoi angeli ad aiutare la figlia emigrata in Francia che si trovava sola e in difficoltà nel bel mezzo di un trasloco. Non riuscendo ad aiutare di persona la figlia, Anna si rivolge a Dio Padre supplicandolo di aiutare la figlia attraverso i suoi angeli. Il Padre ha esaudito le preghiere inviando nel giro di poco tempo, delle persone che sono intervenute in aiuto della figlia. Gloria a Dio!

Non dovete pensare che il Signore sia così debole da non potervi salvare o così sordo da non sentirvi. Isaia 59:1

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MARTEDI’ 5 APRILE 2022

Luca 9,34-36: "Mentre diceva queste cose venne una nube e li avvolse con la sua ombra. Vedendosi avvolti dalla nube, i discepoli ebbero paura. Allora dalla nube si fece sentire una voce: Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo! Appena la voce risuonò, i discepoli si accorsero che Gesù era solo. Essi rimasero senza parola e in quei giorni non raccontarono a nessuno quello che avevano visto."

Viene descritta la trasfigurazione, quando Gesù è salito sul monte a pregare assieme ai tre discepoli: Pietro, Giovanni e Giacomo e in quel luogo è scesa la nube. Aveva scelto questi tre discepoli perché erano quelli che avevano fede. Quando si sono riuniti insieme a pregare, tutti loro sono stati avvolti dalla nube che era la presenza di Dio e una voce ha parlato. Anche quando Mosè saliva al monte e Dio doveva parlargli, si manifestava attraverso la nube e quelli che erano giù nell'accampamento sapevano che Dio stava parlando a Mosé. I discepoli hanno preso paura quando hanno sentito la voce che diceva: "Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo!" A volte, quando la presenza del Signore si manifesta in maniera forte, prendiamo paura, ci scuote, perché non siamo abituati a sentirlo, ad ascoltarlo. Invece dovremmo allenarci ad ascoltarlo, rimanendo in adorazione, senza proferire troppe parole, meditando la Parola e rimanendo in silenzio, prestando attenzione a quello che il Signore ci mette nel cuore, come ci parla e cosa ci rivela. "Ascolta Israele": dobbiamo rimanere in ascolto, senza fare sempre preghiere di richiesta, di invocazione. Lui ci parla attraverso la Parola, nella quale c'è Gesù. Chiediamo al Signore che ci apra la mente e gli orecchi perché possiamo sentirlo, perché Lui vuole rivelarsi ad ognuno di noi. E quando Lui si rivela a noi, non abbiamo alcun dubbio, abbiamo la certezza che è Lui che ci parla.

 

TESTIMONIANZE

Giovanna: desidera condividere l'esperienza che ha vissuto il mattino stesso, perché ancora una volta ha sperimentato la grandezza dell' amore  del Signore. Nel suo paese stanno vivendo il tempo di adorazione delle Quarantore. Giovanna è andata a messa e poi stava andando a fare la spesa, perché il suo turno di adorazione era dalle ore 11.00 alle 12.00. Era già in macchina quando ha sentito dentro di lei una voce che la spingeva a ritornare in chiesa, si è diretta verso la cripta dov'era esposto il Santissimo e quando ha aperto la porta, ha visto che la stanza era vuota. Giovanna è scoppiata a piangere, si è inginocchiata e si è sentita avvolgere da un' amore così profondo che non trova le parole per riuscire a descriverlo. E' rimasta ad adorare il Signore fino alle 12.30 e le lacrime hanno continuato a rigare il suo volto, perché per tutto il tempo che è rimasta con Gesù, si è sentita avvolgere dal suo Amore come ci descrive San Paolo nella lettera agli Efesini 3,18-19: "Così voi insieme con tutto il popolo di Dio, potrete conoscere l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell' amore di Cristo, che è più grande di ogni conoscenza, e sarete pieni di tutta la ricchezza di Dio." Giovanna loda e ringrazia il Signore perché ha vissuto dei momenti davvero speciali di intimità con Gesù e afferma che sono questi i momenti che ti fanno credere che abbiamo un Dio che ci ama. Grazie, infinitamente grazie Gesù!

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MARTEDI’ 29 MARZO 2022

Salmi 96,7-10: "Rendete al Signore, popoli del mondo, rendete al Signore gloria e potenza, rendete a lui la gloria che gli spetta. Entratecon offerte nel suo tempio, adoratelo quando appare nella sua santità, tremate davanti a lui, abitanti del mondo. Dite a tutti: il Signore regna! Giudica i popoli con giustizia, rende stabile il mondo, che non sarà mai scosso."

Il Signore vuole che rendiamo gloria alla sua presenza perché Lui è un dio potente. Offriamo sempre una lode al Signore. Il Signore ama quando noi lo lodiamo, lo ringraziamo, lo adoriamo: Lui è fedele, non si smentisce mai. Desideriamo adorarlo nel suo splendore, nella sua santità, nella sua bellezza e lo possiamo fare ogni volta che noi facciamo esperienza di Lui, quando lo sentiamo presente nel nostro cuore e riempie tutta la nostra vita. Diamo gloria a Lui che è un dio grande e potente come hanno fatto Paolo e Sila quando furono tenuti prigionieri nel carcere. (Atti 16,25-32) Paolo e Sila erano doloranti ed erano stati messi nella cella più interna della prigione per essere custoditi in modo sicuro, non si sono lamentati con il Signore ma verso mezzanotte hanno pregato, cantato, lodato e ringraziato il Signore. La lode, il canto e il ringraziamento al Signore hanno permesso che la gloria del Signore scendesse nel carcere e che anche gli altri carcerati che stavano ad ascoltare, fossero avvolti dalla Sua presenza. All'improvviso ci fu un terremoto così forte che la prigione tremò fin dalle fondamenta, le porte si spalancarono e le catene dei carcerati si slegarono. Il carceriere si svegliò spaventato, subito comprese che quanto stava accadendo era un fatto soprannaturale e pensando che i carcerati fossero fuggiti, voleva uccidersi. Ma Paolo che aveva il dono della conoscenza, gli urlò di non farsi del male perché erano ancora tutti nel carcere, nessuno era fuggito. Questo episodio ci fa comprendere che Dio opera nelle nostre situazioni, soprattutto quando noi non ci lasciamo prendere dalla disperazione, dalla paura, dall'affanno dei nostri problemi ma con la fede che viene dalla Parola combattiamo le prove, con la lode, con il ringraziamento che è la preghiera più forte che noi possiamo fare: lodare e ringraziare il Signore nelle nostre difficoltà. E' una preghiera che il nemico non sopporta perché vuole vederci piangere, angosciare e disperare. Signore ti ringrazio perché so che aprirai una via laddove non c'è, so che tu mi farai luce e mi guiderai perché io possa arrivare insieme a te  alla soluzione di questo problema, "Tu sai cos'è bene per me." Fare questa preghiera di ringraziamento significa combattere il male. Dobbiamo imparare a pregare ed ad adorare il Signore come ci suggerisce la Parola in Giovanni 4,23-24: "Viene un'ora, anzi è già venuta, in cui gli uomini adoreranno il Padre guidati dallo Spirito e dalla verità di Dio. Dio è spirito. Chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito e dalla verità di Dio."

 

TESTIMONIANZE

Edoardo: desidera dare gloria al Signore e testimoniare la sua grazia perché quando noi ci abbandoniamo al Signore, Lui opera in noi e se crediamo nel Signore Gesù, Lui ci salva assieme a tutta la nostra famiglia come ci insegna la Parola in Atti 16,31: "Essi risposero: -Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia." Durante la preghiera di guarigione di martedì scorso c'è stata una preghiera di liberazione della genetica ed Edoardo ha sentito la presenza forte del Signore dentro di lui che lo ha liberato dai lacci che lo tenevano legato nella genetica e una grande pace l' ha raggiunto poi. In un primo momento è stato scosso, perché non sapeva di avere delle catene che lo tenevano legato nella genetica, ma solo il Signore riesce a scendere in profondità nella genetica anche nelle generazioni passate, fino alla 3^-4^-5^ e più, dove trova legami di male da spezzare che ci tengono imprigionati in situazioni difficili, imprigionati nello spirito per cui siamo disturbati e imprigionati nel fisico per cui il corpo soffre e può farlo attraverso l'azione del suo Spirito. Edoardo ringrazia il Signore dal profondo del suo cuore.

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MARTEDI’ 22 MARZO 2022


Atti 11,15-18: "Mentre incominciavano a parlare, lo Spirito Santo scese sopra di loro, come in principio era sceso su di noi. Allora mi ricordai di quello che il Signore ci aveva detto: Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito Santo. Dunque Dio ha dato loro lo stesso dono che ha dato a noi, quando abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo: e io chi ero da potermi opporre a Dio? Udite queste cose i credenti di Gerusalemme si calmarono, anzi glorificarono Dio con queste parole: - Dunque, anche ai pagani Dio ha offerto l'occasione di convertirsi perché possano partecipare alla sua vita."

Paolo si difende di fronte alla chiesa di Gerusalemme perché c'era tumulto e si discuteva perché non si concordava sul fatto che anche i pagani ricevessero lo Spirito Santo, solo il popolo d'Israele era il popolo eletto. Dopo che Paolo aveva esposto loro quanto era accaduto, che mentre stava predicando, lo Spirito Santo che è libertà e agisce come vuole, era disceso; i credenti di Gerusalemme hanno compreso. Lo Spirito Santo opera dove trova un cuore disponibile! Si sono ricordati delle parole che aveva detto il Signore: Giovanni aveva battezzato con acqua (battesimo di conversione) preparando la strada alla venuta del Signore Gesù che ha compiuto il suo atto d'amore (di morte e risurrezione) e dopo di Lui, ci sarebbe stata la discesa dello Spirito Santo su tutti i credenti, ovvero su tutti coloro che lo desiderano e che lo accolgono, che a Lui si aprono. Per riceverlo dobbiamo aprirci alla sua Parola, permettendo allo Spirito Santo di lavorare dentro di noi e nel modo in cui noi ci apriamo, Lui viene e opera: dipende sempre da noi. Invochiamo sempre di più lo Spirito Santo nelle nostre vite e continuiamo a desiderare la sua presenza, alimentando il nostro spirito con la sua presenza. Per coloro che non lo hanno ancora sperimentato nella loro vita, è un invito a chiedere come ci suggerisce la Parola in Matteo 7,7-8: "Chiedete e ricevete. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché, chiunque chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto." Desideriamo questa apertura, perché lo Spirito Santo viene, non si fa attendere: Lui è molto generoso, non fa differenze con nessuno, non guarda a come siamo, a cosa abbiamo fatto. Lo Spirito Santo guarda all'apertura del nostro cuore: ama i cuori umili e ubbidienti.

 

TESTIMONIANZE

Elisabetta: nel mese di settembre del 2020, Francesca, la mamma di Elisabetta, aveva portato la sua testimonianza di come il Signore aveva operato in favore del marito Danilo. Infatti a Danilo nel giugno 2020 era stato diagnosticato un tumore cerebrale; era stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico ma come ci aveva  detto Francesca, era andato tutto bene. A più di un anno dall’ intervento, Elisabetta desidera ringraziare il Signore perché durante questi mesi di chemio e radioterapie, papà ha sempre reagito bene, senza particolari problemi. In queste settimane Danilo è stato sottoposto a risonanza magnetica la quale ha evidenziato la presenza di una piccola macchia che non avevano potuto resettare ma non è progredita, anzi si è ridotta. Quindi il medico ha concluso che al momento non deve sottoporsi ad ulteriori cicli di chemioterapia, sarà monitorato periodicamente. Elisabetta e Francesca durante questo lungo periodo di prova sono state guidate dallo Spirito Santo  a pregare  con il versetto 3 del salmo 40 “Mi ha tratto dalla fossa, dalla fangosa palude della morte. Ha posto i miei piedi al sicuro su una roccia, ha reso sicuri i miei passi”. Nella fermezza della fede in questa Parola hanno acquisito la forza ed il coraggio per affrontare questa difficile prova. Ringraziano i fratelli e le sorelle che hanno pregato per loro e con loro.

Il Signore ha fatto meraviglie, eterno è il suo amore. Alleluia!

 

Antonella: lo scorso giovedì ha avvertito una piccola ciste sul dito della mano e ciò le procurava fastidio; così anche nel giorno successivo ed ha pregato il Signore chiedendo di guarirla. Domenica, ancora infastidita dalla presenza di quella “pallina”, Antonella ha rivolto al Signore questa richiesta: “Tu mi guarirai, ne sono certa. Io me ne dimenticherò, tu mi guarirai e poi me lo ricorderai”. Il successivo lunedì il dolore è scomparso. Antonella è stata ferma nella Parola e nella fede e ringrazia infinitamente il Signore per la guarigione.

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MARTEDI’ 15 MARZO 2022

2 Tessalonicesi 2,13-14: "Noi però dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, amati dal Signore. Perché Dio vi ha scelti e ha voluto farvi essere i primi salvati, per mezzo dello Spirito che santifica e per mezzo della fede nella verità. Con il messaggio del Vangelo che io annunzio, Dio vi ha chiamati alla salvezza, cioè a possedere la gloria del Signore nostro Gesù Cristo."

Noi dobbiamo sempre ringraziare il Signore per il fatto di essere stati scelti. E' una grazia grande essere stati scelti da Lui, chiamati da Lui, essere qui, perché Lui ci chiama. Noi dobbiamo rispondere, ma è sempre Lui che ci chiama per essere i primi salvati, per mezzo dello Spirito che santifica e per mezzo della fede nella verità. Quella fede che noi facciamo crescere nella verità della Parola. Lo Spirito ci santifica ed è bellissimo. Quella gloria quando nel monte Gesù si è trasfigurato e i tre discepoli che erano con Lui l' hanno vista e vissuta la trasfigurazione. Ed è quella la gloria che il Signore ci chiama a possedere, quando noi attraverso lo Spirito Santo ci trasformiamo di volta in volta. La trasformazione avviene di volta in volta e la compie lo Spirito Santo su di noi, per arrivare a quel traguardo ossia quando noi saremo nella pienezza della salvezza, quando saremo da Lui, i nostri corpi mortali saranno trasfigurati in corpi spirituali. Ma già qui su questa terra adesso anche se siamo nella carne noi possiamo vivere in questa santificazione: è lo Spirito che ci santifica attraverso la sua opera ma noi dobbiamo permetterglielo attraverso la nostra ubbidienza. Se siamo ubbidienti, siamo anche docili e collaboriamo con Lui per il cambiamento che Lui vuole fare in ognuno di noi. Ognuno di noi è qui, perché è stato chiamato e deve lasciarsi anche trasformare perché possiamo godere in pienezza ciò che lo Spirito vuole fare. Noi dobbiamo volerlo senza paura e collaborare, non dobbiamo porre limiti o impedimenti al Signore, perché non c'è nulla di impossibile a Lui, qualsiasi sia la nostra condizione. A Lui sia la gloria e l' onore sempre.

 

TESTIMONIANZE

Maria Grazia: durante la preghiera di guarigione di martedì scorso la sorella Bertilla ha pregato il Signore chiedendo la forza del perdono che viene da Lui perché cresca il desiderio di voler perdonare ogni ferita, ogni sofferenza ricevute che ci portiamo dentro e il rifiuto che abbiamo vissuto e che è ancora presente nella nostra vita che ci crea difficoltà nel sentire l'amore di chi abbiamo vicino, dei genitori, dei famigliari. Maria Grazia racconta che in lei riaffioravano i ricordi del passato e nella sua vita ha fatto tanta fatica a sentire l' amore delle persone perché da piccola era stata rifiutata dalla madre perché quando è rimasta incinta di lei che è la secondogenita, era giovane con un

bambino da far crescere e aveva subito le umiliazioni della suocera. L'indomani Maria Grazia spinta dal desiderio di perdono, si è recata a casa della mamma che l' ha accolta con un grande sorriso e si sono strette in un abbraccio, le sono scese lacrime di gioia. Al suo ritorno Maria Grazia si è sentita libera e il peso della sua ferita che serbava dentro di lei, è sparito. Quando il Signore ci chiede di fare un passo d'incontro verso chi ci ha ferito, noi in ubbidienza dobbiamo farlo e poi al resto ci pensa Lui. Maria Grazia loda e ringrazia il Signore per il dono del perdono che è la chiave più importante per accedere alla grazia. Diamo lode al Signor!

 

Giuseppina: Paola la figlia di Giuseppina, al 4° mese di gravidanza, esegue un'ecografia dalla quale i medici riscontrano delle malformazioni del feto. Paola deve fare degli ulteriori accertamenti tra i quali l' amniocentesi ed esami genetici. Torna a casa disperata, si insinuano nella sua mente pensieri negativi come quello di voler interrompere la gravidanza e racconta tutto alla mamma, la quale non si perde di coraggio e subito chiede preghiere al Battaglione e al Gruppo Effusionati 2019 di cui fa parte. Giuseppina insieme alla sorella Iole pregano per la figlia e per la creatura che custodiva nel suo grembo. Paola esegue i controlli prescritti e nel frattempo i fratelli e le sorelle della comunità pregano incessantemente e accompagnano le loro preghiere con il digiuno. Una sera mentre era in preghiera, una sorella del Battaglione, dopo aver invocato lo Spirito Santo, riceve la Parola in Luca 2,1-7 che parla della nascita di Gesù. Una gioia immensa raggiunge Giuseppina perché attraverso la Parola condivisa dalla sorella, comprende che Dio ha ascoltato la loro preghiera e nel frattempo anche la figlia Paola si era tranquillizzata e viveva serena il tempo dell'attesa. L'esito dell'amniocentesi è negativo per cui smentisce la diagnosi precedente. A gennaio è nato Ludovico, un bellissimo bambino sano e tutto è andato bene. Giuseppina ringrazia il Signore che è il Dio della vita e conferma che dobbiamo pregare con fede rimanendo fermi sulle profezie che si ricevono, senza mai dubitare perché il Signore è fedele.

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MARTEDI’ 8 MARZO 2022 

Atti 10,34-35: "Allora Pietro prese la parola e disse: - Davvero mi rendo conto che Dio tratta tutti alla stessa maniera: egli infatti ama tutti quelli che credono in lui e vivono secondo la sua volontà, senza guardare a quale popolo appartengono."

Il Signore non fa differenze, egli tratta tutti alla stessa maniera, non guarda a quale popolo apparteniamo. Pietro era andato in casa di Cornelio che non era ebreo ma romano, un pagano ritenuto "impuro" a quel tempo. Il Signore aveva mandato in casa di Pietro un messaggero che gli aveva detto di recarsi in casa di Cornelio. In visione il Signore gli aveva fatto vedere la tovaglia che era scesa, che conteneva animali impuri e gli diceva: "uccidi e mangia, perché quel che io dichiaro puro è puro"; allora aveva compreso che poteva andare in casa di Cornelio perché era Dio che lo mandava. Dio non fa differenza con nessuno ma si manifesta a tutti coloro che credono e vivono secondo gli insegnamenti della sua Parola. Lui non guarda a come eravamo o a come siamo, perché il Signore ci sceglie quando siamo ancora peccatori, ma Lui chiama e guarda alla nostra apertura di cuore, al nostro desiderio di farlo vivere. Dà a tutti generosamente e soprattutto dà a tutti l'opportunità di cambiare vita, che è la cosa più importante: a tutti coloro che rispondono alla chiamata. Grazie Signore per tutti coloro che rispondono alla tua Parola, a ciascuno dimostri il tuo amore.

 

TESTIMONIANZE

Bertilla: nel 2004 è stata invitata dalla sorella a partecipare ad un incontro di preghiera della comunità Alleluia dove le assicurava che lo Spirito Santo le avrebbe parlato. Bertilla ha accolto la proposta e concorde con il marito, hanno deciso di aderire insieme. Quella sera non si sentiva bene ma il desiderio di esserci è stato più forte. Subito è stata affascinata dai canti e dalle lodi ed attratta dalla gestualità dei fratelli che pregavano alzando le mani ma è stata rapita soprattutto dalla  descrizione dello Spirito Santo: “Viene a vivere in te”, “Ti guida”, “ E’ il tuo amico intimo”. Durante la notte Bertilla non riusciva a dormire perché era sorto in lei il desiderio di conoscere. L’indomani ha fatto una profonda preghiera personale allo Spirito Santo e l’ha invitato ad entrare nella sua casa e nella sua famiglia. Dopo una ventina di giorni lo Spirito Santo ha iniziato ad agire ed ha intrapreso la sua opera di liberazione partendo dal marito. Bertilla ha pregato per lui e con lui e così ogni sera. Quando si è confrontata con la sorella Jole, la stessa le ha detto: “ Il Signore non considera se tu vieni alla preghiera ma guarda la tua fede”. Bertilla non era spaventata e non comprendeva ancora il significato della parola “fede” ma credeva, credeva e basta come scrive Giovanni al capitolo 1 v.12:"Alcuni però hanno creduto in lui. A questi Dio ha fatto il dono di diventare figli di Dio." Di lì a breve lo Spirito Santo ha agito sul figlio primogenito, allora un dodicenne in piena ribellione adolescenziale. Per due mesi ha avuto manifestazioni di rabbia e aggressività ma Bertilla pregava per lui ed il Signore ha iniziato la sua liberazione. Bertilla ha visto sempre la mano del Signore che ha liberato tutta la sua famiglia e le ha fatto vedere e sentire il suo amore che è grande. Se noi ci apriamo all’ azione dello Spirito Santo, se gli diamo libero accesso nella nostra vita, Lui fa grandi cose per tutti.

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MARTEDI’ 1 MARZO2022 

Luca 5,27-32: "Più tardi Gesù uscì lungo la strada e vide un certo Levi seduto dietro il banco dove si pagavano le tasse. Era infatti un esattore. Gesù gli disse: "Seguimi!" Allora Levi abbandonò tutto, si alzò e cominciò a seguirlo. Poi Levi preparò un grande banchetto in casa sua. C'era molta gente: agenti delle tasse e altre persone sedute a tavola con loro. I farisei e i maestri della Legge mormoravano e dicevano ai discepoli di Gesù: -Perché mangiate e bevete con quelli delle tasse e con persone di cattiva reputazione? Gesù rispose: -Quelli che stanno bene non hanno bisogno del medico; ne hanno invece bisogno i malati. Io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori, perché cambino vita."

Il Signore dimostra l'amore grande che ha per ogni creatura. Ha chiamato Levi e non ha guardato chi era, com'era, cosa faceva. Lo ha chiamato perché aveva posato il suo sguardo d'amore su di lui, per poterlo liberare e salvare dalla schiavitù che aveva: era un esattore delle tasse, aveva una cattiva reputazione perché imbrogliava la gente, rubava i soldi dalle tasche di coloro che andavano a pagare le tasse, approfittandosene. Gesù agisce in modo diverso da come agiremo noi. Noi siamo pronti a condannare le persone e ad allontanarle. Gesù invece cercava queste persone per riportarle nella retta via, per far conoscere loro la Parola di verità, che le rendeva libere da tutti i comportamenti sbagliati che praticavano. L'atteggiamento misericordioso di Gesù destava il mormorio da parte dei farisei e dei maestri della Legge che le consideravano persone di cattiva reputazione, che non si dovevano frequentare. Gesù ha precisato qual'era il suo compito: era venuto per vincere il male, il peccato, pertanto voleva liberare le creature dal giogo del peccato e lo fa ancora. E noi abbiamo capito che siamo peccatori e abbiamo bisogno della sua presenza, della sua azione e di essere sempre comunione con Lui per camminare secondo gli insegnamenti della sua Parola. "Siate santi perché io sono santo", significa cercare la comunione con Lui, perché la comunione con Lui ci rende santi ogni giorno, che significa che ci impegnamo a compiere un cammino di santità ossia vissuto nella sua Parola, nonostante le nostre cadute. Infatti lo Spirito Santo porta luce nella nostra vita e ci rende capaci di rinunciare a ciò che ci ha ingannato, di chiedere perdono e rimanere in Lui. Ed è una grazie grande, come lo è stata per Levi che quando ha incontrato Gesù e lo ha invitato a seguirlo, non ha fatto obbiezioni, perché era la Sua chiamata. Quando il Signore ci chiama, dobbiamo sempre rispondere e dobbiamo rispondere alla chiamata che ci fa ogni giorno perché sempre ci parla e chiama a fare passi in noi e verso gli altri.

 

TESTIMONIANZE 

Mercede: il tetto dell’abitazione di Mercede necessitava di un importante intervento di ristrutturazione. Mercede vive da sola e nel suo intimo non aveva accettato di affrontare questo impegno e responsabilità in modo autonomo. La preoccupazione era divenuta così forte da iniziare a risentirne fisicamente con una situazione di stress, abbassamento della pressione e delle difese. Allora ha chiamato la sorella Jole la quale ha pregato con lei e l’ha invitata a riposarsi e a porre la sua fiducia nel Signore Gesù confidando nella sua rivelazione in ciò che avrebbe dovuto fare. E così Mercede ha fatto. Si è coricata ed abbandonata ad un riposo ristoratore ed ha sentito che il Signore la liberava dallo spirito di tristezza e di abbattimento. Mercede ha recuperato pian piano le forze, ha trovato conforto nella figlia che le ha dedicato tempo ed attenzione. Il Signore le ha inviato le persone adeguate e giuste che hanno provveduto ai lavori presso la sua casa. Mercede loda e ringrazia il Signore perché Lui sa che è sola e da ogni situazione trae il bene.

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MARTEDI’ 22 FEBBRAIO 2022


Galati 1,4-5: "Gesù Cristo è colui che ha sacrificato se stesso per liberarci dai nostri peccati e per strapparci da questo mondo malvagio. Questa è la volontà di Dio, nostro Padre. A lui sia la gloria per sempre. Amen."

Gesù Cristo si è sacrificato. In ubbidienza al Padre ha fatto questo sacrificio con amore e lo ha fatto per ognuno di noi. Non per il suo peccato, perché Lui è il Santo, ma lo ha fatto per liberare noi dai nostri peccati. Quando Gesù ha compiuto il sacrificio noi non esistevamo, pertanto ha pagato i nostri peccati ancora prima che noi fossimo. Ci ha chiamato, ci ha donato il suo Spirito e si è rivelato a noi, nonostante siamo peccatori e continuiamo ad esserlo: questo è il suo amore grande. Lui va molto oltre a quello che siamo noi ed è Lui che ci ha amato per primo. Lui ci ama perché lo scopo del suo sacrificio è liberarci dal peccato, dalle nostre iniquità perché sulla croce ha già compiuto tutto: i nostri peccati e il nostro uomo vecchio sono già inchiodati sulla croce, noi dobbiamo solo appropriarcene. La salvezza è per noi e per farla nostra, dobbiamo essere ubbidienti come lo è stato Lui nei confronti del Padre. Dobbiamo essere ubbidienti agli insegnamenti della sua Parola. Grazie Signore per quello che hai compiuto e per quello che ancora vuoi fare, perché continua ad operare per tutti noi.


TESTIMONIANZE

Claudio: questo fratello desidera testimoniare come l’amore del Signore sana e libera. Nello scorso mese di novembre, mentre era in preghiera Claudio ha avuto una visione in cui stava assieme alla sorella Jole ma lui aveva le sembianze di un cane arrabbiato e ringhiava. Questa visione lo aveva turbato e disturbato motivo per cui ne parlò con Jole la quale subito gli disse: “Ma con il lavoro Claudio, com’è andata negli ultimi tempi?” Claudio è obbligatoriamente in disoccupazione (Naspi) già da alcuni mesi, in attesa di maturare i tempi necessari per il pensionamento. Era stato invitato a lasciare il lavoro sia da parte dell’azienda ma in special modo da un collega suo  capo servizio e così, accettando le condizioni poste, a malincuore aveva acconsentito. Ma questa forzata adesione aveva creato in Claudio un senso di pesantezza non indifferente. Qualche giorno dopo Jole assieme a Bertilla si sono incontrate con Claudio e la moglie ed hanno invocato lo Spirito Santo su di lui, sulla sua situazione. Claudio già da tempo aveva chiesto misericordia al Signore per il suo capo servizio ma in quel momento di preghiera corale ed intensa ha dovuto proprio perdonarlo. Ha avuto una forte liberazione, ha “vomitato” tutta la rabbia che nel tempo si era radicata nel cuore. Da quel momento ha messo una pietra tombale sulla faccenda ed ora attende la pensione che avrà inizio nel prossimo luglio. Claudio ringrazia e loda il Signore per il discernimento che ha posto nella sorella Jole e per le preghiere di liberazione presentate per lui.

Sia lode e gloria a Dio!

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MARTEDI’ 15 FEBBRAIO 2022

Luca 9,34-36: "Mentre diceva queste cose venne una nube e li avvolse con la sua ombra. Vedendosi avvolti dalla nube, i discepoli ebbero paura. Allora dalla nube si fece sentire una voce: Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo!. Appena la voce risuonò, i discepoli si accorsero che Gesù era solo. Essi rimasero senza parola e in quei giorni non raccontarono a nessuno quello che avevano visto."

Si parla della trasfigurazione di Gesù. Gesù si è appartato con i suoi discepoli: Pietro, Giovanni e Giacomo. Si è scelto questi tre discepoli perché sono quelli che hanno fede e quindi c'è unione di Spirito tra di loro con Gesù. Sono andati nel monte a pregare e c'è stata la trasfigurazione. Nel momento della trasfigurazione è scesa la nube che è la presenza di Dio. Da sempre, quando Dio accompagnava il suo popolo, manifestava la sua presenza con la nube. Quando scendeva la nube, Mosè saliva sul monte a pregare perché sapeva che Dio lo chiamava a stare faccia a faccia con Lui. La nube rappresenta la presenza di Dio e i discepoli hanno sentito la voce ma non hanno visto nulla. Hanno vissuto un'esperienza talmente forte e intensa che hanno preso paura e non ne hanno parlato con nessuno. Nonostante avessero fede, non erano ancora pronti e cresciuti nella fede per riuscire a comprendere appieno cosa stava succedendo. Hanno sentito la voce che diceva: Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo!. E' quello che il Signore vuole dire anche a noi questa sera: < di ascoltare suo Figlio >, che è venuto per ognuno di noi e attraverso la Parola ci sta parlando, vuole parlare ad ognuno di noi e continuerà a farlo fintantoché abbiamo desiderio di ascoltarlo e soprattutto di seguirlo. Chiediamo al Signore di essere pronti per il momento in cui Lui si manifesterà ad ognuno di noi.

 

TESTIMONIANZE


Albino: Ha avuto un periodo in cui si sentiva spiritualmente arido ma il Signore è sempre con noi e per questo lo vuole ringraziare. Qualche tempo fa Albino si era rivolto al dentista a causa di un forte dolore ad un dente ma questi non aveva tempo da dedicargli e lo ha invitato a ritornare qualche giorno dopo. Albino ha pregato il Signore perché lenisse il suo male e la sua preghiera è stata esaudita. A suo tempo è tornato dal dentista che ha definito e concluso la cura. Albino necessitava di altre prestazioni dentistiche ma ha voluto cambiare medico; ha ricercato un dentista che avesse lo studio nella zona in cui abita e ne ha trovati una decina. Uno in particolare era molto vicino alla sua abitazione ma Albino era restio a rivolgersi proprio a questo. Il Signore gli indicava ancora quel nominativo, così Albino si è rivolto a quel preciso specialista. L’assistente del dentista è stata sin dall’ inizio molto accogliente. Durante il periodo delle cure Albino, avendo nel cuore l’invito del Signore a andare presso quel preciso studio e  percependo la disponibilità del dottore e della sua collega, ha parlato loro di Gesù e dello Spirito Santo. Un giorno l’assistente gli ha confidato che stava vivendo un periodo difficile della sua vita familiare e lavorativa ma già quando Albino è arrivato nello studio ha avvertito la pace e la gioia invadere la sua persona. Lo Spirito Santo è sceso su di lei e l’ansia e l’agitazione sono venute meno. La presenza dello Spirito ha detto ad Albino: “ Hai visto dov’ero?”. Ed Albino conclude: ”Lui era in me ed io lo cercavo altrove”. Lo Spirito Santo ci manda e noi dobbiamo ubbidire perché è proprio in quella situazione che vuole operare e lo fa attraverso di noi che diveniamo suoi “canali”. E Albino è stato benedetto perché il Signore ha effuso il suo amore.


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MARTEDI’ 8 FEBBRAIO 2022

Salmo 107,4-7: "Alcuni si erano perduti nel deserto, vagavano per sentieri desolati senza trovare un luogo abitato. Erano oppressi dalla fame e dalla sete, avevano già perso ogni speranza. Allora nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li salvò da ogni pericolo. Fece loro trovare il giusto sentiero verso una città abitata."

Questa è la bontà del Signore. Abbiamo un Dio buono, un Dio grande. Anche quando ci sentiamo perduti, quando pensiamo che non ci sia speranza, basta che noi gridiamo e ci rivolgiamo a Lui con cuore umile e Lui risponde subito. Se nel nostro cuore desideriamo la Sua presenza, Lui viene e compie meraviglie: ci fa trovare senz'altro la strada. Quella strada che ognuno di noi cerca è Lui. La nostra strada è Lui: solo in Lui noi possiamo camminare sicuri anche quando siamo in mezzo alla tempesta, perché Lui compie per noi meraviglie.

 

TESTIMONIANZE

 

Teresa: Vuole dare gloria al Signore per le sue meraviglie quando noi confidiamo in Lui. Teresa è una sorella della comunità Alleluia presso la quale qualche anno fa aveva accompagnato una sua cara amica di nome Fatima. Anche Fatima ha conosciuto lo Spirito Santo ed ha ricevuto il battesimo nello Spirito. Fatima abita nello stesso condominio di Teresa e da 11 anni ha un fidanzato ma nella loro relazione da qualche anno è venuto a mancare il rispetto e la stima. A causa di insicurezze e paure il compagno è arrivato al punto di minacciare gravemente Fatima. Fatima ha sempre confidato a Teresa  la sua situazione ed insieme hanno pregato il Signore. Teresa ha dialogato con lui ma negli ultimi giorni la situazione è notevolmente peggiorata. Lo scorso sabato Teresa ha incontrato il suo caro amico evangelizzatore Kally Kalambay e nell’occasione gli ha raccontato la vicenda della sua amica Fatima. Kally si è recato a casa di Teresa ed ha incontrato il fidanzato di Fatima cogliendo così l’opportunità per offrirgli una Parola di luce; poi Kally e Teresa hanno pregato insieme per lui e per Fatima , quindi Kally si è congedato. Verso sera il compagno di Fatima si è presentato presso la sua abitazione con l’intenzione di farle del male. Fatima non ha avuto paura di aprire la porta perché l’amore di Gesù è più forte e più grande. Il compagno non è riuscito a portare a compimento il suo insano gesto, ha sentito di non poterlo fare. Il Signore ha operato! Questo fratello ha bisogno di preghiere, di essere liberato e aiutato! Grazie Signore per il tuo agire!!

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LUNEDI’ 13 DICEMBRE 2021


Matteo 11,9-11: "Che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, ve lo dico io, qualcosa di più che un profeta. Nella Bibbia Dio dice di lui: Io mando il mio messaggero davanti a te: egli ti preparerà la strada. Anzi, vi assicuro che tra gli uomini nessuno è mai stato più grande di Giovanni il Battezzatore. Eppure, il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui."

Ci soffermiamo sull'ultima frase del versetto 11 che dice che il più piccolo nel regno di Dio è più grande di Giovanni. Giovanni era il precursore, era venuto per preparare la via per Gesù, il Signore e per non essere contaminato nel mondo, viveva nel deserto, mangiava cavallette, locuste, non si faceva problemi. Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui sta a significare che quando noi abbiamo il Signore Gesù nella nostra vita e accettiamo lo Spirito Santo, moriamo un po' alla carne, a noi stessi, allora saremo grandi nel regno di Dio, perché lo serviamo già qui in questa terra in spirito e verità. Giovanni era un profeta che amava il Signore e parlava in verità. Così pure i figli di Dio devono sempre parlare in verità, perché la verità ci fa liberi. La verità è Gesù. E' Lui che ci farà grande nel regno dei cieli. Più noi cresciamo in Lui e più Lui si manifesta in noi. Allora non siamo più piccoli ma grandi perché il nostro Dio è grande, è un dio d'Amore.

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LUNEDI’ 22 NOVEMBRE 2021

 

Giobbe 34,10: "Ora dunque, voi che siete ragionevoli, ascoltatemi: sapete bene che Dio, l'Onnipotente, non fa cose storte e ingiuste."

Il Signore vuole istruirci per la grande battaglia che dobbiamo affrontare. Se il Signore ci ha chiamati, è perché ha un disegno su tutti noi. Prima di tutto ci ha chiamati per servire il regno di Dio. Non possiamo dormire in questo tempo particolare che stiamo vivendo. Gesù è venuto nel mondo e ha pagato tutto: perché allora c'è questa tenebra che ha invaso tutta l'Italia: la nostra nazione e il mondo intero? Il Signore permette questa situazione in cui la tenebra dilaga, perché vuole che ci accorgiamo che Lui c'è, Lui non fa le cose storte e ingiuste. Invece in questo periodo di pandemia molte persone si sono allontanate dal Signore inquietati dalla paura, dall'angoscia. Nessuno di noi si è pagato il debito del peccato, perché tutti siamo peccatori, siamo nella carne e la carne è debole. Il Signore permette questo momento tenebroso perché vuole che veramente diventiamo dei guerrieri. L'uomo nella prosperità non comprende, si è seduto comodamente. Ma lo Spirito Santo ci spinge ad agire, non possiamo stare seduti comodi, dobbiamo lottare come il Signore ci insegna. In Sapienza 16,26:"Così i tuoi figli che tu ami, o Signore, imparino che non bastano i frutti della terra a nutrire l'uomo: solo la tua parola tiene in vita chi ha fiducia in te." La Parola di Dio è viva, potente ed efficace. E' una parola creativa. Finchè Dio non ha parlato non è successo niente, ma quando ha aperto bocca e ha detto: "Sia la luce", ha iniziato a realizzare. Così anche noi ora abbiamo la parola che realizza se crediamo, se invece non crediamo non si realizza nulla.

 

TESTIMONIANZE

 

ANNA: Il Signore è vivo e presente nelle nostre vite e ci accompagna ogni giorno. Anna soffriva per dolori allo stomaco e all’addome in generale; verso la fine di settembre lo Spirito Santo ha ispirato nel suo cuore il desiderio di chiedere perdono al Signore. Sì, invocare il Suo perdono perché sempre si rivolgeva a Lui per chiedergli di guarirla ma era lei per prima che evitava di  prendersi cura del suo corpo, che è il tempio di Gesù e che riceve ogni giorno nell’Eucarestia. Con questa preghiera nel cuore, prima di tutto il Signore ha guarito Anna dalla dipendenza dal caffè che consumava in modo esagerato. Quindi si è rivolta al suo medico che le ha prescritto un esame per il controllo di una probabile infezione da "Helicobacter pylori" di cui Anna ha già sofferto nel 2018. Uscendo dall’ambulatorio medico, Anna in visione ha letto il referto “NEGATIVO”. Qualche giorno dopo è arrivato il riscontro dell’esame effettuato e riportava la dicitura “ESITO DUBBIO”. Il Signore voleva che Anna rimanesse ferma nella fede. Ha eseguito nuovamente l’esame. L’esito questa volta era “NEGATIVO”. Anna vuole così testimoniare come il Signore desidera che cresciamo nella fede che è possedere già ciò che speriamo. E’ necessario restare fermi nella fede in Colui che è il Signore delle nostre vite.

 

ANNAMARIA: Durante gli incontri di evangelizzazione, Annamaria ha fatto proprie le parole di conoscenza proclamate dalla sorella Jole. Soffriva per una tallonite che è scomparsa, ha avuto forti dolori all’orecchio per diversi giorni ma è cessato, soffre per importanti episodi di cistite e anche questi sono scomparsi. Annamaria ha chiesto perdono al Signore con tutto il suo cuore e lo loda infinitamente per come si prende cura di lei.

 

MICHELA: Dio è fedele! Il figlio di Michela ha intrapreso la costruzione di una casa e la necessità di avere disponibilità economica si è fatta più importante.Si è confidato con la mamma auspicando un aumento della retribuzione per far fronte agli impegni presi. Michela lo ha esortato a pregare ed affidare al Signore le sue necessità. La sera dello stesso giorno, il figlio è ritornato dal lavoro pieno di felicità e gratitudine: il datore di lavoro gli ha accordato una promozione che gli assicura un aumento di stipendio.

Il seme porta frutto, Alleluia!

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LUNEDI’ 01 NOVEMBRE 2021

 

Salmo 133,1-4: "Guarda come è bello e piacevole che i fratelli vivano insieme. E' come profumo d'olio prezioso versato sul capo di Aronne, che scorre sulla barba fino sul collo del manto. E' come una fresca rugiada che scende sul monte Sion abbondante come sull'Ermon. In Sion, il Signore manda la sua benedizione: la vita per sempre!

Noi sappiamo che con il Signore c'è vita: vita qui su questa terra e vita eterna. La vita non muore mai, non finisce. Quando siamo con Lui per l'eternità, noi lo loderemo. Lodiamo il Signore per l'amore che lo Spirito Santo  ha messo nel nostro cuore, questo amore duri in eterno e ci benedica.

 

TESTIMONIANZE

 

CLAUDIO: E' sposato con Marianna e desidera testimoniare come il Signore si manifesta e porta tutto al suo compimento e alla guarigione. Claudio nel 1998 è rimasto vedovo e dopo ventitre anni,  il 20 ottobre scorso si è dovuto procedere alla riesumazione della tomba della moglie precedente. Claudio e la moglie nel 1998 si trovavano all’isola di Malta; frequentavano insieme un gruppo del Rinnovamento ma nei mesi precedenti la moglie aveva subito diverse operazioni all’intestino ed era molto debilitata. Durante quel viaggio ha avuto un collasso cardiaco. Nella concitazione di quei momenti i coniugi si sono guardati negli occhi ma non sono riusciti a salutarsi. Dopo 2 giorni di terapia intensiva, la moglie è mancata. Lo scorso lunedì, durante la preghiera di lode dell’ incontro di evangelizzazione lo Spirito Santo ha messo nel cuore di Claudio questa invocazione: “Signore nudo sono nato dal grembo di mia madre e nudo voglio tornare a te” ed è scoppiato in un pianto liberatorio che si è protratto anche nel giorno successivo. La notte tra martedì e mercoledì Claudio per la prima volta in 23 anni ha sognato la moglie. Nel sogno, una persona lo accompagnava lungo un corridoio d’ospedale dove ad un certo punto vedeva la moglie scendere le scale ed avvicinarsi a lui: si incontrano, si salutano e si abbracciano felicemente.

Claudio ringrazia e benedice il Signore perché ha permesso che potessero darsi l’ultimo abbraccio. Questo è il primo anno in cui in cimitero non c’è la moglie ma Claudio ringrazia il Signore per questa comunione che noi possiamo avere con i nostri cari, lo ringrazia perché ha guarito il suo cuore, gli ha dato questa grazia, questa manifestazione dello spirito che l’ha riempito. Il desiderio del saluto che Claudio aveva dentro di sé e che il Signore ha reso possibile soddisfare è una liberazione e permette che il nuovo matrimonio che ora vive sia perfetto. Il Signore libera ogni area della nostra vita, l’ amore in Dio è libertà.

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LUNEDI’ 25 OTTOBRE 2021


2 Corinzi 3,1-4: "Cerco forse ancora di raccomandare me stesso? Non ho bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione scritte per voi o da voi. Perché siete voi la mia lettera! Essa è scritta nei vostri cuori e viene letta e riletta da tutti. E' evidente che voi siete una lettera di Cristo, scritta da me, non con l'inchiostro, ma con lo Spirito di Dio vivente; non su tavole di pietra, ma nei vostri cuori. Questa è la fiducia che ho davanti a Dio per mezzo di Cristo."

Noi siamo le lettere di Dio, dello Spirito Santo: se ci lasciamo plasmare, il Signore opera in noi. Come scrive Paolo ai versetti 2,3: "Perché siete voi la mia lettera! Essa è scritta nei vostri cuori e viene letta e riletta da tutti. E' evidente che voi siete una lettera di Cristo, scritta da me, non con l'inchiostro, ma con lo Spirito di Dio vivente; non su tavole di pietra, ma nei vostri cuori."

L'uomo si raccomanda attraverso lettere di raccomandazione, di presentazione… ma quando c'è la presenza dello Spirito di Dio dentro di noi, cambiamo aspetto e chi ci sta attorno se ne accorge e ci chiede cosa abbiamo fatto. E' la sua presenza che ci cambia, perché il Signore è vivo e operante. Attraverso questa Parola il Signore ci invita ad essere delle lettere aperte dove tutti ci leggono. Non dobbiamo stare chiusi! Con il Signore siamo un libro aperto. Non abbiamo più paura di nulla, perché è Lui che ci protegge. Se fissiamo questi insegnamenti della Parola, viviamo la nostra vita in armonia, in comunione con Dio e nella nostra vita succedono sempre cose meravigliose, perché il nostro Dio è meraviglioso.

 

TESTIMONIANZE

VINCENZO: Vuole dare gloria a Dio per la sua guarigione. Vincenzo svolge il suo lavoro a bordo delle imbarcazioni; nell’ agosto dello scorso anno è caduto tra i due motori principali di una barca procurandosi una brutta frattura alla spalla. Questo è accaduto perché a causa dell’ infiammazione al tendine d’Achille con callo osseo, non camminava correttamente. Nonostante un lungo periodo d’immobilizzazione della spalla, i dolori erano tremendi e non vedeva via d’uscita. Con la moglie Margherita hanno pregato il Signore come sta scritto nella Parola in Siracide 38,1-2: "Onora il medico che ti ha preso in cura: la sua presenza è un dono che il Signore ti fa. E' Dio che dà al medico la capacità di guarire e perfino il re gli dà i suoi doni." Il medico che lo seguiva consigliava di procedere con intervento chirurgico, ma attraverso la preghiere, anche dei fratelli è stato loro indicato il medico giusto che ha curato la spalla con esercizi di ginnastica ed ora riesce a muovere liberamente il braccio, è guarito. Lo stesso dicasi per il piede. Anche in questo caso il consiglio era l’intervento chirurgico ma pregando il Signore ed affidandosi a Lui, Vincenzo assieme a  Margherita hanno individuato un altro specialista che ha risolto manualmente le aderenze articolari del piede ed ora Vincenzo cammina bene. Vincenzo in questi giorni sta festeggiando la sua laurea e considerando il suo impegno lavorativo, non sarebbe certamente stato possibile laurearsi senza l’aiuto del Signore. Grazie Signore per questa testimonianza di vita vissuta nella tua Parola e nel tuo amore.

 

MONICA: La scorsa settimana in una catechesi trasmessa a mezzo audio si meditavano alcuni versetti del libro di Tobia.  Nello specifico si narrava di Sara, in seguito divenuta moglie di Tobia. Ella era già stata data in sposa a sette mariti, ma tutti erano stati uccisi da un demone durante la prima notte di nozze, prima che i due sposi potessero unirsi. Prima di coricarsi Tobia e Sara pregarono insieme il Signore con la preghiera che troviamo in Tobia 8,5-8 perché avesse misericordia di loro, li proteggesse e li liberasse dai pericoli. Monica ha ascoltato tre volte l’audio ed ogni volta l’ascolto ha provocato in lei un pianto liberatorio. Il Signore ha riportato alla luce una maledizione proclamata contro il suo matrimonio nel giorno delle nozze. Monica ringrazia e loda il Signore per questa grande liberazione e guarigione.

 

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LUNEDI’ 13 SETTEMBRE 2021


1 Corinzi 2,14-16: "Ma l'uomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale. Chi invece ha ricevuto lo Spirito è capace di giudicare ogni cosa, ma nessuno è in grado di giudicarlo. Chi può conoscere i pensieri del Signore? E chi può dargli dei consigli? Ebbene noi possediamo i pensieri di Cristo."

E' un avvertimento anche per chi ha ricevuto lo Spirito Santo e che parla agli altri, a coloro che invece non conoscono la verità che è la Parola. Dobbiamo stare attenti perché se la persona a cui ci rivolgiamo, non si è avvicinata al Signore, non desidera lo Spirito Santo, non ci capisce assolutamente. Certe cose devono essere capite nel momento in cui ci avviciniamo e desideriamo conoscere lo Spirito Santo. Se noi desideriamo ricevere lo Spirito Santo, comprendiamo, perché lo Spirito Santo subito opera. Se invece noi siamo un po' titubanti, scettici, allora non riusciamo a capire perché parliamo di cose spirituali che viviamo dentro di noi e come dice il v.14: "Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale." Coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo sono consapevoli della grande ricchezza e potenza che Dio ha messo dentro di loro e non interessa loro del giudizio degli altri. L'uomo spirituale non si preoccupa del giudizio degli uomini di questo mondo ma vive la propria vita nello Spirito in comunione con Dio senza aspettarsi gli elogi delle persone che lo circondano: ciò che importa è rimanere fermi e costanti nella fede e Dio opera nella nostra vita. Se siamo costanti e perseveranti, il Signore è con noi.

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LUNEDI’ 30 AGOSTO 2021

 

Atti 3,11-13: "Mentre quell'uomo cercava di trattenere Pietro e Giovanni, tutta la gente, piena di meraviglia, corse verso di loro nel portico detto di Salomone. Vedendo ciò, Pietro si rivolse alla folla con queste parole: -Uomini d'Israele perché vi meravigliate di questa guarigione? Voi ci guardate come se fossimo stati noi a far camminare quest'uomo, noi con le nostre forze e con le nostre preghiere. Invece è stato Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri. Con questa guarigione Dio ha manifestato il glorioso potere di Gesù, suo servo: proprio quel Gesù che voi avete consegnato alle autorità e avete accusato ingiustamente davanti a Pilato, anche se lui aveva deciso di liberarlo."

Pietro e Giovanni pregano nel nome di Gesù sullo storpio che stava davanti al tempio e chiedeva l'elemosina. Loro non avevano soldi da dargli ma quello che avevano glielo hanno dato nel nome di Gesù e subito è stato guarito. E la folla guardava meravigliata Pietro e Giovanni, come se fossero stati loro a guarirlo. Invece era stato Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri, manifestando il glorioso potere di Gesù suo servo. Gesù è stato mandato per salvare l'umanità, il Signore si è servito anche della folla. Dio Padre si è servito di tutto per pianificare il suo piano. Noi possiamo anche accusare questa folla, ma comprendiamo chiaramente che c'era un disegno. A volte noi preghiamo per certe situazioni ma non riceviamo subito quello che domandiamo perché Dio ha tempi e modi diversi dai nostri, ma sappiamo che Lui è l'immensità e tutto ciò che permette nella nostra vita, anche se non lo comprendiamo è per il nostro bene. Pietro e Giovanni pregando nel nome di Gesù hanno guarito lo storpio. Quello che Gesù e Dio Padre hanno dato a loro è anche per noi. Ci siamo mai chiesti perché con noi non funziona? Gesù è pronto, Lui ha già compiuto tutto, tutto è pagato e fintanto che Gesù non ritornerà, tutti i peccati degli uomini sono già stati pagati. Se noi abbiamo questa consapevolezza, quando dobbiamo chiedere qualcosa al Signore, prima di tutto dobbiamo chiedergli scusa perché a volte non vediamo il nostro peccato, non lo riconosciamo perché per esempio è stato solamente un pensiero che abbiamo fatto. Poiché questi sono i tempi dello Spirito, anche il pensiero conta, a livello spirituale è lo stesso. In Matteo 5,8: "Beati quelli che sono puri di cuore: essi vedranno Dio.": i puri di cuore sono coloro che si abbandonano al Signore, alla Parola che è spirito e verità. Gesù dice: Io sono la via, la verità e la vita. Gesù è anche la luce del mondo e illumina tutta la nostra vita.Questi tempi che stiamo vivendo, che si avvicinano agli ultimi, sono i tempi dello Spirito Santo.

 

TESTIMONIANZE

 

AUSILIA: La nipote Noemi soffriva a causa di una forma di herpes e non guariva nonostante gli antibiotici assunti. Noemi era incinta, aveva dolori e stava molto male ed i medici temevano anche per la salute della bambina che portava in grembo. Noemi ha chiesto preghiere alla zia Ausilia la quale ha ribadito in fede : “No, preghiamo” e a sua volta ha richiesto preghiere ai fratelli della comunità. Il Signore ha operato, Noemi è guarita dall’herpes ed ha partorito la sua bambina sana. Il Signore ha ascoltato il grido delle sue preghiere.

Ancora Ausilia desidera ringraziare il Signore anche per un’altra guarigione. Infatti le era comparso un forte raffreddore e successivamente le si è staccata la capsula di un dente lasciando così scoperto uno spuntone che aveva procurato notevole dolore, abrasioni alla lingua e difficoltà nel parlare e nel masticare. Tale situazione l’aveva resa debole. Ausilia ci precisa che è molto importante lottare attraverso la fede e la preghiera, restare uniti ai fratelli e chiedere anche a loro la preghiera in comunione di intenti. Il dente è stato limato, il dentista le ha riferito che non può fare nulla di più ma ad ogni modo quel dente non causa alcun danno. Gloria e lode al Signore per la guarigione di Ausilia.

 

MERY: Circa due mesi fa ha sentito un nodulo al seno e la sua prima reazione è stata la preghiera di affidamento al Signore della sua situazione e preoccupazione ed ha richiesto preghiere alla sorella Jole. Successivamente si è rivolta al medico che ha eseguito gli accertamenti adeguati ed infine l’ha rassicurata perché non ha riscontrato nulla di sospetto. Mery afferma che da quando ha iniziato a partecipare agli incontri di evangelizzazione della comunità ha sentito il grande amore del Signore; attingendo forza dallo Spirito che rivela la Parola ha imparato a rivolgersi e chiedere al Signore con l’intimità che ha un figlio. Lode a Gesù per questa sorella!

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LUNEDI’ 16 AGOSTO 2021

Luca 21,34-36: "Badate bene! Non lasciatevi intontire da orge e ubriachezze! Non abbiate troppe preoccupazioni materiali! Altrimenti diventerete pigri, vi dimenticherete del giorno del giudizio e quel giorno vi pioverà addosso improvvisamente. Infatti esso verrà su tutti gli abitanti della terra come una trappola. Voi invece state svegli e pregate in ogni momento. Avrete così la forza di superare tutti i mali che stanno per accadere e potrete presentarvi davanti al Figlio dell'uomo."

Il Signore ci ammonisce: "attenti a non diventare pigri e ad avere troppe preoccupazioni." Il Signore che è grande risolve tutte le nostre preoccupazioni, pertanto non dobbiamo tenercele altrimenti ci appesantiscono, ci bloccano anche nel nostro modo di esprimerci. Il Signore ci chiede di "stare svegli e di pregare in ogni momento" e dare a Lui le nostre preoccupazioni, solo Lui è capace di risolverle tutte, noi non possiamo fare nulla. Dobbiamo sempre ringraziare il Signore, perché vuole che noi siamo liberi. Gesù è venuto a liberare l'uomo: spirito, anima e corpo. Gesù ha iniziato il suo ministero, guarendo e sanando tutti coloro che glielo chiedevano così anche noi se gli chiediamo qualcosa nella preghiera e siamo in comunione con Lui. Dobbiamo stare fermi e il Signore ascolta e opera.

TESTIMONIANZE 

DANIELA e ANNA: Ringraziano lo Spirito Santo per come ci accompagna in ogni momento della nostra vita, in ogni situazione e necessità. Circa un mese e mezzo fa è accaduto qualcosa di straordinario per loro, una cosa piccola ma allo stesso tempo grande per la necessità di quel momento. Anna doveva partire per un viaggio e si trovava a casa di Daniela per recuperare una valigia in prestito. La valigia era stata usata 15 anni prima dalla nipote di Daniela, che l'aveva chiusa con una combinazione che aveva dimenticato. Nel mostrare ad Anna le dimensioni della valigia, Daniela l' ha aperta e subito richiusa; la valigia si è bloccata e non si riusciva più ad aprire se non ricordando la combinazione esatta. Subito Anna ha fatto questa preghiera: "Signore tu apri tutte le porte, che cos'è per te una valigia?" Anna ha chiesto aiuto allo Spirito Santo perché la illuminasse perché potessero trovare la combinazione che era stata impostata ed entrambe hanno pregato in lingue. Pochi istanti dopo, le dita di Daniela hanno digitato una combinazione di 3 numeri e hanno sentito il clic della valigia che si sbloccava e apriva. Daniela ed Anna danno lode al Signore perché hanno esultato di gioia in quel momento per la valigia che doveva svolgere la sua funzione. Grazie Gesù, infinitamente grazie!

 

TOMMASO: Da un po' di tempo, durante la notte Tommaso non riusciva più a dormire da solo nel suo letto, perché aveva paura ed era tormentato dalla visione di figure strane. La mamma ha cercato di rassicurarlo e insieme hanno pregato con la sorella Jole. Poi tutte le sere i genitori e Tommaso pregavano uniti e concordi con lo stesso obiettivo perché il bambino potesse riposare con Gesù e avesse un sonno tranquillo, deponendo ai piedi della sua croce tutte le paure di Tommaso. I genitori hanno perseverato nella preghiera, è accaduto che una sera Tommaso è caduto in un sonno profondo e si è risvegliato il mattino successivo. Da quella sera Tommaso dorme da solo nel suo letto tutta la notte e al mattino quando si sveglia racconta alla mamma che ha dormito con Gesù che sta sempre al suo fianco. Tutti e tre insieme ringraziano il Signore perché ha operato. E anche Tommaso è stato benedetto perché il Signore ha effuso il Suo Amor.

 

HEE WON: Due giorni fa Hee Won si è svegliata durante la notte e ha trovato un messaggio nel telefono che la mamma le aveva scritto per avvisarla che era mancato uno zio in Corea e lei era molto agitata e preoccupata. Circa 26 anni fa il papà di Hee Won aveva avuto problemi con il suo lavoro e lo zio gli aveva fatto da garante. Nel momento in cui l'azienda di cui il papà era titolare ha dichiarato il fallimento, lo zio che garantiva per lui ha dovuto rispondere in solido dei debiti assieme a lui. Pertanto si sono incrinati i rapporti fra le famiglie e la mamma era caduta in depressione e aveva sofferto molto per questa situazione. La mamma era molto preoccupata e in agitazione per il giorno del funerale, perché si aspettava che ancora una volta l'avrebbero accusata per quanto era accaduto nel passato e non trovava il coraggio per affrontare questa situazione difficile e dolorosa. Hee Won ha pregato il Signore e ha chiesto preghiere ai fratelli e alle sorella della comunità perché il Signore si prendesse cura dei suoi genitori e spianasse ogni strada che ai loro occhi era inaccessibile. Mentre pregava, ha chiesto una Parola per loro e aperto la bibbia in 1 Corinzi 2,15: "Chi invece ha ricevuto lo Spirito è capace di giudicare ogni cosa, ma nessuno è in grado di giudicarlo." Hee Won ha compreso che i suoi genitori non dovevano temere nulla, perché avendo anche loro fatto il Battesimo nello Spirito, hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo che è il loro difensore e ha suggerito loro di pregare con questa Parola per la zia ed il cugino perché lo Spirito Santo toccasse il loro cuore. Subito il Signore ha spianato la strada, perché la zia ha telefonato alla mamma di Hee  Won per dirle di andare al funerale e mettendola a suo agio. Fin da subito  una grande pace ha raggiunto il cuore di mamma Margherita, che ha saputo gestire quel momento delicato per tutta la famiglia, guidata dallo Spirito di Dio e lasciandosi usare, pregando in lingue sulla zia che soffriva molto e che accusava un forte dolore al fianco. Margherita è rimasta davvero sorpresa perché la zia ha ringraziato il Signore che le aveva mandato una persona che prega. E insieme alla figlia, i genitori di Hee Won con grande gioia lodano e ringraziano il Signore perché li ha liberati dalle catene del male che portavano da circa 26 anni, in particolare la mamma Margherita che ora è nella pace e nella gioia, comprendendo il significato della Parola che una sera in preghiera aveva dato loro, in Atti 16,25-26: "Verso mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni di lode a Dio. Gli altri carcerati stavano ad ascoltare. All'improvviso ci fu un terremoto tanto forte che la prigione tremò fin dalle fondamenta. Tutte le porte si spalancarono di colpo e le catene dei carcerati si slegarono." Nulla va mai perso con il Signore, tutto Lui rinnova, sempre fa cose nuove. Non dobbiamo mai sfiduciarci ma sempre dobbiamo avere fede e andare avanti. Ha fatto meraviglie, alleluia! Eterno è il suo Amore, alleluia!


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LUNEDI’ 9 AGOSTO 2021

Atti 2,38-39: "Pietro rispose: -Cambiate vita e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo. Riceverete il perdono dei vostri peccati e il dono dello Spirito Santo. Infatti, ciò che Dio ha promesso vale per voi, per i vostri figli e per quelli che sono lontani: tutti quelli che il Signore, Dio nostro, chiamerà."

Il Signore ci invita a deciderci a cambiare vita e a farci battezzare nello Spirito Santo perché senza lo Spirito Santo non possiamo comprendere la Parola di Dio. In Giovanni 6,45, la Parola dice che "tutti saranno istruiti da Dio": è il dono dello Spirito Santo che ci istruisce e ci guida se noi lo prendiamo seriamente, dipende sempre dalla comunione che noi abbiamo con Lui. Dobbiamo prendere sul serio il Signore, soprattutto in questi difficili tempi che stiamo vivendo. La malattia non ha potere sui figli di Dio perché Gesù ha portato e inchiodato tutte le nostre malattie e le nostre difficoltà sul Golgota. Quando abbiamo qualche difficoltà fisica, preghiamo con più fervore perché abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio che può tutto se crediamo e abbiamo fede in Lui perché Gesù tutto ha compiuto.

TESTIMONIANZE

PIERINA E IVANO: Circa due anni fa Ivano ha iniziato a notare che la moglie Pierina aveva difficoltà di attenzione nella lettura ed esprimeva i suoi pensieri e le sue percezioni con un certo disordine. Allora si sono rivolti al medico di base il quale li ha rinviati ad uno specialista. In Siracide 38,1-2:"Onora il medico che ti ha preso in cura: la sua presenza è un dono che il Signore ti fa. E' Dio che dà al medico la capacità di guarire e perfino il re gli dà i suoi doni." La Parola insegna che prima di tutto è necessario pregare il Signore perché ci dia il giusto medico. Così Pierina e Ivano hanno pregato insieme affinché Pierina venisse affidata e seguita da un buon medico. La visita venne programmata per i primi giorni del mese di febbraio 2020, poco prima dell’emergenza Covid. Le veniva diagnosticato un disturbo cognitivo con la prescrizione di una terapia sperimentale che ha dato un buon grado di miglioramento. Pierina ed Ivano ringraziano il Signore perché è fedele ed ascolta la nostra preghiera.

JOLE: Circa un mese fa, al mattino dopo aver pregato, Jole in un adirato intento di schiacciare un veloce scorpione che si introduceva nella sua casa, ha perso l’equilibrio ed è caduta all’indietro procurandosi un importante dolore localizzato nell’area del fondo schiena. Jole non riusciva a rialzarsi e subito ha invocato l’aiuto del Signore che prima di tutto le ha fatto capire che neanche le bestie si uccidono con rabbia. Jole poi si è rialzata ma durante la giornata il dolore si faceva più acuto, soprattutto quando si sedeva, quando si sdraiava a letto o cambiava posizione. Il giorno successivo, quando il dolore si era fatto insopportabile nella preghiera Jole ha proclamato: “ Signore, tu sei fedele e non permetti che i tuoi figli siano tentati oltre le loro forze”. Il figlio di Jole, Michele qualche tempo fa aveva regalato al papà una poltrona reclinabile ed in quell’ occasione Jole non aveva manifestato gratitudine per quel regalo ritenendolo inutile. Ma ora il Signore le ha mostrato che doveva ricorrere proprio all’utilizzo di quella poltrona per trovare riposo e lentamente guarire. E così è accaduto, il Signore l’ha guarita e le ha fatto comprendere che tempo prima aveva brontolato per quella poltrona, invece serviva proprio a lei. Jole ha chiesto perdono al figlio Michele e al Signore e lo ringrazia per la premura che ha usato verso di lei. Sì, il Signore ci ama e ci dà in anticipo quello che ci serve!

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LUNEDI’ 26 LUGLIO 2021

1 Corinzi 1,4-9: "Ringrazio sempre il mio Dio per voi, perché vi ha dato la sua grazia per mezzo di Cristo Gesù; attraverso di lui vi ha arricchito con tutti i suoi doni: tutta la predicazione e tutta la conoscenza. Il Cristo che vi ho annunziato è diventato il solido fondamento della vostra vita. Perciò non vi manca nessuno dei doni di Dio mentre aspettate il ritorno di Gesù Cristo, nostro Signore. Egli vi manterrà saldi fino alla fine. Nessuno vi potrà accusare quando nel giorno del giudizio verrà Gesù Cristo, nostro Signore. Infatti Dio stesso vi ha chiamati a partecipare alla vita di Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore, e Dio mantiene le sue promesse.

E' una Parola molto forte di incoraggiamento. Dio mantiene le sue promesse e questo ci dà una grande gioia. Il Signore non si dimentica dei suoi figli. Abramo è stato molto messo alla prova dal Signore, ha aspettato perché aveva 86 anni quando ha concepito Ismaele nato dalla schiava egiziana che la moglie le aveva dato e a 99 anni il Signore gli è apparso e gli ha detto che l'anno dopo avrebbe avuto un figlio dalla moglie Sara. A volte noi vorremo tutto subito, Dio ci prova nella fede come ha provato Abramo, al quale aveva poi chiesto di offrirgli come olocausto Isacco, l'unico figlio che aveva avuto con sua moglie. E Abramo non ha esitato un attimo, sapendo che Dio gli aveva promesso quel figlio e che Dio mantiene le sue promesse. Anche noi non dobbiamo dubitare mai, perché il dubbio uccide la fede. Qualsiasi cosa accada nella nostra vita, noi dobbiamo stare fermi nella fede perché Dio realizza tutto ciò che ha detto.

TESTIMONIANZE

LUISA: Desidera dare gloria al Signore perché aveva male ad un fianco, le pungeva e faticava a reggersi. Durante una parola di conoscenza la sorella Jole ha proclamato che una persona era stata guarita da un forte dolore e da quel momento in poi, in Luisa quel tormento non si è più manifestato. E Luisa ringrazia di cuore il Signore Gesù per la grazia ricevuta.

FRANCO: Da molti anni Franco e la sua famiglia non vivevano bene nella loro abitazione perché era inserita in un contesto industriale, nelle vicinanze di una fabbrica. Franco e la moglie hanno il coraggio di trasferirsi in un altro paese e ricominciare da capo. Trovano un terreno idoneo ma incontrano diverse difficoltà, non ultimo un impegnativo rapporto con il vicinato. Non si perdono d’animo e proseguono i lavori. Purtroppo a seguito di una segnalazione anonima nei loro confronti, Franco è soggetto ad una ispezione da parte dei servizi competenti. Affidano la loro necessità al Signore, insieme alla moglie ed ai figli pregano intensamente. Il figlio prepara la documentazione necessaria richiesta dalle autorità e la verifica viene eseguita. Si risolve nel modo corretto nonostante delle piccole irregolarità che Franco si è impegnato a rivedere ed eseguire. Nella nostra vita troviamo sempre delle strettoie, però se stiamo fissi in Gesù e lo mettiamo al primo posto, Lui crea ordine e fa quadrare ogni cosa. Grazie Signore perché compi meraviglie!

LUNEDI’ 2 AGOSTO 2021

Giovanni 1,10-14: "Egli era nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha riconosciuto. E' venuto nel mondo che è suo ma i suoi non l' hanno accolto. Alcuni però hanno creduto in lui. A questi Dio ha fatto il dono di diventare figli di Dio. Non sono diventati figli di Dio per nascita naturale, per volontà di un uomo: è Dio che ha dato loro la nuova vita. Colui che è la Parola è diventato un uomo."

Dio ha parlato, lo Spirito Santo ha realizzato, così fa anche nella nostra vita. Il nostro Dio è immenso e più ci inoltriamo nella Parola, più lo conosciamo! Il compito dello Spirito Santo è fare di noi una creatura nuova. La vita nuova è un dono di Dio, dato dallo Spirito Santo. E quando nelle difficoltà perdiamo la pazienza, ci stanchiamo di aspettare, chiediamo la sua pazienza.

 TESTIMONIANZE

BERNARDINO: Ha dovuto svolgere per 13 anni un lavoro in cui era a contatto con pulviscoli e limature di ferro ben consapevole che erano dannose alla salute ma confidando nel Signore. Infatti Bernardino era giunto a svolgere tale lavoro non per scelta personale ma per necessità e nella preghiera che rivolgeva al Signore proclamava: “Se questo è il lavoro che mi hai dato, sicuramente mi riserverai la tua protezione”. Da qualche anno Bernardino non lavora più; circa quattro mesi fa ha iniziato ad accusare dolori al petto, affanno ed affaticamento. Si è rivolto al medico il quale sospettando una malattia cardiaca, gli ha prescritto un farmaco da assumere ogni giorno, diversi esami specifici ed infine è stato messo in lista per eseguire una coronarografia cardiaca. In attesa di essere chiamato gli episodi si sono ripetuti tanto da dover ricorrere anche al pronto soccorso. Bernardino aveva indicato ai medici che in passato aveva respirato delle polveri e suggeriva di verificare eventualmente i polmoni. Qualche settimana fa è stato ricoverato all’ospedale per eseguire la coronarografia ma prima di procedere i medici hanno effettuato un ulteriore esame da sforzo durante il quale si sono rilevati i sintomi. In quella sede i medici hanno valutato che il problema non deriva dal cuore ma dai polmoni. Quindi è stato sospeso il farmaco per il cuore perché le coronarie sono risultate sane. Bernardino racconta che un giorno una giovane operatrice ospedaliera avendo notato la bibbia posta sopra il suo comodino gli ha chiesto se all’interno avesse un’immaginetta sacra da darle assicurandole le sue preghiere per lui. Dopo qualche giorno Bernardino ha eseguito un esame pneumologico per verificare la funzionalità dei polmoni che è risultata normale. Infine è stata eseguita un’ecocardiografia per verificare il microcircolo, anche quella con esito “normale”. I medici hanno escluso problemi sia cardiaci che respiratori ed hanno riferito che non ci sono altri accertamenti che possono svolgere. Non hanno intrapreso alcuna terapia e lo hanno dimesso. Bernardino racconta che ora sta bene, gli episodi non si sono più manifestati ed è certo che è opera del Signore che ci ama proprio tanto ed è fedele alle sue promesse. E lo ringrazia infinitamente tanto. Sia lode e gloria a Dio!

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LUNEDI’ 19 LUGLIO 2021

 

1 Corinzi 1,21-25: "Gli uomini, con tutto il loro sapere, non sono stati capaci  di conoscere Dio e la sua sapienza. Perciò Dio ha deciso di salvare quelli che credono, mediante questo annunzio di salvezza che sembra una pazzia. Gli Ebrei infatti vorrebbero miracoli, e i non Ebrei si fidano solo della ragione. Noi invece annunziamo Cristo crocifisso, e per gli Ebrei questo messaggio è offensivo, mentre per gli altri è assurdo. Ma per quelli che Dio ha chiamati, siano essi Ebrei o no, Cristo è potenza e sapienza di Dio. Perché la pazzia di Dio è più sapiente della sapienza degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte della forza degli uomini."

Il Signore ha scelto tutti noi per farci comprendere la sua Parola in profondità. Se tutti i cristiani battezzati volessero veramente conoscere la potenza di Dio, il mondo si inginocchierebbe davanti a Dio perché Dio è una grande potenza nell'universo. Al v. 22:"Gli Ebrei infatti vorrebbero miracoli, e i non Ebrei si fidano solo della ragione." Gli uomini ragionano troppo, ma con lo Spirito Santo non dobbiamo ragionare troppo, dobbiamo invece abbandonarci al Signore perché è Lui la nostra ragione. Noi non possiamo pensare come Lui, Lui è l'immensità, mentre noi siamo un granellino di polvere, non siamo nulla di fronte a Lui. "Dio ci ha scelti e chiamati" pertanto apriamo il nostro cuore per conoscere questa grande potenza che è Dio, che poi sarà con noi per l'eternità, ma dobbiamo scoprirla qui in questa terra. Al v. 25: "Perché la pazzia di Dio è più sapiente della sapienza degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte della forza degli uomini." Anche gli uomini più sapienti di fronte a Dio sono come un granellino di sabbia… Quando noi abbiamo una giusta relazione con il Signore, riconosciamo che è Lui l'immensità e noi siamo stati chiamati, abbiamo risposto ad essere suoi figli e se siamo suoi figli, siamo anche suoi eredi. Abbiamo una grossa eredità che ci aspetta: "STARE CON DIO PER L'ETERNITA, NEL SUO AMORE". Non è che tutto si realizzi in questo mondo per essere felici, perché quando incontriamo Dio comunque siamo felici. E' una felicità che nessuno ci può portare via, perché se crediamo Lui è sempre con noi e anche le tenebre si dileguano.

 

TESTIMONIANZE

LUCIANA: Da tempo aveva importanti problemi all’intestino e rivolgeva al Signore preghiere affinché la liberasse da questo impedimento. Nella parola di conoscenza Luciana ha ricevuto la guarigione ed il suo intestino si è regolarizzato. Il Signore agisce quando noi abbiamo fede e confidiamo in Lui, sia lode e gloria a Dio.

 

STEFANIA: Anche Stefania ha ricevuto guarigione nella parola di conoscenza. Soffriva per dolore alla cervicale che s’irradiava anche al braccio. Il Signore è potente e buono, si è preso cura di lei, il dolore si è risolto ed è scomparso.

 

MARIANNA E CLAUDIO: Vogliono testimoniare la potenza di Dio in un bambino di cinque anni che si chiama Daniele e a cui hanno fatto da padrino e madrina al sacramento del battesimo. Daniele stava giocando con altri bimbi al parco quando si è sentito male e si è accasciato a terra. È stato prontamente soccorso, non respirava ed aveva assunto una posizione tale per cui all’inizio si deponeva per una crisi epilettica. I genitori assieme a Marianna e Claudio hanno pregato con fede il Signore. Daniele è rimasto all’ospedale per una settimana per accertamenti approfonditi tra i quali la risonanza magnetica con contrasto.  E’ emerso che si tratta di una sinusite cronica curabile con intervento alle adenoidi. Grazie Signore!

LUNEDI’ 12 LUGLIO 2021

Luca 20,9-12: "Poi Gesù si rivolse al popolo e raccontò loro questa parabola: -Un uomo piantò una vigna. Poi l'affittò ad alcuni contadini e se ne andò lontano per lungo tempo. Venne il tempo della vendemmia, e quell'uomo mandò un servo dai contadini per farsi dare la sua parte di raccolto. Ma i contadini bastonarono quel servo e lo mandarono via senza dargli niente. Allora il padrone mandò ancora un altro servo, ma i contadini lo accolsero a parolacce, bastonarono anche lui e lo rimandarono indietro senza dargli niente. Il padrone volle mandare ancora un terzo servo, ma quei contadini ferirono gravemente anche lui e lo buttarono fuori. Allora il padrone della vigna pensò: Che cosa posso fare ancora? Manderò mio figlio, il mio carissimo figlio. Spero che avranno rispetto almeno di lui."

Dio Padre ha mandato dei servi dai contadini, che li hanno bastonati, picchiati, ma non hanno pagato loro il dovuto. Allora il padrone mandò un terzo servo e anche questo fu ferito e mandato via. Ha mandato poi suo Figlio Gesù pensando che avrebbero avuto rispetto almeno di lui, ma non è stato così perché lo hanno messo in croce. Nel mondo la situazione non è cambiata: non c'è rispetto. In Italia sono pochi coloro che non sono battezzati, ma le chiese sono vuote, perché manca la sostanza. Indossiamo l' etichetta di "cristiani" ma non viviamo da veri cristiani. Il Signore ci chiama tutti per evangelizzare ma non possiamo essere creature vecchie e annunciare la Parola che rinnova mente, cuore, anima e corpo. Tutto Gesù ha pagato e a quello che Lui ha pagato noi non possiamo aggiungere nulla.

TESTIMONIANZE

LORENZA E LEONARDO: Sono una coppia di sposi che hanno ricevuto il battesimo nello Spirito Santo insieme lo scorso anno. Una notte Lorenza si è svegliata perché il Signore le aveva messo nel cuore il la preghiera in lingue e la lode. La sera successiva, il PC che Leonardo usa molto per la sua attività lavorativa, si è bloccato con il grave rischio di perdere gran parte del lavoro svolto. Quella sera Leonardo ha ricevuto un canto nel suo cuore, un canto di lode che l’ha accompagnato tutta la notte ed al mattino, al risveglio il problema al PC era risolto. Leonardo e Lorenza testimoniano che il Signore è loro vicino, sostiene Leonardo nel suo lavoro che si fa sempre più gravoso, il Signore porta luce e risolve, li stupisce ogni giorno per quello accade intorno a loro. Ma ce di più: Leonardo è sbalordito per la compassione di Gesù. Da 12 anni soffriva per i dolori alle anche, dopo la preghiera di guarigione si è sentito sanato e non ha più accusato dolori. Leonardo e Lorenza si sentono amati dal Signore. Lode e gloria a Dio!

GRAZIELLA: Lo scorso sabato 3 luglio il nipote di Graziella mentre era in bicicletta è stato investito da un’auto ed è balzato a terra dopo un volo di 40 metri. Il ragazzo era preso male. Quando Graziella è stata informata dell’accaduto ha innalzato questa preghiera al Padre: “ Signore sei un Dio grande che ama i suoi figli. Chiedo la tua mano, tu sei medico e medicina, con la Parola in Isaia 53 ai versetti 4 e 5 Egli è stato percosso e noi siamo guariti”. Il nipote aveva lesioni e fratture alle braccia, alla clavicola, alle gambe ma soprattutto danni alla mandibola. Dall’ospedale di Camposampiero è stato trasferito a quello di Padova per essere sottoposto ad intervento alla mandibola. Successivamente ad un consulto dei medici, il mercoledì successivo all’incidente, il nipote di Graziella è stato dimesso dall’ospedale senza aver ricorso all’intervento chirurgico perché Dio è potente quando noi abbiamo fede e crediamo in Lui. Ora il nipote ha il bloccaggio alla mandibola per un paio di mesi e comunque fino alla completa guarigione dell’osso ed ha ripreso i movimenti delle braccia e delle gambe. Questa è opera del Signore che è potente! Grazie!!! Sia lode e gloria a Dio.

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LUNEDI’ 5 LUGLIO 2021

Sapienza 15,1-3: "Ma tu, nostro Dio, sei un Dio fedele: sei buono e paziente e governi l'universo con grande amore. Anche se siamo colpevoli, ci mettiamo nelle tue mani, perché ti riconosciamo come nostro Signore e non peccheremo più perché sappiamo di appartenerti. Infatti chi ti conosce può vivere come vuoi tu e chi ti riconosce come signore si assicura una vita immortale."

L' immortalità è la vita eterna che Gesù ci ha acquistato. E' per grazia che il nostro cuore si è aperto e comprende questa grande realtà che è la vita eterna. Essere in questo mondo sapendo che vivremo per sempre anche se tutti abbiamo i giorni contati su questa terra. Sappiamo che se noi apparteniamo al Signore, ci sforziamo di stare con Lui, allora abbiamo anche una vita immortale che ci attende. Al v. 1: "Ma tu, nostro Dio, sei un Dio fedele: sei buono e paziente e governi l'universo con grande amore." Il Signore è un Dio d' amore, non può non essere amore, anche se ci succedono tante cose che non comprendiamo. Lui in ogni cosa sa quello che va bene per noi, basti pensare che ci ha scelti e ci ha chiamati prima della creazione del mondo. La sua mente è infinita, Lui è sempre amore anche quando ci tocca profondamente perché chiama qualcuno che amiamo vicino a noi, comunque Lui è amore e se confidiamo in Lui ci dona la serenità e ci consola. In 1 Corinzi 13,1-7 troviamo l'inno all'amore: "Chi ama tutto scusa, tutto sopporta, mai perde la speranza." Non dobbiamo mai perdere la speranza che Dio ci ama, perché lo ha dimostrato mandando Gesù, creando tutto quello che ci circonda. Allora anche se attraversiamo momenti difficili, impariamo a ringraziare il Signore in ogni momento anche se non comprendiamo, perché Lui non viene meno con il suo amore. Se ci allontaniamo da Lui, siamo noi che ci danneggiamo quando ci lamentiamo e non ci va bene niente. Se invece accettiamo ogni cosa perché sappiamo che Lui per primo ci ha scelti, ci ha amati, rimaniamo nel suo amore e vedremo le cose meravigliose, non come le vediamo e pensiamo noi ma come le vede Lui e le ha in serbo per noi.

TESTIMONIANZE

 

MANUELA: ha affrontato un periodo di depressione, non si sentiva bene, la sua attività non andava bene, aveva molti amici ma di convenienza. Manuela ha conosciuto una sorella della comunità Alleluia con la quale è riuscita a parlare della propria vita e dei propri problemi e questa sorella accoglieva le sue confidenze e la esortava con franchezza e lealtà, nella verità. Un giorno le ha detto:          ”Perché non vieni a conoscere lo Spirito Santo?” Manuela abitava e lavorava a Montebelluna, da tempo frequentava un gruppo di preghiera, dal 2006 stava “rincorrendo” lo Spirito Santo, ma ora era veramente disperata e questa sorella l’ha spronata a pregare il Signore per iscriversi e  frequentare nonostante la distanza il seminario dello Spirito Santo. Le diceva: ”Se vuoi trovare le tue risposte lo devi fare in Gesù, nella Parola.” E così Manuela si è innamorata della Parola. “Signore io vengo a te con umiltà, voglio dimenticare tutti i problemi che ho, voglio dedicarmi completamente a Te”. Quando ha ricevuto il battesimo nello Spirito Santo era molto emozionata. Qualche giorno dopo Manuela ha avuto un importante incidente stradale, ma ha pregato tanto e non si è fatta male. Manuela pregava insistentemente perché si era ritrovata senza il lavoro e senza la casa, le scadenze incalzavano ma lei ha posto tutto su di Lui e pregava e pregava perché aveva capito una cosa: “ Non si deve sperare, ma credere!” Manuela ha benedetto i suoi nemici e non è stato facile. Ha cercato una casa da prendere in affitto, ha chiesto di avere la benedizione di Dio che gli ha dato discernimento per sentire laddove c’erano persone che avevano la pace, la bontà, la pienezza. Ha trovato l’abitazione ed un lavoro, una piccola osteria. Il Signore è potente, gloria a Dio. Manuela ha promesso che loderà e lavorerà per il Signore. Non è Dio che ha bisogno del cambiamento, noi abbiamo bisogno di cambiare e Manuela desidera trasmettere proprio questa gioia.

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LUNEDI’ 28 GIUGNO 2021

Marco 11,20-25: Ancora l'albero senza frutti. Fede, preghiera e perdono. "Il mattino dopo, passando ancora vicino a quella pianta di fichi, videro che era diventata secca fino alle radici. Pietro si ricordò del giorno prima e disse a Gesù: -Maestro, guarda! Quell' albero che tu hai maledetto, è tutto secco! Allora Gesù rispose: -Abbiate fede in Dio! Io vi assicuro che uno potrebbe anche dire a questa montagna: sollevati e buttati nel mare! Se nel suo cuore egli non ha dubbi, ma crede che accadrà quel che dice, state certi che gli accadrà veramente. Perciò vi dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di ottenerlo e vi sarà dato. E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche Dio vostro Padre che è in cielo perdoni i vostri peccati."

Dobbiamo avere fiducia che il Signore ascolta la nostra preghiera. Avere fiducia significa avere fede. Il Signore ci invita a perdonare per essere perdonati. Se non perdoniamo nemmeno Lui può perdonarci. Dobbiamo imparare cosa vuol dire fede e perdono, importantissimi nella vita del cristiano perché è determinante avere fede, ossia la certezza che quando abbiamo chiesto qualcosa a Gesù, Lui ce la darà perché è fedele, ha pagato il debito del nostro peccato, delle nostre debolezze ed il perdono. Nella preghiera del Padre Nostro Gesù ci insegna a perdonare ed anche amare i nostri nemici. E' importante che noi desideriamo il perdono, che diamo agli altri il perdono e lo possiamo fare con l'aiuto del Signore rivolgendoci a Lui: "Signore ti do il perdono che ho, aggiungi tu quello che manca, ma voglio perdonare." Se perdoniamo poi ci viene facile amare anche chi ci ha offeso, umiliato perché il Signore ci fa vedere con occhi spirituali come sono le persone che ci hanno fatto soffrire. Esse sono nelle mani del nemico e dobbiamo pregare per loro, avendo compassione per loro come faceva Gesù quando passava per la Galilea che aveva compassione di tutti. La stessa tenerezza, compassione, Gesù la mette nel nostro cuore, allora ci riesce di perdonare ed amare. E' un allenamento continuo che possiamo fare con la Parola. Nessuno è santo da non peccare, tutti commettiamo peccati nella debolezza della carne, ma se facciamo vivere Gesù nel nostro cuore, quando Dio ci guarda vede Gesù ed è compassionevole con noi.

TESTIMONIANZE

GRAZIA: Una domenica di questo mese, Grazia era invitata a partecipare ad un incontro di preghiera con i fratelli del suo battaglione. Sì, perché nella comunità Alleluia ci sono 6 battaglioni di fratelli e sorelle che ogni sera, a rotazione sono chiamati ad intercedere e pregare il Padre per la pandemia e le necessità dei fratelli e del mondo. Il battaglione è così denominato proprio perché entra in battaglia con il nemico. Grazia quella domenica non si sentiva bene ma nonostante ciò non ha voluto arrendersi restando a casa perché voleva essere guarita. Fin da giovane Grazia soffre a causa dell’intestino pigro con tutte le conseguenze che ne derivano e quel giorno ha chiesto al Signore la guarigione. Durante l’incontro, ad un certo momento si è sentita toccare, ha aperto gli occhi ma gli altri fratelli e sorelle erano assorti nella preghiera. Al termine, tutti insieme hanno vissuto un momento conviviale durante il quale Grazia ha mangiato quanto era stato offerto senza accusare alcun disturbo. Da quel giorno si è sentita bene e non ha più avuto mal di pancia e gonfiori. Dobbiamo resistere al nemico e procedere, così lo Spirito Santo opera.

LIA : Da qualche tempo ha male alla schiena e le sono state riscontrate delle protrusioni. Durante una parola di conoscenza lo Spirito Santo ha rivelato alla sorella Jole che il Signore stava sanando i dolori e le protrusioni di una persona. Subito Lia si è sentita bene, i dolori sono immediatamente cessati ed in fede confida che le protrusioni siano rientrate. Più usiamo la fede, più Gesù opera. Lode e gloria al Signore!

FEDERICO: Anche Federico ha partecipato alla preghiera comunitaria ed anche per lui c’è stata una parola di conoscenza durante la preghiera di guarigione. E’ stato guarito all’intestino e loda e ringrazia il Signore.

CLAUDIO: Aveva una ciste al dito ma soprattutto soffriva di forti dolori ai gomiti e alle ginocchia che lo tormentavano anche durante il sonno notturno. Ormai da alcuni mesi frequenta con assiduità gli incontri di evangelizzazione e preghiera della comunità Alleluia, ha rinnovato l'incontro con lo Spirito Santo che si era un po' assopito nel tempo ed il Signore ha iniziato ad operare in lui, a liberarlo. Claudio all’inizio non se n’era accorto ma i dolori sono scomparsi, sta bene. Anche Claudio è stato benedetto perché il Signor ha effuso il suo amor!

MARGHERITA: Sabato scorso a Castelfranco durante la preghiera di guarigione c'è stata una parola di conoscenza legata al lavoro che Margherita ha sentito per lei. Nel suo cuore ha subito ringraziato il Signore per ciò che stava facendo nel suo posto di lavoro. Margherita che lavora come tecnico di laboratorio all' ospedale di Padova, sta vivendo una situazione pesante legata alla criticità del periodo della pandemia e alla cattiveria di alcuni colleghi che hanno dei comportamenti scorretti. Nella testa di Margherita era balenata l' idea di licenziarsi. Lunedì mattina è stata chiamata dal suo capo che le ha proposto per il periodo delle ferie estive di sostituire i colleghi di un altro comparto per alcune ore della giornata. Margherita ha accettato con gioia e ha ringraziato il Signore perché la toglieva dalla fossa dei leoni. Confida che questo spostamento nel futuro possa diventare definitivo. Il Signore ha vie e tempi che non sono i nostri, in Isaia 55,8-9: "Dice il Signore: I miei pensieri non sono come i vostri e le mie azioni sono diverse dalle vostre. I miei pensieri e i vostri, il mio modo di agire e il vostro sono distanti tra loro come il cielo è lontano dalla terra."

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LUNEDI’ 21 GIUGNO 2021 

Marco 10,17-21: "Gesù stava per riprendere il cammino, quando un tale gli venne incontro, si gettò in ginocchio davanti a lui e gli domandò: -Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna? Gesù gli disse: -Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne Dio! I comandamenti li conosci: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire il falso contro nessuno, non imbrogliare, rispetta tuo padre e tua madre. E quello rispose: -Maestro, fin da giovane ho ubbidito a tutti questi comandamenti. Gesù lo guardò con amore e gli disse: -Ti manca soltanto una cosa; vai a vendere tutto quel che possiedi e i soldi che ricavi dalli ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi, vieni e seguimi! "

La Parola di Dio è sempre verità. L' uomo non si accorge di avere degli idoli come il denaro. Per lui è consuetudine, lavorare per possedere perché nella sua famiglia ha vissuto in ristrettezza economica ed è cresciuto secondo questo modello di vita: lavorare mettendo da parte, per accumulare anche per il domani. Il Signore non approva questo comportamento e invita il giovane ricco a vendere tutto quel che possedeva per spogliarsi di tutte le sue ricchezze e il denaro ricavato distribuirlo ai poveri. Poiché il giovane era molto ricco, si sentì a disagio e se ne andò via triste. L'uomo fa fatica a staccarsi dalle sue ricchezze e come questo giovane ricco che osservava i comandamenti, desidera essere ammirato per il suo comportamento. Al Signore non interessa la nostra ricchezza materiale, perché tutto l'universo gli appartiene, ciò che desidera è che gli apriamo il nostro cuore, non vuole che il nostro cuore sia attaccato a qualcosa perché solo così può appartenere a Dio. Se noi non apriamo il nostro cuore al Signore significa che è legato in qualcosa.

TESTIMONIANZE

ROMANA: Desidera testimoniare e ringraziare il Signore per la protezione ricevuta. Questa mattina è andata in cimitero. Ha avuto accesso attraverso un cancello in metallo ma all’ apertura dello stesso, dapprima è caduto un copri pilastro in marmo che l’ha sfiorata al braccio, poi anche il cancello si è staccato dalla sede e le è caduto addosso. Romana non si è fatta male, ha reagito spingendo il cancello ma non riusciva a liberarsi ed ha invocato: “Signore aiutami!”. Di lì a breve è arrivato un ragazzo che le ha prestato aiuto: il Signore le ha inviato un angelo. Il nemico ci prova ma il Signore è più grande! E Romana è stata benedetta.

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FIORENZO: Presso la sua casa, alcuni mesi fa Fiorenzo ha organizzato due stanze separate per le video lezioni delle due figlie in didattica a distanza. La figlia maggiore ha però iniziato a bloccare la porta chiudendola a chiave e man mano che passavano i giorni trascorreva sempre più tempo barricata in camera. Questo comportamento è diventato per Fiorenzo e la moglie fonte di preoccupazione ed hanno iniziato a porsi e a porre alla figlia delle domande e sono nati i conflitti. Fiorenzo e la moglie hanno deciso di pregare insieme il Signore per chiedere a Dio la luce della comprensione per risolvere la situazione che si era creata. Così hanno proposto alla figlia di togliere la porta della stanza. Lei non ha acconsentito. Il papà allora l’ha esortata a riprendere la partecipazione degli incontri di preghiera presso la comunità Alleluia. La ragazza ha accettato e all’ indomani del secondo incontro gli ha detto: “ Papà ora puoi togliere la porta perché mi sento libera”. Grazie Signore Gesù! Con il Signore la creatura si apre e si sente libera, diversamente si insinua il nemico che rende dipendenti e opprime. Il computer (così come la palestra) è un aiuto per l’uomo ma può divenire fonte di pericolo, dobbiamo vegliare sui nostri figli e nipoti e dire loro la verità. Alleluia!

LUNEDI’ 14 GIUGNO 2021 

Giovanni 17,20-23: "Io non prego soltanto per questi miei discepoli, ma prego anche per gli altri, per quelli che crederanno in me dopo aver ascoltato la loro parola. Fa' che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi. Così il  mondo crederà che tu mi hai mandato. Io ho dato loro la stessa gloria che tu avevi dato a me, perché anch'essi siano una cosa sola come noi: io unito a loro e tu unito a me. Così potranno essere perfetti nell'unità, e il mondo potrà capire che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me."

La gloria che il Padre ha dato a Gesù, Lui la dà a noi. E' meraviglioso: "Quanto ci ama il Signore!" Gesù è stato generato da Dio, Gesù era Dio e qui Gesù prega per tutti noi e al v. 23: "Io unito a loro e tu unito a me. Così potranno essere perfetti nell'unità." L'uomo, la carne non è perfetta, ma  in Gesù diventiamo perfetti nell'unità. Dobbiamo anche noi essere uniti gli uni gli altri come il Padre è unito a Gesù e Gesù è unito al Padre. "E il mondo potrà capire che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me." Dobbiamo essere pieni di gioia perché Gesù non vuole essere il prediletto figlio di Dio, ma vuole che tutte le creature che accettano Gesù e credono nel Padre che l' ha mandato, facciano comunione con la Trinità. Essere uniti a Dio nella Trinità per quello che Gesù ha compiuto per noi, non per quello che noi facciamo o  abbiamo fatto. Pertanto dobbiamo essere felici, perché la nostra imperfezione se noi stiamo con Gesù viene assorbita dalla sua gloria che Lui riversa su di noi sempre generosamente. E questo ci riempie il cuore di gioia, noi non possiamo aggiungere nulla a quello che Gesù ha compiuto per noi, però possiamo viverla quando lo accogliamo nella nostra vita come Parola, mettiamo in pratica i suoi insegnamenti con tutto il nostro cuore, ci lasciamo istruire dallo Spirito e ci abbandoniamo a Lui. Dobbiamo imparare a fidarci di  Gesù: non è quello che noi vediamo, i nostri occhi sono sempre un po' carnali. Dobbiamo abbandonarci, lasciarci trasformare e consegnare al Signore il nostro ragionamento perché lo rinnovi. E' il testamento, la preghiera che Gesù ha fatto per tutti noi prima di andare sulla croce. Gesù non è venuto a condannare l'uomo. E' lui la perfezione, la santità e noi siamo santi perché Lui è santo e vuole venire a dimorare in noi che non siamo nulla. Più noi ci abbandoniamo a Lui e più Lui farà opere grandi in noi.

 

TESTIMONIANZE 

MONICA: Un sabato sera di circa un mese fa, in una zona esterna alla sua abitazione Monica  stava utilizzando un fornello a gas con bombola il cui contenuto era esaurito. Nella sostituzione della bombola si è verificata un’improvvisa e pericolosa fiammata ed il marito di Monica che appunto vi stava provvedendo si è procurato una scottatura alle mani e così anche, seppur leggermente, Monica la quale fra l’altro indossava un pile. Monica non ha avuto paura perché subito ha rivolto il suo pensiero a Gesù, sicura della sua protezione. Il marito era agitato ed entrambi avevano le mani ustionate ma non così gravemente. Monica ha ringraziato e lodato il Signore e gli ha affidato la guarigione delle mani del marito che il lunedì avrebbe dovuto riprendere il lavoro di cuoco. Così è accaduto, Gesù ha ascoltato la sua preghiera ed il marito lunedì era guarito. Grazie Gesù!

PIA : La figlia di Pia ha dovuto sottoporsi a risonanza magnetica perché affetta da prolattinoma che è una neoplasia della ghiandola ipofisaria che genera disfunzioni ormonali. Pia si è recata presso l’abitazione della figlia per accudire la nipotina ed ha affidato al Signore questa sua necessità usando la preghiera in lingue. Quando la figlia ha fatto ritorno a casa, Pia ha notato che era serena. Dopo qualche giorno, una nipote che lavora presso la radiologia le ha anticipato l’esito dell’esame: il prolattinoma si è assorbito, non risulta nulla. Pia ringrazia il Signore perchè è potente!

 

FRANCA: Durante la preghiera di guarigione avvenuta in un incontro di evangelizzazione poche settimane fa, Franca che soffriva di dolori alla zona lombare per indebolimento della colonna vertebrale, ha fatto propria la guarigione proclamata dalla sorella Jole e ha espresso la sua preghiera in lingue così come lo Spirito le suggeriva. Da quel giorno Franca non ha più accusato alcun dolore alla schiena. Il Signore è la mia salvezza.

 

MARIA ROSA : Nella primavera del 2020 le viene diagnosticato un tumore, un linfoma aggressivo alla zona naso. Maria Rosa ha provato dolore, disperazione, angoscia. Ha eseguito il ricovero in ematologia per fare tutti gli esami ed approfondimenti, la biopsia osteomidollare, la pet, la risonanza e quant’altro era necessario. Maria Rosa era disperata. Una sera volendo pregare con qualcuno ma essendo sola in casa, ha chiesto a Gesù di pregare con lei il Padre come suggerisce la Parola in Matteo 18,20: "Perché, se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro." Ha iniziato un vero e proprio dialogo con Gesù e così ha continuato anche nelle sere successive. Mariarosa si raccontava proprio così come si fa con un amico. Un giorno è stata illuminata sul significato della parola “perdono”, essenziale per parlare e stare con Gesù: amare quelle persone che ti hanno fatto del male. E così Maria Rosa ha amato tre persone che doveva perdonare ed ha avvertito nel suo cuore una sensazione come di pietre che cadevano e si è sentita libera. Gesù non può stare in un cuore sporco. Nel frattempo arrivavano gli esiti degli esami eseguiti ed erano negativi, il tumore facciale era sparito e all’inizio deponevano per una probabile incapsulazione alla narice sinistra, poi invece Mariarosa veniva convocata dall’oncologo e dall’ematologo e l’esito preciso fu questo: la risonanza non ha mostrato captazione o impregnazioni anomale a livello delle fosse nasali. Nessuna terapia. Gesù l’ ha guarita dal linfoma al naso. Maria Rosa ha ascoltato il consiglio di una cara amica dottoressa che quando lei le chiedeva qualcosa le diceva: “Prega”. Prima c’è Gesù, poi i medici. Gesù può smuovere le montagne. Il Signore risponde ad ogni preghiera basta che noi crediamo. Un miracolo ha fatto Gesù in me.

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LUNEDI’ 7 GIUGNO 2021 

Marco 12,28-31: "Un maestro della Legge aveva ascoltato quella discussione. Avendo visto che Gesù aveva risposto bene ai sadducei, si avvicinò  e gli fece questa domanda: -Qual è il più importante di tutti i comandamenti? Gesù rispose: -Il comandamento più importante è questo: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore: Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la mente e con tutte le tue forze. Il secondo comandamento è questo: Ama il prossimo tuo come te stesso. Non c'è nessun altro comandamento più importante di questi due."

E' un comandamento forte se noi lo mettiamo in pratica. Da quando ci siamo avvicinati al Signore, abbiamo fatto il battesimo nello Spirito Santo, dobbiamo chiederci se la nostra vita è cambiata, perché proveniamo da un passato religioso, non spirituale. Da persone carnali dobbiamo diventare persone spirituali: vivere in Spirito, perché Dio è Spirito, pertanto dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito e dalla verità di Dio che è la Parola, che è Gesù. Nel vangelo di Giovanni al capitolo 14 v.6  Gesù dice: "Io sono la via, io sono la verità e la vita."  Io sono la via: seguitemi, sono venuto a tracciare un solco perché voi mi seguiate. Io sono la verità: a volte noi cerchiamo tante verità nel mondo; la verità è una sola: Cristo! Quando facciamo entrare Gesù nella nostra vita: è Lui la verità e la Parola ce lo rivela. Gesù è la vita, perché nel suo sacrificio ha vinto la morte. La vittoria della morte non riguarda la carne di questo mondo ma è la vita eterna con Lui. Quando noi incontriamo e ci avviciniamo al Signore, vogliamo vederlo, sentirlo, desideriamo essere toccati dalla Sua presenza ma non siamo pronti a lasciare la nostra vita terrena per andare alla casa del Padre. Poiché siamo figli di Dio dovremo desiderare di tornare al Padre, che è "tornare a casa", ma facciamo fatica perché siamo attaccati alle cose di questo mondo. Lo Spirito Santo opera potentemente se noi ci abbandoniamo alla Sua volontà e crediamo alle promesse contenute nella Parola. Il Signore risponde alla fede. In Atti 2,38-39: "Pietro rispose - Cambiate vita e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo. Riceverete il perdono dei vostri peccati e il dono dello Spirito Santo. Infatti, ciò che Dio ha promesso vale per voi, per i vostri figli e per quelli che sono lontani: tutti quelli che il Signore, Dio nostro, chiamerà." La fede è possedere già le cose che speriamo, non quelle che vediamo. Non dobbiamo dire tante preghiere, ma stare con la la Parola di Dio e metterci in ascolto: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore. E Lui ci parla nel cuore.

 

TESTIMONIANZE 

PINA: Soffriva per una forte depressione che trattava con l’assunzione di farmaci. Pina a letto ammalata pregava il Signore ma non gli chiedeva la guarigione, chiedeva che il Signore la portasse via con lui perché non ce la faceva più in questa vita. Quando ha ricevuto il battesimo nello Spirito Santo ha chiesto la mano del Signore per  la guarigione dalla depressione e così è avvenuto. Un giorno il farmacista le fece notare che nonostante l’assunzione di farmaci non notava in lei miglioramenti e le consigliava di consultare un altro medico. Pina ha ascoltato questo suggerimento perché l’ha avvertito come suggerito dal Signore. Ha iniziato una nuova cura e già dopo due giorni era notevolmente migliorata ed ha capito che era la mano di Gesù. Ognuno di noi ha un percorso e dobbiamo portarlo a compimento. Pina è stata benedetta perché il Signore ha effuso il suo amore!

 

ADRIANA: Da alcuni anni questa sorella deve affrontare procedimenti legali a causa di controversie riferite ad eredità. Una sorella della comunità l’ha chiamata e le si è fatta vicina pregando insieme per la sua necessità. Ha dovuto presentarsi in tribunale e l’ha affrontato con la consapevolezza che il Signore era con lei come dice la Parola in Romani 8,31:”Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” Le questioni legali si sono risolte e Adriana loda e ringrazia il Signore.

 

ELISABETTA: La settimana scorsa, domenica sera Elisabetta è stata contattata dal genero il quale le chiedeva di recarsi a casa loro per accudire il nipotino in quanto la figlia di Elisabetta stava molto male ed avevano deciso di accedere al pronto soccorso. Elisabetta nel raggiungere l’abitazione della figlia ha pregato in lingue intensamente ed ha chiesto preghiere ai fratelli della comunità. Arrivata a casa della figlia ha constatato il suo forte malore. Marito e moglie sono partiti alla volta dell’ospedale mentre Elisabetta ha continuato a pregare con il nipotino. Di lì a mezzoretta li ha visti rientrare a casa: erano ritornati ed al pronto soccorso non vi erano entrati perché i sintomi erano già scomparsi. La fede con la preghiera in lingue è potente, dobbiamo usarla! Lodiamo il Signore!

LUNEDI’ 15 FEBBRAIO 2021

 

Atti 26,15-18: "Io domandai: Chi sei Signore? Allora il Signore rispose: Io sono Gesù, quello che tu perseguiti. Ma ora alzati e sta' in piedi. Io ti sono apparso per fare di te un mio servitore. Tu mi renderai testimonianza dicendo quello che hai visto oggi e proclamando quello che ti rivelerò ancora. Io ti libererò da tutti i pericoli, quando ti manderò dagli Ebrei e dai pagani. Andrai da loro per aprire i loro occhi, per farli passare dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio. Quelli che crederanno in me riceveranno il perdono dei loro peccati e faranno parte del mio popolo santo.

E' Saulo che parla, che il Signore ha chiamato a lavorare al suo servizio come chiama ognuno di noi. I battezzati dovrebbero diventare figli di Dio, guerrieri ma evangelizzatori tutti. Dopo il Concilio Ecumenico il Signore ha messo a disposizione dei cristiani la Bibbia perché si nutrano ogni giorno della Sua Parola. Quante volte al giorno mangiamo? Noi mangiamo 3 volte al giorno. E quante volte al giorno apriamo la Bibbia che è il cibo spirituale delle nostre vite? Non basta aprirla 1 volta al giorno, dovremmo aprirla 3 volte al giorno per assimilare il cibo spirituale perché è una potenza unica. Il Signore è venuto a liberare l'uomo: spirito, anima e corpo e lo ha fatto, ma quanto tempo noi dedichiamo alla Sua Parola che è potenza? La Parola di Dio è una potenza grandissima. Gesù ci ha insegnato una sola preghiera: il Padre Nostro che troviamo in Matteo 6,7-13. Ai versetti 7-8: "Quando pregate, non usate tante parole come fanno i pagani: essi pensano che a furia di parlare Dio finirà per ascoltarli. Voi non fate come loro, perché Dio, vostro Padre, sa di cosa avete bisogno, prima ancora che voi glielo chiediate." Che dialogo abbiamo con il Signore? Dire tante preghiere perché ci ascolti? Che dialogo abbiamo con nostro Padre? Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e di rapportarci con Dio. Gesù è venuto a pagare il peccato, il debito che noi avevamo. Lui ha pagato: il sangue di Dio stesso che si è incarnato in Gesù ha pagato il nostro debito. Il Padre vuole che noi conosciamo Gesù, il nostro Salvatore che continua a liberarci. Desidera che ci relazioniamo con Lui ogni giorno, non possiamo lasciarlo fuori dalla nostra vita. Se vogliamo essere vittoriosi in questo mondo di tenebra, abbiamo bisogno di nutrirci ogni giorno della Parola, così facendo la parte spirituale in noi si fortifica e sparirà la paura, l'ansia e vivremo nella gioia e nella pace. Ha mandato Gesù a morire in croce perché vivessimo bene, un rapporto nuovo, indivisibile con Dio l'eterno, nostro Padre. Nessun padre vuole che il figlio soffra. Dio non ci manda il male, ma c'è un nemico che è già stato vinto e che però non si arrende mai, poiché è menzogna tenta sempre. Se la Parola di Dio è nel nostro cuore, non ci può toccare perché apparteniamo a Cristo che è la vittoria su ogni male. Quando preghiamo, non dobbiamo usare tante parole come fanno i pagani, perché il Signore vuole avere un dialogo personale con noi, perché di Lui ci fidiamo. E stare ogni giorno con la Sua Parola che è Gesù e libera tutto il nostro corpo: spirito, anima e corpo. Il Signore che conosce tutto, sa di cosa abbiamo bisogno. Se noi abbiamo fiducia in Dio e crediamo alla Parola, noi sappiamo che la volontà di Dio è il bene per noi.

TESTIMONIANZE

Maria Luisa: Desidera testimoniare come ha vissuto l’esperienza della Parola che libera e guarisce. Maria Luisa lavora presso una casa di riposo per anziani e qualche settimana fa, come è accaduto a tutti i suoi colleghi, ha contratto il Covid. Il virus si è manifestato con 10 giorni di febbre alta naturalmente vissuti in isolamento. Giunta al decimo giorno, stava malissimo. Maria Luisa si è rivolta al Signore dicendogli: “Se non mi dai una mano Tu, domani mattina mi trovano morta”. Di lì a poco si è addormentata ed ha sognato una luce immensa, meravigliosa ed un biglietto che le veniva posto tra le mani con su scritto: Questo è per te, Salmo 121. Il giorno successivo Maria Luisa al risveglio si è alzata, la febbre era sparita ed è andata a leggere il Salmo indicatole nel sogno. E’ un canto alla fiducia in Dio che veglia su Israele, e dice: "Alzo gli occhi verso i monti, chi mi potrà aiutare? L’aiuto mi viene dal Signore che ha fatto cieli e terra. Il Signore non ti lascerà cadere, veglia su ti te, senza dormire … ti protegge con la sua ombra, sta sempre al tuo fianco" e continua ed è bellissimo. Le ha procurato una grande gioia. Il Signore si è manifestato alla sua richiesta fatta nella semplicità del cuore.

Stefania: Desidera ringraziare il Signore perché ha fatto grandi cose per lei, l’ha sollevata dai dolori al fianco e alla gamba attraverso la preghiera di guarigione. Sia lode e gloria al Signore.

SABATO 12 DICEMBRE 2020 

Romani 3,1-4: "Ma allora gli Ebrei hanno ancora dei vantaggi in confronto agli altri popoli? E la circoncisione è ancora per loro di qualche utilità? Senz'altro, e per molti motivi. Anzitutto perché Dio ha affidato le sue promesse al popolo ebraico. E' vero che alcuni sono stati infedeli, ma la loro infedeltà può forse impedire che Dio sia fedele? No di certo! Sia chiaro piuttosto che l'uomo è infedele, mentre Dio agisce sempre con fedeltà. Nella Bibbia sta scritto: Tu, o Dio, sarai riconosciuto giusto quando parli. E quando sarai chiamato in giudizio risulterai vincitore."

Gesù è venuto per salvare il suo popolo, quello ebreo che Dio ha scelto. Gli Ebrei aspettavano un guerriero, un dio eccezionale, invece Gesù è nato in una stalla, suo padre era un falegname e Maria era una casalinga. Gli Ebrei non hanno visto in Lui la grandezza di essere figlio di Dio e per questo non lo hanno accettato. Invece Dio si faceva piccolo, umile per combattere l'orgoglio, la superbia del diavolo. Anche noi dobbiamo diventare umili e allora abbiamo vittoria nelle nostre battaglie, se invece combattiamo l'orgoglio con l'orgoglio c'è solo attrito. Nel Vecchio Testamento leggiamo che quando erano in battaglia, il Signore interveniva con il soccorso di angeli guerrieri che erano potenti e si mettevano davanti ai suoi uomini che da loro venivano istruiti. La battaglia che c'è nella nostra mente, la vinciamo solo quando moriamo a noi stessi, diventando umili e allora Dio opera in noi. Se invece noi combattiamo il Signore con i nostri ragionamenti umani che sono contrari al pensiero e all'agire di Dio perché viviamo nel mondo, blocchiamo la sua azione. A volte per pigrizia o per altri motivi rimandiamo al domani quello che potremo fare oggi e questo non va bene. Finché noi ragioniamo con la nostra testa che è parte del mondo in cui viviamo, non possiamo morire a noi stessi. Non è facile morire a noi stessi, ma "tutto posso in colui che mi dà la forza" come troviamo in Filippesi 4,13. Dobbiamo prendere forza da chi ci dà la forza. In Proverbi 3,28:"Non rimandare a domani quel che puoi oggi per il prossimo bisognoso." Dobbiamo imparare che quello che possiamo fare oggi va fatto. La pigrizia ci porta spesso a rimandare. Ad es. il rancore ci fa rimandare il perdono, perché finché il rancore bolle dentro di noi facciamo fatica a perdonare e aspettiamo, posticipiamo. L'orgoglio ci fa rimandare le scuse. L'egoismo ci fa rimandare l'essere generoso, perché facciamo fatica a dare anche un semplice sorriso. Quando siamo egoisti pensiamo solo a noi stessi e facciamo fatica ad entrare nell'ottica di vedere le cose del Signore. Il Signore Gesù ha lasciato il suo trono regale ed è nato in una stalla, non aveva nulla, per salvare l'umanità. Non ha aspettato che gli uomini diventassero tutti bravi. Gesù andava assieme ai peggiori. La testardaggine ci fa rimandare il cambiamento: se noi siamo testardi non vogliamo cambiare, facciamo molta fatica. Dobbiamo imparare a pregare per cacciare lo spirito di testardaggine che blocca la volontà di cambiamento. Cristo non ha rimandato la croce, anche se nel Getsèmani ha chiesto al Padre che allontanasse da Lui il calice di dolore. Anche Gesù, Figlio di Dio ci ha provato con il Padre, perché in quel momento si sentiva addosso tutto il peso del peccato del mondo che lo schiacciava con la faccia a terra. Era un momento di debolezza e il Padre non lo ha ascoltato. Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano, non avevano saputo vegliare con Gesù nemmeno un'ora. Anche noi siamo deboli senza lo Spirito Santo, senza la Parola di vita che è potenza per noi, senza Gesù siamo deboli, non ce la facciamo a perdonare e ci lasciamo andare. Per salvare l'umanità Gesù non doveva essere aiutato da nessuno: Dio non ha permesso che nessuno lo aiutasse, pertanto nessuno dei discepoli sono rimasti svegli. Non possiamo rimandare a domani quello che Dio ha destinato per noi oggi, non lo possiamo fare. E così in ogni cosa, quando dobbiamo aiutare qualcuno, facciamo subito con quel poco che abbiamo. L'insegnamento che vuole darci il Signore è quello di essere ubbidienti come ci comanda in Matteo 28,20: "Insegnate loro a ubbidire a tutto ciò che io vi ho comandato. E sappiate che io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo." Ubbidire a Dio significa opporsi a ciò che ci spinge a fare il mondo. Ubbidire alla Parola, a tutto ciò che Lui ci ha comandato a noi risulta difficile, perché pensiamo e ragioniamo troppo! Per ubbidire alla volontà di Dio non dobbiamo passare attraverso il nostro ragionamento, ma fare ciò che il Signore ci chiede e se lo facciamo, acquistiamo una forza grande, perché il Signore benedice. Non dobbiamo capire ma fidarci del Signore, altrimenti il nostro pensiero blocca la sua azione nella nostra vita. E saremo vittoriosi sempre. Dobbiamo sapere che Lui compie meraviglie al momento giusto. Per tenere ferma la nostra mente quando scatta il ragionamento dobbiamo imparare a lodare Dio, a cantare al Signore, così facendo il nostro pensiero è libero, perché il nemico non sopporta la lode. Il Signore sa quello che va bene noi, ma dobbiamo abbandonarci alla sua volontà, smettendo di combatterlo perché non passa attraverso il nostro ragionamento. Non bisogna avere dubbi che Dio possa operare.

 

TESTIMONIANZE:

 

ALICE: Desidera dare lode e gloria al Signore perché le si era formata una cisti di notevole dimensione sul dorso della schiena ed era dolente. Alice non ha voluto farsi prendere dalla paura ed ha atteso prima di rivolgersi ad un medico. Si è affidata al Signore pregando intensamente nella fermezza che Lui aveva già risolto il problema. Un paio di settimane dopo la cisti è scomparsa.

Grazie Signore Gesù, infinitamente grazie!

 

EDGARDA: Vuole lodare il Signore perché qualche settimana fa, durante una preghiera di conoscenza era stato proclamato che il Signore sanava la tiroide  di una donna. Edgarda nel suo animo ha custodito questa guarigione per la mamma che accusa appunto problemi alla tiroide. Lo specialista da cui la mamma è seguita ha consigliato l’intervento chirurgico; la mamma è favorevole e così come lei anche due dei suoi figli, altri due figli invece non sono d’accordo. In questa situazione Edgarda ha compreso la necessità di  pregare e chiedere luce al Signore. Nel frattempo si è deciso di procedere con l’intervento, predisponendo la fase pre-operatoria nonché il tampone per il Covid19. Era tutto fissato, mancava soltanto l’esito del tampone. L’appuntamento per il ricovero era fissato per il giorno successivo ma prima di accedere negli spazi dell’ospedale Edgarda e la mamma hanno ricevuto una chiamata nella quale l’operatore le informava che il referto del tampone era negativo ma non sufficientemente chiaro per procedere al ricovero. Quindi nulla di fatto, sono ritornate a casa. Edgarda ritiene che gli impedimenti intervenuti stiano ad indicare che lei deve rimanere ferma nella Parola di conoscenza ricevuta e confidare nel Signore per la guarigione della tiroide della mamma, è Lui che deve operare. Il Signore è la mia salvezza!

 

BERTILLA: Cinque anni fa il figlio di Bertilla ha acquistato un’auto usata nonostante nutrisse qualche dubbio, motivo per cui i genitori gli avevano consigliato di abbandonare la trattativa. Invece il ragazzo ha deciso di procedere ma ben presto si è accorto che il valore dei chilometri era stato alterato. Non stabilendo un accordo con il venditore, il figlio di Bertilla ha deciso di adire per vie legali. La questione è apparsa subito non facile, il giudice era  particolarmente indisponente, lo stesso tecnico incaricato da lui per la perizia dichiarava che il problema intervenuto poteva essere imputato alla manomissione di un’altra parte dell’auto, inoltre si erano presentati dei testimoni che avvaloravano la cessione del bene in buona fede. L’avvocato che rappresentava il figlio di Bertilla non era affatto fiducioso nell’esito favorevole della sentenza. Bertilla ha sempre pregato il Signore anche davanti al figlio e alla sua ragazza chiedendo la sua benedizione, che se era la sua volontà capovolgesse la situazione e dicendogli “metto tutto nelle tue mani e ad ogni modo quello che tu fai Signore, per me va bene”. Qualche giorno fa l’avvocato ha comunicato una notizia bellissima: il giudice è stato imparziale e severo, ha dato un anno di reclusione a chi ha eseguito la truffa ed ha disposto il risarcimento al figlio di Bertilla di tutte le spese sostenute oltre al valore dell’auto. Bertilla ringrazia il Signore per la sua fedeltà, perché mantiene le sue promesse e opera come è meglio per noi. E’ sbalorditiva la rifusione del 100% di quanto era stato tolto. Bertilla precisa che bisogna chiedere perdono per i figli quando non capiscono, sono testardi e si ostinano ad andare avanti per la loro strada anche quando sono avvisati. Ringrazia il Signore perché ha ascoltato la sua preghiera di mamma. E’ potente il Signor!

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DOMENICA 6 DICEMBRE 2020

 

Romani 10,14-17: "Ma come potranno invocare il Signore, se non hanno creduto? E come potranno credere in lui, se non ne hanno sentito parlare?. E come ne sentiranno parlare, se nessuno lo annunzia? E chi lo annunzierà, se nessuno è inviato a questo scopo? Come dice la Bibbia: Che gioia quando arrivano quelli che portano buone notizie! Ma non tutti hanno ubbidito alla parola del Signore. Lo dice Isaia: Signore chi ha creduto al nostro annunzio? La fede dipende dall'ascolto della predicazione, ma l'ascolto è possibile se c'è chi predica Cristo."

Dopo il Concilio Ecumenico lo Spirito Santo ha cominciato a soffiare tra i laici e ha dato questo mandato. La nuova evangelizzazione consiste nel conoscere di più la Parola di Dio, conoscerla non con la sapienza umana ma sotto la guida dello Spirito Santo, perché questi sono i tempi dello Spirito Santo. Come possiamo innamorarci della Parola di Dio e seguirne gli insegnamenti se non la comprendiamo? Umanamente un cristiano non rinnovato non comprende, ma quando chi evangelizza ha conosciuto lo Spirito Santo, è Lui che parla e tocca il nostro cuore. Lo Spirito Santo è il Signore della vita che ha fatto risorgere Cristo ed ora siede alla destra del Padre. E' lo stesso spirito che aveva Gesù e Lui ce l' ha donato perché lo conosciamo. Lo Spirito Santo è scomodo per i grandi della terra, perché è Dio e viene ad istruirci sulla Parola e non concordano. Perché il Signore non risponde alle preghiere in questo tempo di tenebra che stiamo vivendo? Al v. 14: "Ma come potranno invocare il Signore, se non hanno creduto?" Chi non crede non si mette a pregare. "E come potranno credere in lui, se non ne hanno sentito parlare?" In che modo? Parlare guidati dallo Spirito. Quando lo Spirito Santo parla, tocca i cuori, trasforma le nostre vite e ci fa comprendere ciò che ha detto Gesù. Lo Spirito Santo glorifica Gesù nelle nostre menti perché comprendiamo bene gli insegnamenti contenuti nella Parola e la viviamo. Quando viviamo la Parola siamo felici e questa gioia non ci viene data dal mondo ma viene da Dio. Lo Spirito Santo è il dio della gioia, dell'amore, della pace, della serenità. Lui non giudica nessuno, ma glorifica Gesù nelle creature. "E come ne sentiranno parlare, se nessuno lo annunzia?" In Osea 4,6: "Il mio popolo muore perché non mi conosce." Il profeta Osea nel Vecchio Testamento già annunciava questa verità. Noi dobbiamo rispondere alla chiamata che il Signore ci fa per conoscere lo Spirito Santo che è il nostro Maestro: ci fa comprendere la Parola, cambia tutta la nostra vita e ci mette poi in giusta relazione con il Padre, perché Gesù tutto ha compiuto e tutto ha pagato. Ha vinto la morte, la malattia e la sofferenza, inchiodandole alla croce. Ma allora perché si muore ancora? Gesù ci ha acquistato la vita eterna che non significa stare sulla terra per l'eternità. Lui ci ha preparato la vita con Dio Padre. Quando Dio ha creato l'uomo: Adamo ed Eva, potevano stare alla sua presenza, camminavano nel giardino dell'Eden e potevano dialogare con Dio. Poi, quando Eva è caduta nella trappola del diavolo coinvolgendo anche Adamo, hanno disubbidito a Dio: da quel momento avevano paura di stare con Dio che li ha cacciati. Dio non può guardare in faccia al peccato, perché Lui è l'essere perfettissimo, creatore e Signore del cielo e della terra. Anche se l'uomo sbaglia, compiendo scelte di peccato, Dio è Amore, tale rimane e non ci manda il male. Al v. 15: "E chi lo annunzierà, se nessuno è inviato a questo scopo? Come dice la Bibbia: Che gioia quando arrivano quelli che portano buone notizie!" Si parla di buone notizie, ossia quelle che vengono dallo Spirito Santo, la verità. Noi viviamo nel mondo che è menzogna e allora dobbiamo pregare il Signore che porti luce perché si conosca la verità che è Gesù.  Al v. 16: "Ma non tutti hanno ubbidito alla parola del Signore. Lo dice Isaia: Signore chi ha creduto al nostro annunzio?" Chi annuncia la Parola di Dio è un inviato ed è questo il mandato che il Signore dà ad ogni cristiano battezzato. Non possiamo improvvisarci annunciatori della Parola ma attraverso la conoscenza che lo Spirito ci dà noi possiamo parlare ad altre persone con la nostra testimonianza di vita. Come nasce la fede? Al v. 17: "La fede dipende dall'ascolto della predicazione, ma l'ascolto è possibile se c'è chi predica Cristo." Il cristiano deve compiere dei passi in Cristo Gesù che è il nostro Salvatore. Quando il Signore ci chiama a conoscere lo Spirito Santo, non dobbiamo tirarci indietro, perché Lui sa che è arrivato il tempo per noi che non possiamo più andare avanti da soli, senza lo Spirito: siamo vicini ad un precipizio e con Lui che ci guida, possiamo superare ogni difficoltà, ma senza lo Spirito Santo precipitiamo dal precipizio. La fede che le persone maturano è legata all'annuncio della Parola che ricevono. Il Signore permette delle difficoltà nella nostra vita perché ci prova nella fede. Anche gli apostoli che stavano con Gesù mancavano di fede operativa, non riuscivano ad operare perché non avevano ricevuto lo Spirito Santo. Erano irradiati dalla presenza del Signore che era pieno di Spirito ma quando Gesù dormiva , loro avevano paura, non sapevano cosa fare, come pregare come viene descritto nel Vangelo di Marco 4,35-44 dove si racconta che Gesù calma una tempesta. Se gli apostoli che erano stati con Gesù per più di un anno ancora non avevano fede, come possono avere una fede operativa coloro che non vengono istruiti dalla Parola di Dio? Dobbiamo desiderare di conoscere lo Spirito Santo, lasciarci istruire da Lui che ci guida e opera. Essere cristiano vuol dire appartenere a Cristo, conoscerlo e chi ce lo rivela è lo Spirito Santo. Se noi non comprendiamo questo, avremo sempre paura anche se facciamo tante preghiere: è la fede che abbiamo. Dio è amore e quando permette certe situazioni difficili nella nostra vita, la preghiera che dobbiamo fare è questa: "Signore fammi luce, parlami." Ma se non abbiamo in noi lo Spirito di Dio, non sentiamo la voce di Dio e non vediamo la luce di Dio. Cerchiamo di conoscere la verità, lo Spirito Santo, lasciamoci istruire da Lui: è Lui il Maestro e trasmettiamo agli altri l'importanza di conoscerlo, di farlo entrare nella nostra vita.

 

TESTIMONIANZE: 

MONICA: Desidera ringraziare il Signore per come ci usa e ci guida. Tre settimane fa, una vicina di casa si rivolgeva a lei perché era in ansia in quanto nella mattinata doveva accompagnare il marito ad una visita medica. Era angosciata e temeva il peggio. Monica l’ha rincuorata invitandola ad affrontare con tranquillità la visita nell’orario convenuto assicurandole la sua preghiera affinché il Signore le fosse vicino.  E così Monica si è ricavata del tempo ed ha pregato. Nel pomeriggio la vicina l’ha informata che già in mattinata aveva ritrovato la sua serenità e poi tutto era andato bene. Monica ha trasmesso alla vicina quanto lo Spirito le aveva suggerito. Il Signore ha ascoltato la preghiera di una persona semplice e la vicina di casa ha sperimentato la pace di Dio che l’ha raggiunta attraverso la fede di Monica.

 

GRAZIELLA: Ringrazia il Signore per la chiamata di cui oggi ricorre l’11° anniversario e per la trasformazione che ha operato in lei. Da quel giorno Graziella ha messo la sua vita nelle mani del Signore e così la sua famiglia, il suo lavoro ed ogni area della sua vita e lo ringrazia. Prima di incontrare lo Spirito Santo aveva problemi di salute ma in seguito alla sua chiamata, li ha consegnati al Signore e si è accostata alla scuola di Gesù sempre più attirata dalla sua Parola che ascoltava e meditava. E questa cambiava tutta la sua vita portando luce, pace e gioia. Graziella custodiva in particolare il versetto del vangelo di Giovanni, al capitolo 15 “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” ed attraverso queste parole Graziella ha iniziato a perdonare, ad amare, a non gridare più e questo ha portato tanta pace e serenità nella sua famiglia. Due settimane fa una delle sue figlie è andata dal medico per richiedere un certificato e questi le ha fatto notare che dal 2008 non vede la sua mamma e la invitava a presentarsi per eseguire un controllo. Così Graziella è andata dal medico il quale le ha prescritto una serie di esami. Quando nuovamente si è recata in ambulatorio per presentare gli esiti, la dottoressa si è meravigliata in quanto nessun valore era alterato, tutto è nella norma. Lode e gloria a Dio perché questa è opera sua!

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SABATO 28 NOVEMBRE 2020

 

Filippesi 1,9-11: "Ed ecco ciò che chiedo a Dio per voi: che il vostro amore aumenti sempre di più in conoscenza e in sensibilità, in modo che sappiate prendere decisioni giuste. Così, nel giorno in cui Cristo vi giudicherà, risulterete senza colpe e non si potrà dire nulla contro di voi. Sarete trovati ricchi di opere buone, quelle che Gesù Cristo compie in voi per la gloria e l'onore di Dio."

Il Signore vuole che noi abbiamo la conoscenza e la sensibilità. La sensibilità è legata all'amore. Una persona è sensibile verso un'altra quando c'è l'amore fra di loro. Al v. 9: "Ed ecco ciò che chiedo a Dio per voi: che il vostro amore aumenti sempre di più in conoscenza e in sensibilità." Il Signore ci chiama a conoscerlo per avere una sensibilità per aiutare gli altri, quelli che abbiamo attorno a noi e chi ci fa incontrare. Noi possiamo costruire, possiamo aiutare gli altri, possiamo fare delle opere buone quando il nostro cuore è abitato dall'amore di Cristo, quando abbiamo l'amore per la Parola, per il Signore Gesù che è il nostro Salvatore. Nasce allora una sensibilità verso gli altri e siamo predisposti a compiere opere buone. Se il nostro cuore non è ripieno dell'amore di Gesù perdiamo questa sensibilità che viene dall'amore perché siamo oberati dai tanti impegni di vita quotidiana di cui ci facciamo carico. Quando regna in noi l'amore di Cristo, abbiamo la pace nel cuore e questo è un segno della Sua presenza. I nostri problemi dobbiamo consegnarli al Signore e stare con Lui: dobbiamo alzare il nostro sguardo verso l'alto così non vediamo più tutto quello che non va attorno a noi che sta in basso, perché non trovino spazio le preoccupazioni. Noi dobbiamo stare attenti perché il nemico conosce le nostre debolezze ed è pronto ad intralciare la nostra strada ogni volta che ci fermiamo davanti ai nostri problemi: tutti abbiamo problemi e sempre li avremo finché vivremo questa vita terrena. Possiamo superarli non certo abbassando lo sguardo a terra ma alzandolo e rivolgendoci al Signore, rimanendo con Lui che ci riempie del Suo Amore e con il Suo Amore i nostri problemi non li vediamo perché glieli consegniamo a Lui. Riempiti del Suo Amore possiamo amare gli altri con la sensibilità dell'amore di Cristo che viene nei nostri cuori. Se non abbiamo sperimentato l'Amore di Cristo è difficile che possiamo amare e perdonare. Ci facciamo del male l'un l'altro anche senza volerlo, nessuno lo desidera: siamo oberati da tanti impegni e basta perdere di vista la Parola di Dio perché venga meno la sensibilità. Senza la sensibilità dell'Amore di Cristo non possiamo aiutare nessuno, pertanto dobbiamo attingere dal Suo Amore, da Gesù Cristo. In 2 Tessalonicesi 3,5: "Il Signore conduca i vostri cuori verso l'amore di Dio e verso quella pazienza che è un dono di Cristo." La pazienza è un dono di Cristo e dobbiamo chiederlo a Gesù Cristo perché abbiamo bisogno di questo dono. Per amare certe persone che non ci amano, che non ci vogliono, che non ci sopportano se non abbiamo la pazienza di Cristo, non riusciamo perché la nostra pazienza finisce presto. Dobbiamo sempre chiedere al Signore Gesù la sua pazienza. Gesù nella sua Parola dice "chiedete e vi sarà dato" e così è. Se non chiediamo come possiamo avere? Dobbiamo chiedere con fede, perché abbiamo un Dio grande.  Stiamo nella sua grandezza e nella fede che Lui ci ha  trasmesso attraverso la conoscenza della Parola e supereremo qualsiasi difficoltà perché se conosciamo il Signore, lo preghiamo e Lui permette che accadano certe cose nella nostra vita, dobbiamo riflettere. Lui ci sta modellando e mentre lo fa, dobbiamo morire a noi stessi. Dobbiamo imparare ad abbassarci, essere umili, chiedere al Signore che ci riveli il nostro problema e Lui lo fa. Se invece pensiamo di essere perfetti e ci ostiniamo a chiedere al Signore quello che noi pensiamo che vada bene, non stiamo bene perché il Signore fa il nostro bene  e non sempre noi lo conosciamo, pensiamo di conoscerlo ma non è così. Dobbiamo sempre ringraziare il Signore perché Lui ci preserva dal male, Lui ha pregato il Padre perché ci dia un altro difensore: lo Spirito Santo. Gli attacchi del nemico arrivano ma se ne vanno se noi stiamo fermi nella fede in Cristo Gesù, nostro Signore. 

 

TESTIMONIANZE:

 

STEFANIA: Desidera ringraziare e dare lode al Signore Dio Padre per la meraviglia che ha operato in lei. Stefania soffriva per un forte dolore al piede,nella zona subito sotto il tallone dove si era formato del tessuto osseo. Le causava un intenso dolore che si propagava lungo la gamba. Si era rivolta al medico, aveva eseguito delle cure ma senza esito, il dolore continuava. Allora ha invocato lo Spirito Santo e gli ha affidato la sua situazione, ha chiesto preghiere ed è rimasta ferma nella fede in Lui. Infatti dopo alcuni giorni il dolore è scomparso. Lodiamo il Signore per Stefania.

 

CATIA: Ha chiesto l’amore del Signore e Lui le è venuto incontro, l’ ha liberata dalla paura e dall’angoscia e da ogni cosa che impediva la Sua presenza. Doveva andare dal dentista per sottoporsi alle adeguate cure ma aveva tanta paura. Allora Catia si è affidata al Signore chiedendo il suo aiuto e successivamente si è recata dal dentista dove ha eseguito le cure previste senza nessun problema né complicazioni. Ringrazia il Signore per le liberazioni che ha operato nel corpo e nell’anima.

 

Hee Won: Nei cambi di stagione soffre per ulcere alla bocca. Lo scorso anno, durante un incontro di evangelizzazione nella preghiera di conoscenza ha avvertito un invito a mettere la sua mano laddove aveva il dolore. Così ha fatto e l’indomani le afte in bocca sono scomparse e tale problema non si è più presentato. Hee Won viaggia molto per lavoro e fino a qualche tempo fa si portava sempre appresso diverse medicine semmai fossero state necessarie. Da quando ha ricevuto l’effusione dello Spirito Santo evita di portare medicine con sé e confida nel Signore. In uno degli ultimi viaggi, al suo arrivo ha iniziato ad avere una congiuntivite agli occhi che le impediva di mettere le lenti a contatto. Ha pregato il Signore, gli ha consegnato il suo problema ed il Signore per fede ha operato. In Romani 1,17: "Dio, mediante la fede, riabilita gli uomini davanti a sé. Lo afferma la Bibbia: Il giusto per fede vivrà."

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SABATO 21 NOVEMBRE 2020 

Atti 5,29-32: "Ma Pietro e gli apostoli risposero:  -Si deve ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Ora, il Dio dei nostri padri ha fatto risorgere Gesù, quello che voi avete fatto morire inchiodandolo a una croce. Dio lo ha innalzato accanto a sé, come nostro capo e Salvatore per offrire al popolo d'Israele l'occasione di cambiar vita e di ricevere il perdono dei peccati. Noi siamo testimoni di questi fatti: noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono."

Il Signore ci parla sempre in potenza con la sua Parola. Al v. 29: "Ma Pietro e gli apostoli risposero: -Si deve ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini."  Dobbiamo esaminarci e chiederci: Quante volte noi ci fermiamo per gli uomini? Invece dovremmo ubbidire a Dio perché quando facciamo la sua volontà, siamo servi inutili e abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Invece gli uomini che noi ascoltiamo sono come la folla che seguiva Gesù. Quando Gesù evangelizzava c'era la folla che lo accompagnava, erano gli Ebrei delle terre dove Gesù si recava. Tutti erano gioiosi perché vedevano i miracoli che il Signore compiva, il quale sempre guariva tutti coloro che glielo chiedevano. Quando i sacerdoti si sono messi contro Gesù, anche la folla ha cambiato atteggiamento nei suoi confronti: lo ha crocifisso, eppure il Signore era sempre stato in mezzo a loro e pronto a dare. Anche in questo tempo di pandemia che ha colpito tutto il mondo, gli uomini non si avvicinano a Dio, hanno il cuore indurito. E' il nostro comportamento che ci porta lontano da Lui, pertanto il Signore ci abbandona perché se noi non desideriamo stare con Lui e voler conoscere la potenza che racchiude la sua Parola, ci rispetta e lascia liberi. Il Signore ha dato la sua vita per tutti gli uomini, soprattutto per i peccatori, perché abbiano la salvezza. Gli apostoli proclamavano la salvezza di Cristo, predicavano che era tempo di cambiare vita e di ricevere il perdono dei peccati ma nessuno dava loro ascolto. Al v. 32: "Noi siamo testimoni di questi fatti: noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono." Lo Spirito Santo viene dato a coloro che ubbidiscono alla Parola di Dio altrimenti non rimane in noi anche se frequentiamo una comunità carismatica, se la nostra vita non è cambiata. Il Signore non ci chiede di fare tante cose, ma di fermarci ad ascoltare. In Marco 12,29: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore." Il Signore trae il bene da ogni male, Lui che è il bene infinito vuole trarre il bene anche da questa pandemia; dopo che Gesù ha pagato, vuole che l'uomo si salvi, per dare gloria a ciò che Gesù Cristo ha compiuto per l'umanità, ma se le persone si allontanano dalla verità della Parola, Lui non può proteggerle. Gesù ha una pazienza infinita con noi. Essere ubbidienti alla Parola, non vuol dire fare quello che vogliamo noi, agire sulla base dei nostri pensieri. Sappiamo che il nostro pensiero è lontano dal pensiero di Dio, come il cielo è lontano dalla terra. Noi siamo esseri razionali ma il Signore è diverso, non ragiona come noi. Il Signore è capace di entrare nella nostra mente e di farci agire secondo la sua volontà, se noi ci abbandoniamo e accettiamo la sua volontà, altrimenti se gli resistiamo ciò non avviene. La battaglia siamo sempre noi a combatterla. Se noi ci abbandoniamo al Signore e impariamo a proclamare la Parola di Dio, perché non basta solo conoscerla, perché il nemico ha orecchie. Nella mia casa proclamo la Parola di Dio perché la casa si liberi. Impariamo a pregare secondo le indicazioni che troviamo nella Parola in Romani 10,9-11: "Se, nel tuo cuore, credi che Dio ha risuscitato Gesù dai morti e, con la tua voce, dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato. Chi crede veramente, Dio lo accoglie; chi dichiara la propria fede sarà salvato. Infatti la Bibbia dice: Chi crede in lui non sarà deluso." Credere nel Signore vuol dire avere una tale fiducia che ciò avviene: "Io cristiano posseggo la salvezza di Gesù Cristo" e proclamo."Io Signore posseggo la tua salvezza" e la proclamo a voce alta, perché la desidero. La fede va proclamata perché si allontani la menzogna. La fede fa parte della verità di Cristo.

 

TESTIMONIANZE: 

ENRICA: Vuole testimoniare la potenza e la gloria di Dio nella sua famiglia. Due mesi fa il nipote di Enrica (figlio di sua sorella) ha contratto il covid e successivamente ha contagiato la sorella (altra nipote), poi la mamma ed infine il papà, coinvolgendo tutta la famiglia. Enrica ha invocato l’aiuto del Signore in favore della famiglia della sorella in comunione di preghiera con la sorella stessa e la nonna e dopo aver perseverato per un paio di mesi, finalmente tutta la famiglia si è negativizzata al virus. Enrica fa una premessa: la sorella nonché mamma del nipote, qualche mese fa si è ammalata ed ha subito l’asportazione di 18 linfonodi e di un seno. Ora sta bene grazie alle cure ricevute ma anche alle preghiere e alla grande fede nell’agire del Signore. La preoccupazione di Enrica e della sua famiglia era che a causa del coronavirus, lo stato di salute della sorella si aggravasse, invece così non è accaduto e la parola di conferma le è stata data tre settimane fa in Atti 16 v. 31 : “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia”. Alleluia!

 

ISIDORO: Già dall’inizio della settimana Isidoro avvertiva un fastidio alla schiena ma nel giro di un paio di giorni il fastidio si è accentuato provocando vero e proprio dolore. Era mercoledì ed Isidoro era tornato a casa dal lavoro per la pausa pranzo ma ha avvertito la necessità di mettersi prima in preghiera inginocchiandosi davanti a Gesù crocifisso. Ha rivolto al Signore una sentita preghiera, ha pregato in lingue ed ha cacciato con determinazione il male. Dopo aver pranzato già si sentiva meglio, il dolore era scomparso. Contro il male è necessario pregare e combattere una battaglia nella quale dobbiamo avere la forza di un leone!

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SABATO 14 NOVEMBRE 2020

Sapienza 1,1-2 (Dedicatevi sinceramente al Signore con grande amore): "Amate la giustizia, voi che governate il mondo, dedicatevi al Signore con grande amore e cercatelo con cuore sincero. Perché se non lo irritate egli si lascia trovare; se avete fiducia in lui, egli viene incontro a voi."

Dobbiamo avere fiducia nel Signore, allora Lui si manifesta a noi. E' necessario instaurare un rapporto di fiducia con il Signore perché Lui è il re dell'universo, davanti a Lui che è l'immensità noi siamo poca cosa come un granello di sabbia che è piccolissimo. Al v.1 "Amate la giustizia, voi che governate il mondo": preghiamo il Signore perché tocchi il cuore, la mente dei nostri governanti perché possano anche loro cambiare. Al v. 2 "Perché se non lo irritate egli si lascia trovare": dobbiamo chiederci: "Signore come io ti irrito?" Ad esempio lo irritiamo quando facciamo delle promesse al Signore e poi non le manteniamo. A volte siamo troppo zelanti come lo era il giovane ricco che si è avvicinato al Signore e gli ha chiesto cosa doveva fare per avere il regno di Dio. E il Signore gli ha risposto che doveva mettere in pratica i comandamenti. Poiché il giovane ricco già metteva in pratica i comandamenti, ha chiesto al Signore che cosa doveva fare ancora. Il giovane si aspettava di essere elogiato, ma il Signore gli ha spiegato che se voleva essere perfetto doveva vendere tutto quello che possedeva e il denaro ricavato doveva darlo ai poveri e poi doveva seguirlo, allora avrebbe avuto un tesoro in cielo. A quel punto il giovane che era molto ricco, se n'è andato triste, perché non era pronto per essere perfetto. A volte anche noi ci comportiamo come il giovane ricco, siamo troppo zelanti nei confronti del Signore quando chiediamo, preghiamo, in realtà siamo servi inutili, siamo niente. Tutti pecchiamo di superbia umana, chi più e chi meno, quando prevale "il nostro io", emerge il nostro orgoglio e combiniamo guai. Il Signore non ci chiede troppo, Lui vuole che noi non attacchiamo il nostro cuore a ciò che possediamo. "Se avete fiducia in lui, egli viene incontro a voi": non serve che noi ci diamo da fare, è il Signore che ci viene incontro, Lui viene da noi.

Dopo l'invocazione dello Spirito Santo, il Signore ci ha dato questa Parola nel libro della Sapienza perché vuole che abbiamo fiducia in Lui, altrimenti Lui non può difenderci. Più noi lo conosciamo, più scopriamo la potenza che c'è in Lui per noi e non ci fa paura il virus che ora dilaga nel mondo perché siamo figli di Dio e quello che c'è nel mondo è il diavolo che sta distruggendo quelli che si sono allontanati dalla verità, pregano ma non conoscono la verità. Se preghiamo senza ricevere niente, dobbiamo fermarci perché stiamo perdendo tempo e chiedere al Signore di sentirlo. "Signore dove sei? Voglio sentirti." Impariamo a conoscere lo Spirito Santo ed entriamo in comunione con Lui, comprenderemo cosa vuol dire essere cristiano e la potenza che Gesù ci ha acquistato, che è per noi. Se noi stiamo con il Signore e abbiamo fiducia in Lui, Lui è il nostro difensore. Ci difende e ci istruisce perché dobbiamo combattere il nemico, non possiamo dormire. Tutti i cristiani battezzati sono chiamati a lavorare per il regno di Dio, conoscere la potenza della Parola di Dio e lo Spirito Santo. E non dobbiamo avere paura del coronavirus, perché abbiamo un difensore: lo Spirito Santo. Se noi prendiamo sul serio il Signore, Lui lo fa con noi, ci protegge, ci difende dal maligno e da ogni male. Ogni cristiano deve combattere il male, non deve accettarlo, perché il male non viene dal Signore che ha mandato nel mondo Gesù che al legno della croce ha sparso tutto il suo sangue e ha vinto il male e la morte. E' tempo di svegliarsi, di cambiare, di mettere il Signore al 1° posto nella nostra vita, allora nasce la creatura nuova che lavora per il regno di Dio e non ha paura perché Gesù ci insegna nel Vangelo di Giovanni 14,15-16: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi, lo Spirito della verità." Amen.

 

TESTIMONIANZE: 

RAFFAELLA: Da qualche anno Raffaella pregava per la guarigione fisica e  spirituale della mamma e sempre nella sua preghiera chiedeva al Signore che la pace, la serenità, la gioia abitassero il suo cuore nel giorno in cui il papà o la mamma fossero tornati alla casa del Padre. Raffaella non voleva cadere nella disperazione nel momento in cui avrebbe dovuto separarsi da loro. Lo scorso 2 settembre la mamma cadendo a terra si è fratturata la spalla e procurato un taglio al sopracciglio. Viene ricoverata all'ospedale e prima di procedere all’intervento chirurgico alla spalla i medici decidono di eseguire una serie di accertamenti clinici che evidenziano una forte anemia per cui le venivano somministrate due sacche di sangue. L'intervento era riuscito ma sono  subentrati problemi respiratori a seguito di un versamento polmonare che nei giorni successivi ha coinvolto anche all'altro polmone. I medici hanno eseguito una tac ed ulteriori esami  diagnosticando una polmonite, quindi hanno iniziato la somministrazione di cura antibiotica. Purtroppo nel frattempo un'infezione precedente già in corso si è propagata in tutto il corpo. Allora i medici hanno deciso di sospendere la cura antibiotica per i polmoni, di stabilizzare la paziente e quindi procedere a curare l'infezione ora manifestata. Ma la malattia non si è fermata, sono subentrate complicazioni prima ai reni e poi al cuore. Raffaella racconta che ha una sorella e due fratelli. Durante la degenza in ospedale la mamma era assistita dalla sorella mentre  Raffaella assieme ai suoi fratelli accudivano a casa il papà che soffre di diabete  e di Alzheimer. Al papà sono stati amputati entrambi gli arti pertanto, impossibilitato a deambulare, necessita di una presenza continua e di cure costanti. Raffaella riferisce che una domenica, 15 giorni prima che la mamma mancasse, le aveva fatto visita; stava benino e Raffaella era rimasta colpita dalla confidenza che le aveva reso e che non aveva avuto il coraggio di raccontare ai medici temendo l'avrebbero presa per matta. La mamma le aveva confidato che quando si assopiva si sentiva accarezzare il viso, le guance e la fronte, ma nel momento in cui apriva gli occhi, non scorgeva nessuno accanto a lei. Aveva la sensazione che durante il sonno qualcuno le fosse accanto e la coccolasse. Allora Raffaella le aveva spiegato che non era sola, il Signore  le era vicino  e tante persone stavano pregando per lei. Nei giorni successivi la situazione clinica è peggiorata, la salute della mamma ulteriormente aggravata. Quando Raffaella la domenica successiva è tornata  a farle visita, l’ha trovata molto sofferente e ne rimase sconvolta. Le è rimasta accanto pregando con la coroncina della Divina Misericordia e l’ha benedetta con l'acqua di Collevalenza. Il lunedì sera la situazione è precipitata; la sorella ha avvisato  Raffaella al lavoro perché rimaneva ancora poco tempo. Raffaella è riuscita ad arrivare. La mamma era stata trasferita in una stanza di terapia semi-intensiva, appariva tranquilla e serena in volto, collegata attraverso tubi e fili ai macchinari che monitoravano le sue funzioni vitali e nel sonno lentamente si è spenta. Raffaella si è resa conto che la mamma era tornata alla casa del Padre perché non sentiva più alcun suono provenire dal monitor. Subito è scesa una grande pace in Raffaella e una grande gioia ha raggiunto il suo cuore e mentre era accanto alla mamma e la guardava, continuava a ringraziare il Signore perché sapeva che ora era già con Lui. Raffaella si stupiva per la grande gioia che provava e non riusciva a piangere. Nel giorno del funerale aveva chiesto al Signore di non essere triste e così è stato: il suo cuore scoppiava di gioia, la stessa gioia grande che aveva provato nel giorno in cui aveva fatto il Battesimo nello Spirito, tanto da lasciarla senza parole. Raffaella loda e ringrazia il Signore perché è fedele e ha ascoltato la sua preghiera come dice il Salmo 66,20: "Sia benedetto Dio: non ha respinto la mia preghiera, non mi ha rifiutato il suo amore.". Le ha donato quella gioia che solo Lui poteva darle perché quando un genitore ci lascia è come se si staccasse una parte di noi. Pensava di cadere nella disperazione per il dolore che procurava il distacco ma non è stato così. Ogni volta che il suo pensiero torna alla mamma, la gioia abita il suo cuore perché Raffaella è certa che lei ora è con Gesù. Tutto questo è possibile perché il Signore ci consola, lo Spirito Santo è il consolatore ed è come se ci dicesse di non piangere perché la mamma è con Lui, è nell'Amore di Dio che è eterno, incrollabile, infinito e non si può contenere. Quando una creatura si è rinnovata nel modo di pensare è nuova e l'acqua viva cioè lo Spirito Santo che entra in lei porta la pace, la serenità, la consolazione. Quando lo Spirito Santo ci abita, il corpo che lascia questa terra entra in un'altra dimensione di vita, con Dio. E la morte non ci fa più paura, perché Cristo Gesù ha pagato tutto, ha vinto il peccato e anche la morte. Alleluia!

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LUNEDI’ 2 NOVEMBRE 2020

Romani 3,12-18: "Tutti hanno smarrito la retta via, tutti insieme si sono corrotti. Non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno. La loro gola è una tomba aperta. E se parlano ingannano. C'è veleno di vipera sulle loro labbra, e la loro bocca è piena di amare maledizioni. Corrono veloci quando si tratta di uccidere, e dove passano lasciano distruzione e miseria. Non conoscono la via della pace e vivono senza alcun timore di Dio."

I versetti 12-13 rispecchiano la situazione che stiamo vivendo. Sono tanti i cristiani battezzati nel mondo, ma se tutti avessero e conoscessero lo Spirito Santo, la Parola di Dio, il Coronavirus sarebbe già stato debellato. "Tutti hanno smarrito la retta via, tutti insieme si sono corrotti. Non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno." Dobbiamo ringraziare il Signore che ci ha riuniti qui questa sera perché non vuole che siamo come coloro che sono del mondo, vuole che apparteniamo a Lui che è il re dell'universo, ma non fa violenza a nessuno. La pandemia che stiamo vivendo è dovuta al nostro allontanarci dal Signore, ma noi non dobbiamo temere perché se noi siamo con il Signore, Lui ci protegge. Nel vangelo di Giovanni ai capitoli 14 e 16, Gesù dice che è bene che Lui se ne vada, così ci manda il nostro difensore, il dolce ospite dell'anima: lo Spirito Santo. Se noi siamo viviamo la Parola di Dio, lo Spirito Santo ci difende. E' importante che comprendiamo questo insegnamento perché la fede è possedere già le cose che si sperano. La Parola di Dio è stata scritta e suggerita dallo Spirito Santo ed è reale. Tutto possiamo con Gesù che ci dà la forza, senza di Lui non possiamo fare nulla, manco il vaccino. Dobbiamo pregare il Signore perché si trovi il vaccino ma i figli di Dio sono protetti da Lui, perché se siamo figli, siamo anche eredi di tutto ciò che Gesù ci ha acquistato a prezzo del suo sangue, pertanto dobbiamo dare gloria al Signore sempre. Non dobbiamo vivere con la paura che il mondo ci addossa perché siamo figli di Dio: dobbiamo vivere convinti che siamo suoi figli. A livello spirituale è importante quello che noi proclamiamo con la bocca e quando noi proclamiamo la Parola di Dio il nemico indietreggia. Il cristiano che cammina nello Spirito non dipende dagli uomini ma da Dio. Se sono figlio di Dio e dipendo da Lui, so che ancora prima di chiedergli una cosa già me la dà perché sono in comunione. E' importante la comunione con Dio e Gesù ci ha messo in giusta relazione con Dio Padre, attraverso il suo sacrificio ha cancellato la disubbidienza di Adamo ed Eva. I cristiani devono crescere nella conoscenza e sapere che il nostro Dio è potente, glorioso, grande nell'amore e il Signore Gesù ha vinto la morte. La morte terrena è solo un passaggio per la vita eterna. In Marco 12,24-27: "Gesù rispose: -Non capite che sbagliate? Voi non conoscete la Bibbia e non sapete cosa sia la potenza di Dio! Quando i morti risorgeranno, gli uomini e le donne non si sposeranno più, ma saranno come gli angeli del cielo. A proposito dei morti e della risurrezione, non avete mai letto nella Bibbia l'episodio di Mosè, quando vide il cespuglio in fiamme? Quel giorno Dio gli disse: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Perciò Dio è il Dio dei vivi, non dei morti! Voi sbagliate tutto." Gesù ci ha donato la vita eterna e ha spiegato come saremo dopo la morte, quando saremo alla presenza di Dio, saremo come gli angeli che sono splendenti. Non abbiamo più paura della morte, quando noi viviamo questa verità della Parola che ci ha lasciato Gesù: Dio è il Dio dei vivi, non dei morti, perché ci dona la vita eterna.

TESTIMONIANZE:

Alba: Dall'anno 2006 ha svolto un lavoro senza avere un normale contratto, senza regola, così detto “in nero” ed ha lavorato per 6 anni. Trascorsi 4 o 5 anni dal termine, Alba ha ricevuto una lettera dall’ex datore di lavoro il quale chiedeva la restituzione di una importante somma di denaro pari a quanto Alba aveva ricevuto quale remunerazione per il lavoro svolto. Alba ha pregato il Signore con la Parola, si è informata ed ha deciso di intentare una causa. Il percorso è stato lungo ma sempre con la rassicurazione del Signore e camminando nella verità. Nello scorso ottobre la causa si è conclusa con sentenza a favore di Alba. Ringrazia e loda il Signore!

Cristina: Lode e potenza al Signore per una Parola di conoscenza. Cristina lavora come infermiera all’ospedale nel reparto di chirurgia pediatrica. La settimana scorsa era arrivata all’incontro di evangelizzazione molto stanca e provata nel fisico dai dolori alla schiena. Aveva chiesto anche dei farmaci per lenire il suo malessere. Inoltre con le colleghe di lavoro aveva avuto un diverbio e si era arrabbiata. Ringrazia lo Spirito Santo per aver fatto luce sulla scorrettezza del suo comportamento ed ha chiesto perdono. Si è sentita fortificata e guarita. E ringrazia e loda il Signore!

Maria Grazia: Desidera testimoniare quanto è grande l’amore del Signore. Da qualche anno ha ricevuto il Battesimo nello Spirito, ha percorso un cammino che l’ha portata a perdonare gli altri, la mamma, i figli , il marito ma ancora non era riuscita a perdonare se stessa. Maria Grazia soffre a causa di una malattia autoimmune: la fibromialgia che la costringeva ad una nutrizione attenta e rigorosa. Nella Parola ha preso coscienza che è figlia di Dio pertanto in fede ha deciso di nutrirsi con equilibrio, come meglio sa fare, chiedendo però sempre la benedizione del Signore su ciò che mangia. Maria Grazia prega dicendo : “Signore se tu mi hai perdonato, anch’io mi devo perdonare”. Ringrazia il Signore e desidera con tutto il cuore riceverlo nell’Eucarestia. I dolori fisici spesso esprimono mancanza di perdono, verso se stessi oppure verso gli altri. Allora chiediamo luce a Gesù che è Luce del mondo. Alleluia!

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VENERDI’ 30 OTTOBRE 2020

Siracide 22,27: "Chi potrà tener chiusa la mia bocca e mettere un sigillo sulle mie labbra perché le mie parole non mi facciano cadere e la mia lingua non mi tradisca?"

Giacomo 3,4-6: "Guardate le navi: anche se grandi e spinte da un vento molto forte, per mezzo di un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. Così anche la lingua: è una piccola parte del corpo, ma può vantarsi di grosse imprese. Un focherello può incendiare tutta una grande foresta. La lingua è come un fuoco. E' come una cosa malvagia messa dentro di noi, e che porta il contagio in tutto il corpo. Essa infiamma tutta la vita con un fuoco che viene dall'inferno."

E' una parola molto forte sulla quale dobbiamo riflettere. Ai versetti 7-8: "L'uomo è capace di domare gli animali di ogni specie: bestie selvatiche, uccelli, rettili, pesci…; e di fatto li ha domati. La lingua, invece, nessuno è capace di domarla. Essa è cattiva, sempre in movimento, piena di veleno mortale."

Prima di incontrare lo Spirito Santo noi non badavamo a quello che dicevamo, non ci ascoltavamo e ci esprimevamo a ruota libera come fa tuttora il mondo. In questa Parola Giacomo spiega bene i danni che la nostra lingua causa agli altri che ascoltano ma anche a noi stessi. La lingua ci danneggia. Quando noi usiamo un linguaggio scurrile nei riguardi di qualcuno, non va bene perché reca danno. Un tempo uscivano dalla nostra bocca parole volgari, senza prestare molta attenzione a quello che dicevamo, ora invece lo Spirito Santo ci riprende, ci corregge, ci aiuta a riconoscere soprattutto i nostri errori, perché se noi non li riconosciamo, non comprendiamo poi perché la nostra vita va in una determinata direzione. Questa Parola parla di un veleno mortale, con la nostra lingua possiamo uccidere una persona se la malediciamo. Quando noi malediciamo una persona, se questa persona non è vicina al Signore che la può proteggere, le nostre maledizioni lasciano il segno e allora sono dolori! Nel capitolo 8 di Giovanni versetti 31-47 c'è una discussione tra i farisei e Gesù. Al v. 38: "Io dico quello che ho visto stando presso il Padre mio. Anche voi, dunque, fate quello che udite da parte del padre vostro." Quando dalla nostra bocca escono delle parole che non sono buone, certe maledizioni, non possiamo dire che siamo di Cristo ma con effetto immediato passiamo sotto il potere del diavolo: questa è la verità. Gesù aveva avuto questa discussione con gli Ebrei perché essi si ritenevano perfetti e lo screditavano, allora Gesù ha detto loro che avevano come padre il diavolo. Così anche in questi tempi della pandemia che stiamo vivendo Gesù ci dice: "Se non siete con me, siete contro di me. Pertanto, chi è vostro padre? Chi ha creato questa pandemia? Non viene certo da Dio che è Amore e tale rimane. E' l'uomo che se l'è cercata allontanandosi da Dio, non crede, le chiese sono vuote, i bambini non frequentano più la chiesa. I figli di Dio, quelli che il Signore ha chiamato e che conoscono lo Spirito Santo, non hanno paura. I cristiani hanno paura quando hanno perso la fede, non credono più a nulla e si lasciano prendere dalla paura. La paura è uno spirito che ti distrugge psicologicamente e anche moralmente. Anche al tempo di Gesù c'era la paura, essi non volevano essere chiamati figli del diavolo ma Gesù dice ai versetti 40-41 di Giovanni cap.8: "Invece, ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho ascoltato da Dio. Abramo non ha mai fatto così. Voi non vi comportate come lui, ma come il vostro vero padre." Hanno capito che Gesù si riferiva al diavolo. Gesù ci fa comprendere che solo Lui è la verità. Gesù è la via, la verità e la vita. Nel diavolo invece non c'è verità. Al v. 44: "Voi avete il diavolo per padre, e vi sforzate di fare ciò che egli desidera. Fin dal principio egli vuole la morte degli uomini, e non è mai stato dalla parte della verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, esprime veramente se stesso, perché è bugiardo e padre della menzogna." Noi dobbiamo stare attenti a non appartenere a quella parte dei cristiani che non credono all'esistenza del diavolo. Hanno paura allora non credono. Se noi stiamo con Lui, se abbiamo la Parola radicata nel nostro cuore, il diavolo non ce la può strappare e non può toccarci nemmeno con un dito ma dobbiamo essere radicati nella Parola come troviamo in Giovanni 8,31-32: "Gesù disse a quelli che avevano creduto in lui: -Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli. Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi."

TESTIMONIANZE:

Angelo: Ha letto un articolo di giornale in cui uno studio americano, attraverso un sondaggio evidenzia che solo il 14% dei cristiani, crede ed ha la consapevolezza che nell’Eucarestia c’è il corpo ed il sangue di Cristo. Questo articolo ha suscitato il lui una riflessione in merito al suo modo di ricevere l’Eucarestia. Ha rivisto la sua esperienza ed ha realizzato come nel tempo la sua motivazione sia cambiata. Prima di iniziare il cammino di rinnovamento nello Spirito Santo, Angelo ci dice che riceveva il sacramento Eucaristico perché gli era stato insegnato di fare così, lui si trovava d’accordo e  frequentava la chiesa, andava a Messa. Ma ora è tutta un’altra cosa, ha capito ed ha imparato, ha acquisito la conoscenza e la certezza del corpo e del sangue di Cristo e questo ha fatto scaturire in lui il desiderio e la necessità di ricevere Gesù. Porta una testimonianza personale: all’inizio del cammino sentiva spesso predicare che bisogna nutrire lo spirito, ma quest’affermazione la intuiva lontana da lui, dal suo vivere e dai suoi impegni. Invece è accaduto che alla figlia incinta della nipotina Amelia, i medici diagnosticavano una grave anomalia del cordone ombelicale. Successivamente, durante l’evangelizzazione di un venerdì, una sorella della comunità proclamava che una mamma incinta non si doveva preoccupare perché la sua bambina ci sarebbe cibata anche spiritualmente attraverso l’Eucarestia che ricevevano i genitori ed i nonni. In quell’istante Angelo si è sentito investito della responsabilità della vita della nuova creatura. Da quel momento i problemi per ricevere Gesù si sono annullati ed ha compreso che Dio aveva compiuto un miracolo in lui. Aveva completamente spostato il suo punto di vista: il suo idolo era il lavoro, poi invece la sua priorità è diventata il ricevere e stare con il Signore.

Severina: Anche questa sorella vuole dare testimonianza della presenza viva di Gesù nell’Eucarestia. Circa due anni fa si trovava in chiesa, inginocchiata dopo avere ricevuto il corpo di Gesù e pensava a Lui; pregava e gli chiedeva come nel suo essere divino aveva potuto offrirsi e subire tanto dolore nella flagellazione, negli insulti e sputi fino alla crocifissione. Tutto aveva dato per noi uomini. Che cosa lo aveva spinto ad amarci così tanto? Nel formulare questi pensieri, ha avvertito che le scendevano le lacrime. Ad un certo punto Severina ha sentito scendere su di lei un amore grande, ma così grande e forte e si sentiva riempire da Lui e gli diceva: “Signore, quanto è grande il tuo amore? Signore non ce la faccio a contenere il tuo amore, io scoppio, io svengo”. Nel tempo Severina ha riflettuto su questa esperienza esclusiva e lei che a seguito di un incidente stradale aveva vissuto l'esperienza della pre-morte durante la quale aveva sentito l'amore eterno e incrollabile del Signore, ha realizzato che nell’eternità lo Spirito può tenere e reggere questa irradiazione divina ma qui in terra non è possibile contenere tutto l’amore di Gesù. Severina conclude affermando: ”Signore, nell’Eucarestia Tu sei presente e ti ringrazio perché mi hai resa così sicura che tu sei vivo lì, in quel pezzo di pane”. Alleluia. Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera, su di me ha steso la mano nel giorno che lo cercavo.

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LA PAROLA DI VENERDI' 23 OTTOBRE 2020

Atti 26,15-18: "Io domandai: Chi sei Signore? -Allora il Signore rispose: Io sono Gesù, quello che tu perseguiti. Ma ora alzati e sta' in  piedi. Io ti sono apparso per fare di te un mio servitore. Tu mi renderai testimonianza dicendo quello che hai visto oggi e proclamando quello che ti rivelerò ancora. Io ti libererò da tutti i pericoli, quando ti manderò dagli Ebrei e dai pagani. Andrai da loro per aprire i loro occhi, per farli passare dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana al servizio di Dio. Quelli che crederanno in me riceveranno il perdono dei loro peccati e faranno parte del mio popolo santo."

Paolo è stato convertito dal Signore mentre stava andando a perseguitare i cristiani. Al v. 17 Gesù dice a Paolo: "Io ti libererò da tutti i pericoli, quando ti manderò dagli Ebrei e dai pagani. Andrai da loro per aprire i loro occhi, per farli passare dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana al servizio di Dio." E' il mandato che il Signore dà ad ogni cristiano. Essere cristiani non vuol dire rimanere tiepidi, ma essere ferventi perché Cristo è il re dell'universo e ha pagato tutto. Noi vediamo che il Signore è misericordioso, ha compassione di Paolo e anche di quelli che sono lontani, perché dice: "ti manderò dagli Ebrei e dai pagani". Anche noi siamo chiamati a portare luce e liberare le persone che sono in mano a Satana. Essere cristiani e avere ricevuto lo Spirito Santo significa lavorare per il regno di Dio, ossia andare contro il diavolo e strappare le anime di cui ha preso possesso. Questi sono i tempi dell'oscurantismo più buio. Non dobbiamo scoraggiarci, è importante quello che crediamo e abbiamo nel cuore: Dio ci ha dato il suo Spirito perché ci ama, lo Spirito Santo è il difensore e ci difende, ci fa comprendere la verità, perché è lo Spirito della verità che ci fa liberi. Non possiamo pregare il Signore e dire che va bene quello che non va bene, ma dobbiamo seguire gli insegnamenti della Parola di Dio. Dobbiamo percorrere un cammino da guerrieri, combattendo la buona battaglia della fede come raccomanda Paolo in 1 Timoteo 6,12. Nel mondo spirituale siamo guerrieri e la Parola di Dio è una potenza grande se noi la viviamo perché il Signore ci ha dato un mandato, anzi dice che se noi crediamo, ora che Lui è al Padre, faremo delle cose ancora più grandi di quelle che ha fatto Lui, perché Lui intercede per noi. (Gv 14,12) Dobbiamo comunque stare fermi nella Parola di Dio che è Gesù: è Lui stesso che parla nella sua Parola. In questi versetti è Paolo che racconta la sua conversione, quello che gli è accaduto: il Signore lo aveva buttato giù dal cavallo ed era  rimasto cieco per tre giorni, durante questo tempo lo aveva istruito perché voleva che evangelizzasse i pagani prima degli Ebrei dove è rimasto per tre anni, perché questi ultimi altrimenti non gli avrebbero creduto, avevano paura di Paolo. E quando poi entrò in Gerusalemme gli apostoli avevano sentito parlare di come Paolo operava nel nome di Gesù e non lo videro più come un nemico ma lo accolsero, sempre con un po' di timore, rendendosi conto poi che Paolo lavorava per il Signore. Il Signore aveva rovesciato Paolo. Quella di Paolo è stata una grande conversione e ci fa capire che Dio non ha problemi a convertire una creatura, basta però che lo voglia. San Paolo perseguitava i cristiani perché vedeva che in loro c'era qualcosa, una forza che lui non aveva e allora voleva saperne di più. Quando noi vogliamo conoscere di più il Signore, Lui si manifesta a noi. Chi vuole essere liberato, il Signore lo libera ma se non lo vuole, continua nella sua scelta di vita nel peccato, perché il Signore ci rispetta e lascia liberi, ma non possiamo dire di essere figli di Dio, perché Dio è geloso del suo Spirito. La conversione è possibile anche nell'ultimo istante della nostra vita terrena, perché al Signore tutto è possibile. Noi dobbiamo stare fermi nella Parola di Dio e tutto ciò che il Signore ci fa comprendere, è per fortificarci nella fede ed essere pronti per la battaglia. Dobbiamo pregare perché il Signore ci dia la forza di stare fermi nella Parola e di lasciare che Lui operi, perché Lui è con noi sempre!

TESTIMONIANZE:

Paolo: Da qualche tempo Paolo si sta curando per alcune malattie riscontrate dai medici che lo seguono sempre senza che venga meno la fede nella forza e nella grazia del Signore. Quasi tre anni fa gli è stato diagnosticato un melanoma, più tardi problemi al cuore, poi alla tiroide, ora la leucemia. Si sottopone alla chemioterapia ma continua a svolgere il suo lavoro di pavimentista per esterni. Paolo è fermo nella fede in Gesù  che è la sua forza ed il suo scudo e nulla gli manca. Testimonia sempre la presenza dello Spirito Santo che lo sostiene nella vita e mai si lamenta. Rendiamo grazie al Signore che usa questo fratello per testimoniare la sua grandezza e la sua potenza. Benedetto è il nome del Signore Gesù!

Nazzarena: Desidera testimoniare la grandezza dell’opera di Dio. Circa un mese fa il figlio è entrato in una comunità a causa di problemi molto seri. Ieri sera Nazzarena per la prima volta è andata a fargli visita assieme al marito: entrambi si sono stupiti nel vedere il figlio sereno, l’aspetto del volto e soprattutto degli occhi senza disagio, più armonico. Se il figlio ha deciso di uscire dalla dipendenza, Dio è con lui; Nazzarena ha deciso di non disperarsi ma di usare la preghiera fatta con fede ed il Signore opera. Se noi abbiamo una visione positiva, crediamo e restiamo fermi nella Parola, quando ci sono battaglie, è allora che vediamo la gloriosa potenza di Dio. E' potente il Signor!

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LA PAROLA DI VENERDI' 16 OTTOBRE 2020

Marco 2,21-22: "Nessuno rattoppa un vestito vecchio con un pezzo di stoffa nuova, altrimenti la stoffa nuova strappa via anche parte del tessuto vecchio e fa un danno peggiore di prima. E nessuno  mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino li fa scoppiare e così si perdono e il vino e gli otri. Invece, per vino nuovo ci vogliono otri nuovi."

Gesù parla in parabole. La stoffa nuova quando viene messa sulla stoffa vecchia resiste, mentre quella vecchia che è usurata si rompe. Come non si può rattoppare un vestito vecchio con un pezzo di stoffa nuova così non si può mettere vino nuovo in otri vecchi, perché il vino nuovo bolle e fa scoppiare gli otri vecchi che non hanno resistenza per contenere il vino. Il vino quando è nuovo, ha una grande forza di bollitura e servono degli otri nuovi per contenerlo. Quando noi ci avviciniamo e vogliamo conoscere la potenza del Signore, lo Spirito Santo se lo facciamo entrare nella nostra vita, ha il compito di farci un vestito nuovo pezzo dopo pezzo. Se ci facesse un vestito nuovo in una sola volta non resisteremmo, dipende dalle ferite che ci portiamo dentro. Quando il Signore ci chiama, se noi vogliamo conoscere la sua potenza, Lui ci dà un vestito nuovo perché per un cammino nuovo ci vuole un vestito nuovo come il vino nuovo si mette in otri nuovi. E un pezzo alla volta il Signore ci fa indossare un vestito nuovo perché il Signore libera e attraverso la potenza dello Spirito rinnova ogni cosa, ma non possiamo tenere i piedi su due staffe: dobbiamo lasciare quello che è vecchio e desiderare di diventare creature nuove come il Signore ha stabilito. Ci ama così tanto che vuole farci indossare il vestito nuovo che è lo Spirito Santo e che ha il compito di rinnovare la nostra vita, di cambiarla totalmente attraverso il battesimo nello Spirito. Gesù ci ha donato lo Spirito Santo che è lo spirito del Risorto che nel Getsemani ha dato a Gesù la forza di sopportare il male prima che accadesse. Il Signore Gesù si è immolato per noi per donarci lo Spirito Santo, poi Lui è risorto, è salito al cielo e siede alla destra del Padre, è l'intercessore divino presso Dio Padre. Se vogliamo conoscere il Signore, prima dobbiamo conoscere Gesù che è la Parola e compito primario dello Spirito Santo è quello di farci comprendere la Parola. E la comprendiamo nel momento in cui lo Spirito Santo è in azione dentro di noi altrimenti non la capiamo. L'uomo fa fatica ad accettare che lo Spirito Santo è il maestro perché da sempre è abituato a fare tutto da solo, ma con lo Spirito Santo non avviene ciò. Dobbiamo ubbidire allo Spirito Santo.

TESTIMONIANZE:

ANNAMARIA: Circa un mese fa Annamaria accusava forti dolori alla schiena che si riflettevano anche davanti sul petto. Il medico le ha prescritto delle radiografie che non hanno evidenziato nulla ma il dolore persisteva. Quindici giorni fa durante la preghiera di guarigione c'è stata una parola di conoscenza nella quale Gesù guariva il mal di schiena. Annamaria ha proclamato che quella parola era per lei, non è guarita subito ma nel suo cuore lei ripeteva che Gesù l'aveva guarita perché aveva accolto con fede la parola di conoscenza. Da questa settimana i dolori sono spariti e Annamaria loda e ringrazia il Signore che sposta ogni montagna se noi abbiamo fede. Diamo lode a Gesù!

RITA: E' una bambina che aveva molte paure e non aveva stima di se stessa. Da quando frequenta il Ministero dei bambini ha fatto il percorso che l' ha portata a fare l'affidamento a Gesù che l'ha liberata dalla paura che la bloccava perché faceva brutti sogni, dai problemi di incomprensione familiare, l' ha riempita del Suo grande amore e forza. Quando Rita ha manifestato il disagio, la sofferenza che aveva dentro di lei, raccontando ai genitori delle paure che la tormentavano, il papà ha iniziato a pregare su di lei ed è nato in lei il desiderio di conoscere Gesù e di frequentare il Ministero dei bambini. Rita ha imparato a conoscere Gesù e con Lui è diventata una bambina forte e coraggiosa e quando è tornata a scuola ha avvicinato una compagna che era molto triste perché aveva paura, non riusciva bene nei compiti assegnati, era sempre l'ultima della classe a finire. Rita le ha parlato di Gesù di come l'aveva aiutata a superare le sue paure e le sue difficoltà. Da quel giorno la compagna ha cominciato a sorridere, cerca sempre Rita e le chiede di parlarle di Gesù. In Matteo 19,14: "Gesù invece disse: -Lasciate stare i bambini e non impedite che vengano a me, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro." Il Signore opera nei bambini, cambia la loro vita perché quando incontrano Gesù e imparano a conoscerlo, sanno su chi appoggiarsi. E anche Rita è stata benedetta perché il Signore ha effuso il Suo Amor. 

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VENERDI’ 9 OTTOBRE 2020

 

Giovanni 7,28-29: "Gesù dunque stava nel Tempio. Mentre insegnava esclamò a voce alta: - Voi credete di conoscermi e di sapere da dove vengo. In realtà, sono mandato da Dio e non ho deciso io di venire. Chi mi ha mandato dice la verità, ma voi non lo conoscete. Io invece lo conosco, perché vengo da lui, ed è lui che mi ha mandato."

Quando il Signore ci parla, non siamo noi ma è Lui che deve operare in noi. Anche Gesù aveva le sue battaglie e non tratteneva le parole, esternava quello che serbava nel cuore e in questi versetti della Parola dice che non ha scelto lui di venire, ma è stato mandato nel mondo da Dio Padre, perché è stato generato da Dio. Non è stato creato: un seme di Dio è entrato nel grembo di Maria e attraverso l'unzione dello Spirito Santo lo ha concepito. Gesù parlava in questo modo perché aveva visto l'indifferenza che c'era tra gli abitanti di Gerusalemme che non si convertivano, che facevano fatica ad accettarlo come il Messia. Gesù entrava nel tempio e parlava in verità. Gesù dà un grande insegnamento: Signore Gesù aiutaci tu! Al v. 28:"Chi mi ha mandato dice la verità, ma voi non lo conoscete." "Non conoscete Dio" dice agli Ebrei. Se Gesù venisse ora, cosa direbbe a noi? Sono passati più di 2000 anni dalla venuta di Gesù e ancora non conosciamo Dio, noi pensiamo di conoscerlo. In Giovanni 14,12: "Ve lo assicuro: Chi ha fede in me farà anche lui le opere che faccio io, e ne farà di più grandi, perché io ritorno al Padre." Gesù ci dice che se crediamo in Lui faremo le opere che lui compie e ne faremo di più grandi. E' una grandissima potenza. Se il Signore non risponde alle nostre domande è perché dobbiamo imparare a sottometterci alla volontà del Padre come ha fatto Gesù che non ha deciso di venire nel mondo ma ha ubbidito a Dio Padre. Gesù ubbidisce sempre al Padre e insegna anche a noi ad essere ubbidienti perché attraverso l'ubbidienza noi possiamo presentarci davanti al Padre. L'ubbidienza è umiltà. L'ubbidienza non è una scelta, significa sottomettersi a Dio. Fin da piccoli dobbiamo essere ubbidienti. Un ragazzino che ubbidisce ai genitori cresce retto. Gesù aveva la conoscenza perfetta della verità perché Lui è la verità. Avere la conoscenza vuol dire che il Signore ti rivela prima cosa ti accadrà più avanti nel tempo. Gesù sapeva cosa gli aspettava fin dall'inizio, quando era stato generato nel grembo di Maria e non si è tirato indietro. E' stato ubbidiente fino alla morte in croce e così è pronto a salvare ogni creatura che è ubbidiente. L'ubbidienza e il voler sempre perdonare e amare sono due cose che vanno a braccetto. Dobbiamo ringraziare il Signore quando ci rivela la Parola poiché Lui è venuto ad aprire una strada per tutti noi. Dobbiamo davvero dare gloria a Gesù perché Lui per primo non ha scelto di venire ma è stato ubbidiente.

TESTIMONIANZE:

Giorgia e Mirco: Circa una settimana fa Giorgia ha avuto un litigio con il marito Mirco e lei ha agito d'impulso perdendo il controllo di sé. Durante la notte ha sognato una persona, da lei conosciuta che aveva frequentato nel passato, che la picchiava. Il mattino successivo Giorgia turbata e preoccupata ne ha parlato con una sorella della comunità alla quale ha riferito l'accaduto e del sogno poi che aveva avuto durante la notte, perché soffriva e non si spiegava. Nel raccontare Giorgia ha cominciato a tossire e a stare male: si liberava e insieme alla sorella hanno pregato e chiesto una Parola al Signore. Ha aperto la Bibbia in Daniele 2,27-30: "Maestà, nessun saggio, nessun mago, nessun indovino, nessun incantatore potrà svelarti il mistero del sogno. Ma c'è in cielo un Dio che svela i misteri. Ed è lui che fa conoscere a te, re Nabucodonosor, il futuro. Ecco dunque quel che hai visto in sogno mentre dormivi: appena ti sei coricato, maestà, hai cominciato a pensare al futuro. Allora Dio che svela i misteri te lo ha mostrato. Per quanto mi riguarda, questo sogno misterioso mi è stato svelato non perché sono più saggio di tutti gli altri, ma per poter comunicare a te il significato del sogno e farti sapere che cosa turba il tuo animo."  Quando noi interroghiamo il Signore con la Parola, se nel nostro cuore c'è il desiderio di sapere, il Signore non tarda a rispondere.

 

Mirco aveva il vizio del fumo già da diversi anni ma ad un certo punto ha deciso di smettere, ha iniziato a pregare con fede il Signore chiedendo il suo aiuto e già da tre mesi non fuma più. Quando noi siamo decisi il Signore opera subito. Ha fatto meraviglie alleluia. Eterno è il suo Amore. Gloria al Signore!

 

Graziella: Lo Spirito Santo ha dato una parola di conoscenza per la guarigione del dolore alla pianta del piede e per la guarigione di un forte mal di gola. Inoltre in un’altra parola di conoscenza è stata proclamata la guarigione di  una vescica. Graziella da venti anni aveva questo problema, ora si sente guarita dal Signore e lo loda e lo ringrazia con tutto il cuore.

 

Giuseppe: Da tempo accusava forti dolori alla pianta del piede e testimonia la potenza del Signore perché lo ha guarito. Ha pregato e chiesto al Signore con tutto il cuore: “Aiutami e guariscimi”. Durante la preghiera di guarigione, con una parola di conoscenza è stata proclamata questa guarigione e non ha più accusato dolori al piede.

In un’altra occasione di preghiera durante un canto di adorazione, Giuseppe ha cantato e lodato il Signore con tutto se stesso, ringraziandolo per ogni cosa. In quel momento ha avvertito una carezza. Qualche minuto più tardi un fratello della comunità ha riferito una visione: il Signore Gesù ha accarezzato ogni fratello e sorella presente. Grazie, infinitamente grazie Gesù.

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LA PAROLA DI VENERDI' 2 OTTOBRE 2020

 

1 Tessalonicesi 5, 7-11: "Quelli che dormono, è di notte che dormono. Quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi che siamo dalla parte del giorno, dobbiamo essere pronti: la fede e l'amore siano la nostra corazza, e la speranza della salvezza sia il nostro elmo. Perché Dio non ci ha destinati a subire la sua condanna, ma piuttosto a possedere la salvezza, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Egli è morto per farci vivere con lui, sia che noi siamo morti o vivi, quando egli verrà. Perciò incoraggiatevi e aiutatevi a vicenda, come già fate."

Dio non è venuto a condannarci, "a subire la condanna", è venuto per salvarci pertanto la croce che noi dobbiamo portare, di cui si parla nella Parola,  è quella dell'incomprensione famigliare quando non siamo capiti perché seguiamo il Signore e vorremmo che anche chi ci sta accanto mettesse in pratica gli insegnamenti della Sua Parola. Dio non ci ha destinati a subire la sua condanna perché Lui ha pagato, nessun uomo poteva aiutare Gesù a riscattare l'uomo dal peccato. E quando Gesù è stato nel Getsemani e si è portato tre apostoli, nessuno è riuscito a vegliare assieme a Lui, il Padre non ha permesso che nessuno lo aiutasse perché Lui era Dio: Gesù è stato generato da Dio, nessuno poteva riscattare il peccato dell'uomo se non il sangue di Dio. La Trinità è composta da Dio il Creatore, Gesù il Salvatore e lo Spirito il Maestro e Amore. Ora noi possiamo pregare Dio Padre, presentarci davanti a Lui quando stiamo in adorazione perché Gesù ha pagato, non per i nostri meriti ma è per grazia che siamo salvati. Gesù ci ha riscattato dal peccato e dalla morte a caro prezzo e i fratelli e le sorelle che sono rinnovati nello Spirito vivono senza sofferenza il distacco di una persona cara che lascia questa terra per raggiungere la Casa del Padre perché un grande amore, "l'amore di Dio" che non si riesce a contenere, li avvolge. E' importante non avere paura della morte perché Dio, il suo amore è talmente grande che quando lo sentiamo anche per un solo attimo non abbiamo più paura perché l'amore di Dio caccia la paura come troviamo in 1 Giovanni 4,18: "Perché chi vive nell'amore di Dio non ha paura. Anzi, l'amore perfetto caccia via la paura. Chi ha paura si aspetta un castigo, e non vive nell'amore di Dio in maniera perfetta." Dio vuole che noi viviamo nel suo amore, che lo conosciamo, perché Dio per primo ci ha amato in Cristo Gesù. Noi non c'eravamo, eppure Dio ha pagato anche per noi e questo ci dà una grande gioia perché tutti sbagliamo, scivoliamo nel peccato, però il Signore è venuto a liberare l'uomo e lo ha fatto senza nessun aiuto. Solo attraverso Gesù è avvenuto il riscatto del peccato e della morte. Cerchiamo l'amore di Dio e non vivremo più nella paura di essere attaccati dal virus che ha colpito l'intera umanità ai giorni nostri. A volte siamo duri a capire, il Signore bussa sempre, la Parola di Dio scalfisce la pietra, la durezza del nostro cuore fintanto che lo plasma e lo rinnova.

 

TESTIMONIANZE:

 

MONICA: Loda e ringrazia il Signore perché l' ha liberata dal vizio del caffè. A Monica piaceva molto il caffè, ne beveva 5/6 al giorno; quando qualcuno glielo offriva non riusciva mai a rifiutarlo. Circa tre settimane fa Monica si è messa in preghiera e ha anche fatto qualche digiuno, chiedendo al Signore il suo aiuto per riuscire a togliersi questo vizio. Una sera si era già coricata, poco dopo ha iniziato a stare male, accusava stordimento, capogiro, nausea e senso di vomito. E' stata male tutta la notte, al mattino si è svegliata che stava abbastanza bene ma non riusciva a sopportare nemmeno il profumo del caffè. Se noi lo vogliamo il Signore ci libera da qualsiasi dipendenza, quella del caffè, della sigaretta, dell'alcol che fanno parte dei vizi. Un figlio di Dio non deve avere vizi. Diamo lode al Signor!

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Romani 5,1-2: "Dio, dunque ha accolti come suoi noi che abbiamo creduto. Perciò ora siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo suo possiamo accostarci con la fede alla bontà di Dio che ci accoglie e siamo orgogliosi della nostra speranza: un giorno Dio ci farà partecipare alla sua gloria."

Dio ci ha accolti: Lui accoglie chi crede. Per essere accolti dobbiamo credere e questo avviene per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. E' Gesù che ci rende capaci di credere. Noi dobbiamo passare attraverso Gesù per avere questa grazia: la grazia della fede, la grazia della presenza del suo Spirito che ci viene donata quando noi apriamo il cuore a Gesù, perché è Lui che ha compiuto quel grande gesto di salvezza attraverso la sua morte in croce, che nessun altro poteva compiere o potrà compiere. Per mezzo di Gesù possiamo accostarci alla bontà di Dio che ci accoglie: possiamo accostarci a questa bontà con fede, perché senza la fede non siamo graditi a Dio. Che cos'è la fede? La fede non è fatta di tante parole, di tante preghiere, di azioni. La fede è fatta di una vita che vive la sua Parola ed è ferma nella sua Parola. Quando noi viviamo la Parola, crediamo nella Parola e stiamo fermi nelle sue promesse, in ciò che la Parola ci rivela, in ciò che la Parola opera nella nostra vita. Ed è fede anche quando non si vede ma la Parola ci conferma che ciò che essa dice è per noi e noi possiamo appropriarci di questa rivelazione. La fede è possedere le cose che ancora non esistono, che ancora non si vedono: abbiamo questa speranza, questa forza che viene dentro di noi perché viene dal suo Spirito, dal desiderio che una creatura ha di conoscere Gesù, la sua grandezza, colui che egli è. Se noi non abbiamo questo desiderio di conoscere colui che egli è, allora rimaniamo superficiali e non entriamo nella giusta dimensione dello Spirito. Invece dobbiamo diventare profondi, voler conoscere chi è Gesù, perché noi possiamo anche pregarlo, fare tante preghiere, ma se non conosciamo colui che stiamo pregando, non possiamo vedere la sua grandezza, non possiamo sperimentare la potenza dello Spirito Santo. E la sua presenza ci cambia e trasforma tutta la nostra vita e possiamo andare avanti anche nelle nostre difficoltà. Ogni giorno tutti abbiamo delle difficoltà, ma quando le viviamo con il Signore, quando facciamo vivere lo Spirito Santo dentro di noi, ogni difficoltà diventa leggera, perché Lui ci dà un giogo leggero. Quando noi camminiamo con Lui, la difficoltà c'è, però sappiamo che abbiamo un Dio grande, che il suo Spirito vive in noi e anche le nostre difficoltà saranno trasformate e vinte nel suo nome. Dobbiamo anelare anche al giorno in cui Dio ci farà partecipare alla sua gloria, ma quel giorno possiamo iniziare a viverlo già qui ora, perché già qui ora possiamo sperimentare la sua gloria quando vediamo che il suo Spirito agisce in noi, che non è quel che facciamo noi ma è quello che fa Lui e dipende dal nostro abbandono in Lui: più noi ci fidiamo di Lui più Lui fa cose grandi in noi e più vive in noi con potenza.

 

TESTIMONIANZE:

 

Cristina:  Desidera testimoniare la necessità dell’abbandono completo in Gesù. La scorsa settimana ha sfiorato la tragedia: un pomeriggio le era stato affidato il nipote di 11 anni ed insieme hanno deciso di uscire per un giro sull’argine in bicicletta. Il nipote era ben contento di usare la mountain bike del nonno. Dopo aver percorso un lungo pezzo di argine, in un tratto in cui mancava il guard rail, il ragazzino ha perso per un momento il controllo della bici ed ha urtato quella della nonna mandandola a terra, mentre lui è sceso rapidamente in bici ed è caduto in acqua. Cristina ha realizzato velocemente il pericolo e scivolando col sedere sull’erba lo ha raggiunto. Cristina dice che non sa nuotare, ma si sarebbe tuffata. Gli ha teso la mano e lo ha riportato sul ciglione.  Il nipotino era immerso ma Cristina è rimasta calma e la situazione si è risolta. E per questo modo di affrontare la situazione, Cristina ringrazia il Signore. Quando noi preghiamo il Signore, confidiamo in Lui e chiediamo la sua protezione su di noi e sulle persone che amiamo attraverso il suo sangue prezioso, Gesù agisce sempre e vediamo che non permette che il male vada oltre. Alleluia! Benedetto sia il nome del Signor Gesù!

 

Catia: Desidera ringraziare il Signore per la protezione ricevuta. Nella giornata di ieri ha stirato la biancheria utilizzando un ferro con caldaia. Dovendo interrompere il lavoro per poi riprenderlo dopo mezz’oretta, sbadatamente ha riempito la caldaia mentre era ancora calda provocando uno spruzzo di vapore che le ha colpito il viso troppo vicino all’imboccatura. Subito ha accusato bruciore agli occhi, ha sciacquato con acqua fresca ed ha invocato l’aiuto del Signore con la preghiera in lingue. Catia ha compreso che quanto era accaduto era dovuto al suo nervosismo. Nel frattempo ragionava e temeva il peggio. Allora ha pensato di mettere acqua benedetta sulle parti scottate e pregare. Anche il marito, tornato per il pranzo ha pregato con lei. Ma nel primo pomeriggio Catia si sentiva turbata ed ha telefonato al marito per pregare insieme. Alessandro in preghiera aveva proclamato “Ti ringraziamo Signore perché liberi Catia”. Poi Catia si è messa a riposare ed ha ricordato che anche da piccola aveva subito una scottatura. Il Signore trae il bene da ogni situazione: Catia ha pregato con la Parola e si è affidata a Gesù che ha operato la guarigione. E’ potente il Signore! Lode al Signore!

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LA PAROLA DI VENERDI' 18 SETTEMBRE 2020

LA PAROLA DI VENERDI' 25 SETTEMBRE 2020

 

Giovanni 7,37-39: "Nell'ultimo giorno della festa, il più solenne, Gesù si alzò ed esclamò a voce alta: -Se uno ha sete si avvicini a me, e chi ha fede in me beva! Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva. Gesù diceva questo, pensando allo Spirito di Dio che i credenti avrebbero poi ricevuto. A quel tempo lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora stato innalzato alla gloria."

Nell'ultimo giorno della festa, Gesù si è alzato in piedi e ha esclamato:"-Se uno ha sete si avvicini a me, e chi ha fede in me beva! Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva." Parla dell'acqua della Parola che è l'acqua viva, è lo Spirito. Il Signore vuole che noi apriamo il nostro cuore e facciamo entrare Gesù, cioè la Parola, allora da noi sgorgheranno fiumi di acqua viva per gli altri, per il popolo di Dio, per chi ha bisogno. Il Signore è pronto a donarci quest'acqua viva e la dona volentieri e a tutti perché Lui è un Dio generoso, non fa discriminazioni con nessuno. Lui ci ama immensamente tutti, basta solo che noi apriamo il nostro cuore e desideriamo ricevere l'acqua viva per portarla dove Lui vuole e parlare a chi Lui vuole. Ogni volta che noi incontriamo delle persone che hanno sete, "è necessario che abbiamo sete" offriamo loro l'acqua viva, dopo che ci siamo lasciati istruire dallo Spirito Santo che ci guida e che parla per noi, perché tocchi il cuore di chi avviciniamo. La Parola è acqua viva, è lo Spirito Santo che Dio ha promesso a tutti, dopo che Gesù è risuscitato. Dobbiamo desiderare di conoscere lo Spirito Santo e Lui si manifesterà in potenza perché il nostro Dio è un Dio glorioso e di potenza.

TESTIMONIANZE:

Federico e Mara:  Sono una coppia di sposi e desiderano dare due testimonianze.

Inizia Federico e racconta di suo padre che vive a Roma e a cui i medici hanno diagnosticato più tumori cerebrali inoperabili, un altro ai polmoni e l’ Alzheimer. Il fratello di Federico che vive a Roma si raccomanda di andargli a far visita in quanto i medici riferiscono un’aspettativa di vita di circa 6 mesi. E’ ricoverato presso una struttura per malati terminali. Federico assieme al fratello che da qualche anno anche lui abita nella provincia di Padova si recano  a Roma ma a causa della pandemia, solo lui può fargli visita. Il papà sta provando a mangiare qualcosa ma è debole; Federico con fede prega il Signore e poi lo invita ad avvicinarsi alla preghiera con lui. Una settimana dopo, Federico contatta il fratello per avere notizie e questi gli risponde che ha parlato con il medico il quale si è commosso perché il papà sta migliorando, si alza, cammina, mangia e lo dimettono. Federico ha aperto il cuore ed il Signore ha ascoltato la sua preghiera!

Mara racconta che è andata a trovare un’amica con il figlioletto più piccolo, che ha due anni e mezzo. Purtroppo il cagnolino dell’amica, giocherellando con il bimbo lo ha azzannato in volto procurandogli diverse ferite di cui una all’occhio. Mara ha subito invocato la protezione del sangue di Gesù e con il marito lo hanno portato al pronto soccorso.  Il bambino deve essere operato in quanto si è prodotta una lesione al canale lacrimale. Così il giorno successivo si è svolto l’intervento durato un’ora e mezza: è andato tutto bene ma gli viene  applicato un sondino da tenere per due mesi. Il bambino è molto vivace e si è strappato più volte la benda. Il giovedì è dimesso ma già il sabato il sondino si è spostato e fuoriesce. E’ veramente difficile sostenere questa situazione, Mara e Federico riportano il piccolo all’ospedale ma vengono rinviati al lunedì successivo per definire un probabile nuovo intervento. Ci sono anche altri quattro figli da seguire e Mara è molto preoccupata ed esausta: hanno pregato tanto, alla fine si è inginocchiata a pregare consegnando tutto al Signore ed invocandolo ad agire secondo la Sua volontà  e Gesù le mette nel cuore una frase che dice “E’ già stato guarito!”. Mara ne parla con Federico e insieme pensano alla Parola della guarigione del lebbroso in Marco 1 “Lo voglio, sii guarito”. Il lunedì si ripresentano all’ospedale: il bambino è terrorizzato ed il sondino è completamente fuoriuscito ma Mara e Federico decidono di non ripetere l’intervento e di restare fermi per fede alla Parola ricevuta. La pace è già scesa nei loro cuori. Il primario non c’è, al suo posto si presenta un altro medico che visita il bimbo e dice: è tutto a posto, è guarito completamente! Mara e Federico hanno pregato con il cuore ed il Signore ha guarito il loro bambino. Hanno ascoltato la voce di Gesù e nonostante l’evidenza sono rimasti fermi! Osanna al Re dei Re!

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LA PAROLA DI SABATO 25 LUGLIO 2020

Colossesi 4,2: "Pregate senza stancarvi e non dimenticate mai di ringraziare Dio."

Sono delle raccomandazioni che Paolo fa ai Colossesi: poche parole e semplici. "Pregare senza stancarci" non vuole dire che dobbiamo recitare tante preghiere ma che dobbiamo tenere Gesù presente nel nostro cuore in ogni momento della nostra giornata. Certo che dobbiamo avere il nostro tempo di preghiera ogni giorno, per stare con il Signore, perché Lui vuole che noi lo conosciamo. E lo possiamo conoscere solo quando stiamo in preghiera con Lui con la Parola. Quando preghiamo con la Parola, conosciamo la Sua grandezza, il Suo Amore, colui che è veramente. Paolo ci invita a pregare senza stancarci e non dimenticare mai di ringraziare. Le nostre preghiere non devono essere sempre delle richieste che presentiamo a Lui, ma impariamo a ringraziare il Signore per quello che abbiamo, anche se non vediamo e non abbiamo ottenuto: il grazie sia sempre nel nostro cuore. La riconoscenza a Lui che si fa presente quando noi gli siamo grati per quello che Lui fa e per come Lui sta conducendo la nostra vita anche se noi non comprendiamo. Se noi preghiamo con il cuore, se lo incontriamo veramente e stiamo in comunione con Lui, non ci stanchiamo mai di pregare il Signore e finiamo per dare fastidio a chi non lo prega e non lo conosce perché parliamo sempre di Lui, ringraziamo sempre il Signore per ogni cosa. Impariamo a lodare il Signore perché la lode è una preghiera profonda che libera il nostro cuore, la nostra anima, ci libera dai pesi. Quando noi lodiamo, è lo Spirito  Santo che viene dentro di noi e che parla. Quando noi ci abbandoniamo allo Spirito Santo, pensiamo una cosa e quando apriamo la nostra bocca diciamo un'altra cosa. La lode è la preghiera più bella che possiamo fare al Signore, non è mai una preghiera ripetitiva perché lo Spirito Santo non si ripete mai, non fa tanti discorsi ripetitivi. E' sempre una lode unica, profonda e giusta che ci sana e ci guarisce.

 

TESTIMONIANZE:

 Alba: Desidera ringraziare il Signore per la guarigione dalla paura. Prima d’incontrare il Signore, Alba racconta che era una persona paurosa, aveva paura praticamente di tutto, di guidare, di ogni cosa… anche di parlare, infatti si esprimeva con voce bassa. Ora Alba vive da sola, recentemente la mamma è tornata alla casa del Padre, ma è consapevole che materialmente è sola ma Gesù è presente, le fa compagnia e l’aiuta sempre. La scorsa settimana, dopo l’incontro di preghiera, stava riportando l’auto all’interno del suo garage quando si è accorta che non poteva chiudere il cancello in quanto la chiave si era spezzata all’interno della serratura. Quindi ha deciso di scaricare le sue cose, ha ricoperto la sua casa con il prezioso sangue di Gesù ed ha chiesto aiuto al Signore con la preghiera in lingue. Di lì a poco è riuscita ad estrarre il pezzo di chiave e vista l’ora tarda, ha lasciato il cancello aperto ed è andata a coricarsi affidando il resto al Signore. L’indomani ha recuperato una seconda chiave e ne ha fatto copia riuscendo così a richiudere il cancello. Alba ribadisce che non bisogna mai aver paura, c’è un nemico che insinua che non valiamo nulla invece il nostro valore è la vita, Gesù, noi valiamo la vita di Gesù. La nostra vita è un dono meraviglioso e dobbiamo viverla! Con il Signore riusciamo a farci scivolare addosso proprio  tutto e questo non perché abbiamo forza noi, è la sua forza che c’è in noi che è lo Spirito Santo il quale ci rende vittoriosi in tutte le aree perchè siamo preziosi agli occhi del Signore! Non siamo mai soli! Alleuia!

Angelo: Questo fratello ha iniziato a frequentare la comunità nel 2007 e desidera testimoniare il suo incontro con Gesù che è avvenuto attraverso questa testimonianza. Una cosa che da subito lo aveva colpito delle catechesi, era che Jole predicava spesso che come si alimenta il corpo bisogna alimentare anche lo spirito pertanto non basta ricevere l'Eucarestia una volta alla settimana, durante la messa della domenica ma dobbiamo andare a ricevere Gesù più frequentemente. A quel tempo Angelo lavorava e sorrideva quando ascoltava queste parole che un po' alla volta hanno preso spazio nei pensieri della sua mente e martellavano continuamente. Poi la figlia Laura è rimasta incinta della prima figlia Amelia. Dai controlli medici eseguiti durante la gravidanza era risultato che la bambina presentava dei problemi, pertanto i medici consigliavano l'aborto. Inoltre era stata riscontrata un'anomalia nel cordone ombelicale che normalmente ha due canali invece ne era presente uno soltanto e c'era il rischio che Amelia nascesse con problemi. All'evagelizzazione di un venerdì sera, durante il momento delle testimonianze è uscita una sorella della comunità che ha detto che i genitori e i nonni della bambina non si dovevano preoccupare per il fatto che il cordone ombelicale aveva un solo canale perché si sarebbe cibata mediante l'Eucarestia che facevano i genitori e i nonni, ossia si sarebbe nutrita con lo Spirito. In quel preciso istante Angelo che prima si chiedeva come si poteva alimentare lo Spirito, si è sentito investito di una grande responsabilità, del fatto che la nipotina nascesse sana oppure malata. Da quel momento Angelo ha trovato il tempo ogni giorno per andare a messa e ricevere Gesù nell'Eucarestia, imparare a conoscerlo ogni giorno di più attraverso la Sua Parola e a stare con Lui. A distanza di tempo Angelo ha compreso che Dio ha operato un miracolo in lui, ha cambiato il suo punto di vista, lo ha fatto crescere nello Spirito e la nipotina è nata sana. Il Signore ci dice di fare delle cose, ma non subito le comprendiamo, per questo noi dobbiamo morire a noi stessi, che significa fidarci del Signore e fare i passi che Lui ci chiede di fare anche quando noi non capiamo subito, come ha fatto Angelo. Il Signore gli ha messo nel cuore di andare a messa, di nutrirsi con il corpo di Cristo perché la presenza divina nei genitori e nei nonni, andava a guarire e a intervenire laddove c'era l'anomalia del cordone ombelicale che nutriva la bimba. Angelo loda e ringrazia il Signore perché è stato benedetto e il Signore ha effuso il Suo Amor.

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LA PAROLA DI VENERDÌ 17 LUGLIO 2020

Efesini 5,1-5 (Vivere nella luce): "Poiché siete figli di Dio, amati da lui, cercate di essere come lui: vivete nell'amore, prendendo esempio da Cristo, il quale ci ha amati fino a dare la sua vita per noi, offrendola come sacrificio che piace a Dio. Di impurità, vizi e immoralità di ogni genere, voi non dovreste nemmeno parlare, perché non sono cose degne di voi che appartenete a Dio. Lo stesso vale per tutto ciò che è sciocco, volgare ed equivoco: sono cose sconvenienti. Piuttosto dovreste continuamente ringraziare Dio. Sappiatelo bene: i depravati, i viziosi o gli avari (l'avarizia è un modo di adorare gli idoli) non troveranno posto nel regno di Cristo e di Dio.

E' una parola molto forte con la quale il Signore ci mette in guardia, se siamo figli di Dio il Signore anche ci corregge. Nella Parola sta scritto che Dio corregge i suoi figli e non i bastardi, coloro che nascono da rapporti tra non sposati. Il Signore è Dio, Lui è sempre con noi e la sua Parola è Spirito e verità. Ci invita ad essere come Lui, ossia come Gesù. Riusciamo ad essere come Gesù? Siamo in cammino e ci proviamo, dobbiamo continuamente allenarci ad amare Dio perché nella vita incontriamo continuamente difficoltà, persone che facciamo fatica ad amare. Il Signore ci chiede di essere come Lui che ha dato la sua vita, ha dimostrato l'amore, ha salvato l'umanità , ha pagato il debito del peccato. Ma noi siamo pronti ad abbandonare il peccato, i nostri vizi? Facciamo fatica ad abbandonare i nostri vizi ad es. il fumo, la dipendenza alla tv. Il Signore ci mette in guardia ai versetti 3-4:"Di impurità, vizi e immoralità di ogni genere, voi non dovreste nemmeno parlare, perché non sono cose degne di voi che appartenete a Dio. Lo stesso vale per tutto ciò che è sciocco, volgare ed equivoco: sono cose sconvenienti. Piuttosto dovreste continuamente ringraziare Dio." Se un tempo usavamo un linguaggio scurrile ora dobbiamo chiedere la forza al Signore di abbandonarlo. Il Signore vuole che il nostro parlare sia retto, tranquillo: questo Lui desidera dai figli di Dio che devono seguire l'esempio di Gesù. In Efesini 5,8-10: "Un tempo vivevate nelle tenebre: ora, invece, uniti al Signore, voi vivete nella luce. Comportatevi dunque da figli della luce: bontà, giustizia e verità sono i suoi frutti. Cercate ciò che piace al Signore" Il Signore vuole che noi siamo uniti nella sua Parola e nel suo Amore perché se noi ci disperdiamo, perché se ci allontaniamo il lupo è sempre dietro al cespuglio che aspetta la pecorella che si disperde dal gregge per sbranarla. E così avviene a livello spirituale: il nemico è sempre pronto ed aspettare che noi facciamo un passo falso. Se noi non ci decidiamo, lui è ladro da sempre e ruba nella nostra vita. Invece Dio non ruba, Lui dona la grazia, la pace, la serenità perché Gesù ha pagato. Cerchiamo ciò che piace al Signore, ossia che viviamo una vita tranquilla, che ci fidiamo di Lui e che lavoriamo per il suo regno.

TESTIMONIANZE:

Anna: Desidera testimoniare la grandezza del Signore che è uno solo e  non ce ne sono altri, dobbiamo stare attenti a non scendere a compromessi e lasciarci ingannare dalle troppe parole che a volte ci confondono perché il nemico che è subdolo si maschera. Anna è medico e racconta che un giorno è stata invitata a partecipare assieme ad un collega ad un corso di aggiornamento dove avrebbero insegnato delle nuove tecniche. Quel giorno era venuto a fare lezione un guru che doveva insegnare loro la cosiddetta "danza del sole", ossia l'adorazione al sole. Anna che aveva incontrato il Signore, sapeva che nella Parola c'è scritto in Luca 10,27: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze e con tutta la tua mente e ama il prossimo tuo come te stesso." A Lui dobbiamo dare adorazione. Anna ha iniziato a ribellarsi con il suo collega al quale ha detto che si dissociava, è uscita dalla sala del convegno e si è chiusa in bagno. Anna ha alzato le sue mani e ha elevato la sua preghiera al Signore perché intervenisse e bloccasse il programma del corso perché lei era sua figlia, non voleva essere confusa e soprattutto desiderava che intervenisse sui colleghi perché fosse fatta chiarezza sugli argomenti trattati. E così è stato. Anna è rimasta più di un'ora chiusa in bagno a pregare e quando è ritornata nell'aula, il suo collega le ha chiesto dove era rimasta durante tutto il tempo e cosa aveva fatto. Anna gli ha risposto che era rimasta a pregare il suo Signore. E il collega le ha risposto che se n'era accorto perché non avevano potuto proiettare il video e ascoltare il canto che accompagnava le immagini perché si era rotto il proiettore e l'audio non aveva funzionato. Inoltre il professore era stato male ed era dovuto uscire dall'aula: nessun collega era stato capace di soccorrerlo. Quel giorno Anna era tornata a casa felice perché il Signore aveva operato. Anna ha riconosciuto l'intervento potente del Signore che ha ascoltato il grido della sua preghiera: il programma del corso non si è potuto svolgere ed è stato rinviato ad una data sconosciuta, che non si è mai più fissata. Anna loda e ringrazia il Signore perché ancora una volta ha effuso il Suo Amor.

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LA PAROLA DI LUNEDI' 6 LUGLIO 2020

 

Giovanni 9,35-38 (I veri ciechi): "Gesù incontrò quello che prima era cieco. Sapendo che l'avevano espulso dalla sinagoga gli disse: -Tu credi nel Figlio dell'uomo? Quello rispose: -Signore dimmi chi è, perché io creda in lui! Gesù disse: -E' qui, davanti a te: è colui che ti parla. Quello si inginocchiò ai piedi di Gesù esclamando: -Signore, io credo!"

E' una parola molto forte ma è la verità: questo cieco che è stato guarito da Gesù, era stato espulso dalla sinagoga perché doveva rimanere cieco, non doveva lasciarsi guarire dal Signore Gesù. Quest'uomo che era cieco, non conosceva Gesù ma lo ha incontrato e subito ha creduto nel Figlio dell'uomo. Quante volte il Signore avrà chiamato anche noi prima che noi gli rispondessimo il nostro "sì". Al v.39: "Gesù disse: -Io sono venuto per mettere il mondo di fronte a un giudizio; così quelli che non vedono vedranno, e quelli che vedono diventeranno ciechi." La Parola di Dio ci illumina se noi la cerchiamo e chi cerca trova, così quelli che non vedono vedranno, e quelli che vedono diventeranno ciechi, perché non si lasciano rinnovare: chi ha uno spirito religioso si comporta da cieco spiritualmente per non lasciarsi guarire dal Signore. Gesù è venuto a liberare l'uomo, solo se l'uomo si lascia liberare. I farisei di cui si parla al v. 40, erano persone che conoscevano la Parola del Signore ma non la mettevano in pratica. La verità è difficile da accettare quando ci si sente a posto, perché si vedono gli altri sbagliati e noi ci sentiamo giusti ma quando abbiamo questo atteggiamento vuol dire che stiamo diventando completamente ciechi, non siamo nella verità. Nel cammino che noi facciamo il Signore ci illumina attraverso la Sua Parola. A livello spirituale si è realizzato quanto è scritto nella Bibbia in Giovanni 11,25-26: "Gesù le disse: -Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; anzi chi vive e crede in me non morirà mai. Credi tu questo?" perché Gesù ha compiuto tutto ma l'uomo nella prosperità non comprende.

 

TESTIMONIANZE:

Albino: Durante il periodo della pandemia un'intera famiglia di cugini di Albino si è ammalata perché colpita dal coronavirus. Dopo qualche giorno il marito dell'età di 70 anni che ha problemi cardiaci e soffre di bronchite asmatica si aggrava, degenera in polmonite e viene ricoverato all'ospedale in terapia intensiva. Per i medici non ci sono tante possibilità di guarigione. Quando Albino chiude la conversazione telefonica con la cugina che lo informava delle gravi condizioni di salute del cugino, si mette subito in preghiera e acquistando autorità, caccia il coronavirus nel nome di Cristo Gesù perché sia annientato. Poi prega in lingue e inoltra ai fratelli della comunità messaggi di richiesta di preghiera per il cugino. Qualche giorno dopo, mentre Albino è in preghiera, ha una visione della casa del cugino ammalato e tutta una schiera di angeli sopra di lui. In quel momento Albino si è ricordato del passo della Parola in 2 Re 6,15-17 che racconta di Eliseo che aveva chiesto al Signore di far vedere al servo impaurito l'esercito invisibile che li difendeva mentre erano accerchiati dall'esercito arameo: "La mattina il servo del profeta Eliseo si alzò, uscì, vide i soldati, carri e cavalli che circondavano la città e gridò a Eliseo: -E' spaventoso, maestro! Che cosa possiamo fare? -Non avere paura, -gli rispose Eliseo, -i nostri difensori sono più numerosi dei loro! Poi si mise a pregare: -Signore, apri gli occhi a quest'uomo, fa' che possa vedere. Il Signore aprì gli occhi al servo, e lui fu in grado di vedere: le montagne erano piene di carri e cavalli di fuoco, tutt'intorno a Eliseo." Il cugino è rimasto in terapia intensiva per una settimana e poi è stato messo in reparto. Dopo qualche giorno che era uscito, subentra un arresto cardiaco, viene rianimato e ritorna ancora una volta in terapia intensiva. Mentre stava in preghiera, Albino ha rivisto in visione l'esercito invisibile per cui ha subito rassicurato la cugina che tutto si sarebbe concluso bene. E così è stato. Albino loda e ringrazia il Signore per la guarigione dell'intera famiglia. E' potente il Signor, lui sana, lui salva, potente è il Signor!

Cristina: Desidera condividere un episodio accaduto al lavoro durante il quale è ricorsa all'arma potente della preghiera ed è importante avere il coraggio di testimoniarlo nel posto di lavoro. Cristina fa l'infermeria presso la sala operatoria della pediatria dell'ospedale di Padova. Mentre i medici e tutta l'equipe era in impegnata in un intervento chirurgico, Cristina alza lo sguardo e legge negli occhi dei medici il terrore, l'anestesista era in panico, il chirurgo era tremante, capisce che qualcosa non va e sta succedendo l'irreparibile. Cristina si apparta, chiude la porta e si mette a pregare in lingue per Elettra di 8 anni, la bambina oncologica che stavano operando, con una preghiera spontanea che nasce dal suo cuore perché il Signore avesse compassione di lei e guidasse la mano dei medici. Poi Cristina ritorna in sala operatoria e dice alle colleghe che la guardano con occhi spalancati di paura, di stare tranquille, che lei era andata a pregare il Signore perché siamo tutti nelle sue mani, solo Lui può intervenire e rovesciare le situazioni che ai nostri occhi sono impossibili soprattutto quando subentra la disperazione e sembra non esserci via d'uscita. E' quanto è avvenuto quel giorno, le cose poi si sono appianate, l'intervento è proseguito e si è concluso bene. Cristina testimonia l'importanza di discernere per saper cogliere e riconoscere il momento di difficoltà che richiede l'intervento Dio, per essere sempre pronti a pregare e chiedere a Dio il suo aiuto in ogni occasione come ci insegna la Parola in Efesini 6,18: "Pregate sempre: chiedete a Dio il suo aiuto in ogni occasione e in tutti i modi, guidati dallo Spirito Santo." Usiamo l'arma potente della preghiera in lingue che è la preghiera dello Spirito che ci viene in soccorso quando noi non sappiamo come dobbiamo pregare come troviamo scritto in Romani 8,26-27: "Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole. Dio, che conosce i nostri cuori, conosce anche le intenzioni dello Spirito che prega per i credenti come Dio desidera." Anche Cristina è stata benedetta perché il Signore ha effuso il Suo Amor.

LA PAROLA DI VENERDI' 07 AGOSTO 2020

 

Atti 19,11-15 (I figli di Sceva): "Dio intanto faceva miracoli straordinari per opera di Paolo. La gente prendeva fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con Paolo, li metteva sopra i malati e questi guarivano. Anche gli spiriti maligni uscivano dai malati. Allora alcuni Ebrei che andavano in giro a scacciare gli spiriti maligni dai malati pensarono di servirsi del nome del Signore Gesù nei loro scongiuri. Dicevano agli spiriti maligni: -Nel nome di quel Gesù che Paolo predica, io vi comando di uscire da questi malati. Così facevano, ad esempio, i sette figli di un certo Sceva, Ebreo e capo dei sacerdoti. Ma una volta lo spirito maligno rispose loro: -Gesù lo conosco e Paolo so chi è! Ma voi, chi siete? Poi l'uomo posseduto dallo spirito maligno si scagliò contro di loro e li afferrò: li picchiò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e pieni di ferite."

"Volevano scacciare gli spiriti maligni nel nome di quel Gesù che Paolo predicava" ma non si può ingannare neanche il diavolo. Gli spiriti maligni li hanno picchiati perché hanno detto che Gesù lo conoscevano, Paolo sapevano chi era ma loro invece non li conoscevano. Se non abbiamo un cammino di fede, non conosciamo la Parola di Dio, non possiamo scacciare nessuno, tanto meno i demoni perché si rivoltano contro. Non possiamo tenere i piedi in due staffe: il Signore e non mollare il piacere del vizio. Se noi siamo cristiani, siamo anche soldati, guerrieri: dobbiamo prima riempirci del Signore attraverso la sua Parola e lasciarci liberare, poi possiamo anche cacciare nel nome di Gesù, ma se prima non siamo liberati noi da tutto ciò che cozza con gli insegnamenti della Parola, gli spiriti ci ridono in faccia e addirittura ci picchiano. Paolo quando si è convertito, il Signore lo ha fatto cadere da cavallo, è rimasto cieco per 3 giorni senza mangiare e bere. Se non lo rendeva cieco, Paolo non avrebbe ascoltato, ma quando non vediamo allora ascoltiamo. Poi il Signore gli ha ridato la vista.

 

TESTIMONIANZE:

Mercede: Desidera ringraziare e glorificare il Signore perché è presente nella sua vita ed ha avuto la conferma che è presente anche nella sua casa quando un sacerdote che lei aveva invitato per una benedizione e perché incontrasse la figlia, le ha detto che sentiva che nella sua casa c'era una grande presenza dello Spirito Santo. Mercede si è commossa nel sentire quelle parole ed è consapevole che ha un Dio molto grande che vive dentro di lei e sempre l'accompagna nella sua vita donandole pace, amore e gioia che sono i frutti dello Spirito che lei semina anche nei luoghi dove si reca per lavoro benedicendo sempre le creature che vi abitano e gli oggetti presenti nelle loro case, seguendo le istruzioni della profezia che ha ricevuto nel giorno della sua Effusione che diceva che le sue mani sono quelle del Signore e di posarle ovunque con questa consapevolezza. Lode al Signore sempre!

 

Giovanna: Ringrazia il Signore per la guarigione alla spalla che le procurava un forte dolore ed era bloccata nei movimenti: non riusciva nemmeno a fare i lavori di casa già da qualche mese. Durante la preghiera di guarigione di venerdì scorso Jole ha avuto una parola di conoscenza che il Signore stava guarendo una spalla e Giovanna ha subito proclamato in fede che era per lei. Al momento non ha sentito alcun beneficio, ma il giorno dopo si è resa conto che era guarita, perché mentre faceva le faccende domestiche non accusava più alcun dolore ed era libera nei movimenti. E anche Giovanna è stata benedetta perché il Signore ha effuso il Suo Amor.

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LA PAROLA DI LUNEDI' 27 LUGLIO 2020

 

Matteo 13,24-30 (Parabola dell'erba cattiva): "Poi Gesù raccontò un'altra parabola. Il regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo. Ma una notte, mentre i contadini dormivano, un suo nemico venne a seminare erba cattiva in mezzo al grano e poi se ne andò. Quando il grano cominciò a spuntare e a formare le spighe, si vide che era cresciuta in mezzo al grano anche erba cattiva. I contadini allora dissero al padrone: - Signore, tu avevi fatto seminare del buon grano nel tuo campo. Da dove viene l'erba cattiva? Egli rispose: - E' stato un nemico a far questo! I contadini gli domandarono: -Vuoi  che   andiamo  a  strapparla  via? Ma egli rispose: - No! Perché, così, rischiate di strappare anche il grano insieme con l'erba cattiva. Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l'erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece mettetelo nel mio granaio."

Il contadino è il Signore che ha dato ordine di seminare del buon grano cioè la Parola nel suo campo, ma il nemico che fa parte delle tenebre viene di notte e semina l'erba cattiva nel campo dove è stato seminato il grano. L'erba cattiva è la zizzania, che ha la spiga come il grano ma non lo è. I contadini chiedono a Gesù di strappare via la zizzania, ma Lui risponde loro di non farlo altrimenti corrono il rischio di strappare anche il grano. Gesù ha scelto 12 apostoli che non erano tutti perfetti: c'era Giuda che poi lo ha tradito e c'era anche Pietro che lo ha rinnegato. L'insegnamento che ci suggerisce questa Parola è che nessuna comunità è perfetta e nel campo dove il Signore ha seminato la sua Parola può crescere la zizzania, ma il grano buono e la zizzania devono crescere insieme, perché la pianta del grano rimarrà grano e la pianta della zizzania rimane tale a meno che non si converta prima di mettere la spiga. Al momento del raccolto quando il grano è maturo, gli angeli raccoglieranno prima la zizzania, ossia coloro che non si sono convertiti agli insegnamenti della Parola, che verrà gettata nel fuoco e poi raccoglieranno il grano e lo deporranno nel granaio, perché la Parola di Dio porta frutto quando viene seminata nella nostra vita, nella vita delle persone. Nessuna comunità è perfetta perché c'è un nemico sempre pronto ad attaccare. Dio è amore e rimane tale, è l'essenza dell'amore, della pace, della serenità Lui non cambia anche se l'uomo cambia atteggiamento nei suoi confronti. Ha mandato Gesù, ora tutti quelli che accettano Gesù, ossia la Parola e la vogliono conoscere, diventano forti, sono figli di Dio e costituiscono il buon grano. Coloro invece che continuano a vagare senza mai fermarsi, non portano frutto e costituiscono la folla. Ci sono poi i discepoli che vogliono conoscere il Signore, si avvicinano, accettano anche lo Spirito Santo ma il campo del Signore non è perfetto, alla notte il nemico semina la zizzania. Fra i discepoli ci può essere qualcuno che appartiene alla zizzania, che pensa che tutto vada bene ma non è così perché lo Spirito Santo che è lo Spirito della verità ci chiede di fare un'inversione ad U. Dobbiamo seguire Gesù, la Parola e fermarci dove c'è evangelizzazione della Parola, dove c'è la presenza dello Spirito di Dio e allora la nostra vita cambia: incontriamo il Signore e cominciamo a costruire la nostra vita con Lui. Poiché lo Spirito Santo è il Maestro, ci istruisce e ci guida, ci fa comprendere ciò che è bene e ciò che è male e il nemico è sconfitto. Non possiamo strappare la zizzania, Dio non strappa la zizzania ma la fa crescere insieme al grano. E' compito del Signore e dei suoi angeli togliere la zizzania. Noi non possiamo consigliare il Signore sul da farsi ma dobbiamo metterci alla scuola dello Spirito che è il nostro maestro in tutto, pregare per chi il Signore ci mette accanto, che ci accorgiamo non essere grano buono: dobbiamo pregare gli uni per gli altri, giudicare e criticare non serve a nulla, peggiora solo la situazione. Finché camminiamo su questa terra non siamo perfetti ma abbiamo bisogno di essere guidati, di essere difesi dal maligno, di essere istruiti per conoscere la verità che ci libera dal male.

 

TESTIMONIANZE:

 

Daniela: Desidera ringraziare il Signore perché è onnipotente, onnisciente e onnipresente e dove noi non possiamo Lui c'è e ha cura soprattutto dei nostri figli. Dobbiamo lasciare i figli al Signore perché ci pensa Lui. Daniela racconta che la figlia che abita in Svizzera aspettava il 2 figlio che al termine della gravidanza era podalico e pertanto i medici avevano programmato la data del parto cesareo per il 6 aprile nel periodo del lockdown. Ma il Signore ha deciso diversamente e ha guidato tutto, perché la notte del 31 marzo, mentre stava addormentando la bambina di 4 anni, ha avuto un'emorragia. Il marito che fa un lavoro in cui cambia il turno ogni giorno, quella sera era a casa e ha chiamato subito l'ambulanza dove i medici l' hanno soccorsa e trasportata all'ospedale, mentre lui è rimasto con la piccola perché non poteva contare nemmeno sull'aiuto dei nonni paterni che non potevano avvicinarsi a lei perché erano a rischio covid. Ci sono state delle complicazioni perché l'emorragia era molto forte e quando sono arrivati all'ospedale sono dovuti intervenire con un parto d'urgenza. Al momento della nascita il bambino non era più in posizione podalica ma trasversale: ci sono volute parecchie ore per farlo nascere, perché l'emorragia continuava, la pressione precipitava e i medici si sono tanto spaventati. Si è resa necessaria anche una trasfusione di sangue ma il Signore ha operato alla grande perché alle 4.30 del mattino quando la mamma è uscita dalla sala operatoria ha subito chiamato il marito che fino a quel momento non era riuscito ad avere alcuna notizia perché nessuno all'ospedale gli aveva dato risposta e con la bambina piccola era stato  costretto a rimanere a casa per il lockdown. Il bambino appena nato stava bene ed è stato portato nel reparto di pediatria mentre la mamma l' hanno messa nel reparto di terapia intensiva per farle delle altre trasfusioni di sangue ma il Signore ha vegliato su di lei, ha posato la sua mano sul suo capo e l' ha benedetta proprio come ha benedetto Iabez con la preghiera in 1' Cronache 4,10: "Iabez allora pregò il Dio d'Israele dicendo: -Benedicimi, ti prego, concedimi terreni sempre più vasti, tienimi sul capo la tua mano e allontana da me disgrazie e dolori. E il Signore gli concesse quello che aveva domandato." E a mezzogiorno è stata riportata in reparto e le hanno portato anche il piccolo. Più tardi il genero che non aveva detto niente per non far preoccupare nessuno, ha avvisato entrambi i nonni della nascita del loro nipotino e ha mandato loro la foto. Daniela ha visto che nel volto del genero c'era sofferenza. Più tardi la figlia l' ha richiamata e l' ha informata di quanto era accaduto. Daniela loda e ringrazia il Signore perché ha ascoltato la sua preghiera che sempre gli rivolgeva chiedendogli di stare vicino alla figlia e a tutta la sua famiglia, visto che Daniela non poteva raggiungerli e stare accanto a loro durante il periodo della pandemia perché non le era permesso. Daniela pregava e desiderava servire il Signore in tutto quello che Lui voleva da lei ma ogni giorno raccomandava loro a Lui, di stare loro vicino. E se è andato tutto bene nonostante quello che è successo è perché il Signore ci ama e ama i nostri figli, quindi "per fede": la preghiera è molto importante quando ci fidiamo del Signore perché Lui opera dove non possiamo! Ha fatto meraviglie, alleluia! Eterno è il Suo Amore, alleluia! Gloria al Signore, alleluia!

Mirko e Giorgia: Mirko ringrazia il Signore per la guarigione da una malattia molto rara: la retinopatia sirosi centrale che è una malattia oculare caratterizzata dal sollevamento della zona centrale della retina a causa dell’accumulo di liquido sieroso che i medici gli avevano diagnosticato dopo aver eseguito degli accertamenti all'ospedale di Camposampiero. Gli e' stato prescritto di eseguire delle terapie laser fotodinamica all'ospedale di Verona e dopo 2 mesi ha ripetuto gli esami di controllo dai quali hanno riscontrato che non c'era stato nessun miglioramento, la situazione era rimasta invariata. I medici gli hanno prescritto un altro ciclo di terapie laser e gli hanno fissato la visita di controllo dopo 3 mesi, ma nel frattempo Mirko non notava alcun miglioramento. Mirko ha chiesto aiuto al Signore in preghiera. Mancavano 2 giorni alla visita di controllo e Mirko vede qualcosa di strano e si chiede cosa gli stava succedendo. Si reca a fare la visita, durante la quale i medici controllano e ricontrollano e poi gli dicono che la malattia era sparita. Mirko con la gioia nel cuore loda e ringrazia il Signore che ha ascoltato il grido della sua preghiera.

Anche Giorgia, la moglie loda e ringrazia il Signore per la guarigione alla mano. A Giorgia, che lavora in una gastronomia, sollevando qualcosa di pesante: un prosciutto o uno scatolone, era uscito un nervo della mano e non riusciva ad alzare pesi e nemmeno a chiuderla dal dolore che accusava. Essendo stata assunta da poco, Giorgia stringeva i denti e continuava a recarsi al lavoro. Giorgia si è affidata al Signore, pregava ed era certa che Lui avrebbe risolto questo problema alla mano. Erano già trascorsi 10 giorni ma il dolore persisteva, l'aveva vista anche una signora tira-ossi che le aveva fatto un piccolo massaggio ma la situazione non era migliorata, anzi era peggiorata e il dolore continuava anche più acuto. La suocera le ha consigliato di farsi vedere da un bravo fisioterapista che aveva lo studio proprio vicino a casa sua, che sicuramente l'avrebbe curata richiedendole un elevato compenso ma Giorgia non poteva più continuare in quelle condizioni. Giorgia ha subito telefonato allo studio medico che le ha dato appuntamento per la sera stessa. Quando Giorgia si è presentata nello studio, la moglie con la quale aveva parlato al telefonato, ha spiegato lei stessa al medico la situazione e lui subito l'ha fatta accomodare prima di tutti gli altri pazienti che stavano aspettando. Le ha visitato la mano, le ha fatto una piccola manovra che le ha procurato ancora dolore poi è passato tutto. Giorgia loda e ringrazia il Signore perché in tutto questo ha riconosciuto l'opera del Signore che le ha dato il medico giusto che l' ha guarita ed è stato onesto perché non le ha chiesto alcun compenso. Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più perché ho nel cuore la certezza, la salvezza è qui con me.

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LA PAROLA DI SABATO 29 AGOSTO 2020

Siracide 24,23-28: "La sapienza si identifica con il libro dell'alleanza che Dio ha fatto con noi, cioè la legge che Mosé ci ha prescritto e che le assemblee degli Israeliti conservano come un'eredità. La legge effonde la sapienza in abbondanza, come il fiume Pison in piena e come il Tigri nella stagione dei primi frutti. Essa dà l'intelligenza come l'Eufrate che straripa, come il Giordano al momento delle messi; e riversa l'istruzione a grandi ondate, come fanno il Nilo e il Ghicon al tempo della vendemmia. Nessuno può conoscere a fondo la sapienza, dal primo all'ultimo nessuno ci riesce."

Il Libro del Siracide fa parte del Vecchio Testamento che assieme al Nuovo Testamento sono un tutt'uno: l'alleanza di cui si parla è quella che Dio ha fatto con l'uomo. Ora c'è un'altra alleanza, quella con Gesù Cristo nostro Salvatore che ha pagato il debito del peccato dell'uomo, ed è meravigliosa. La Sapienza è Dio stesso. Noi possiamo conoscere la grandezza del nostro Dio, ma la scopriamo un po' alla volta quando noi ci avviciniamo a Lui e vogliamo conoscere: non dobbiamo fermarci alla religiosità, nella quale noi siamo stati cresciuti. Se stiamo nella religiosità, noi ci sentiamo sempre a posto come il fariseo che si vantava di tutto quello che aveva fatto, invece l'agente delle tasse non aveva neanche il coraggio di alzare lo sguardo mentre chiedeva misericordia a Dio. E quest'ultimo è andato via perdonato perché aveva riconosciuto i suoi errori. La religiosità fa parte della carne dell'uomo ma il Signore ci chiama alla spiritualità come Gesù risponde a Nicodemo in Giovanni 3,3-8: "Credimi, nessuno può vedere il regno di Dio se non nasce nuovamente. Nicodemo gli disse: -Com'è possibile che un uomo nasca di nuovo quando è vecchio? Non può certo entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e nascere! Gesù rispose: -Io ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito. Dalla carne nasce carne, dallo Spirito nasce Spirito. Non meravigliarti se ti ho detto dovete nascere in modo nuovo. Il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito."

Il compito dello Spirito Santo è quello di fare nuova ogni creatura. Secondo il pensiero del mondo nessuno cambia il carattere di una persona, ma Dio invece può cambiarlo quando ti fa una creatura nuova: attraverso l'azione dello Spirito Santo nasce la creatura spirituale. Noi non siamo nati per rimanere nella carne ma per essere trasformati in Spirito e verità. Gesù è stato il maestro e ci ha insegnato tante cose che troviamo nella Parola di Dio, ma chi ce le fa comprendere meglio è lo Spirito Santo. E' importante conoscere lo Spirito Santo ed entrare in comunione con Lui altrimenti non comprendiamo la Parola. Il nostro Dio che è Spirito e verità vuole condividere con la sua creatura carnale e da carnale la fa diventare spirituale, trasforma tutta la nostra vita. Ma se stiamo nella religiosità pensando di sapere tutto, rimarremo tali perché lo Spirito Santo ama che l'uomo sia ubbidiente, semplice. Più noi diventiamo piccoli come i bambini, assetati della Parola di Dio, più Lui entra in potenza. A volte il Signore ci chiama a conoscerlo in potenza perché tutto quello che Lui ha fatto per noi attraverso il nostro Salvatore Gesù Cristo, dal quale è venuto il dono meraviglioso dello Spirito Santo: la Sapienza di Dio, è per noi! Se noi non ci apriamo alla conoscenza di questa sapienza meravigliosa e ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo sprechiamo una grazia infinita che Dio in Gesù Cristo ci ha acquistato. E' sempre lo Spirito del risorto che viene nella nostra vita: è meraviglioso! La Sapienza di Dio è potenza e il cristiano ha bisogno di questa potenza perché c'è un nemico che è subdolo, menzognero: illuminati dalla luce dello Spirito Santo che ci rivela la Parola noi possiamo riconoscere le sue trame, perché lo Spirito Santo ci dona il discernimento.

 

TESTIMONIANZE:

 

Alba: Il Signore ha trasformato e continua a trasformare la sua vita. Alba vuole testimoniare come in questo periodo il Signore le ha insegnato “ascolto” silenzioso attraverso il quale ha imparato tanto. Alba si è messa in ascolto del Signore che parla  al suo cuore. Alba ci dice che il Signore le ha fatto comprendere quanto sia fondamentale il comportamento del cristiano, di colui che ha incontrato il Signore. Sì, ci sono delle ferite nella sua vita e non è stato semplice ma Alba ha imparato a donarle al Signore il quale le ha curate, guarite e cicatrizzate. Si sente amata dal Signore, modellata e trasformata da Lui. Alba sottolinea che amare le persone è difficile ma ci riusciamo con l’aiuto di Gesù, proprio come sta scritto nella Parola in 1^ Corinzi 13: “chi ama tutto scusa”. Alba si allena negli insegnamenti della Parola, che quando entra in noi ci trasforma e di conseguenza il nostro comportamento verso gli altri si modifica. Una vicina di casa le ha fatto notare che negli ultimi tempi è pensierosa, non è gioiosa. Alba ha chiesto luce al Signore, gli ha chiesto di capire perché appare agli altri in questo modo. Ha ricevuto un versetto della Parola su cui lavorare ed ha compreso che problemi ce ne sono e ce ne saranno sempre ma tali problemi il Signore ce li fa vivere diversamente. I problemi non sono pesi, quelli li ha già assunti Lui stesso e noi con il ragionamento non dobbiamo riprenderceli. L’amore del Signore non giudica, ma accoglie, abbraccia, non fa mancare nulla. Alba desidera essere trasformata non come vorrebbe lei ma come vuole il Signore. Alleluia! Abbiamo sempre bisogno di stare alla scuola dello Spirito Santo.

 

Gino: Desidera offrire una testimonianza per fede. Durante la preghiera di guarigione di quattro settimane fa, Jole ha proclamato che due persone soffrono per i  dolori  alle gambe causate da patologie nervose. Il Signore li stava guarendo. Gino ha creduto fermamente che la parola di conoscenza era per lui, ad oggi sta migliorando, i dolori vanno scomparendo.

Ancora Gino ci dice di essere portatore del pacemaker ed annualmente deve eseguire gli esami e le relative visite di controllo. Per questo motivo, oggi si è recato all’ospedale ed ora attende l’esito medico. Dovrà a breve rinnovare la patente di guida, Gino ci dice che ha 81 anni e non è sempre così facile e scontato, ma lui invoca l’aiuto dello Spirito Santo. Quando confidiamo nel Signore, Lui opera perché è fedele! Lode a Gesù, lode alla sua bontà!

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LA PAROLA DI VENERDI' 21 AGOSTO 2020

 

Apocalisse 22,1-2: "Poi l'angelo mi mostrò il fiume dell'acqua che dà vita, limpido come cristallo, che sgorgava dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla piazza della città, da una parte e dall'altra del fiume, cresceva l'albero che dà la vita. Esso dà i suoi frutti dodici volte all'anno, ogni mese il suo frutto. Il suo fogliame guarisce le nazioni."

Nel libro dell'Apocalisse si parla di un fiume dell'acqua che dà la vita, limpido come cristallo, che sgorgava dal trono di Dio e dall'Agnello. In Dio non c'è impurità di nessun genere, infatti ciò che sgorgava dal trono era limpido come cristallo. E in mezzo alla piazza della città, da una parte e dall'altra del fiume cresceva l'albero che dà la vita che è Gesù. Gesù dice: "Io sono la via, la verità e la vita." Esso dà i suoi frutti dodici volte all'anno, per ciascun mese il suo frutto e il suo fogliame guarisce le nazioni. Chi porta guarigione, chi ha portato liberazione è Gesù.

TESTIMONIANZE:

Shanaz: Desidera ringraziare il Signore che è grande e sempre compie meraviglie nella nostra vita. Due settimane fa accusava dolore nella zona inguinale destra, pensava fosse appendicite. Il marito che è medico l'ha visitata e le ha detto che poteva essere un'ernia inguinale che colpisce il 90% dei maschi, mentre è più raro nelle donne. Shanaz ha chiesto aiuto al Signore nella preghiera perché non voleva quel dolore che persisteva. Allora Shanaz ha chiesto alla sorella Jole di pregare per lei e Jole ha cacciato nel nome di Gesù quel dolore addominale, suggerendole di pregare e cacciare nel nome di Gesù il dolore qualora si fosse ripresentato. E così Shanaz ha fatto quando il dolore ritornava. Per tutta un' intera settimana ha perseverato nella preghiera cacciando il dolore nel nome di Gesù che poi se n'è andato definitivamente. Dobbiamo imparare a cacciare il male nel nome di Gesù altrimenti il nemico si siede, sta comodo e non se ne va. E' importante che noi cacciamo nel nome di Gesù Cristo, perché Lui ha pagato e Lui ha vinto. Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera, su di me ha steso la mano nel giorno che lo cercavo.

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LA PAROLA DI VENERDI' 14 AGOSTO 2020

Luca 11,2 e seguenti (Gesù insegna a pregare): "Allora Gesù disse: Quando pregate, dite così: -Padre, fa che tutti ti conoscano come Padre, che il tuo regno venga. Dacci ogni giorno il pane necessario, perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso, e fa' che non cadiamo nella tentazione. Poi disse loro: - Supponiamo che uno di voi abbia un amico che a mezzanotte va da lui e gli dice: -Amico, prestami tre pani perché è arrivato da me un amico di passaggio e in casa non ho nulla da dargli. Supponiamo pure che quello dall'interno della sua casa gli risponda: -Non darmi fastidio: la porta di casa è già chiusa; io e i miei bambini stiamo già a letto. Non posso alzarmi per darti quello che vuoi. Ebbene, io vi dico: se quel tale non si alzerà a dargli il pane perché gli è amico, lo farà dandogli tutto quel che gli occorre perché l'altro insiste."

In questi versetti Gesù ci insegna a pregare: "Padre, fa che tutti ti conoscano come Padre, che il tuo regna venga" perché quando il regno di Dio viene e tocca una creatura, essa viene trasformata. "Dacci ogni giorno il pane necessario": in questi tempi ci stiamo avvicinando perché mentre anni fa vivevamo nella prosperità ed eravamo abituati ad avere molto di più del necessario, ci confrontavamo con gli altri; ora invece ci rendiamo conto che bisogna che confidiamo nel Signore e Lui ci dà quello che è necessario. "Perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso": il perdono è la chiave perché la nostra vita sia in pace con Dio e ci sia l'unzione di Dio. Se non diamo il perdono neanche Dio ci perdona e allora tutto ciò che facciamo è inutile, dobbiamo meditare. Gesù ci insegna una sola preghiera, quella del Padre Nostro che parla del perdono. Nella misura in cui noi perdoniamo gli altri, Dio perdona noi. Se non perdoniamo neanche Dio ci perdona e quando andremo da Lui ci chiuderà la porta perché non ci conoscerà se non avremo saputo perdonare chi ci ha offeso. Perdonare significa morire a noi stessi. "E fa' che non cadiamo nella tentazione": quella di non perdonare perché ci sentiamo a posto. "Ebbene, io vi dico: se quel tale non si alzerà a dargli il pane perché gli è amico, lo farà dandogli tutto quel che gli occorre perché l'altro insiste.

Ai versetti 9-13: "Perciò io vi dico: Chiedete e ricevete! Cercate e troverete! Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché, chiunque chiede riceve; chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. Se vostro figlio vi chiede un pesce, voi gli dareste un serpente? Oppure se vi chiede un uovo, voi gli dareste uno scorpione? Dunque, voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli. A maggior ragione il Padre, che è in cielo, darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono."

Dio è aperto e generoso ma dobbiamo chiedere, desiderare e volere. Quando desideriamo una cosa e poi la riceviamo, siamo davvero gioiosi perché sappiamo già di averla, prima ancora di apprezzarla.

Quando abbiamo ricevuto lo Spirito Santo con il Battesimo, eravamo troppo piccoli per chiederlo. Pertanto lo Spirito Santo è sempre stato racchiuso in uno scrigno nel nostro cuore fintanto che abbiamo risposto con il nostro "Sì" alla chiamata del Signore . Quello scrigno è in ogni creatura che è stata battezzata da piccola ma se non viene toccata dal Signore, se non chiede ed è curiosa di conoscere lo Spirito Santo, lo scrigno rimane chiuso. Dobbiamo lasciare i figli liberi anche se nel nostro cuore abbiamo il desiderio che tutti abbiano il sigillo dello Spirito, ossia conoscano lo Spirito Santo. E' una parola molto forte che ci chiede di non fare solamente una preghiera, ma di continuare a pregare fintanto che il Signore ci risponde e quando il Signore tarda a rispondere alla nostra preghiera, è perché sta misurando la nostra fede. Se noi abbiamo fede non smettiamo di pregare e lo ringraziamo ogni giorno perché abbiamo già ottenuto per la Parola che Lui pronuncia, allora Lui opera perché è generoso. Dobbiamo mettere in azione la nostra fede e avere la certezza nel nostro cuore che riceveremo, perché non conosciamo i tempi del Signore. Sappiamo che il Signore Gesù ha dato la sua vita per ogni creatura, ora se noi desideriamo che un figlio si avvicini al Signore dobbiamo pregare, non stancarci e ringraziare sempre il Signore con spontaneità di cuore.

 

TESTIMONIANZE:

 

ENZO: Desidera ringraziare il Signore per la provvidenza divina. Enzo è un autotrasportatore e recentemente ha perso un considerevole contratto di servizio per consegna farmaci. All’inizio si era fatto prendere dall’ansia ma poi ha riposto la sua situazione nel Signore ed ha ritrovato la calma. Ha ricevuto un indennizzo relativo a una vecchia causa che aveva vinto e così è riuscito ad onorare correttamente e nei termini i suoi impegni. Una coppia di sposi della comunità gli ha chiesto il favore di eseguire alcuni trasporti per loro conto ed Enzo avendo tempo disponibile ha accettato. Nel frattempo la moglie di Enzo necessitava di una visita oculistica con acquisto di nuovi occhiali; Enzo sapeva di non avere la disponibilità necessaria ad affrontare la relativa spesa ma si è affidato al Signore, come sempre. Enzo ha eseguito i servizi per il fratello e la sorella della comunità e si sono accordati quale compenso una somma da quest’ultimi decisa, inserita in una busta. Tale fratello in seguito ha riferito che il Signore gli aveva messo nel cuore l’importo del compenso. Quando Enzo accompagna la moglie dall’oculista, la somma necessaria al pagamento è proprio quella contenuta nella busta! Signore ti ringrazio perché sei grande!

Molte altre volte ed in diverse occasioni il Signore ha provveduto ad Enzo e alla sua famiglia. Per questo Enzo testimonia la provvidenza del Signore che opera non solo con lui ma con tutti quelli che credono, perché il Signore si occupa sempre dei suoi figli anche quando dormono come ci ricorda il Salmo 126,2 : "Invano vi alzate presto il mattino, andate a riposare tardi la sera e vi guadagnate il pane con fatica: ai suoi amici il Signore lo dona anche se dormono." Sia Lode al Signore!

 

PAOLA: E’ guarita da un primo melanoma nel 1989, poi da una recidiva qualche anno dopo. Attualmente deve sottoporsi una volta all’anno ad una tac con contrasto per controllo, ma questo esame comporta delle conseguenze, ultimamente dei fastidiosi ronzii alle orecchie. Paola desidera testimoniare che recentemente il Signore durante la preghiera di guarigione ha sanato questo suo disturbo attraverso una parola di conoscenza che Paola ha proclamato che era per lei. Inoltre da quando ha iniziato a frequentare la comunità, circa venti anni fa, ha migliorato il suo rapporto con il cibo, è scomparsa l’anemia di cui soffriva fin da giovane, la sua salute ne ha tratto giovamento. Il Signore ha fatto tutto questo!! Gesù le è sempre stato vicino, l’ ha aiutata e con Lui al fianco tutto si supera perché come dice la Parola in Luca 10,19: "Io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni e di annientare ogni resistenza del nemico. Niente vi potrà fare del male."

 

PAOLA: Desidera ringraziare il Signore per la guarigione della spalla. Durante la preghiera di guarigione due settimane fa era stata proclamata una parola di conoscenza in cui Dio ricostruiva un tendine ed in quel momento Paola ha avvertito una mano che la toccava, una sensazione di freddo che si è protratta anche la notte, il Signore continuava ad operare su di lei sistemando la spalla. Dopo di questo non ha più avuto male alla spalla. Paola ringrazia e loda il Signore! Alleluia! Io ti dico che ho creduto e ho visto la gloria di Dio.

 

RINO: Ha un considerevole problema in famiglia ed ha chiesto al Signore come risolverlo pregando e chiedendo che sia fatta comunque ed ad ogni modo solo la volontà di Dio, non quella personale di Rino. Bertilla, la moglie gli suggerisce di cambiare  modo di pregare e di chiedere al Signore che cosa Rino deve fare ricordando che per ricevere bisogna dare. Rino ha pregato e dopo tre giorni il Signore gli ha risposto che deve affrontare talune persone che per lui significano "andare nella tana dei lupi". Bertilla inoltra al marito un video che mostra in modo molto chiaro la correlazione della Santa Messa con la Passione di Gesù. Rivedendo più volte il video, Rino ha realizzato che se Gesù ha sofferto così atrocemente per lui, lui non deve temere di affrontare la situazione. Con questa forza interiore Rino si è recato all’incontro. In tale occasione Gesù gli ha fatto capire di ascoltare in silenzio e di intervenire solo al momento opportuno. Così Rino ha agito e la situazione problematica iniziale si è parzialmente districata. Rino loda il Signore perché Lui ha deciso e Rino ha ubbidito. Ritornando poi al video citato, Rino sottolinea che nonostante sia doloroso da vedere, si percepisce come ogni passaggio dell’Eucarestia celebrato nella Messa sia il passaggio del sacrificio sostenuto da Gesù per noi. E’ necessario meditare quello che Gesù in ubbidienza al Padre ha fatto per noi e chiederci : noi sappiamo essere ubbidienti a Dio come Gesù?

Rino racconta che da quando è entrato a far parte della comunità, poco alla volta, ha imparato a chiedere scusa anche ai suoi figli, nonostante allora fossero ancora bambini ed ha capito tante altre cose, prima fra tutte Gesù gli ha insegnato e gli sta insegnando a pregare, sempre con la Parola che è meravigliosa. Grazie Signore per quello che hai compiuto per questo fratello.

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LA PAROLA DI VENERDI' 11 SETTEMBRE 2020

Marco 6, 7-11 (Gesù manda i discepoli in missione): "Poi Gesù percorreva i villaggi dei dintorni e insegnava. Chiamò i dodici discepoli e cominciò a mandarli qua e là, a due a due. Dava loro il potere di scacciare gli spiriti maligni e diceva: -Quando vi mettete in viaggio, prendete un bastone e nient'altro; né borsa, né soldi in tasca. Tenete pure i sandali, ma non due vestiti. Inoltre raccomandava: -Quando entrate in una casa fermatevi là finché non è ora di andarvene da quella città. Se la gente di un paese non vi accoglie e non vuole ascoltarvi, andatevene e scuotete il fango di sotto i vostri piedi: sarà un gesto di rimprovero per loro."

Il Signore ha chiamato i dodici e li ha mandati in missione a due a due per evangelizzare, dovevano portare con sé solamente un bastone e niente altro. Quando entravano in un villaggio dovevano rimanervi se la gente li accoglieva altrimenti se non erano bene accetti e non li volevano ascoltare, dovevano scuotere la polvere dai loro calzari e andarsene via. Poi ci penserà il Signore. Il Signore chiama anche noi a seguire questo insegnamento. Dovevano fermasi nella casa di coloro che li ospitavano, che li invitava a pranzare e dovevano mangiare tutto quello che veniva loro offerto senza rifiutare qualcosa perché non era di loro gradimento. Il Signore quando ha benedetto l'uomo, ha benedetto anche il cibo e tutto, pertanto non c'è nulla che non ci piaccia. Il Signore ha cura di chi evangelizza, di chi parla della sua Parola e la fa conoscere: siamo chiamati tutti a portare la Parola. Il Signore dà dei carismi e dei doni, ma tutti possiamo evangelizzare, tutti abbiamo il dovere di parlare di Gesù Cristo perché è il nostro salvatore e tutto quello che ha compiuto, lo ha fatto per tutta l'umanità, per tutti quelli che desiderano conoscerlo e allora "la nostra vita cambia". La nostra vita non cambia se noi non vogliamo conoscere Gesù oppure desideriamo conoscerlo ma non mettiamo in pratica gli insegnamenti della sua Parola, perché riteniamo troppo difficili da attuare. Se ci abbandoniamo alla volontà del Signore e lasciamo a Lui il timone della barca della nostra vita, Lui la guida e tutto diventa possibile perché la Parola che è la verità ci rende liberi. "Tutto posso in colui che mi dà la forza" in Filippesi 4,13: quando ci sono delle difficoltà dobbiamo andare avanti con la forza del Signore, non possiamo andare avanti con le nostre forze altrimenti cadiamo Quando noi ci avviciniamo allo Spirito Santo, diventiamo "figli di Dio" perché riceviamo lo Spirito di Dio che dirige i nostri passi perché possiamo lavorare per il regno di Dio e non vuole che noi sprechiamo il tempo. Se vogliamo essere felici dopo aver fatto il battesimo nello Spirito, dobbiamo comprendere che a tutto ciò che il Signore ci chiede, tutte le difficoltà che permette nelle vostra vita, possiamo far fronte con la sua forza che dobbiamo sempre chiedergli. Il Signore Gesù è il nostro fratello maggiore, pertanto dobbiamo imparare a dialogare con Lui, aprirsi alla preghiera di lode cacciando ogni tentazione del nemico che ci frena, perché il Signore ci dà la forza di resistere e di vincere. Cristo Gesù è il vincitore in cielo, in terra e sotto terra, ha vinto tutto, pertanto se stiamo con Lui saremo sempre vincitori e saremo sempre felici in ogni circostanza come ci insegna la Parola in Filippesi 4,4-7: "Siate sempre lieti perché appartenete al Signore. Lo ripeto, siate sempre lieti. Tutti gli uomini vedano la vostra bontà. Il Signore è vicino! Non angustiatevi di nulla ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa immaginare, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù."

 

TESTIMONIANZE:

LIA: Ha ricevuto il battesimo nello Spirito in quest’ultima Pentecoste. Generalmente prima della Parola di conoscenza, ai vari incontri Jole invita al perdono dei genitori se ci hanno rifiutato o non accolto quando siamo ancora nel grembo materno. Lia ha sempre pensato che questa parola non la riguardava in quanto ha un buon rapporto con i genitori, si sente amata da loro e viceversa. Lo scorso lunedì durante l’incontro di evangelizzazione tenutosi a Peraga di Vigonza, Jole ha precisato che c’è bisogno di guarigione interiore anche se non siamo stati accolti solo per qualche giorno o settimana. Quest’ultima integrazione ha sollevato in Lia un ricordo: la  mamma le aveva raccontato che quando era rimasta incinta di lei, assieme al papà stavano vivendo un momento di grande difficoltà a causa del trasferimento a Milano con tutta la famiglia per iniziare un nuovo lavoro. Quindi c’è stata un’esitazione iniziale da parte dei suoi genitori ed in particolare della mamma, una titubanza seppur presto dissolta.  Infatti poi Lia è stata tanto amata dai suoi. Lia non aveva mai pensato a questi momenti della sua esistenza e ha realizzato la necessità di tirarli fuori proprio per lasciarsi sanare da Gesù. Ringrazia e loda lo Spirito Santo perché le fa conoscere tante cose della sua vita, la sta rinnovando. Il Signore porta tutto alla luce e ci guarisce per farci creature nuove, per farci diventare “figli di Dio”. Gesù è venuto nel mondo a portare la luce e ancora lo fa e quando ci avviciniamo al Signore, allo Spirito Santo tutto  illumina e porta alla luce anche quelle aree della nostra vita che non vogliamo ricordare, perché Lui è la luce come ci fa comprendere la parabola della lampada in Luca 8,16-17: "Nessuno accende una lampada per nasconderla sotto un vaso o metterla sotto il letto, ma piuttosto per metterla in alto perché chi entra in casa veda la luce. Così, tutto quello che ora è nascosto sarà portato alla luce, tutto ciò che è segreto sarà conosciuto e diventerà chiaro."

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LA PAROLA DI VENERDI' 04 SETTEMBRE 2020

 

Giovanni 6,53-57: "Gesù replicò: Io vi dichiaro una cosa: se non mangiate il corpo del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò l'ultimo giorno; perché il mio corpo è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me e io a lui. Il Padre è la vita: io sono stato mandato da lui e ho la vita grazie a lui, così chi mangia me avrà la vita grazie a me."

Il Signore ci invita a nutrirci anche del suo corpo e del suo sangue. Questa è Parola di Dio e noi crediamo: è Gesù stesso che ci dice che se noi non mangiamo il suo corpo e non beviamo il suo sangue non abbiamo in noi la vita. La Parola di Dio va vissuta nella sua pienezza: ogni giorno noi nutriamo il nostro corpo ma c'è anche la parte spirituale da nutrire attraverso la Parola, il corpo e il sangue del Signore possibilmente tutti i giorni e in noi abbiamo la vita che Gesù ci ha acquistato a prezzo del suo sangue. Nutrendoci di Lui, non saremo più dominati dall'orgoglio, dalla superbia e diventeremo mansueti perché il Signore vivrà dentro di noi. Per vincere le nostre resistenze dobbiamo imparare a mettere in pratica questo insegnamento: è importante cibarci del corpo e bere il sangue di Gesù perché ci lava, ci libera, ci purifica. Quando Gesù ha istituito l'Eucarestia durante l'ultima cena, i primi anni del cattolicesimo non c'erano chiese e sacerdoti, ma c'erano gli apostoli che evangelizzavano e c'erano i discepoli. Un padre di famiglia che era convertito, spezzava il pane come Gesù ha insegnato nell'ultima cena, che ha spezzato il pane e lo ha dato a tutti: era compito del capofamiglia benedire tutta la famiglia seguendo l'insegnamento di Gesù. Poi alla sera si trovavano nelle comunità e ancora veniva spezzato il pane. Noi non possiamo fermarci solo al pane, ma dobbiamo anche mettere in pratica le istruzioni della Parola di Dio: conoscere Gesù significa conoscere la Parola di Dio e Lui ci ha donato il suo Santo Spirito per comprenderla, senza lo Spirito Santo che ce la rivela non la capiamo, non la mettiamo in pratica. Giuda è stato tre anni con il Signore, come tutti gli altri apostoli, ma non si è mai convertito perché aveva il suo ragionamento che riteneva valido e giusto, ascoltava Gesù ma non recepiva i suoi insegnamenti perché rimaneva chiuso nel suo orgoglio. Così pure noi possiamo rimanere nel contesto del Rinnovamento carismatico e non convertirci se non diventiamo umili e non ci abbandoniamo al Signore. Il Signore Gesù ha fatto tutto per salvare l'uomo: guariva, sanava, liberava. Ha mandato 72 discepoli ad evangelizzare che al loro ritorno erano pieni di gioia perché avevano visto tutte le meraviglie che il nome di Gesù faceva. Ne aveva mandati 72 perché si rendessero conto della potenza che era racchiusa nel nome di Gesù, ma quando ha iniziato a parlare in verità, nello Spirito e ha  cominciato a dire che Lui era il pane vivo disceso dal cielo, come troviamo nella Parola in Giovanni 6,58: "Questo è il pane venuto dal cielo. Non è come il pane che mangiarono i vostri antenati e morirono ugualmente; chi mangia questo pane vivrà per sempre", non gli hanno più creduto, hanno ritenuto che esagerasse perché non capivano, si sono ritirati e non lo hanno più ascoltato. Ma Gesù è stato ubbidiente al Padre e ha dato la sua vita per la salvezza degli uomini. Dei 72 che ha mandato nel suo nome, nessuno lo ha seguito, se ne sono andati tutti, sono rimasti i 12, tra cui Giuda, ai quali ha chiesto se volevano andarsene anche loro, perché il Signore Gesù non cerca di convincere nessuno. Lui ci lascia liberi e quanto abbiamo nel cuore è quello che avviene nella nostra vita. Se noi nel cuore davvero vogliamo conoscere Gesù, Lui viene in potenza e l'umiltà, l'amore, la costanza, la perseveranza sono i frutti che maturano dalla conoscenza della Parola di Dio. L' uomo carnale fa fatica a lasciare la carne e tutti i suoi difetti tra cui l'orgoglio, la superbia, mentre l'uomo spirituale sa che deve morire all'uomo vecchio e lasciare che emerga nella sua vita l'uomo nuovo. E cominciamo a vivere veramente la vita perché senza di Lui non possiamo fare nulla. Gesù non è certo stato contento che dei 72 solo i 12 sono rimasti e anche Lui era preso da momenti di sconforto pertanto si ritirava a pregare la notte. Questa Parola ci fa riflettere e dobbiamo chiederci se siamo veramente nel cammino dello Spirito o se siamo in un momento di pausa, siamo fermi perché non vogliamo essere troppo coinvolti nello Spirito di Dio. Il Signore Gesù non aspetta che noi decidiamo il da farsi, ci vuole subito decisi e così andiamo avanti senza indietreggiare, perché nessuno ci intralcia la via e Lui opera meraviglie nella nostra vita. Se invece noi siamo titubanti, incostanti non pensiamo di ricevere qualcosa come troviamo nella Parola in Giacomo 1,5-8: "Se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà; perché Dio dà a tutti volentieri e generosamente. Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare. Chi dubita è come un'onda del mare mossa dal vento, sospinta qua e là. Un uomo simile, indeciso e incoerente in tutto quel che fa, non si illuda di ricevere qualcosa dal Signore."

 

TESTIMONIANZE:

 

Francesca: Venerdì 5 giugno suo marito Danilo di primo mattino si trova in cucina ma si sente male e cade a terra svenuto. Francesca e la figlia Elisabetta lo aiutano a rialzarsi ma capiscono che il tipo e la modalità dell’accaduto è anomalo, quindi decidono di eseguire dei controlli medici, primo fra tutti la risonanza. Elisabetta accompagna Danilo presso un centro medico ed immediatamente l’esame evidenzia una grossa massa celebrale; Danilo viene indirizzato d’urgenza al pronto soccorso di Padova per ulteriori accertamenti clinici. Elisabetta in lacrime avvisa la mamma dell’evolversi della situazione. Francesca non si aspetta di ricevere una notizia così spaventosa ma trova le parole per incoraggiare la figlia ad essere forte davanti al papà e si mette in preghiera, una preghiera accorata e ferma nel nome di Gesù a respingere quel male. Danilo esegue la visita neuro-chirurgica e viene deciso di procedere chirurgicamente per asportare la massa ma dato che normalmente assume un farmaco anticoagulante, tale terapia deve essere sospesa prima dell'intervento che viene programmato 15 giorni dopo. Nel frattempo Danilo viene rinviato a casa. Intanto Francesca prega e chiede preghiere ai fratelli della comunità; si affida al Signore per capire come procedere. Dai medici riceve solo notizie non rassicuranti poichè l'intervento è molto rischioso, Danilo può perdere la memoria e rimanere paralizzato. Una sera in preghiera Francesca chiede una parola al Signore, apre la sua Bibbia nel Salmo 40,3-5: "Mi ha tratto dalla fossa, dalla fangosa palude della morte. Ha posto i miei piedi al sicuro su una roccia, ha reso sicuri i miei passi. Mi ha messo sulle labbra un canto nuovo, un canto di lode per il nostro Dio. Molti vedranno e, pieni di rispetto, avranno fiducia nel Signore. Felice l'uomo che ha fede nel Signore e non si rivolge agli idoli, a dei falsi e bugiardi." Francesca rimane ferma nella Parola ricevuta ed affronta ogni  situazione che  si presenta riponendo la sua fiducia nel Signore che le è sempre vicino.

Arriva il giorno dell'intervento:  ha inizio alle ore 9.00 e si protrae fino alla sera, alle 20.00. Per tutto il tempo Francesca e la figlia Elisabetta rimangono fuori dalla porta della sala operatoria, attendendo notizie dai medici. L'attesa è lunga e snervante, ma mamma e figlia trovano la forza di resistere fino alla fine, sostenute dalla preghiera e fortificate dal digiuno che avevano deciso di offrire al Signore. Verso le 15.00 del pomeriggio il chirurgo esce dalla sala operatoria per avvisare che hanno eseguito la prima parte dell'intervento, devono fare una tac di controllo e dopo un'ora e mezza circa, con l'esito della tac avrebbero dato loro qualche informazione più precisa. L'orologio segna già le 18.00, nella sala d’attesa rimangono solo loro due, nessuno è più tornato per informarle. Francesca teme il peggio e non riesce più a stare seduta e a mantenere la calma. Cammina avanti e indietro nella speranza di vedere aprirsi la porta della sala operatoria, continua a pregare in lingue, la preghiera suggerita "dallo Spirito Santo che viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole. Dio che conosce i nostri cuori, conosce anche le intenzioni dello Spirito che prega per i credenti come Dio desidera" come è spiegato nella Parola in Romani 8,26-27.

Francesca si avvicina alla porta ormai decisa a suonare il campanello, ma intravede oltre qualcuno che arriva: la porta si apre ed il chirurgo dal volto stremato esce per informarle che l'intervento è terminato ed è andato bene, stanno suturando la ferita e più tardi le avrebbe accompagnate in terapia intensiva per salutarlo. Trascorrono altre 2 ore e la figlia Elisabetta si sente male, suda, trema e si agita, desidera tornare a casa. Francesca cerca di tranquillizzarla, suggerendole di continuare a pregare ma Elisabetta è sfinita. Allora Francesca suona il campanello per avvisare che ritornavano a casa, ma  un'infermiera riferisce loro che Danilo è stato trasferito in terapia intensiva, si è svegliato bene e ha chiesto di loro. Francesca e la figlia ora non possono andare a casa poiché Danilo le aspetta. Francesca invoca lo Spirito Santo chiedendo a Lui forze nuove per non farsi impressionare da come lo avrebbero visto. Prende sottobraccio la figlia e insieme attraversano l'intera sala intensiva: un salone lungo, con due file di letti ai lati tutti occupati da pazienti semicoperti da un telo sulla pancia e attaccati ai macchinari, separati l’uno dall’altro da una tenda. Lo percorrono tutto e nell'ultimo letto c’è Danilo, appena risalito dalla sala operatoria. Francesca lo trova bene, non attaccato ancora a nessun macchinario, con un turbante di garze in testa. Lo chiama, lui si volta e le guarda e dice: "ciao". I medici aspettano per vedere la reazione, tutto va bene perché esegue i movimenti e riconosce i familiari, non ha perso la memoria. Anche i medici rimangono senza parole.

Francesca loda e ringrazia il Signore per come ha agito e porterà a termine l'opera di guarigione che ha iniziato in Danilo e testimonia che per lei e la figlia è “diventato superabile un momento difficile” della loro vita. Affrontano ogni situazione che si presenta perché si sentono sorrette dalla mano di Dio Padre e dalla forza delle preghiere dei fratelli. E' potente il Signor, Lui sana, Lui salva, battezza, perdona.

Anna: Desidera dare gloria al Signore per quanto ha compiuto nell’ambito del lavoro. Anna lavora presso un’azienda che opera nel settore farmaceutico e chimico. Alla fine del 2019, viene comunicato che il macchinario su cui anche Anna prestava servizio doveva essere dismesso e per tutto il gruppo di lavoratori impiegati in quella linea si rendeva necessario trovare una nuova collocazione. Cercavano personale di ciclo continuo a 8 ore, ma dato che Anna era stata portata al part-time non era tra queste persone. Anna era un po' preoccupata per il suo avvenire. A febbraio 2020 è stata convocata da un responsabile il quale le ha confermato che non sapevano dove collocarla. Poi è arrivata la pandemia. Già agli inizi di febbraio il Signore le aveva messo nel cuore una parola: di stare ferma, di lasciar fare a Lui e di non compiere nessuna azione di sua iniziativa. Ha lavorato fino alla metà di marzo, poi ha usufruito delle ferie residue e non è stata richiamata al lavoro fino alla terza settimana di maggio. Anna ha continuato a restare ferma nella preghiera e in fede nella Parola che il Signore le aveva dato con conferma in Isaia 41,10-13: "Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Ti rendo forte, ti aiuto, ti proteggo con la mia mano invincibile. Cercherai quelli che ti facevano guerra ma non li troverai più. Saranno annientati e ridotti a zero quelli che ti combattevano." Questa parola ha costituito per Anna una grande rivelazione, una novità nel suo cammino spirituale: ha sentito che Dio combatte per noi, quando noi ci fidiamo di Lui e restiamo fermi, immobili con gli occhi fissi nella Sua Parola. Nel frattempo non accadeva nulla, la sua posizione veniva rinviata da una settimana all’altra e non era facile. Anna ha voluto restare ferma, non temere, nella certezza che Dio combatteva per lei. Infatti succede qualcosa di nuovo: la chiamano e comunicano che in azienda hanno necessità di digitalizzare l’archivio e per farlo hanno pensato a lei. Le sono state affiancate persone per essere addestrata a svolgere la nuova mansione. Anna è piena di gioia, tutto avrebbe immaginato fuorché questo nuovo lavoro che il Signore le ha donato. Le ha tolto il lavoro in catena e con i turni e le ha assegnato esattamente l'orario di lavoro che tanto desiderava dalle 8.00 alle 14.00. Dio Padre ha combattuto per Anna e così combatte anche per tutti noi, portando a compimento il suo disegno per ciascuno di noi. Il Signore è meraviglioso e grande nell’amore. E anche Anna è stata benedetta perché il Signore ha effuso il suo amor.

Alice: Ringrazia il Signore per la vittoria sulle cose materiali, quelle che servono quotidianamente. Alice ha avuto due grossi danni. Il primo riguarda la caldaia nella quale si era  infiltrato del fango e non funzionava bene. Alice ha presentato la sua necessità a Dio ma il Signore l’ ha invitata a pregare e ad aspettare seguendo le sue istruzioni e così lei ha agito. Il tecnico che aveva contattato sosteneva che la caldaia andava sostituita nonostante fosse nuova, non si poteva riparare ma Alice ha deciso di attendere come il Signore le aveva detto. Dopo qualche tempo ha chiamato un nuovo idraulico il quale ha svolto la normale manutenzione e non ha riscontrato alcun danno. Attualmente la caldaia funziona bene. Il secondo danno riguarda lo sportello dell’auto che non si apriva da molto tempo, era stato sbattuto in modo violento e dopo quella volta non si era più aperto. Ciò causava disagio ma Alice aveva deciso di attendere e pregare il Signore e mai ha affermato che lo sportello era rotto ma semplicemente non si apriva. Nessun meccanico l’ ha riparata ma un’amica è salita in auto: lo sportello si è aperto normalmente. Alice ringrazia il Signore per la sua fedeltà!

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LA PAROLA DI LUNEDI' 29 GIUGNO 2020

Atti 14,13-15: "All'ingresso della città vi era un tempio dedicato a Giove: allora il sacerdote di quel tempio portò tori e ghirlande di fiori davanti al tempio. Insieme alla folla voleva offrire un sacrificio in onore di Paolo e Barnaba.  Appena se ne accorsero, gli apostoli si stracciarono le vesti e si precipitarono verso il popolo, gridando:

-Perché fate questo?  Anche noi siamo uomini mortali, come voi!  Siamo venuti solo a portarvi questo messaggio di salvezza: voi dovete abbandonare questi idoli senza valore e dovete rivolgervi al Dio vivente. E' lui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutte le cose che essi contengono."

Anche Paolo e Barnaba quando andavano tra i pagani incontravano difficoltà, perché i pagani vedevano i miracoli che loro compivano nel nome di Gesù e volevano innalzarli alla gloria ma gli apostoli non volevano che questo accadesse e si arrabbiavano con loro. Era invece loro desiderio far comprendere il messaggio di salvezza che predicavano, abbandonando gli idoli e rivolgendosi al Dio vivente, solo a Lui spettava e spetta anche oggi tutta la gloria. Il Signore vuole farci riflettere e che ci interroghiamo sugli idoli che abbiamo. A volte ne abbiamo molti ma se lo Spirito Santo non ci rivela quanti e quali sono i nostri idoli, ci troviamo anche noi nella stessa condizione di quella folla che non aveva compreso qual'era il messaggio di salvezza che gli apostoli stavano annunciavano, che avevano pregato e tutto quello che avevano compiuto era stato fatto nel nome di Gesù. In Atti 14,9: "Egli stava ascoltando il discorso di Paolo, quando Paolo lo fissò negli occhi e si accorse che aveva fede per essere guarito. Perciò gli disse ad alta voce: -Alzati, diritto in piedi. Quell'uomo saltò su e si mise a camminare." Questo è il motivo per cui la folla voleva innalzare gli apostoli alla gloria, aveva visto il miracolo della guarigione del paralitico. A volte anche noi vediamo dei miracoli, anche nella nostra vita, ma facciamo presto a dimenticarli. Dovremmo sempre dare gloria al Signore e non darla agli uomini che non sono nulla. E' il Signore che opera comunque e sempre! Paolo ha fissato negli occhi il paralitico e si è accorto che aveva fede per essere guarito. Ci vuole la fede per guarire, perché se noi non crediamo, come può Dio operare nella nostra vita? Non può. Dobbiamo avvicinarci al Signore e nel battesimo il Signore ci ha dato un piccolo seme di fede che poi noi dobbiamo far crescere. Quel piccolo seme può spostare una montagna: "Se tu credi, vedrai la gloriosa potenza di Dio."  Mentre se noi aspettiamo di avere una fede grande, potremo aspettare tutta una vita ma così facendo non lavoreremo mai per il Signore. Se invece  crediamo che il piccolo seme può spostare una montagna come dice la Parola: è il Signore che sposta la montagna ma dobbiamo aver fede in Lui. Se non abbiamo fede in Gesù, le montagne non si spostano. Il nostro Dio è un Dio glorioso, grande nell'amore. In questi versetti della Parola notiamo che gli apostoli non si danno tante arie, lasciano sempre la gloria a Dio e si arrabbiano quando la gente vuol esaltarli e dare loro gloria: in questi versetti della Parola si dice che erano talmente arrabbiati che si stracciarono le vesti. Invece l'uomo che non ha incontrato lo Spirito, da sempre si dà da fare per compiere le opere che lo gratificano. Se la Parola ci viene rivelata dallo Spirito mentre siamo in preghiera, acquistiamo poi forza anche per aiutare gli altri. Per poter aiutare gli altri, abbiamo bisogno di caricarci della potenza che viene da Dio. Il Signore ci chiama sempre, anche nei momenti più inaspettati e se gli apriamo il nostro cuore, Lui ci riempie della sua presenza e ci fa stare nella gioia.

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LA PAROLA DI VENERDI' 3 LUGLIO 2020

Luca 1,13-17: "Ma l'angelo gli disse: -Non temere, Zaccaria! Dio ha ascoltato la tua preghiera. Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni. La sua nascita ti darà una grande gioia, e molti si rallegreranno. Egli infatti sarà grande nei progetti di Dio. Egli non berrà mai vino né bevande inebrianti ma Dio lo colmerà di Spirito Santo fin dalla nascita. Questo tuo figlio riporterà molti Israeliti al Signore loro Dio: forte e potente come il profeta Elia, verrà prima del Signore, per riconciliare i padri con i figli, per ricondurre i ribelli e pensare come i giusti. Così egli preparerà al Signore un popolo ben disposto."

In questi versetti si racconta di quanto è accaduto a Zaccaria che era un sacerdote e non aveva figli mentre era di turno al Tempio per le funzioni sacerdotali. Mentre si trovava alla presenza del Signore, raccolto in preghiera nel Luogo Santissimo, ebbe una visione: un angelo mandato dal Signore gli apparve e gli disse di non temere perché Dio aveva ascoltato la sua preghiera. Al v. 18: "Ma Zaccaria disse all'angelo: - Come potrò essere sicuro di quel che mi dici? Io sono ormai vecchio, e anche mia moglie è avanti negli anni." In quel momento è emersa la fragilità della natura umana in Zaccaria per cui ha dubitato delle parole del lieto annuncio che l'angelo mandatogli dal Signore gli aveva portato, riferendosi invece alla sua vecchiaia e anche all'età avanzata di sua moglie. Egli non si ricordò più che anche Sara con Abramo ebbe un figlio all'età di 80 anni, pertanto nulla era impossibile a Dio! In Luca 1,19: "L'angelo gli rispose: -Io sono Gabriele e sto davanti a Dio sempre pronto a servirlo. Lui mi ha mandato da te a parlarti e a portarti questa bella notizia. Tu non hai creduto alle mie parole che al momento giusto si avvereranno. Per questo diventerai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui si compirà la promessa che ti ho fatto." E la conseguenza di aver dubitato, perché il dubbio uccide la fede, è stata che divenne muto e non poté parlare fino alla nascita del figlio Giovanni. In Luca 1,62-65: "Si rivolsero allora con i gesti al padre, per sapere quale doveva essere , secondo lui il nome del bambino. Zaccaria chiese allora una tavoletta e scrisse: Il suo nome è Giovanni. Tutti rimasero meravigliati. In quel medesimo istante Zaccaria aprì la bocca e riuscì di nuovo a parlare, e subito si mise a lodare Dio. Tutti i loro vicini furono presi da un senso di paura, e dappertutto in quella regione montagnosa della Giudea la gente parlava di questi fatti." La gente parlava dei fatti straordinari accaduti a Zaccaria che dentro al Luogo Santissimo aveva ricevuto la bella notizia della nascita del figlio Giovanni da parte dell'angelo Gabriele, lo stesso angelo che annuncerà a Maria la venuta di Gesù. Zaccaria è stato punito perché aveva esitato ad accogliere l'annuncio dell'angelo ma  il Signore ha avuto misericordia di lui perché dentro al Luogo Santissimo poteva anche morire per aver dubitato e questo era un peccato molto grave. Anche noi a volte ci comportiamo con leggerezza nei confronti di Dio. E' importante che anche noi impariamo a stare in adorazione davanti al Signore, dedicandogli un tempo anche di veglia di notte perché Lui benedice potentemente, perché Gesù stesso stava in adorazione con il Padre di notte quando aveva bisogno di acquistare forza, di fare delle scelte perché Lui e il Padre sono una cosa sola. E anche noi dovremmo essere una cosa sola con il Padre e Gesù e lo Spirito Santo che fa parte della Trinità, il quale non dice cose sue ma ha il compito di ricordare e approfondire la Parola cioè tutto quello che Gesù ha detto. Se non abbiamo lo Spirito Santo non possiamo arrivare davanti al trono del Padre perché la Parola ci sfugge. Gesù è entrato nel mondo ed è venuto a liberare il mondo, ma i suoi non lo hanno accolto, non hanno capito. Noi non dobbiamo pensare che Dio ragioni come noi, altrimenti non sarebbe illimitato. Noi siamo piccoli di fronte alla Sua Maestà che è infinita.

 

TESTIMONIANZE:

Giuseppina: Da due anni ha iniziato il cammino nello Spirito. Qualche mese fa le sono comparse alcune macchie rosse e pruriginose dietro la nuca. Tali macchie si sono ripresentate anche in seguito, tanto che Giuseppina ha dovuto curarle. In quel periodo, durante  l’ultima catechesi prima della pandemia, Giuseppina aveva chiesto al Signore che la illuminasse sulla causa dell’insorgenza di queste macchie e ha avuto in visione l’immagine di quando era bambina ed aveva perso i capelli tanto da essere ricoverata all’ospedale per curare l’alopecia. Giuseppina ha temuto che ciò capitasse nuovamente. Allora durante la preghiera ha chiesto a Gesù di portare via questa malattia. Poco dopo, durante la preghiera di guarigione al termine di una evangelizzazione, lo Spirito Santo ha messo nel cuore di Jole la parola di conoscenza nella quale faceva  sapere che il Signore toglieva una psoriasi sulla nuca e che non sarebbe comparsa mai più. Dopo una settimana Giuseppina non aveva più nulla. Il Signore Gesù che è la Verità ha risposto alla richiesta di Giuseppina, ha fatto luce: Giuseppina nell’inconscio aveva subito un trauma che si manifestava con la comparsa delle macchie, erano le paure che la tenevano legata a quando era bambina. Ora il Signore l’ ha guarita ed ha  liberato il suo inconscio. Il Signore rinnova sempre la nostra vita. Alleluia! Gesù è grande!

Luciana: Soffriva da moltissimi anni di digestione lenta e gonfiore allo stomaco. Nel tempo aveva eseguito diversi approfondimenti e cure ma senza giovamento. In seguito all’ascolto di diverse catechesi il Signore aveva fatto luce sugli antenati e sulle maledizioni generazionali. Luciana ricorda che quando era bambina i parenti dicevano che assomigliava ad una zia paterna che viveva in America e che praticava l’occulto, faceva la maga. Purtroppo Luciana non ha parenti viventi che possono confermare, ma da tempo lo Spirito la spinge a pregare per gli antenati, nonni e bisnonni perché siano immersi nella misericordia di Dio. Lunedì scorso ha avuto una gioia grande, durante la preghiera di guarigione attraverso una Parola di conoscenza il Signore l’ha guarita, ora non soffre più dei disturbi allo stomaco. Anche la mente era legata e Luciana non riusciva a sottomettere i suoi pensieri all’ubbidienza a Cristo. Luciana testimonia che dobbiamo fare nostre le parole di conoscenza e credere perché il Signore è fedele. Lode a Gesù sempre che attraverso lo Spirito porta tutto alla luce perché Lui è la luce del mondo!

 Mercede: Loda e ringrazia il Signore perché lo sente sempre vicino a lei e durante il periodo di lockdown per la pandemia  non si è mai sentita sola nonostante lei viva da sola. Ha vissuto serenamente il periodo di chiusura in casa e ha sempre avuto la gioia, la pace nel cuore, perché sentiva la presenza costante del Signore nella sua vita, che non le ha fatto e continua a non farle mancare nulla, come ci suggerisce la Parola in Filippesi 4,4-7: "Siate sempre lieti perché appartenete al Signore. Lo ripeto, siate sempre lieti. Tutti gli uomini vedano la vostra bontà. Il Signore è vicino! Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa immaginare, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù." Ogni giorno Mercede nella sua preghiera chiedeva l'aiuto del Signore e avvertiva la sua presenza quotidiana nella sua vita, riuscendo a fare con Lui bene tutto anche cose che mai pensava di poter fare da sola, si è occupata pure dell'orto. Ringrazia inoltre il Signore per la guarigione al braccio che da qualche anno era bloccato nei movimenti: ora invece lo muove liberamente e riesce ad usarlo. Mercede ringrazia davvero di cuore il Signore perché sta operando anche nella vita di sua figlia ed è certa che porterà a compimento l'opera che ha iniziato perché sempre ascolta le nostre preghiere fatte con fede.

Ancora   Mercede  ci  riferisce  che  durante la  pandemia recitava la Coroncina della  Divina   Misericordia con altre  2 persone  utilizzando le

videochiamate  whatsapp. Un giorno una  ragazza  le dice che la vede sporca di sangue. Mercede  perplessa  ha chiesto informazione  presso

Jole la quale le ha confermato che quando si prega chiedendo a Gesù di ricoprirci con il suo preziosissimo Sangue,questo accade veramente.

A livello spirituale tu non lo vedi, ma c’è perché il Signore è fedele. In Ebrei 9,14: "Ma quanto più efficace è il sangue di Cristo! Mosso

dallo Spirito Santo, egli si è offerto a Dio, come sacrificio perfetto. Il suo sangue purifica la nostra coscienza liberandola dalle

opere morte, e ci rende adatti a servire il Dio vivente." Il sangue di Gesù è molto importante quando noi lo invochiamo con rispetto e 

grande adorazione: è attraverso il sangue di Cristo che noi siamo stati liberati dai nostri peccati. In Ebrei 10,19: "Così, fratelli, ora siamo

liberi di entrare nel  luogo santo del cielo,  grazie alla  morte di Cristo." Quando Cristo, la sua Parola vive dentro di noi, noi possiamo

presentarci  davanti a Dio e il Signore vede Cristo nella nostra vita e  siamo  liberati  da tutti i  nostri peccati, perché Cristo  ha offerto il suo

sangue per noi. Lode al Signore sempre!

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PAROLA DI VENERDI' 12 GIUGNO 2020 

Romani 8,26-27: "Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole. Dio, che conosce i nostri cuori, conosce anche le intenzioni dello Spirito che prega per i credenti come Dio desidera."

In questi versetti si parla chiaramente della preghiera in lingue che è un dono dello Spirito Santo, è la sua presenza, è la sua preghiera che egli stesso mette nel nostro cuore. Quando non sappiamo come pregare e a volte sembra persino che Dio non ci ascolti o non ci capisca, dobbiamo abbandonarci alla preghiera in lingue cioè quella preghiera che durante il seminario della vita nello Spirito è depositata nel nostro cuore quale dono di Dio. La preghiera in lingua è potenza. Il linguaggio dello Spirito non si può spiegare a parole.

In Atti 2,6-7 : Appena si sentì quel rumore, si radunò una gran folla e non sapevano che cosa pensare. Ciascuno infatti li sentiva parlare nella propria lingua. Erano pieni di meraviglia e di stupore e dicevano. ”Questi uomini che parlano non sono tutti Galilei? Come mai allora ciascuno di noi li sente parlare nella sua lingua nativa?” Chi ascoltava capiva nella propria lingua poiché allo Spirito Santo nulla è impossibile. La preghiera in Spirito deve essere capita in modo spirituale. Lo Spirito Santo insegna la sua preghiera, il suo linguaggio. Non possiamo conoscere lo Spirito Santo e restare con Lui senza la preghiera in lingue perché è un suo dono; Lui conosce quello di cui noi abbiamo bisogno, ciò che è meglio per noi. 

TESTIMONIANZE:

Lucia: Negli ultimi tempi Lucia era intervenuta in una conversazione nei social media il cui argomento era raccogliere pareri in merito alla chiusura domenicale dei supermercati. Lucia esprimeva un parere favorevole  motivato dalla natura di “festa cristiana” cioè che la domenica è il giorno del Signore. Dopo alcuni giorni ha raccolto un primo commento negativo da parte di una persona la quale la incalzava sollevando dubbi e perplessità sull’effettiva esistenza del Signore. Lucia ha cercato di rispondere con attenzione ai vari commenti che si sono succeduti in seguito, precisando che Dio ha dato la sua vita per noi ed anche per questo suo interlocutore proprio perché lo ama. Lucia si è lasciata guidare dal Signore in quanto ha scritto e pubblicato; ha sentito che questa persona era comunque alla ricerca di risposte ed è sicura che il Signore ha operato. Benedetto sia il nome del Signore Gesù!

Loretta dona una seconda testimonianza: la mamma ha 85 anni, ha un corpo esile ma è sempre stata in buona salute. Da gennaio ha iniziato a causare giramenti di testa così forti che la obbligavano a restare a letto. Allora ha eseguito alcune visite specialistiche ed approfondimenti che in seguito a causa della pandemia ha dovuto interrompere. Nel frattempo Loretta e la sorella notano che la mamma riferisce frequentemente alle figlie di aver  sognato  il marito, che è ritornato al Padre circa due anni fa. La mamma quando parla del marito, ha l’abitudine di sottolineare che lui (il marito) l’ha lasciata. Così Loretta ha maturato nel suo cuore il proposito di pregare lo Spirito Santo assieme alla mamma per consegnare l’anima del papà al Signore. Ne ha parlato con la madre e qualche giorno dopo, nella stanza da letto dei genitori hanno semplicemente pregato insieme e la mamma si è lasciata andare in un pianto liberatorio. Sono trascorse alcune settimane ma ora che il Signore ha fatto luce su questa cosa e subito ha accolto la preghiera, la mamma sta molto meglio, deambula senza bastone, è serena. Ha lasciato andare l’anima del marito al Padre perché a Lui appartiene. Ringraziamo il Signore.

Paolo: Due settimane fa, al risveglio Paolo stava molto male. Aveva un forte mal di testa e febbre alta. Non era riuscito ad avvisare nessuno, anzi nell’intento di farlo era caduto. Quindi si è messo a letto e vi è rimasto per un giorno e mezzo, tra un sonno e l’altro, mantenendosi comunque molto tranquillo. Il terzo giorno si è sentito in forza per alzarsi, ha avvertito che la febbre era passata, ha pregato in lingue ed ha chiamato il 118 per andare all’ospedale. Lì si trovavano oltre a lui, altre due persone e  Paolo pregava anche per loro e li rassicurava che tutti e tre sarebbero stati dimessi, e così è accaduto. E’ stato sottoposto alla risonanza magnetica, ma non è emerso nulla.

Paolo racconta che è seguito per la cura di un melanoma e precisamente riferisce “ i medici dicono che ho un melanoma”, ma Paolo in fede annuncia che tale melanoma non lo toccherà perché Dio vive dentro di lui. Paolo sostiene fermamente che Dio è in lui, che non riesce a vivere senza la Parola, luce del  mondo. Dio è amore e gioia sempre, qualunque cosa succeda e Paolo desidera fortemente testimoniarlo agli altri. Tutto è possibile a chi crede in Dio!

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PAROLA DI VENERDI' 19 GIUGNO 2020

1 Timoteo 2,5-7: "Perché uno solo è Dio, e uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini: l'uomo Gesù Cristo. Egli ha dato la sua vita come prezzo del riscatto di tutti di noi. A questo modo, nel tempo stabilito, egli ha dato la prova che Dio vuole salvare tutti gli uomini."

Il Signore ha come obiettivo quello di salvare tutti gli uomini e per questo ha dato la sua vita. In questi giorni si parla molto di riunioni di satanisti, che non ci devono incutere paura perché Cristo li ha già vinti e sono già stati sconfitti. Se noi invochiamo il sangue di Gesù su tutta l'umanità, il Signore viene e vuole salvare tutti gli uomini come sta scritto nella Parola al v.7. Non dobbiamo temere il male, perché il male è già sconfitto pertanto non può attaccarci. Il male ci può attaccare solo se noi gli diamo il potere di farlo, altrimenti non può! Quando noi siamo radicati nella sua Parola, abbiamo la Parola nel cuore: "Cristo vive in noi" e il nemico non può avvicinarsi a noi. Certamente è una battaglia spirituale che noi dobbiamo combattere e siamo vincitori con le armi che dobbiamo imparare ad usare sempre, "le armi del cristiano": dobbiamo indossare l'armatura come ci insegna la Parola in Efesini 6,10-18: "Infine, prendete forza dal Signore, dalla sua grande potenza. Prendete le armi che Dio vi dà, per poter resistere contro le manovre del diavolo. Infatti noi non dobbiamo lottare contro creature umane, ma contro spiriti maligni del mondo invisibile, contro autorità e potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso. Prendete allora le armi che Dio vi dà, per combattere, nel giorno della lotta, le forze del male e per saper resistere fino alla fine. Preparatevi dunque! Vostra cintura sia la verità, vostra corazza siano le opere giuste e sandali ai vostri piedi sia la prontezza per annunziare il messaggio di pace del Vangelo. Sempre tenete in mano lo scudo della fede con cui potete spegnere le frecce infuocate del Maligno. Prendete anche il vostro elmo, cioè la salvezza, e la spada dello Spirito Santo, cioè la parola di Dio. Pregate sempre: chiedete a Dio il suo aiuto in ogni occasione e in tutti i modi, guidati dallo Spirito Santo. Perciò state svegli e non stancatevi mai di pregare per tutto il popolo di Dio." Non dobbiamo temere alcun male perché Gesù è il mediatore tra Dio Padre e gli uomini. Gesù ha dato la sua vita per la salvezza di tutti gli uomini, è morto ed è risorto ed ora siede alla destra del Padre, veglia su di noi, ci protegge e intercede al Padre quando vede che abbiamo bisogno del suo aiuto.

 

TESTIMONIANZE:

LA PAROLA DI VENERDI' 26 GIUGNO 2020

Giovanni 16,1-4: "Vi ho parlato così perché questi fatti non turbino la vostra fede. Sarete espulsi dalle sinagoghe: anzi verrà un momento in cui vi uccideranno pensando di fare cosa grata a Dio. Faranno questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io ve l'ho detto perché, quando verrà il momento dei persecutori, vi ricordiate che io ve ne avevo parlato. Non ne ho parlato fin dal principio, perché ero con voi."

Il Signore sta mettendo in guardia i discepoli, Lui dice delle profezie, parla di cose che accadranno. Li aiuta a capire la Parola di Dio, perché finché erano alla presenza del Signore, erano irradiati da Dio, ma sapeva che poco dopo sarebbero stati tutti dispersi. I momenti bui nella nostra vita li passiamo anche ora, per questo non dobbiamo scoraggiarci mai, sapendo che è Lui la nostra giustizia. Non dobbiamo farci giustizia da soli, dobbiamo consegnare tutto al Signore e Lui trasforma tutto in bene. In Giovanni 16,16-18 La tristezza diventerà gioia: "Fra poco non mi vedrete più, poi, dopo un po', mi rivedrete. Alcuni dei discepoli, commentarono fra di loro: -Che cosa significa: fra poco non mi vedrete, ma poi, dopo un po' mi rivedrete? E cosa vuol dire: ritorno al Padre? Dicevano anche: -Che cosa vuol dire fra poco? Non riusciamo a capire." Il linguaggio della Parola lo si comprende solamente se ci viene rivelato dallo Spirito, altrimenti come possiamo cogliere da questi versetti, anche i discepoli che erano sempre con Gesù, ai quali Lui diceva continuamente le cose che sarebbero accadute: non capivano, perché Gesù usava un linguaggio spirituale mentre essi elaboravano con la loro mente le parole che Lui diceva loro, ma la mente umana è limitata. Il Signore vuole che noi ci eleviamo alla Sua presenza, perché solo lo Spirito ci rivela e ci fa comprendere la Parola. Ai vv.19-20: "Gesù comprese che volevano domandargli spiegazioni e disse: -Discutete fra di voi perché ho detto: fra poco non mi vedrete, ma poi, dopo un po', mi rivedrete? Ebbene, io vi assicuro che voi piangerete e vi lamenterete, il mondo invece farà festa. Voi vi rattristerete, ma poi la vostra tristezza diventerà gioia."

Ci sono dei momenti nella nostra vita in cui ci sembra che tutto vada storto, ma non è così, perché le vie del Signore sono infinite e se noi ci abbandoniamo a Lui, siamo ubbidienti alla Sua Parola, le comprendiamo, altrimenti non riusciamo a comprenderle. Se confidiamo nel Signore in ogni difficoltà che ci si presenta, si trasformerà in gioia, perché il nostro Dio è amore e gioia. Il Signore ascolta le preghiere di tutti e ci ama, ma dobbiamo imparare ad essere pazienti. Ci sono dei tempi in cui sostare, che solo Dio conosce e nessuno potrà toglierci la gioia che il Signore mette nel nostro cuore, perché la gioia è l'amore di Dio per noi. Tutta la nostra vita cambia quando ci apriamo allo Spirito Santo. E' un'esperienza personale che noi dobbiamo fare con Dio, della comunione con il Padre attraverso il sacrificio di Gesù e l'unzione dello Spirito Santo che è il maestro che ce la rivela, perché tutto quello che noi come figli chiediamo a Dio, Lui ce lo concede come ci insegna Gesù in Giovanni 16,23-24: "Quando quel giorno verrà, non mi farete più nessuna domanda. -Io vi assicuro che il Padre vi darà tutto quel che gli domanderete nel mio nome. Fino a ora, non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e riceverete, così la vostra gioia sarà perfetta." La gioia di Dio non può non essere perfetta perché Lui è l'essere perfettissimo creatore e Signore del cielo e della terra e tutto ciò che Lui emana compresa la gioia, è perfetto perché Lui è perfetto. Signore noi desideriamo la perfezione del Tuo amore nella nostra vita, la Tua gioia: il mondo ci rattrista perché si oppone a Dio, alla Trinità. E' importante che nonostante le difficoltà nel nostro cuore rimanga la pace che viene da Dio che non si può comprare.

TESTIMONIANZE:

Loretta: Desidera ringraziare il Signore perché ha custodito e guarito il suo secondogenito che si trova a New York dove è stato contagiato dal coronavirus. Si era trasferito a New York ad agosto dello scorso anno per proseguire gli studi. Purtroppo ad aprile ha avuto episodi di febbre, mal di gola, mal di testa. E’ rimasto a letto per 2 settimane mentre Loretta con la sua famiglia ha iniziato a pregare nella convinzione che non gli sarebbe successo nulla di grave. Ogni giorno si sentivano ed intanto Loretta assieme al marito pregava il Signore ed invocava la sua protezione. Nel frattempo il ragazzo ha avuto altri sintomi, il coronavirus si è manifestato con tutti i suoi segni. Loretta dice che in preghiera ha  avuto una visione del figlio che recava una luce sulle vie respiratorie ed in fede ha continuato a pregare. E’ stato ammalato per due mesi, poi ha eseguito le analisi  dove è stato riscontrato che ha prodotto gli anticorpi. Loretta ringrazia il Signore perché nonostante la gravità e la distanza, il figlio ha superato la malattia senza necessità di ricovero ospedaliero e lei con il marito hanno mantenuto la calma e la pace nel cuore poiché hanno riposto la loro fede in Cristo Gesù.

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PAROLA DI VENERDI' 29 MAGGIO 2020

divulgata con whatsapp

Salmo 32,1-11 (Invito al pentimento) versetti dal 1 al 5: "Felice l'uomo al quale Dio ha perdonato la colpa e condonato il peccato. Felice l'uomo che ha il cuore libero da menzogna e che il Signore non accusa di peccato. Finché rimasi in silenzio, ero tormentato tutto il giorno e le mie forze di esaurivano. Giorno e notte, Signore, su di me pesava la tua mano, la mia forza s'inaridiva come sotto il sole d'estate. Allora ti ho confessato la mia colpa, non ti ho nascosto il peccato. Ho deciso di confessarti il mio errore e tu hai perdonato il peccato e la colpa.

Ogni peccato porta un peso, una colpa, che se noi non lo confessiamo al Signore, se non chiediamo perdono, pesa sempre di più: all'inizio può pesare  es. da 1 Kg ma con il passare del tempo aumenta di peso, diventa 1 quintale il carico che grava su di noi. Dobbiamo imparare a confessare il nostro peccato al Signore o tra di noi se per esempio abbiamo qualcosa contro qualcuno, dobbiamo confessare la nostra mancanza di perdono altrimenti veniamo a trovarci nella situazione descritta ai versetti 3-5: "Finché rimasi in silenzio, ero tormentato tutto il giorno e le mie forze si esaurivano. Giorno e notte, Signore, su di me pesava la tua mano, la mia forza s'inaridiva come sotto il sole d'estate. Allora ti ho confessato la mia colpa, non ti ho nascosto il mio peccato. Ho deciso di confessarti il mio errore e tu hai perdonato il peccato e la colpa."

Prima confessiamo il nostro peccato al Signore meglio è, altrimenti portiamo dei pesi talmente pesanti sulle nostre spalle che poi vengono meno le nostre forze, le conseguenze gravano nel corpo. Dobbiamo stare attenti a non lasciarci ingannare dal nemico che acceca i nostri occhi, non ci fa vedere, non ci fa riconoscere i nostri errori, ci fa vedere che sono gli altri che sbagliano pertanto non confessiamo e poi portiamo le conseguenze nel nostro corpo.

Versetti 6-10: "Perciò i tuoi fedeli ti pregano quando scoprono il proprio peccato. Potrà anche venire un diluvio, ma non riuscirà a sommergerli. Tu sei per me un rifugio; mi proteggi da ogni avversità e mi circondi con canti di salvezza. Voglio istruirti e insegnarti la via da seguire, vegliare su di te e consigliarti. Non essere senza intelligenza, non fare come il cavallo e il mulo: se non li costringi con il morso o la briglia, non si avvicinano a te."

Al versetto 10: "Per i malvagi, quante sofferenze! Ma il Signore circonda con la sua bontà quelli che in lui hanno fiducia."

Quando una persona è piena di sé quante sofferenze perché il nemico tiene in pugno la sua vita, in lei ci sono l'orgoglio, la superbia. Se stiamo lontano dal male Dio è con noi.

Al versetto 11:"Il Signore sia la vostra gioia. Voi giusti, voi uomini onesti, rallegratevi ed esultate."

Essere onesti con il Signore significa dire la verità. Possiamo imbrogliare gli uomini, ma non possiamo certo imbrogliare il Signore perché Lui conosce ogni nostra parola ancora prima che la pronunciamo. La Parola del Signore ci mostra i nostri errori, ci fa comprendere. A volte ce la prendiamo con il Signore perché abbiamo tante sofferenze, tanti impedimenti… dobbiamo guardare noi stessi. Dobbiamo esaminarci e chiederci se siamo leali, sinceri con il Signore, con le persone che sono attorno a noi. Se non vogliamo avere sofferenze, dobbiamo essere piccoli e umili e riconoscere il nostro errore. Signore fai luce a tutti noi perché Tu non vuoi che noi soffriamo. Le sofferenze le ha inchiodate alla croce Cristo per noi e lì devono rimanere.

Salmo 39,2-4: "Avevo detto : - Starò attento: non peccherò parlando troppo, terrò a freno la mia lingua finché starò tra la gente malvagia. Mi sono chiuso nel silenzio, ho taciuto anche più del necessario, ma il mio dolore è diventato acuto. Dentro di me avevo un gran fuoco, più pensavo e più mi sentivo scoppiare e così ho dovuto parlare."

Il troppo parlare non è mai senza colpa. Se siamo fra gente che non ama Dio, è inutile che parliamo troppo: diamo nozioni e spiegazioni al diavolo. Più noi taciamo il nostro errore, il nostro peccato, più il dolore diventerà sempre più acuto finché o scoppiamo o parliamo. In questi versetti della Parola sono contenuti delle istruzioni che il Signore ci dà: non peccherò parlando troppo, terrò a freno la mia lingua. Il Signore non parla mai troppo, quando ci parla nel cuore ci dice una parola, al massimo tre. Lui non parla tanto ma noi comprendiamo tutto. E così dobbiamo comportarci anche noi: quando sappiamo che abbiamo a che fare con persone che non sono libere è inutile parlare, è meglio pregare e lasciare agire il Signore.

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PAROLA DI VENERDI' 22 MAGGIO 2020 divulgata con whatsapp

 

2 Re 4,42-44 (La moltiplicazione dei pani): "Una volta, arrivò un uomo dal villaggio di Baal-Salsa: portò al profeta venti pani d'orzo, fatti con farina nuova, e un sacco di grano appena raccolto. Eliseo disse al suo servo di sfamare il gruppo con quei viveri. Ma il servo rispose: - Questa roba non basta per dar da mangiare a cento persone! - Distribuisci questi viveri, - disse Eliseo, - perché il Signore dice: Ognuno avrà abbastanza da mangiare e ne avanzerà anche! Il servo li distribuì e ne avanzò, come il Signore aveva detto."

Quando noi ci fidiamo del Signore, non dei nostri ragionamenti, il Signore abbonda di grazia nella nostra vita, non ci fa mancare nulla, provvede a non far mancare il cibo per i suoi figli e moltiplica sempre, tanto che poi ne avanza come si narra nella Parola ai versetti 43-44 in cui Eliseo ordina al suo servo di distribuire quei viveri che a noi sembrano poca cosa e quindi ai nostri occhi non bastano per sfamare 100 persone:"Distribuisci questi viveri, - disse Eliseo, - perché il Signore dice: Ognuno avrà abbastanza da mangiare e ne avanzerà anche! Il servo li distribuì e ne avanzò, come il Signore aveva detto."

Eliseo ha sfamato cento persone e il Signore sfama una folla molto più numerosa come si racconta in

Matteo 14,13-21 (Gesù da da mangiare a cinquemila uomini): "Quando sentì questa notizia, Gesù partì in barca per recarsi in un luogo isolato, lontano da tutti, ma la gente venne a saperlo e seguirono Gesù a piedi, venendo da varie città. Quando Gesù scese dalla barca e vide tutta quella folla, ebbe compassione di loro e si mise a guarire i malati. Verso sera, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: - E' già tardi e questo luogo è isolato. Lascia andare la gente in modo che possa comprarsi da mangiare nei villaggi. Ma Gesù disse loro: - Non hanno bisogno di andar via: dategli voi qualcosa da mangiare. Essi gli risposero: - Ma noi abbiamo soltanto cinque pani e due pesci. E Gesù disse:- Portateli qui a me. Allora Gesù ordinò di far sedere la folla sull'erba. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo e disse la preghiera di benedizione. Poi spezzò i pani e li diede ai discepoli: e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e ne ebbero abbastanza. Alla fine raccolsero i pezzi avanzati e ne riempirono dodici ceste. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini."

Nulla è impossibile a Dio. Anche Suor Speranza nei tempi del dopoguerra quando c'erano tante persone da dare da mangiare ma c'era poco da distribuire, pregava e tagliava la carne e la carne non diminuiva: tutti mangiavano e anche ne avanzava. Lei tagliava sempre la carne e lodava il Signore a differenza di noi che ci disperiamo e ci chiediamo cosa fare. Invece il Signore ha una soluzione a tutto, Lui moltiplica all'infinito quello che noi abbiamo. E' un insegnamento di fede. Il Signore disse agli apostoli di portare i 5 pani e i 2 pesci con una folla di 5.000 uomini senza contare donne e bambini e loro spezzavano continuamente il pane che avevano a disposizione e questo si moltiplicava. Dobbiamo sempre ringraziare il Signore, mai disperare perché Lui ha vie che noi non conosciamo e poi Lui abbonda di grazia: è un Dio meraviglioso e grande nell'amore.

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PAROLA DI VENERDI' 6 Marzo 2020 

Maria Grazia: E’ arrivata alla comunità Alleluia circa 10 anni fa e si sentiva a pezzi. Era stata molto provata, prima dalla separazione dal marito e più tardi dall’uscita di casa dei figli cui aveva dedicato tutto il suo tempo e le sue attenzioni. Ancora, la malattia e la morte di una cara amica. Maria Grazia ci racconta che le sembrava che la sua vita non avesse senso e fosse stata un totale fallimento. Invece ha avuto la grazia della conversione. Lo Spirito Santo le ha messo davanti tutte le sue mancanze ma anche tutte le volte che il Signore le era vicino da sempre. Lo Spirito Santo ha acceso una luce in una stanza buia. Il giorno del battesimo nello Spirito, Maria Grazia ha ricevuto questa profezia: prega Gesù ed il suo Spirito ti sarà sempre vicino, il Signore ti dona il suo amore. Maria Grazia dice: “Mi ha donato questo amore che non mi lascia mai”. Soffre per una sindrome che colpisce i muscoli ed i legamenti ma in fede si ritiene guarita perché sostiene che la gioia del cuore va a contrastare il dolore del corpo. Racconta che nella vita aveva imparato a tacere ma portava in se odio e rancore che la distruggevano. Il Signore ha avuto tanta misericordia per lei, tanto amore. Fin da piccola provava una tristezza che definisce nostalgia ed ogni giorno pensava: “domani sarà un giorno più bello”. Ancora dice : “Ma da quando ho bevuto l’acqua del Signore, tengo gli occhi fissi su Gesù” e ringrazia il Signore perché fa nuove le cose e cambia la vita di ogni persona. Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più.

 

Paola: Si tratta di un sogno che ha fatto a gennaio. Una notte ha sognato una persona che le diceva di prendere la Parola dieci minuti tutti i giorni. Al risveglio mentre tra sé ripensava a questo strano sogno, riceveva una telefonata con la quale l’avvertivano che un ragazzo e collega di lavoro aveva subito un importante incidente in cui aveva riportato gravi danni al cervello. Durante la settimana Paola pensava al suo sogno e chiedeva al Signore di farle capire. Di lì a poco ha avuto un’ illuminazione: questo sogno non era per Paola ma per la madre di quel ragazzo. Paola premette che non la conosceva, ma il Signore le aveva messo nel cuore questa certezza. L’ha raggiunta, e presa in disparte le ha riferito di aver sognato un signore di cui forniva la descrizione completa dando anche un particolare che Paola non poteva conoscere. La madre del ragazzo ha replicato:” Stai parlando di mio padre! Lui leggeva la Bibbia ogni giorno, sempre”. Paola racconta che si è trovata in ginocchio a piangere e chiedere al Signore la guarigione di questo ragazzo, proprio come Gesù ha guarito i ciechi, i muti, i sordi e gli zoppi, nella certezza che Lui farà lo stesso anche per il giovane collega. Ora, a qualche mese dall’incidente, questo ragazzo ha cominciato a vedere, a parlare, a sentire e sta iniziando anche a camminare. Paola ha creduto e crede fermamente nel suo sogno ed è certa che il ragazzo guarirà completamente. Lode a Gesù, lode alla sua bontà!

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PAROLA DI VENERDI' 5 GIUGNO 2020

Marco 9,49-50: "Chi non avrà sale in se stesso finirà nel fuoco. Il sale è una cosa buona, ma se il sale prende il suo sapore, come potete ridarglielo? Cercate di avere sale in voi stessi, e vivete in pace tra voi."

Se il sale perde il suo sapore, il gusto, non serve a niente, neanche per gettarlo nei campi. Il Signore ci invita ad avere sale: lasciarsi guidare dallo Spirito, lasciarsi guidare dalla Sapienza, perché sappiamo che viviamo dei tempi molto difficili. E' importante non indietreggiare ma andare sempre avanti, se noi avanziamo, Dio è con noi e farà cose grandi sempre perché Lui è grande. A volte siamo portati a fare certe considerazioni, ma il Signore sempre è semplice e ci parla con degli esempi molto semplici perché possiamo comprendere. Al v.49: "Chi non avrà sale in se stesso finirà nel fuoco", chi non è sazio va a finire nel fuoco. Anche noi dobbiamo stare molto attenti ad avere il sale e poi perderlo altrimenti la nostra vita diventa insipida. Se accade ciò, rattristiamo lo Spirito Santo e quando lo Spirito Santo è triste, allora sono problemi.

Tito 2,11-14 " Dio infatti ha manifestato per tutti gli uomini la sua grazia che salva. Questa grazia ci insegna a respingere ogni malvagità e i nostri cattivi desideri, per vivere invece in questo mondo una vita piena di saggezza, di giustizia e di amore verso Dio, mentre aspettiamo che si manifesti la gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli è la nostra gioia e la nostra speranza. Egli ha dato se stesso per noi, per liberarci da ogni malvagità e avere un suo popolo puro e impegnato in opere buone."

Quando incontriamo il Signore e siamo in comunione con lui non c'è più spazio per le opere maligne e la sua grazia ci riempie di amore, saggezza, amore verso Dio. La generosità di Dio verso di noi è talmente grande che ci dà la forza ogni giorno di respingere il peccato. Infatti dobbiamo pensare che Dio padre ha dovuto mandare suo figlio Gesù per vincere tutti i nostri mali e i nostri peccati altrimenti noi non potremmo essere in grado di relazionarci con lui. Non è bastato il sangue di sacrifici umani, ma ci è voluto il sangue di Dio per sconfiggere il male, e quindi dobbiamo sempre pensare: quanto grave è il peccato agli occhi di Dio?!

Sappiamo che quando si manifesterà la gloria di Dio dovremmo farci trovare pronti e limpidi senza macchia, e per fare questo non c'è altra via che Gesù e il suo sangue prezioso e lo Spirito Santo che se vive nella nostra vita ogni giorno ci illumina, accompagna i nostri passi e ci consola, guarendo le nostre ferite e sanando i nostri mali. 

Solo in Gesù abbiamo la vita, la gioia e la speranza di fronte a tutte le difficoltà che nella vita ci troviamo ad avere. 

Se ci lasciamo guidare dallo Spirito allora le nostre opere non possono essere che buone, e possiamo essere un popolo puro, e in ogni scelta della nostra vita ci possiamo lasciare consigliare da lui, dalla Parola di Dio che è cibo per noi e per le nostre vite. 

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PAROLA DI VENERDI' 28 FEBBRAIO 2020 

Romani 1,2-7: "Dio, per mezzo dei suoi profeti, aveva già promesso questo messaggio di salvezza. Esso riguarda il Figlio di Dio Gesù Cristo, nostro Signore. Sul piano umano egli è discendente da Davide, ma sul piano dello Spirito che santifica, Dio lo ha costituito Figlio suo, con potenza, quando lo ha risuscitato dai morti. Da Gesù Cristo io ho ricevuto il dono di essere apostolo: perché lui abbia gloria, devo portare tutti i popoli a credere in Dio e a ubbidirgli nella fede. Tra questi siete anche voi tutti che vivete a Roma. Dio vi ha amati e chiamati per appartenere a Gesù Cristo ed essere il suo popolo. Dio nostro padre e Gesù Cristo nostro Signore diano a voi tutti grazia e pace."

E' importante che noi diventiamo ubbidienti alla Parola di Dio, allora Gesù Cristo si manifesta nella nostra vita. Ciò che vuole il Padre è l'ubbidienza, l'amore, la pace, la serenità e tutto questo viene da Lui, quando noi accettiamo Gesù Cristo e vogliamo conoscerlo sempre di più perché noi per arrivare a Dio Padre, re grande dell'universo, dobbiamo passare attraverso la conoscenza di Gesù Cristo. Senza conoscere Gesù Cristo non possiamo arrivare al Padre. Gesù è la Parola e lo Spirito Santo che Gesù ci ha donato, ce l' ha dato perché ci riveli la Parola e lo conosciamo sempre di più attraverso la Parola. Lo Spirito Santo è il maestro. Il Signore è fedele e mantiene sempre la sua parola, non ci abbandona mai e compie meraviglie nelle nostre vite. Lo Spirito Santo è "Dio con noi", è sempre Dio nella sua Trinità. Gesù è stato generato da Dio, non è stato creato: da Dio è uscita questa forza che è entrata in Maria ed è nato Gesù. Gesù è Figlio di Dio e Gesù ci ha donato il suo Spirito che è sempre Dio. Il Suo Spirito è uscito da Dio per entrare nella creatura e farne una creatura nuova. Quello che è vecchio noi lo vediamo. Il giorno delle Ceneri papa Francesco ha detto che la chiesa ha tanta polvere. Ciò significa che non è abitata. Una casa se non la usi, invecchia: si riempie di polvere. Dobbiamo imparare a leggere i segni dei tempi: quando siamo in difficoltà cerchiamo il Signore e questo è un momento difficile, dobbiamo cercare il Signore e Lui viene e ci protegge da ogni male come ci dice la preghiera del Padre Nostro che è l'unica preghiera che Gesù ci ha insegnato. Finché tutto va bene l'uomo non guarda al Signore, mentre il Signore permette certe situazioni perché vuole entrare nel cuore dell'uomo perché lo ama. Senza Gesù non possiamo fare nulla, con Gesù ogni battaglia, ogni epidemia è vinta perché se stiamo con Lui, Lui ci protegge.

"Sul piano umano egli è discendente da Davide", perché Giuseppe discendeva da Davide pur essendo un padre putativo, Dio gli ha dato anche la discendenza umana che viene da Davide per mezzo di Giuseppe. "ma sul piano dello Spirito che santifica, Dio lo ha costituito Figlio suo, con potenza" e quella potenza quando noi facciamo entrare Gesù nella nostra vita è per noi e non abbiamo più nessuna paura. La paura non viene dal Signore perché Lui è pace, serenità, amore. La paura viene dal nemico e quando entra in noi la paura poi ci prende l'angoscia, poi arriva la depressione e il nemico attraverso la paura ci distrugge. Quando cadiamo in un momento di debolezza dobbiamo pregare in lingue, che è la preghiera dello Spirito Santo che Lui ti mette nel cuore come ci spiega la Parola in Romani 8,26-27: "Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi neppure sappiamo come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole. Dio, che conosce i nostri cuori, conosce anche le intenzioni dello Spirito che prega per i credenti come Dio desidera."  E il nemico che non sopporta la preghiera in lingue se ne va. Quando noi desideriamo di conoscere sempre di più Gesù, desideriamo che lo Spirito Santo ci ammaestri e ci guidi, allora la nostra vita cambia e veniamo guariti da tutte le nostre paure. Dobbiamo insistere nella preghiera, nella fiducia in Dio e rafforzarci nella fede perché Lui vuole operare perché ha già pagato il nostro peccato con il prezzo del suo sangue e quando lo incontriamo tutta la nostra vita cambia se ci vogliamo lasciare cambiare, perché Lui ci rispetta e lascia liberi. In Luca 11,9: "Perciò io vi dico: Chiedete e riceverete! Cercate e troverete! Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché, chiunque chiede riceve: chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto." Dobbiamo sempre compiere un'azione: chiedere per ricevere, bussare perché la porta ci venga aperta. E continua ai vv. 12-13: "Oppure se vi chiede un uovo, voi gli dareste uno scorpione? Dunque voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli. A maggior ragione il Padre, che è in cielo, darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono." Dobbiamo essere noi a chiedere lo Spirito Santo! Ringraziamo il Signore per questo tempo anche se non comprendiamo perché Lui trae il bene da ogni male, se noi seguiamo la Parola, lo Spirito ci illumina e ci fa comprendere. Tutto appartiene al Signore: se in questo momento Lui guida la chiesa, permette questa epidemia, non dobbiamo temere nulla perché se noi preghiamo ogni virus si addormenta, non attacca l'uomo se c'è la preghiera. Ma dobbiamo stare attenti a non rattristare lo Spirito Santo. Dobbiamo farlo entrare nella nostra vita, lasciarci sempre istruire da Lui e ci porterà davanti al trono di Dio in questa terra e anche nell'aldilà per l'eternità.

TESTIMONIANZE: 

Tania: Tre settimane fa, il venerdì sera verso le ore 18.00 circa la mamma di Tania si è sentita male, ha cominciato ad accusare dolori molto forti alla pancia e la sorella che è infermiera le ha fatto un' iniezione di antidolorifico per calmare i dolori ma non cessavano. Allora Tania ha accompagnato la mamma al pronto soccorso dove hanno aspettato due ore prima che un medico la visitasse ed eseguisse degli accertamenti: esami del sangue, un' ecografia e iniettato degli antidolorifici ma il dolore non la lasciava. I medici l' hanno tenuta monitorata tutta la notte e l'indomani nel primo pomeriggio l' hanno dimessa con la diagnosi di una sospetta gastrite, prescrivendole una gastroscopia da eseguire nei giorni successivi. Tania aveva chiesto aiuto al Signore nella preghiera e ai fratelli della comunità. Dopo un'ora e mezza circa che la mamma era tornata a casa, ha iniziato ad accusare dolori sempre più forti alla pancia e Tania l' ha riportata in pronto soccorso dove i medici le hanno rifatto i prelievi del sangue, i cui valori sono risultati nella norma pertanto non sapevano cosa farle e non volevano fare ulteriori accertamenti. Nel frattempo è sopraggiunto anche il cognato di Tania che è medico e che ha parlato con i medici del pronto soccorso suggerendo loro di farle una tac ma essi non ritenevano di dovergliela fare. Tania pregava il Signore perché vedeva la mamma soffrire e sentiva una voce dentro di lei che le diceva che se Lui permetteva il dolore c'era un motivo e di stare tranquilla che l' avrebbe scoperto. L' hanno ricoverata e il giorno dopo le hanno fatto la tac; la mamma è salita con fatica nel lettino per eseguire la tac perché aveva tanti dolori ma nel momento che scendeva dal lettino dopo aver fatto l'esame il dolore è svanito completamente e non si è più ripresentato. I medici non sanno spiegarsi a cosa fosse dovuto il dolore ma attraverso la tac hanno riscontrato una piccola massa tumorale nel rene di 3/4 cm. che senza eseguire la tac non avrebbero mai visto. Tania loda e ringrazia il Signore perché tutto concorre al bene di coloro che lo amano come ci indica la Parola in Romani 8,28: "Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza."

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simone frigo

PAROLA DI VENERDI' 21 FEBBRAIO 2020

2 Corinzi 4,16 -18 (La casa che viene dal cielo):"Noi dunque non ci scoraggiamo. Anche se materialmente camminiamo verso la morte, interiormente, invece Dio ci dà una vita che si rinnova di giorno in giorno. La nostra attuale sofferenza è poca cosa e ci prepara una vita gloriosa che non ha l'uguale. E noi concentriamo la nostra attenzione non su quel che vediamo ma su ciò che non vediamo: infatti, quel che vediamo dura soltanto per breve tempo, mentre ciò che non vediamo dura per sempre."

Il Signore desidera che noi concentriamo la nostra attenzione sulle cose che non vediamo. "La fede è un modo di possedere già le cose che si sperano, di conoscere già le cose che non si vedono" come afferma la Parola in Ebrei 11,1, perché la nostra vita terrena è breve se paragonata alla vita eterna che Gesù ci ha acquistato a caro prezzo: il suo sangue che ha versato sulla croce per chi crede in Lui. Al v.3 di Ebrei 11: "Per fede noi comprendiamo che l'universo è stato creato dalla parola di Dio, così che le cose visibili non sono fatte a partire da altre cose visibili." Dio è amore e cerca la comunione con la sua creatura, con ogni creatura che lo cerca e apre a Lui il suo cuore con sincerità, che si spoglia di se stesso, del proprio io, mette a nudo la sua fragilità umana e si lascia riempire dal fiume della grazia che scende dal trono di Dio. E allora non dobbiamo scoraggiarci, anche se materialmente camminiamo verso la morte, interiormente, invece Dio ci dà una vita che si rinnova di giorno in giorno. E la sua gloria è più alta nel cielo! Il Signore desidera che in questi, che sono gli ultimi tempi, lo adoriamo in Spirito e verità come comprendiamo dal Libro dell' Apocalisse. Dio è Spirito e chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che è lo Spirito di Dio e dalla verità della Parola. In Giovanni 4,21-24: "Gesù le dice: - Voi Samaritani adorate Dio senza conoscerlo; noi in Giudea lo adoriamo e lo conosciamo, perché Dio salva gli uomini cominciando dal nostro popolo. Ma credimi: viene il momento in cui l'adorazione di Dio non sarà più legata a questo monte o a Gerusalemme; viene un'ora, anzi è già venuta, in cui gli uomini adoreranno il Padre guidati dallo Spirito e dalla verità di Dio." Gesù ha parlato alla samaritana e noi in questo tempo che viviamo, cominciamo a sentire l'esigenza di adorare il Signore prima di cominciare a lodarlo. Dobbiamo imparare a stare davanti al trono di Dio e cercare la sua comunione, così l'adorazione che Dio ha in cielo si unisce con noi che siamo sulla terra e l'unzione scende dal trono di Dio come un fiume che inonda tutta l'assemblea attraverso i canali della sua grazia che sono gli adoratori in Spirito e verità che Lui cerca. Quando noi riconosciamo i nostri errori e ci inchiniamo davanti al Padre anche per soli 10 minuti, noi sentiamo che la nostra vita viene trasformata perché Dio è fedele e non ci delude mai.

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Graziella:  Una tanica di plastica era rimasta per lungo tempo esposta agli agenti atmosferici e all’inizio dell’anno Graziella aveva deciso di recuperarla incurante del fatto che una certa quantità di liquido era ancora contenuta. Con un brusco movimento il liquido rimbalzava e le schizzava negli occhi: il primo pensiero di Graziella veniva rivolto al Signore, chiedeva la sua protezione. Si trattava infatti di un liquido nocivo, una soluzione disincrostante. Graziella cercava di mantenere la calma pregando ed attendendo un miglioramento  ma provava bruciore e non riusciva ad aprire gli occhi. Così si recava all’ospedale dove veniva immediatamente soccorsa. Un medico prendeva a cuore il suo caso. Graziella si sentiva seguita da un angelo. Questo medico eseguiva continui lavaggi oculari  fermandosi anche oltre il suo orario di lavoro per seguirla fino alla dimissione e Graziella non accusava dolore. Nei giorni successivi, come prescritto dal medico, si recava all’ospedale tutti i giorni per otto giorni consecutivi per le medicazioni fino a completa guarigione della delicata zona colpita. Graziella ringrazia e loda il Signore per come ha agito, per la grazia ricevuta.

Graziella desidera anche testimoniare come il Signore l’ ha sostenuta e guidata in un periodo di difficoltà di salute del marito. Dall’inizio dell’anno infatti lo ha dovuto accompagnare al pronto soccorso più volte. Accusava difficoltà respiratorie e veniva puntualmente rinviato a casa con una cura. Graziella si attendeva una diagnosi chiara e precisa ma i medici con cui si interfacciava le dicevano che vista l’età avanzata, stavano tentando delle terapie. Graziella non gradiva questa risposta e ribadiva che il medico deve dare forza al paziente, non certo spegnerla. In seguito il marito di Graziella veniva ricoverato, curato e dimesso dopo alcuni giorni. Ma ritornato a casa, non si sentiva ancora bene. Allora insieme, marito e moglie decisero di pregare intensamente il Padre come ci insegna  la Parola nel Vangelo di Matteo 18,19-20: "E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d'accordo su quel che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà. Perché, se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro." Durante la notte Graziella che non riusciva a riposare  si spostava nel divano di casa e nella preghiera al Signore sentiva che non doveva mollare. L’indomani si recava presso il reparto dell’ ospedale e rimaneva lì dalle 8,00 alle 17,00 chiedendo agli infermieri di poter trovare un medico di buonsenso e di cuore. Finalmente veniva ascoltata da un medico che prescriveva una nuova cura per il marito. In questi giorni Marino, il marito di Graziella, sta abbastanza bene, non può frequentare luoghi affollati, ma si è ripreso. Graziella ringrazia il Signore perché non ci abbandona mai, non dobbiamo scoraggiarci ma restare fermi in Lui perseveranti nella preghiera che è l'arma potente che noi cristiani dobbiamo imparare ad usare sempre perché in Cristo Gesù siamo vincitori.

PAROLA DI VENERDI' 7 FEBBRAIO 2020

Atti 16,6-9 (Troade: la visione di Paolo):"Lo Spirito Santo non permise a Paolo, a Sila e Timoteo di annunziare la parola di Dio nella provincia dell' Asia; perciò essi attraversarono le regioni della Frigia e della Galazia. Arrivarono quindi vicino alla regione della Misia, e sarebbero voluti andare verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non glielo permise. Allora attraversarono la regione della Misia e scesero nella città di Troade. Qui Paolo ebbe una visione: una notte vide davanti a sé un uomo, un abitante della Macedonia. Costui lo supplicava con queste parole: - Vieni da noi, in Macedonia, ad aiutarci!"

Paolo, Sila e Timoteo non potevano andare dove volevano, ed è così ora anche per noi che a volte vorremmo andare dove vogliamo ma lo Spirito non è d'accordo e ci dirige laddove invece c'è bisogno. In quel tempo c'era la necessità di evangelizzare la Macedonia. Certamente ci sarà stato qualcuno del posto che stava pregando perché desiderava che anche in quella regione si parlasse del Signore, dello Spirito Santo perché si diffondesse la Parola di Dio. La nuova evangelizzazione è iniziata con gli apostoli che si lasciavano condurre dallo Spirito che li ammaestrava e guidava, dopo che Gesù è asceso al cielo. Probabilmente nell'assemblea di questa sera ci sono delle persone che sono arrivate fino a qui anche se non era nei loro programmi, ma lo Spirito le ha condotte qui perché il Signore vuole parlare loro. Il nostro Dio è un Dio meraviglioso e grande nell'amore e ci chiama tutti ad incontrarlo e a conoscerlo di più. Paolo non poteva andare dove voleva, perché era lo Spirito che lo conduceva, perché Lui sa dove, chi e di cosa c'è bisogno. Così anche noi, a volte ci troviamo in certe situazioni e non siamo noi che pianifichiamo la nostra vita, le evangelizzazioni… ma è il Signore, è lo Spirito di Dio che è la terza persona della Santissima Trinità che dirige la nostra vita. A volte noi non sappiamo perché facciamo certe cose che rientrano nel disegno di Dio, basta solamente che abbiamo il desiderio anche piccolo di volerlo conoscere, per poi abbandonarci alla sua volontà. Il Signore conosce tutto di noi, conosce i nostri pensieri e le parole prima ancora che noi parliamo: Lui è l'immensità e scruta ogni desiderio del nostro cuore. Lui che conosce ogni cosa, ci indirizza, non ci abbandona mai, perché ci ama di un' Amore Incrollabile e il sacrificio di Cristo: l'unico suo Figlio che ha donato per tutta l'umanità, è costato molto!

 TESTIMONIANZE:

1' Corinzi 6, 18-20: "Fuggite l’immoralità! Qualsiasi altro peccato che l’uomo commette resta esterno al suo corpo; ma, chi si dà all’immoralità pecca contro se stesso. O avete dimenticato che voi stessi siete il tempio dello Spirito Santo? Dio ve lo ha dato, ed egli è in voi. Voi quindi non appartenete più a voi stessi. Perché Dio vi ha fatti suoi, riscattandovi a caro prezzo. Rendete quindi gloria a Dio col vostro stesso corpo."

Che cos’è l’immoralità? La convivenza è immorale, è immorale frequentare le prostitute perché in ciò tu muori dentro, è immorale tutto ciò che non è verità, tutto ciò che costituisce un uscire dalla Parola di Dio. Per meglio comprendere leggiamo ai versetti 16-17:"Sapete benissimo che chi si unisce ad una prostituta diventa un tutt’uno con lei. Infatti la Bibbia dice: I due saranno una cosa sola. Ma chi si unisce al Signore diventa spiritualmente un solo essere con lui." Dobbiamo tagliare i ponti con ciò che è “immoralità”, non solo la convivenza ma anche l’adulterio. Nella bibbia troviamo tutto ciò che non va bene per l’uomo. L’ uomo pensa  che può fare tutto, che qualsiasi cosa è permessa ma non è vero: ricordiamoci che siamo stati creati a immagine di Dio e Dio ha mandato suo figlio per pagare il debito del peccato. Un vero cristiano fugge l’immoralità e il male per restare vicino a Cristo, per essere un tutt’uno con Lui che ci protegge, ci guida, ci istruisce e ci aiuta  a vivere una vita serena. Non possiamo pensare di vivere una vita tranquilla in questo mondo senza Gesù perché c’è il male ed il male è felice quando fa il male. E non ci si può proteggere da soli, c’è bisogno di Gesù. Gesù ha pagato ed ha vinto il male che è menzogna e ci tenterà sempre. Più noi ci fortifichiamo nello Spirito Santo con Gesù, più lo conosciamo, più saremo felici perché viviamo una dimensione nuova che non appartiene alle tenebre ma alla luce. La nostra vita deve risplendere perché siamo figli di Dio. Il nemico insinua che tutto è permesso e  quando siamo nelle sue mani, lui fa solo il male e ci distrugge.

Gesù chiama perché vuole proteggerci, non ci lascia soli ma ci dona lo Spirito Santo di cui Dio è geloso. Lo Spirito Santo è Dio che viene nella nostra vita per istruirci ad affrontare il nemico. Siamo chiamati a lavorare per il regno di Dio e combattere il nemico. Più ci avviciniamo al Signore, più il nemico si allontana perché Lui ci ha dato la fede cioè la vittoria su ogni forza del male.

 

TESTIMONIANZE:

Giuseppe: Il mese scorso durante un incontro con i fratelli della comunità tenutosi a Camposampiero, Giuseppe ha avvertito cambiare qualcosa in lui; nuovamente avvertiva  una sensazione di scombussolamento  a Castelfranco in occasione di un altro incontro di preghiera comunitario, durante la lode rivolta dalla sorella Bertilla. La scorsa settimana a Vigonza, è stata pronunciata una Parola di Conoscenza in cui si diceva che una persona sofferente di emorroidi con ragadi veniva toccata dal Signore. Giuseppe ha sgranato gli occhi perché ormai da un po’ di tempo ne accusava i sintomi e nelle ultime due settimane il dolore lo tormentava e provocava disagio. Ma Gesù lo ha guarito davvero, ora Giuseppe si sente bene. E non solo, Giuseppe accusava problemi allo stomaco ma ora non più, i sintomi sono scomparsi. Anche la carenza di piastrine che risultava dagli esami del sangue fin da quando era giovane, si è normalizzata. Giuseppe da qualche anno frequenta assiduamente la comunità assieme alla moglie. Quando è arrivato, la stessa moglie riferisce che il marito parlava pochissimo, anzi evitava proprio di parlare, esprimeva nel silenzio un disagio interiore. Ora Giuseppe afferma che è immeritatamente cambiato e ringrazia il Signore per le meraviglie che compie in lui; addirittura oggi riesce a testimoniare pubblicamente la guarigione ricevuta. E il Signore continuerà ad operare in questo fratello perché lo ama, ci vuole tempo ed è necessario l’abbandono in Lui.

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PAROLA DI VENERDI' 14 FEBBRAIO 2020

TESTIMONIANZE:

Amelia: Ha voluto presentarsi davanti a tutti i fratelli per ringraziare il Signore per quanto ha fatto per lei. Dice che si sente così piccola che non trova le parole per ringraziarlo ma desidera solo dirgli che è grande e che sente che le vuole tanto bene. Durante questo inverno Amelia ha avuto l’ influenza e ci riferisce che si è sempre aggrappata a Lui evitando di rivolgersi al medico. Il primo giorno del nuovo anno ha inviato gli auguri ad alcuni fratelli della comunità ed una sorella l’ha contattata chiedendole come stava e che sintomi aveva. Amelia ha esposto le sue difficoltà nel camminare a causa di un’ernia inguinale, della tosse insistente e dei diversi dolori che accusava, allorchè tale sorella si rendeva disponibile, se Amelia lo desiderava, a pregare insieme. E così fecero. Il giorno seguente, al risveglio Amelia camminava meglio, senza dolori e la tosse si era calmata. Ancora Amelia ringrazia il Signore per la guarigione dell’ulcera varicosa alla gamba, durata quasi un anno. Non provava intenso dolore ma era comunque una piaga che non cicatrizzava e ciò non era buono. Questa stessa mattina l’infermiera è passata presso la sua abitazione per la consueta medicazione e le ha detto: “Amelia questa è l’ultima medicazione, non passerò più, sei guarita”. Amelia ringrazia ancora tutti i fratelli che sempre pregano il Signore  per lei. Alla domanda “Amelia, ma quanti anni hai? “, ha risposto :”Fra qualche mese sono 92 “.  Alleluia!!! Lode a Gesù per questa meravigliosa sorella.

 

Cristina: Desidera provare a raccontare la sua esperienza per testimoniare che senza il Signore non avrebbe superato i difficili momenti della sua vita. Cristina si è sentita chiamata dal Signore alla comunità Alleluia in seguito alla perdita del marito. Dopo questo grande dolore il Signore ha guarito il suo cuore soprattutto attraverso la Parola personale che le ha rivolto e precisamente “Non sono venuto per i sani“. Dopo qualche tempo la mamma di Cristina si è ammalata ed nel giro di un mese le è stato confermato che si trattava di un carcinoma. Cristina non si è persa d’animo, pregava il Signore  e rimaneva accanto alla mamma giorno e notte perché  il Signore le donava la forza per riuscire a farlo. Poi è iniziata la sofferenza più forte ed acuta per la mamma e Cristina con lei  perché madre e figlia erano un tutt’uno. Il figlio di Cristina le consigliava di trascorrere meno tempo in ospedale ma lei anche se rincasava per riposare, non vedeva l’ora di ritornarci perché solo con la mamma stava bene. Insieme pregavano, anche con altre compagne. Poi la mamma si è aggravata e non riusciva più a pregare, allora Cristina l’abbracciava e le sussurrava:” Non avere paura, il Signore è con noi, nessuna paura”. Cristina avvertiva che la mamma aveva dentro un grande combattimento, allora la benediva con l’acqua santa e pregava: ”Signore fai presto, compi la tua opera, portala a termine perché sta soffrendo tanto”. Guardando la mamma, Cristina rivedeva la passione di Gesù e come per Gesù, aveva la certezza che dopo quella fase la mamma sarebbe stata bene, sarebbe stata con Lui nella Sua luce. Cristina ci dice che quando la mamma ancora riusciva a parlare, si abbracciavano e si comunicavano il bene che provavano a vicenda, Cristina benediceva la mamma e le chiedeva di benedirla a sua volta. Cristina ora è serena nella certezza che adesso la mamma sta bene. Ringrazia la comunità dove si è sentita sorretta ed aiutata a guarire nel cuore. Chi incontra lo Spirito Santo non ha paura della morte perché incontra l’amore di Dio.

 

Luisa: Martedì scorso durante l'evangelizzazione tenutosi a Camposampiero, nella chiesa di San Marco, Luisa ha  chiesto aiuto al Signore perché da una quindicina di giorni avvertiva una certa rigidità e tensione ad una gamba nella parte posteriore del ginocchio. Durante la preghiera di guarigione è stata invitata a posare la mano sulla parte dolente e così Luisa ha fatto affidandosi a Gesù e dicendo :”Adesso lavora tu perché io sono qui per te”. Il giorno successivo la tensione muscolare alla gamba era scomparsa. Luisa ringrazia il Signore che ascolta sempre le nostre preghiere proprio perché ci vuole bene.

 

Gloria: ringrazia il Signore perché durante la preghiera di guarigione di qualche mese fa, veniva detto che il Signore guariva una tiroide. Gloria ha fatto sua questa guarigione. Infatti a causa di una forma di ipertiroidismo ossia quando la tiroide funziona troppo, Gloria assumeva una compressa ogni giorno, a volte due se ne avvertiva la necessità nei periodi di stress. La scorsa settimana Gloria ha eseguito gli esami di controllo dei valori della tiroide e  sono risultati modificati. Ora deve assumere una sola pastiglia alla settimana!

Gloria loda  e ringrazia il Signore Gesù per questa guarigione.

 

Federico: Desidera testimoniare e ringraziare il Signore perché lo scorso venerdì durante la preghiera di guarigione ha sanato il suo braccio. Era arrivato tenendo il braccio fermo perché era molto dolente ma durante il canto finale riusciva ad alzare entrambe le braccia in modo libero e naturale. Anche lo scorso settembre aveva avuto dolore ad un ginocchio tale che lo costringeva a zoppicare un po’, ma anche al ginocchio il dolore è scomparso ed il movimento è libero. Federico ringrazia e loda il Signore per quanto ha operato il lui.  Io ti dico che ho creduto ed ho visto la gloria di Dio.

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Atti 13,49-52 :"Intanto la parola del Signore si diffondeva in tutta la quella regione. Gli Ebrei però sobillarono le donne religiose dell'alta società e gli uomini più importanti della città. Così scatenarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. Allora essi scossero la polvere dai piedi, come segno di  rottura con loro. Poi se ne andarono verso la città di Iconio. Intanto i  cristiani di Antiochia vivevano nella gioia ed erano pieni di Spirito Santo."

"I cristiani vivevano nella gioia ed erano pieni di Spirito Santo", perché Gesu era sempre con loro. Nonostante le persecuzioni non si rattristavano ma si comportavano secondo gli insegnamenti di Gesù. La Parola ci dice infatti che quando non siamo accolti, dobbiamo scuotere la polvere dai nostri sandali a motivo che poi ci pensa il Signore. Al v. 31: "Allora essi scossero la polvere dai piedi, come segno di rottura con loro. Poi se ne andarono". Il Signore è sempre con noi anche ora, perciò non dobbiamo preoccuparci di quello che le persone pensano o dicono, noi dobbiamo stare con la Parola di Dio. Non sempre le persone sono libere e sparlano, pertanto dobbiamo crescere nel discernimento, comprendere e lasciare che il Signore operi anche in loro. Noi ci siamo avvicinati al Signore perché Lui ha avuto misericordia di noi, così noi dobbiamo avere misericordia per gli altri. Se noi non abbiamo misericordia per gli altri come fa il Signore avere misericordia con noi? Sempre abbiamo bisogno della misericordia di Dio, del perdono, del Suo amore perché la vita è una continua lotta. Stiamo lottando contro le forze del male che però sono già state vinte da Gesù, pertanto non dobbiamo preoccuparci ma occuparci del regno di Dio. A volte il Signore permette certe situazioni che per noi sono critiche perché desidera che noi ci fortifichiamo nella fede. Se facciamo vivere Cristo dentro di noi anche i virus si addormentano ed è provato che nei luoghi dove c'è molta preghiera, presenza dello Spirito Santo, della Parola di Dio es. Collevalenza, Lourdes i virus sono presenti nelle acque delle vasche dove ci si immerge, ma sono innocui, dormono e pertanto non attaccano l'uomo. Noi non dobbiamo temere perché il Signore è sempre con noi, basta che noi viviamo la Parola di Dio. Il Signore ci ama così tanto che non ci può lasciare in balia del mondo. Lui ama i suoi figli e li protegge; ha mandato Gesù nel mondo per questo. Amen.

TESTIMONIANZE:

Giovanna: Vuole portare la sua testimonianza per dare gloria al Signore. Lo scorso lunedì, nel tardo pomeriggio si recava assieme al figlio Andrea in una lavanderia self service per asciugare la biancheria. Tre asciugatrici erano in funzione, Giovanna introduceva la sua biancheria nella quarta, quindi si predisponeva a recuperare i gettoni necessari per iniziare il ciclo. Giovanna ed Andrea decisero di impiegare il tempo necessario all’asciugatura andando presso uno sportello bancario automatico situato a circa 15 minuti di auto. Percorrevano il tragitto ma giunti a destinazione si accorgevano di  avere dimenticato il portamonete sul tavolo della lavanderia. Allora ripercorrevano la strada verso la lavanderia non privi di ansia ma pregando assieme e confidando nel Signore chiedendo la sua protezione in questa situazione. Andrea rassicurava la mamma nella certezza che il portamonete si trovasse in mani sicure. Arrivati alla lavanderia incontravano un signore che aveva con sé un bambino e stava cercando il proprietario del portafoglio per riconsegnarlo. Giovanna si accorgeva che tutte le asciugatrici erano vuote e realizzava che più persone avevano transitato in quel luogo ma nessuno aveva preso il suo portamonete se non il signore che glielo stava consegnando. Allora Giovanna si sedeva ed esprimeva la sua gratitudine all’uomo ma soprattutto a Dio Padre perché è grande e fedele. Il bambino si accorgeva che una lacrima scendeva sul viso di Giovanna e le chiedeva: “Ma signora è contenta?” e Giovanna rispondeva: ”Si, sono contenta e ti  dico di credere sempre nel Signore che con i suoi angeli ed il suo Santo Spirito ti protegge”. Tornata a casa Giovanna apriva la sua bibbia dove leggeva il passo: ”Chi confida nel Signore non resta deluso”. Diamo lode al Signore.

Mercede: L’ultima volta che ha partecipato ad un incontro di preghiera della comunità Alleluia, ha ricevuto dal Signore la guarigione dal reflusso gastrico. Inoltre Mercede ci racconta che ha tre nipoti molto vivaci, iperattivi che non ne volevano sapere di stare fermi in  chiesa. Mercede ha consigliato alla figlia di partecipare ad un incontro del venerdì portando con sé i figli poiché nella comunità si organizzano delle attività adeguate ai più piccoli attraverso il ministero dei bambini. La figlia ha ascoltato il suo consiglio. Ora una nipotina, quella più vivace, svolge il servizio di chierichetta nella sua parrocchia!  Il Signore agisce in fretta. E’ potente il Signor!

Giovanni: Era preoccupato perché non riusciva a trovare la carta bancomat. L’aveva cercata per un pomeriggio intero, eppure ricordava di averla presa ma al momento di utilizzarla non se l’era ritrovata in tasca. Erano le undici di sera e sentiva che doveva rinunciare alla ricerca, affidarsi al Signore nella preghiera e coricarsi. Così aveva fatto, Giovanni pregava il Signore anche se non negava che aveva faticato a dormire sereno. L’indomani mattina Giovanni si alzava e ritrovava la sua carta bancomat sopra il tavolo, dove pure la sera prima aveva cercato, ma non l’aveva vista. Giovanni ringrazia il Signore che lo esorta a fidarsi di Lui e a vedere!

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PAROLA DI VENERDI' 31 GENNAIO 2020

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PAROLA DI VENERDI' 17 GENNAIO 2020

 Siracide 43,1-2: "Il firmamento tutto limpido è un vero splendore e guardare il cielo è uno spettacolo affascinante. Il sole, quando spunta all’orizzonte, proclama a tutti che l’opera dell’Altissimo è stupenda."

Tutto ciò che ha creato Dio è stupendo, ce ne accorgiamo quando rivolgiamo uno sguardo attento. Il Signore dice che dobbiamo stare in Lui e guardare tutto ciò che ha creato. Se noi stiamo in Lui tutte le nostre debolezze crollano, non hanno più valore. Il Signore desidera l' apertura del nostro cuore alla lode e che siamo pieni di gioia perché tutto ciò che ha creato è incantevole ed è perfetto perché Lui è l' Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra. Come possiamo innamorarci di Dio? Basta che guardiamo attorno a noi: Lui tutto ha creato con amore, perché Dio è Amore. Anche se nella nostra vita non abbiamo ricevuto amore, Lui ci attira a sé perché vuole donarci il suo amore che è potenza per noi.

 

TESTIMONIANZE: 

Giuseppina: Desidera ringraziare e lodare il Signore per avere incontrato la comunità Alleluia in cui ha trovato supporto per attraversare le difficoltà che aveva ed ha iniziato ad affidare al Signore i suoi problemi e restare ferma in Lui e cammin facendo le avversità si sono risolte. Un lunedì pomeriggio, prima di Natale, Giuseppina si sentiva agitata, ma doveva comunque uscire in auto per recarsi al supermercato ed altre commissioni. Il percorso prevedeva innanzitutto uno stop e una svolta a sinistra; appena iniziava la manovra sentiva uno scossone e l’auto si bloccava proprio al centro della strada. Mentre realizzava quanto era accaduto, Giuseppina si accorgeva che stava arrivando un’auto che si dirigeva verso la strada da cui lei proveniva. Giuseppina ci dice: “Gesù mi ha bloccata affinché non mi scontrassi con l’auto che assolutamente non avevo visto!” Quando ha realizzato quello che sarebbe potuto succedere, ha iniziato a lodare e ringraziare il Signore per la sua protezione. Giuseppina ringrazia di cuore i fratelli e le sorelle della comunità per le preghiere che stanno rivolgendo a Dio per la sua famiglia. Giuseppina è stata benedetta perché il Signore ha effuso il suo amore.

 

Giovanni: Circa 20 giorni fa, in tarda mattinata Giovanni si era recato all’ospedale per prenotare una visita, quindi si era fermato per fare  rifornimento di benzina. Successivamente, avvertendo un calo di pressione, come gli era già capitato altre volte, non si era sentito di proseguire.  Decideva allora di fermarsi e si sedeva presso un muretto di recinzione di un’abitazione dove qualcuno della famiglia gli offriva dell’acqua zuccherata. Giovanni si svegliava dopo circa mezzora ritrovandosi in ambulanza in cui una persona si prendeva cura di lui. Qualcuno avendo notato il suo malore, aveva richiesto il soccorso. Giovanni è stato condotto all’ospedale dove hanno eseguito gli accertamenti e dopo la mezzanotte è stato dimesso e riaccompagnato a casa. Il Signore ha provveduto e guidato ogni cosa. Giovanni riferisce che tuttora non ricorda nulla di quanto è avvenuto in quella mezz' ora e ringrazia il Signore che gli ha messo nel cuore il proposito di fermarsi e scendere dall’auto quando è iniziato il malore. Il Signore é sempre con noi e non abbandona i suoi figli, mai! Il Signore é la mia salvezza e con Lui non temo più; se abbiamo paura non abbiamo abbastanza fede!

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PAROLA DI VENERDI' 10 GENNAIO 2020

1 Corinzi 15,35-41: "Qualcuno forse chiederà: - Ma come risuscitano i morti? Quale aspetto avranno? Sciocco che sei!  Nessun seme rivive se prima non muore. E il seme che metti in terra, quello di grano o di qualche altra pianta, è soltanto un seme nudo, non la pianta che  nascerà. Dio gli darà poi la forma che vuole, e a ogni seme corrisponderà una pianta.  Gli esseri viventi non sono tutti uguali. L'aspetto degli uomini  è di un certo tipo, quello degli animali di un altro. Diversa ancora è la forma degli uccelli  e quella dei pesci.  Inoltre vi sono anche corpi celesti e corpi terrestri, e il loro splendore è diverso.  Lo splendore del sole è di un certo tipo, quello della luna e delle stelle è di un altro genere: ogni stella poi brilla in modo diverso."

Leggendo questa Parola comprendiamo la grandezza del Signore che è l'immensità. Ad ogni seme corrisponderà una pianta che crescerà con caratteristiche diverse a seconda della specie. Anche gli esseri umani non sono tutti uguali, ognuno è un prototipo. Le stelle brillano nel cielo ciascuna in modo diverso. E chi tiene in piedi tutto è Dio: il re dell'universo che rispetta ogni creatura vivente che da Lui è stata creata con sapienza e amore. Se ci fermiamo a riflettere, comprendiamo che abbiamo un Dio grande, non c'è nessuno al pari di Lui e nessuno può fermarlo: la sua grandezza ci fa sentire figli di Dio. Dio vuole che i suoi figli siano generati in Cristo Gesù perché Gesù ci ha donato il Suo Spirito. Al v. 36: "Nessun seme rivive se prima non muore": se noi non moriamo a noi stessi non possiamo rivivere ed essere creature nuove. Quello che è vecchio è passato ed è superato, dobbiamo lasciarlo alle nostre spalle e proiettarci nel tempo presente e futuro da vivere come creature nuove, come ci chiede il Signore nella sua Parola. "Morire a noi stessi" è la battaglia più grande che combattiamo contro l'orgoglio, la superbia, l' amarezza, il voler avere ragione sempre, che appartengono all'uomo vecchio del mondo. Al v. 40: "Inoltre vi sono anche corpi celesti e corpi terrestri, e il loro splendore è diverso." Tutto ciò che è legato alla terra è legato al sangue, alla carne, anche il nostro corpo che quando muore resta nella terra mentre l'anima che è la figura spirituale, celeste di questo corpo si stacca e va in cielo, davanti al Signore. E' stupendo come Dio ha creato meravigliosamente ogni creatura, la mente umana si perde nel contemplare tutto ciò e dà gloria al Signore perché è impensabile che un essere umano possa agire come Dio: solo Lui. Eppure noi non siamo sempre pronti, spesso lo facciamo aspettare. Come possiamo trattare in questo modo il nostro Dio che è unico e trino, che ha generato Gesù. Noi siamo generati in Gesù quando lo accettiamo nella nostra vita e diventiamo figli di Dio, non dal sangue ma dallo Spirito Santo. Ci invita a fare una riflessione … con quanto amore Dio ci ha creato e ci sostiene. In Cristo Gesù che ci ha generato, che ci ha donato il suo Spirito, quello del risorto  noi abbiamo una potenza grande. E nel tempo che verrà, quando saremo alla presenza di Dio, verremo risuscitati e forse anche il corpo che si abbinerà all'anima: ecco il mondo nuovo. Noi sappiamo che c'è un nemico, ma se ci proiettiamo nella Parola della sua grandezza, il nemico non esiste più, è già stato sconfitto e non c'è più nessun problema. Non dobbiamo ingrandire il nemico, che attacca se noi lo facciamo attaccare, perché gli diamo spazio nella nostra vita con le nostre lamentele. Dobbiamo imparare a stare nella grandezza del nostro Dio e il nemico  è già sconfitto e non attacca perché conosce i nostri pensieri e come viviamo la fede. La grandezza del nostro Dio è infinita eppure non sempre siamo ubbidienti e lo ascoltiamo. In Giovanni 3,4-8: "Nicodemo gli disse: - Com'è possibile che un uomo nasca di nuovo quando è vecchio? Non può certo entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e nascere! Gesù rispose: - Io ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito. Dalla carne nasce carne, dallo Spirito nasce Spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere in modo nuovo. Il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito."

Ecco gli esseri celesti che dipendono dallo Spirito come dice San Paolo. "Siamo nel mondo ma non apparteniamo al mondo." Quando lo Spirito di Dio viene nella nostra vita e lo conosciamo Lui la cambia e la trasforma. Questo è il compito che Dio Padre ha dato allo Spirito Santo, il Creatore. Lo Spirito Santo è il Creatore, è stato Lui a dar vita alla creazione. E' il Maestro che ci istruisce nella nostra vita sempre. Pertanto non dobbiamo sentirci tristi, delusi, depressi per i problemi che abbiamo perché il nostro Dio è molto più grande dei nostri problemi. Se noi pensiamo che il nostro problema sia grande vuol dire che abbiamo un Dio piccolo. E' tutta questione di fede: noi abbiamo bisogno di credere in Cristo Gesù ed essere istruiti dallo Spirito Santo perché è la forza dello Spirito che entra dentro di noi e ci fa creature nuove. Noi saremo corpi celesti quando saremo alla presenza di Dio, ossia quando l'anima si eleverà e lasceremo il nostro corpo di carne nella terra. La resurrezione avviene quando Gesù ritornerà. Gesù deve ritornare in questa terra per separare le pecore dalle capre. Noi dobbiamo stare attenti ad essere pecora per andare con Lui.

TESTIMONIANZE:

Franca: E' una signora di 79 anni e riferisce che due anni fa, rientrando in casa con la spesa ha avvertito un dolore al petto così intenso che non ha ritenuto opportuno ignorare. Pertanto si è rivolta al medico il quale le ha prescritto di eseguire delle indagini. Dall’esito di tali esami è risultata una lieve ischemia e le veniva prescritta una compressa da assumere ogni giorno, per sempre. Inoltre, dopo una decina di giorni, le consigliavano ed eseguivano una radiografia più approfondita effettuata presso il dipartimento di medicina nucleare. Franca si sottoponeva alle indagini sempre pregando e ponendo la sua fiducia nel Signore provando nel suo intimo una sensazione di pace e di sollievo. Il referto fu negativo, nulla da rilevare. Franca avrebbe dovuto pagare una somma di circa 70,00€. Franca prendeva ogni giorno la sua medicina e dopo un anno si recava dal medico per il controllo. Veniva sottoposta ad elettrocardiogramma il cui esito risultava nella norma. Lo specialista le consigliava di eseguire un ulteriore esame con liquido di contrasto e sforzo farmacologico, ma Franca decideva di non procedere. Anzi, visto che l’esito dell’ elettrocardiogramma era buono e si sentiva bene, decideva di smettere di assumere la compressa giornaliera. In questi giorni ha ricevuto l’avviso che il pagamento dei 70,00€ relativo all’esame eseguito in precedenza non è dovuto, la pratica è chiusa. Ha eseguito nuovamente l’esame di controllo ed il medico le ha confermato: “Franca non hai niente”. Franca ringrazia infinitamente il Signore. Io ti dico che ho creduto e ho visto la gloria di Dio.

Luciana: Ringrazia e dà gloria al Signore per la guarigione al braccio. Durante la preghiera di guarigione al termine dell'evangelizzazione di venerdì scorso, c'è stata una parola di conoscenza di guarigione dei tendini usurati delle spalle che Luciana ha sentita per lei e subito ha alzato il braccio che prima non riusciva a muovere per il dolore. Il giorno di Natale, Luciana aveva avuto molti ospiti a pranzo e aveva lavorato molto per preparare per tutti. Il giorno di Santo Stefano mentre stava ritornando a casa, dopo aver passeggiato assieme  alla figlia, ha cominciato ad accusare forti dolori al braccio, tali da limitarla nei movimenti. Luciana ha subito fatto una preghiera e si è rivolta a Gesù perché ci pensasse Lui, perché per le sue lividure noi siamo guariti come dice la Parola in Isaia 53,4-5: "Eppure, egli ha preso su di sé le nostre malattie, si è caricato delle nostre sofferenze, e noi pensavamo che Dio lo avesse castigato, percosso e umiliato. Invece egli è stato punito, e noi siamo stati salvati. Egli è stato percosso, e noi siamo guariti." Nei giorni successivi il dolore continuava allora Luciana si è rivolta al suo medico che l'ha spedita subito al pronto soccorso perché già in passato lei aveva avuto problemi di lussazione alla spalla e rottura di un tendine. Il medico che l'ha visitata l'ha sottoposta a radiografia che ha dato esito negativo e poi le ha prescritto una ecografia che anch'essa è risultata negativa. Luciana ringrazia il Signore che è grande, buono e ci ama davvero tanto, sempre si prende cura dei suoi figli. Ti esalto Dio mio re canterò in a te, io voglio lodarti Signore e benedirti. Alleluia.

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PAROLA DI VENERDI' 3 GENNAIO 2020

Salmo 68 ,20-22: "Sia benedetto ogni giorno il Signore, il Dio che ci salva e ha cura di noi. Dio è per noi Dio di salvezza, il Signore che ci mette in salvo dalla morte. Ai suoi nemici Dio spaccherà il capo, la fronte di chi vive nella colpa."

Il Signore è un Dio buono, ha mandato Gesù proprio perché è buono ed aspetta il cuore dell’uomo, sempre. Gesù ha vinto il peccato e la morte. Noi potremmo dire che comunque moriamo ma Lui ha vinto la morte a livello spirituale; se noi conosciamo Gesù avremo sempre vita in questa terra, poi ci toglieremo questo vestito di carne che invecchia e l’anima nostra, che è la nostra figura spirituale si eleverà e andrà con il Signore per l’eternità. Siamo sicuri che la nostra eternità è stata guadagnata per noi da Cristo. Alle fondamenta della  nostra fede siamo sicuri che Gesù è venuto in questo mondo per salvarci, per donarci la salvezza.

TESTIMONIANZE:

GRAZIELLA: Desidera ringraziare il Signore perché è grande, l’ha guarita! E ringrazia i fratelli della comunità Alleluia per aver pregato per lei. Si era rivolta al medico di base per un dolore al petto. Questi l’ha rinviata al pronto soccorso e lì i medici hanno deciso di ricoverare Graziella per accertamenti in merito alla funzionalità cardiaca. Dopo una settimana di ricovero, le viene comunicato che un’arteria risulta parzialmente ostruita. Graziella serba in lei il desiderio di essere a casa per il Santo Natale. Nel frattempo i medici programmano una coronarografia con liquido di contrasto. Il mattino stesso in cui doveva sottoporsi all’ intervento relativo all’indagine,  Graziella avverte un rumore dentro il cuore e pensa tra sé:” Il Signore mi ha guarita!, faccio l’intervento ma sono sicura che il Signore mi ha già guarita”. Si sottopone all’esame ma si sente rilassata, tranquilla. I medici eseguono l’indagine e prontamente le comunicano che le arterie risultano libere e non necessita procedere con altre metodologie. Allora Graziella viene riportata in reparto dove si presenta alla figlia con il miglior sorriso, sembrava impazzita, sì impazzita dalla gioia. Il giorno successivo Graziella è stata dimessa ed ha trascorso il Natale con la famiglia, come desiderava. E per questo ringrazia il Signore, per sempre. Quando si ha fede il Signore opera perché risponde alla preghiera di fede. E’ potente il Signore!

ENZO: Desidera comunicare la sua esperienza di fede nel Signore perché possa essere utile per liberare la mente delle persone che leggono gli oroscopi e si lasciano influenzare dalle previsioni sul futuro predisposte dagli astrologi che soprattutto in questi giorni di inizio anno vengono diffusamente propinate. Enzo ribadisce con convinzione che oroscopo, cartomanzia, tarocchi ed altre pratiche dell' occulto sono il male ed il male sa dov’è il male ma non fa il bene. In passato, per 16 anni si è rivolto ad un mago; la moglie era incinta del secondo figlio ed aveva subito un incidente stradale. Il  fratello gli aveva proposto di rivolgersi ad un mago. Purtroppo Enzo si è lasciato illudere e catturare con un banale episodio in cui il mago prevedeva il malore della moglie. Praticava la magia bianca e gli consegnava dei quadri. In realtà nel tempo questa persona ha portato solo distruzione ed impoverimento alla sua famiglia. Dopo avere conosciuto Gesù e lo Spirito Santo, Enzo ha provveduto assieme al fratello a bruciare i quadri. Il Signore ripugna queste cose, ripugna il male. Quando Enzo ha cambiato vita le cose hanno iniziato ad andare bene. Enzo invita le altre persone: “Se qualcuno è ancora indeciso, prenda una decisione e ringrazio il Signore per avermi salvato! Diversamente non so dove sarei adesso!” Il nemico è una parvenza di bene ma non può fare il bene, è il male. Dobbiamo stare attenti e aperti al Signore, stare con la Parola di Dio e pregare Lui, avere sempre la gioia nel cuore, perché quando cantiamo, lodiamo il Signore e siamo contenti, il diavolo non ci sopporta e il Signore trasforma la nostra vita, ascolta le nostre preghiere: solo così proteggiamo le nostre famiglie. Il Signore è la mia salvezza!!

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PAROLA DI VENERDI' 27 DICEMBRE 2019

Qoelet 5,1-3: "Quando preghi, pensa bene a quello che dici e non parlare a vanvera. Ricordati che Dio è in cielo e tu sulla terra! Perciò devi pesare le tue parole, più facilmente farai brutti sogni. Se parli troppo, più facilmente dirai sciocchezze. Se hai fatto una promessa a Dio, fa' di tutto per mantenerla. Guai a chi è negligente! Fa' quello che hai promesso."

Il Signore ci invita ad essere coerenti con Lui. Al v. 1:"Quando preghi, pensa bene a quello che dici e non parlare a vanvera." A volte noi quando preghiamo, ripetiamo di continuo tante parole senza pensare a quello che diciamo. Il Signore ascolta ogni parola, ogni preghiera. L'uomo pensa di conoscere il Signore, ma non finiremo mai di conoscere la sua grandezza, la sua potenza, la sua immensità che è infinita. Non dobbiamo parlare a vanvera, ma dobbiamo imparare a parlare con il cuore, che dobbiamo aprire e consegnare al Signore. Il Signore non ascolta le parole che escono dalla nostra bocca, Lui guarda il cuore perché è con il cuore che si ama. E' sempre pronto ad amarci, a perdonarci, ma noi dobbiamo aprirgli il nostro cuore. Ci dice di essere fedeli alla Parola che è Gesù, che cambia tutta la nostra vita: spirito, anima e corpo e ci fa una creatura nuova. La nuova vita la riceviamo non da un seme che muore, ma dal seme immortale che è la Parola di Dio sempre viva ed eterna. La preghiera più bella è dire "Grazie Signore", perché tutto ha compiuto e noi dobbiamo essergli grati. A volte noi non sappiamo come pregare: la preghiera più potente e bella è la Parola e se ci allontaniamo da Gesù, il nemico può rubarci la Parola che abbiamo nel cuore e non la comprendiamo più, torniamo indietro. Se noi invece ogni giorno leggiamo la Parola essa viene seminata nel nostro cuore e si radica così che il nemico non può toccarci perché Gesù l' ha vinto.

TESTIMONIANZE:

 

EMANUELA: Testimonia come il Signore ha guarito la sofferenza che aveva nel suo cuore fin dall'infanzia per la mancanza d'amore da parte delle sue sorelle maggiori che  hanno una differenza di età di 6/7 anni. Emanuela non ha trascorso una bella infanzia, era triste perché non c'era amore, le è mancato l'affetto delle sue sorelle che le facevano i dispetti quando era piccola perché giocavano fra di loro lasciandola in disparte e crescendo la sofferenza è continuata perché non hanno mai avuto una buona parola per lei e nemmeno un abbraccio. Emanuela è cresciuta diventando una persona insicura, che non si credeva capace di nulla, che non riusciva a realizzarsi nella vita. Tutto questo non era vero, ma lei lo pensava. Nessuno riusciva a comprendere questa sua grande sofferenza. In preghiera Emanuela ha chiesto aiuto al Signore perché non poteva amare gli altri se prima non veniva guarita lei dalla mancanza d'amore e Lui ha ascoltato il grido della sua preghiera. Emanuela ringrazia davvero di cuore il Signore perché in questi dieci anni di cammino nello Spirito, l' ha liberata dalla grande solitudine nella quale era rimasta per tanto tempo, che aveva vissuto durante la sua fanciulezza e giovinezza. Il Signore le ha fatto comprendere i suoi errori, perché quando non ci si sente amati esterniamo rabbia, risentimento, critica, giudizio nei confronti degli altri e questo non va bene. Poi il Signore le ha messo nel cuore il perdono, l'amore e la preghiera per le sue sorelle. Ha compreso che era lei quella che doveva cambiare per prima, diversamente da quello che lei pensava. Quando noi ci abbassiamo, vinciamo il nostro orgoglio e cresciamo in umiltà, riusciamo a vedere chi ci sta attorno con gli occhi compassionevoli del Signore che trasforma sotto la sua luce ogni persona, ogni situazione. Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più perché ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me.

 

MARIA GRAZIA con AMELIA e RITA: Maria Grazia desidera testimoniare la potenza della preghiera dei bambini. Da qualche settimana Maria Grazia non svolge il servizio come animatrice assieme ad altre sorelle e fratelli della comunità per gli incontri relativi al  ministero dei giovani e dei bambini che si tengono ogni venerdì a Peraga al quale partecipano anche le sorelline Amelia e Rita. Nell’ultima settimana Maria Grazia ha avuto l’occasione d’incontrare presso la chiesa del paese le sorelline che vi si recano per la Santa Messa con il nonno. Quest’ultimo avendo altra momentanea occupazione,  gliele affida. Così le due bambine le chiedono la motivazione per cui  non la incontrano al venerdì. Maria Grazia spiega loro che soffre di fibromialgia, una malattia che colpisce con diffusi dolori dei muscoli di tutto il corpo per cui si sente affaticata e si stanca facilmente. Al termine della Santa Messa, Maria Grazia con Amelia e Rita decidono di rivolgere insieme una preghiera al Signore per la salute appunto di  Maria Grazia. E questa sera insieme testimoniano la presenza del Signore che ascolta sempre le nostre suppliche, in modo particolare sono potenti le preghiere dei bambini che sono innocenti e puri:la loro preghiera arriva diretta al Padre. Maria Grazia infatti ha avvertito uno stato di benessere ed ha recuperato le forze. Ti ringraziamo Padre! Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera, su di me ha steso la mano nel giorno che lo cercavo.

 

IOLE: Testimonia la protezione del Signore. La vigilia di Natale Iole preparava il purè di patate utilizzando il frullatore ad immersione. Aveva quasi terminato quando decide di asportare gli ultimi grumi di patata eventualmente depositati nella parte del mixer che contiene la lama ma inavvertitamente con l’altra mano aziona il pulsante di accensione del frullatore. Un dito era ancora infilato pertanto Iole avverte ovviamente un grande dolore e sanguina. Iole rivolge immediatamente al Signore la preghiera in lingue, presenta la sua supplica con fede al Signore. Iole ci riferisce: “Il Signore mi ha protetto, avevo tanto dolore e pensavo di avere distrutto il dito, invece mi sono procurata solo un taglietto”. Nelle nostre necessità alziamo subito i nostri occhi al cielo per invocare il suo aiuto, il Signore non dorme, è sempre vigilante e interviene in nostro favore, sempre.

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PAROLA DI VENERDI' 20 DICEMBRE 2019

Giovanni 10,7-10 (Gesù è la porta): "Gesù riprese a parlare. Disse: - Io sono la porta per le pecore. Ve lo assicuro. Tutti quelli che sono venuti prima di me sono ladri e banditi, ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: chi entra attraverso me sarà salvo. Potrà entrare e uscire e trovare cibo. Il ladro viene soltanto per rubare, uccidere o distruggere. Io invece sono venuto perché abbiano la vita, una vita vera e completa."

Il Signore Gesù è venuto nel mondo perché noi stiamo bene, per donarci il Suo Amore e la salvezza. Gesù è la salvezza. Anche al tempo di Gesù si vivevano tempi difficili come quelli che stiamo vivendo noi ora. Al v. 10: "Il ladro viene soltanto per rubare, uccidere o distruggere. Io invece sono venuto perché abbiano la vita, una vita vera e completa." Il Signore è venuto per donarci "una vita vera e completa", che significa vivere nella verità, nella completezza della pienezza della vita. Le persone che hanno avuto i ladri in casa fanno fatica a credere ed accettare l'insegnamento di questa Parola. Quando noi non crediamo che il Signore è venuto per donarci una vita vera e completa, pecchiamo perché non confidiamo nella Parola di Dio. E' Gesù che parla e ci dice che dobbiamo passare attraverso una porta: è Lui la porta delle pecore. L'incredulità nei confronti della Parola di Gesù è tremenda. Ora noi sappiamo che invece la Parola di Dio è potenza per chi crede nella Parola. Prima di incontrare lo Spirito Santo, anche noi pensavamo come ragiona il mondo: non ci sentivamo protetti come avremmo voluto sentirci, pregavamo, andavamo in chiesa. Attraverso la conoscenza della Parola di Dio abbiamo capito che c'è una lotta in corso e il Signore ci vuole guerrieri. Se noi non facciamo scendere la fede, la Parola nella nostra vita, saremo sempre amareggiati, stanchi, sfiduciati. Invece se noi prendiamo sul serio la Parola di Dio, viviamo radicati nei suoi insegnamenti, siamo salvati in tutto: spirito, anima e corpo. Noi preghiamo e sappiamo che Gesù è venuto nel mondo a cancellare il nostro peccato, le nostre debolezze. Ora le debolezze che avevamo, le abbiamo lasciate a Gesù, che ci ha donato il Suo Spirito, pertanto non siamo più schiavi del peccato ma siamo diventati dei guerrieri. Dio che è l'immensità ci dona il Suo Spirito per un motivo ben chiaro, perché diventiamo guerrieri che respingono ogni attacco del nemico. E quando Cristo vive dentro di noi, noi siamo vincitori altrimenti senza il Suo Spirito siamo perdenti. Il Signore non può proteggerci dal nemico se noi abbiamo una preghiera parolaia e non crediamo alla Sua Parola. Da quando abbiamo incontrato lo Spirito Santo sappiamo che Gesù ha versato tutto il suo sangue per noi. Pertanto quando noi invochiamo il sangue prezioso di Gesù sulla nostra casa, sulle persone che amiamo e su quanto abbiamo e possediamo, riceviamo la Sua protezione; il ladro non può toccarci. A livello spirituale si alza un muro attorno a noi e a quanto possediamo: se crediamo vediamo la gloriosa potenza di Dio nella nostra vita. Quando noi prendiamo le armi che il Signore ci ha acquistato, il ladro è sconfitto. Se crediamo che la Parola è potenza, il Signore opera e il ladro non può nulla! Se però il ladro viene è perché abbiamo degli idoli  che il ladro viene a prendersi….(es. siamo legati ai nostri ori). Dobbiamo liberarci di tutto ciò che non viene dal Signore. Dobbiamo imparare a mettere al primo posto il Signore: Lui è fedele e sempre ci protegge ma dobbiamo attivare la fede. In Ebrei 11,1:"La fede è un modo di possedere già le cose che si sperano, di conoscere già le cose che non si vedono."

TESTIMONIANZE:

 

FIORENZO: Testimonia come il Signore quando è nel nostro cuore, guida qualsiasi situazione e trae il bene da tutto. All'inizio del 2019 Fiorenzo ricevette una telefonata da un giudice liquidatore che lo informava che il negozio dove svolgeva la sua attività lavorativa in affitto, veniva messo all'asta. Ciò significava che Fiorenzo avrebbe potuto rilevarlo proponendosi come acquirente oppure dover relazionarsi con un nuovo proprietario. Poiché Fiorenzo desiderava tanto lavorare in quel negozio, in preghiera ha chiesto aiuto al Signore perché lo guidasse nella sua scelta e conducesse tutto quello a cui avrebbe dovuto far fronte, secondo la sua volontà. Trascorsero i mesi e nel frattempo Fiorenzo si era informato presso la banca per ottenere un prestito perché non aveva i soldi per acquistare l'immobile. Inizialmente ricevette esito negativo, allora Fiorenzo si rivolse al Signore perché aprisse Lui una strada. La prima asta andò deserta, perché non si presentò nessun offerente e in tutto questo Fiorenzo ha visto l'opera del Signore. Ha compreso che il Signore aveva un disegno per quel negozio e avrebbe accolto il desiderio di Fiorenzo di lavorare in quel luogo. Ricevette una seconda telefonata dal giudice liquidatore che trascorsi quattro mesi ci sarebbe stata un'altra udienza d'asta alla quale avrebbe potuto parteciparvi. Fiorenzo ha pregato il Signore con la Parola in Giacomo1,6-8: "Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare. Chi dubita è come un'onda mossa dal vento, sospinto qua e là. Un uomo simile, indeciso e incoerente in tutto quel che fa, non si illuda di ricevere qualcosa dal Signore." Fiorenzo è andato avanti in fede, riponendo la sua fiducia nel Signore, una grande pace gli era scesa e aveva la certezza che il Signore avrebbe operato e così è stato: "gli ha dato in abbondanza." L'importo a base d'asta della seconda udienza era molto inferiore confrontato con quello della prima, per cui la banca aveva dato risposta positiva a concedergli prestito, anche se la garanzia l'avrebbe ricevuta solo nel momento in cui risultava aggiudicatario. A ottobre c'è stata la 2° udienza d'asta: durante il tragitto in auto, Fiorenzo con il suocero che lo accompagnava, hanno pregato invocando lo Spirito Santo, gli hanno dato il benvenuto sia per la strada che nel luogo dove si stavano recando. Al loro arrivo hanno ricevuto una bella notizia dal giudice liquidatore perché Fiorenzo era l'unico offerente che si era presentato. Ancora una volta Fiorenzo ha ringraziato il Signore perché aveva avuto un disegno meraviglioso e sempre esaudisce i desideri per il bene dei suoi figli. Fiorenzo è tornato a casa felice, ma doveva attendere ancora dieci giorni perché nel frattempo potevano arrivare delle altre offerte al rilancio. In tutta questa situazione Fiorenzo ha compreso tante cose: 1) Quando il Signore ci guida, anche nelle situazioni che ai nostri occhi sono impossibili, Lui ci mette la pace e la sicurezza che quello che desideriamo si realizzerà; 2) Ci insegna a saper aspettare senza ragionare troppo, perché i suoi tempi non sono i nostri tempi e le sue vie non sono le nostre vie: apre strade dove noi non vediamo via d'uscita, ma dobbiamo imparare a fidarci di Lui e dipendere da Lui perdendo il nostro controllo sulle cose, sulle situazioni… "non dobbiamo fare noi"; 3) Ci dà forza e ci aiuta quando imbocchiamo la strada stretta, con Lui al nostro fianco non temiamo alcun pericolo e la nostra fede diventa forte. Il Signore è fedele perché trascorsi i dieci giorni, non essendoci stata nessun'altra offerta, Fiorenzo si è aggiudicato il negozio al prezzo che aveva offerto e la banca gli ha concesso il prestito, addirittura era disposta a dargli un importo maggiore di quello richiesto. Alla proposta del direttore di prendere la strada nuova, lineare, quella più veloce, Fiorenzo ha risposto che il Signore nella Sua Parola ci indica di passare per la strada stretta, perché quando noi abbiamo superato la strada stretta siamo capaci di percorrere anche la strada larga. Quando noi abbiamo il Signore nel nostro cuore, stiamo nella verità, non dobbiamo temere nulla e Lui compie meraviglie che noi neanche immaginiamo come dice la Parola in Efesini 3,20: "A Dio, che già agisce in noi, con potenza, e in tutte le cose può fare molto di più di quanto noi possiamo domandare o pensare." Il Signore opera, intervenendo sempre all'ultimo momento perché noi cresciamo nella fede, ci fidiamo di Lui e andiamo avanti nel nome di Gesù senza aspettare di avere già tutto.

 

FIORENZO: Loda e ringrazia il Signore per come ha operato in Rita, la figlia più piccola di 8 anni, della quale i genitori non riuscivano a comprendere il disagio che aveva. Qualche mese fa Rita si è confidata con una sorella della comunità e gli ha raccontato che di notte faceva brutti sogni. Fiorenzo parlando con Rita è sceso in profondità per capire e la bimba è scoppiata a piangere raccontandogli i sogni davvero orribili che faceva: si sognava del diavolo, di uccisioni, di sangue. Rita ha accettato di farsi fare delle preghiere e già dopo la prima preghiera Rita ha cominciato ad essere più serena perché confidandosi con il papà gli ha detto che si era sognata di cose bellissime. Fiorenzo ringrazia il Signore perché solo Lui può arrivare in profondità, noi come genitori siamo limitati e non riusciamo a spingerci oltre determinati confini, ma dopo averlo pregato, sotto la sua luce che ci illumina e che ci guida possiamo sconfinare. Fiorenzo ha intensificato la sua preghiera per la figlia, svegliandosi anche di notte per pregare su queste situazioni che la turbavano e in pochi mesi Rita sta dimostrando di aver ricevuto molto e Fiorenzo ringrazia il Signore perché quando lo incontri cambia la nostra vita. Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera, su di me ha steso la mano nel giorno che lo cercavo.

 

SHANAZ: Ringrazia il Signore perché è grande, è buono e glorifica il Suo nome perché compie grandi cose per i suoi figli. Shanaz ringrazia il Signore per l'aiuto che ha dato a suo figlio nel superare tutti gli esami nonostante lui trovasse difficoltà, fino a giungere al traguardo della laurea la settimana scorsa. Terminati gli esami, Shanaz si è rilassata e ha diminuito la sua preghiera; subito è arrivato un ostacolo perché il figlio che aveva consegnata la tesi di laurea per la correzione l'ultimo giorno fissato, ha ricevuto un messaggio dalla prof. che non poteva correggerla perché era troppo stretta con i tempi, facendo così slittare la laurea da dicembre a marzo. E questo significava pagare altri 1.700 € di tasse scolastiche per soli 3 mesi. Shanaz ha pregato il Signore che è grande e i nostri problemi sono piccoli dinanzi alla sua grandezza e solo Lui poteva aprire una strada per sbloccare questa situazione. Il Signore è fedele e ha ascoltato il grido della sua preghiera. Shanaz ha seguito il consiglio di un ragazzo che ha incontrato in chiesa, che anche lui frequenta l'università, il quale le ha suggerito che il figlio provasse a contattare l' insegnante, spiegando le loro difficoltà nel sostenere un costo così eccessivo per così poco tempo. Nel frattempo Shanaz pregava per la prof e per suo figlio perché fosse forte e riuscisse in una tesi meravigliosa. Dopo due giorni la professoressa ha risposto che la tesi andava bene e poteva laurearsi in dicembre. Il Signore ha premiato la costanza e la perseveranza nella preghiera di Shanaz. Diamo lode al Signor!

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PAROLA DI VENERDI' 13 DICEMBRE 2019

 

Giovanni 8, 31-32: "Gesù disse a quelli che avevano creduto in lui: - Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli. Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi”.

Per essere radicati nella Parola è necessario leggerla ogni giorno, lasciarla penetrare in noi così da assimilarla, allora siamo veramente discepoli di Cristo. Non dobbiamo chiedere a nessuno la Verità, è il Signore che la mette nel nostro cuore.  Attraverso la Parola comprendiamo la Verità che è Gesù. E’ Gesù che ci rende liberi e se siamo liberi viviamo per il Signore e cerchiamo di mettere in pratica la Parola, anche se non siamo perfetti. Quando riconosciamo i nostri errori, grazie al sangue che Gesù ha sparso per noi, siamo graditi a Dio: è Gesù che ci rende perfetti.

Questa parola ci invita a conoscere la Verità ed essere liberi; solo allora i nostri occhi brillano, il nostro cuore è libero e viviamo nella pace, quella pace che ogni creatura cerca e che solo lo Spirito ci dà.

TESTIMONIANZE:

Nuovamente il Signore è intervenuto: tre settimane fa, durante la preghiera di conoscenza e guarigione ha avvertito che il Signore le toccava la testa. Aveva un problema causato dalla ripetuta ed errata postura sul luogo di lavoro; doveva mantenere costantemente il capo rivolto verso il monitor del computer  per seguire la programmazione della macchina di un impianto di produzione. Alla fine della giornata e pure durante il sonno notturno avvertiva dolore al capo. Ma quella sera il Signore l’ha toccata e Monica è stata guarita completamente. Ha creduto ed il Signore ha agito in lei. Lode a Gesù!

Fabiola: La prima volta che è arrivata agli incontri di preghiera della comunità Alleluia è stata colpita da una frase che diceva pressappoco così: “Se siete qui oggi è perché il Signore vi ha preso per i capelli, da soli non sareste mai giunti qui”. Oggi per Fabiola partecipare agli incontri di preghiera costituisce il riposo dell’anima. Durante la settimana ha sofferto per un’aritmia cardiaca, in particolare martedì sera non sapeva come e cosa fare, il dolore le prendeva anche lo stomaco. Si  è detta tra sé che doveva avere fede rimanendo ferma in Gesù. Ha invocato l’aiuto dello Spirito Santo che l’ha guidata a leggere un libro nel quale veniva riportata la testimonianza di una persona che a seguito di problemi al cuore, ordinava e proclamava con la Parola che la “montagna deve gettarsi nel mare”. Fabiola decide così di agire allo stesso modo e proclama che il Signore è la salvezza della sua vita perché nella Parola sta scritto che il Signore dice che se voi credete e non dubitate, vi sarà fatto. Ha chiesto al Signore di  posare la mano nella sua mente e nel suo cuore ed ha consegnato a Lui il suo problema perché solo ed unicamente Gesù è la sua salvezza. Fabiola ringrazia Dio perché il cuore si è calmato e non ha più avvertito l’aritmia. Quando noi proclamiamo la nostra fede con forza il nemico se ne va. Canta osanna al re dei re!

Giovanni 1,1-7 : "Al principio c’era colui che è la Parola. Egli era con Dio, Egli era Dio. Egli era al principio con Dio. Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa. Senza di lui non ha creato nulla. Egli era la vita e la vita era luce per gli uomini. Quella luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Dio mandò un uomo: si chiamava Giovanni.

Egli venne come testimone della luce perché tutti gli uomini, ascoltandolo, credessero nella luce."

Dio ha creato con la parola. Dio ha dovuto parlare e lo Spirito ha realizzato tutto ciò che Dio ha detto con i suoi tempi che non sono i nostri. Come è scritto nel Salmo 90 al versetto 4: "Per te mille anni sono come un giorno…": un giorno per Dio corrisponde a 1000 anni mentre un giorno nostro è formato da 24 ore. Giovanni era un testimone della luce. Egli usava parole forti per convertire le persone. Poi è venuto Gesù che oltre a parlare compiva segni miracolosi. Gesù ha iniziato il suo ministero di evangelizzazione, liberazione e guarigione solo dopo essere stato battezzato da Giovanni ed essere stato portato nel deserto dove è rimasto per 40 giorni e notti in digiuno: senza bere e mangiare. L'evangelizzazione di Gesù si fondava sui segni che erano evidenti nella vita delle persone che guariva, sanava e trasformava. E ai giorni nostri dov'è finita la potenza e la forza di Gesù che noi cattolici riceviamo nella specie del pane e vino con il sacramento dell' Eucarestia? Il Signore ci vuole dei guerrieri. Lui dà a tutti dei doni e tutti i battezzati che sono cristiani vengono chiamati a lavorare per il regno di Dio. Questi sono i tempi dello Spirito, nei la quale la sua presenza è potente. Il Signore è la potenza dell'universo e sta aspettando che il popolo si apra allo Spirito Santo per poter operare con potenza.

TESTIMONIANZE:

Giuseppe: Desidera ringraziare il Signore per le tante cose che sta facendo nella sua vita e testimoniare un fatto accaduto domenica 12 gennaio. Giuseppe è un allenatore di calcio di un gruppo composto da 13 bambini; hanno l’abitudine di scambiarsi messaggi per i diversi avvisi inerenti gli allenamenti e le partite. Alla sera di sabato 11 gennaio, un bambino avvisa che l’indomani non potrà partecipare alla partita per problemi famigliari. Domenica mattina Giuseppe si reca in campo da gioco e riceve la telefonata del papà del bambino il quale precisa che la sera precedente ha subito un incidente stradale a causa del quale deve utilizzare un collare ortopedico.  Giuseppe si rende disponibile per accompagnare lui stesso il bambino. Più tardi mentre il ragazzino saliva in auto, Giuseppe gli chiede dove si trovasse al momento dell’incidente occorso al padre e questi gli rispondeva che era a Messa. Giuseppe d’istinto proclama: “ Tu eri a Messa ed hai protetto il tuo papà”. Durante la settimana seguente Giuseppe ha avuto modo d’incontrare la mamma del bimbo e le riferisce la sua intuizione. La mamma collega le due situazioni e conviene con Giuseppe che il Signore ha protetto il marito attraverso la preghiera del figlioletto. Lodiamo il Signore!

Ancora Giuseppe ci racconta che un venerdì mattina aveva desiderio di partecipare alla Santa Messa. Uscito di casa però è scivolato sul marciapiede ghiacciato; all’inizio gli sembrava di non potersi rialzare ma poi ha elevato una preghiera al Signore affinché lo aiutasse a rialzarsi e così è successo. Giuseppe ci teneva molto ad andare a quella Messa ed ha chiesto la benedizione che il Signore prontamente gli ha accordato.

Ancora in un’altra occasione si è sentito protetto dal Signore quando stava inavvertitamente scendendo dall’auto senza guardare lo specchietto. Invece ha esitato attendo qualche istante, tempo necessario per evitare l’impatto con un altro veicolo che l’ha sfiorato di poco.

Se non molliamo la preghiera, il Signore è fedele e ci protegge sempre.

Rosanna: Anche lei ci offre una testimonianza riguardante la Santa Messa. Lo scorso sabato sera è andata a Messa nonostante non si sentisse bene, probabilmente aveva un calo di pressione. Ad un certo momento si è ritrovata chinata sul banco, sentiva di non essere completamente lucida. Rosanna pensa che si trattasse del momento della consacrazione. Meditava di chiedere aiuto al marito e temeva di non poter accostarsi all’ Eucarestia, probabilmente sarebbe caduta. Ha innalzato una preghiera al Signore perché intervenisse ed immediatamente ha avvertito un’accelerazione del flusso del sangue dalla testa ai piedi e viceversa e si è rialzata sulle sue gambe. Ha proseguito la celebrazione e poi ritornata a casa ha controllato la pressione ed i valori erano normali. Alleluia!

Rosanna desidera testimoniare anche un fatto accaduto lo scorso agosto. Un bambino suo pronipote, ha avuto una seria scottatura a causa di acqua bollente. E’ stato portato all’ospedale di Mirano e di lì poi all’ospedale di Padova. I suoi parenti le hanno chiesto preghiere e Rosanna oltre a pregare lei stessa, ha richiesto preghiere alla comunità Alleluia di cui fa parte da diversi anni. E’ partito un tam-tam di messaggi per richiedere preghiere al  Signore. Alla sera il bambino, tutto fasciato,  è stato dimesso dall’ospedale, ma non lamentava dolori. Dopo otto giorni durante i quali si sono succedute diverse medicazioni, il bambino è guarito riportando solo una lieve cicatrice. Rosanna ringrazia il Signore per quanto ha operato sul piccolo pronipote e chiede benedizione per i suoi parenti perché sappiamo sempre riconoscere la grazia di Dio. Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più!

Monica: Lo scorso anno, durante il mese di agosto per la prima volta ha partecipato all’incontro di preghiera del venerdì a Peraga di Vigonza. Monica soffriva della sindrome del dito a scatto ed il medico diceva che si poteva curare solo attraverso intervento chirurgico. Monica ci riferisce che quella sera  ha pregato fervidamente il Signore ed il giorno successivo si è accorta che non aveva più il problema. Il Signore ha accolto la sua preghiera e l’ha guarita.

PAROLA DI VENERDI' 24 GENNAIO 2020

ADRIANA: Soffriva per un calcolo alle vie urinarie. Purtroppo i medici  appurano che Adriana ha una malformazione genetica per cui è stato necessario ricorrere all’intervento chirurgico per asportare il calcolo. Adriana ha avuto modo di parlare con diversi medici durante la sua degenza in ospedale ma uno in particolare le ha ribadito più volte di “stare tranquilla” ed Adriana ha associato questa rassicurazione ad una parola della Bibbia che aveva fatto propria e che dice: l’arcangelo Raffaele si fa riconoscere. L'intervento è andato bene, così pure la fase post operatoria. Adriana ringrazia  i fratelli e le sorelle della comunità  perché sente che  le vogliono tanto bene e ringrazia soprattutto lo Spirito Santo che l’ha portata alla comunità Alleluia: lo Spirito Santo sta cambiando tutta la sua vita, Adriana non ha parole per esprimere la sua gratitudine. Io ti dico che ho creduto ed ho visto la gloria di Dio!

 

LUISA: Testimonia che la scorsa settimana durante l’ adorazione del venerdì in chiesa a Peraga, il Signore l’ha toccata per sollecitarla a restare più attenta. La domenica successiva Luisa si è accostata al sacramento della confessione perché sentiva di dover chiedere perdono al Signore per essersi affidata alla cartomanzia. Ha incontrato un sacerdote che l’ha fatta riflettere profondamente ed ha pregato fervidamente con lei. Luisa ha percepito che il sacerdote ha voluto aiutarla proprio per togliere in lei il male procurato dall’occulto e liberarla.  In seguito a questa riconciliazione con il Signore, Luisa che soffriva di disturbi del sonno, ha iniziato a dormire durante la notte e sino  al mattino e ora dice: “Grazie Signore che mi hai tolto questo malessere!”

Canta Osanna, canta Osanna al Re dei Re!

PAOLO: Stava lavorando in un cantiere e doveva procurarsi dell’acqua. Con difficoltà, calava un secchio in un pozzetto riuscendo nel suo intento.  Purtroppo però, gli cadeva il telefonino che scivolava in fondo al pozzetto. Lo schermo del cellulare si accese e Paolo riusciva a scorgerlo appoggiato sul fondale. Paolo ringrazia il Signore perché gli ha dato la capacità di recuperare il cellulare nonostante la profondità del pozzetto. Il telefono non si è danneggiato ed è funzionante. In questo accadimento Paolo testimonia la presenza della mano di Dio, che sempre lo sostiene. Paolo infatti si sottopone periodicamente a cicli di chemioterapia e a volte gli esiti dei controlli4 del suo stato di salute da parte dei medici non consentirebbe il trattamento ma Paolo riferisce loro che si sente bene, quindi i medici decidono di procedere alla somministrazione. Dio è grande! Il Signore lo guida e gli dona una forza straordinaria per continuare a lavorare e a testimoniare!

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PAROLA DI VENERDI' 6 DICEMBRE 2019

 

Salmo 150,1-2 (Canto finale): "Alleluia, gloria al Signore! Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel cielo, una salda dimora. Lodatelo per le sue imprese, lodate la sua immensa grandezza."

Questo salmo conclude il libro dei Salmi che è una raccolta di preghiere del popolo d'Israele. I primi cristiani pregavano con i salmi come viene descritto in Atti 4,24-31. Essi sono per sempre la sorgente a cui attingono tutti coloro che cercano la stessa Parola di Dio per rivolgersi a Lui. Il Salmo 150 è il canto finale, molto breve nel quale in ogni inizio di versetto si ripete: "Lodate Dio""Lodatelo" e termina al v. 6: "Ogni vivente lodi il Signore". La lode che parte dal cuore è la preghiera che il Signore ama di più! Quando un cuore si apre a lodare Dio vuol dire che è stato riempito della presenza dello Spirito di Dio che produce: amore, gioia, pace, comprensione, cordialità, bontà, fedeltà, mansuetudine, dominio di sé. (Galati 5,22) Se siamo vuoti non riusciamo a lodare Dio, facciamo fatica. Quando ci sforziamo per lodarlo, avviene una grande liberazione in noi. Allora comprendiamo che è importante lodare Dio e abbiamo tantissimi motivi per i quali ringraziare il Signore che ama abitare nelle lodi del suo popolo. La lode che sgorga dal nostro cuore è un modo rinnovato di pregare il Signore. Quando noi abbiamo paura di lodare il Signore in assemblea, è perché temiamo il giudizio di chi ci ascolta: ciò deve spronarci a trovare il coraggio di farlo perché ci libera dalla paura che abbiamo dentro di noi.

 

TESTIMONIANZE:

 

MARGHERITA: Ringrazia il Signore per la chiamata e desidera esprimere "un grande grazie e di tutto cuore" per quanto ha operato nell'ultimo periodo della sua vita che è stato molto importante e impegnativo, durante il quale è stata sottoposta ad un pesante intervento chirurgico alla schiena per pulire alcune vertebre che sono state poi rafforzate e sostenute con delle viti. Margherita ringrazia il Signore che l'ha sempre guidata passo dopo passo in tutto quello a cui ha dovuto far fronte: in primis la scelta del medico, poi ha vissuto con tanta serenità e pace nel cuore il tempo della degenza in ospedale e il post operatorio, poi la convalescenza a casa dove abita da sola. Margherita ha sentito la mano potente del Signore che è intervenuta come solo Lui sa fare perché  una buona rete di solidarietà si attivasse per aiutarla ed esserle vicino anche fra i parenti, che certamente non si sarebbe mai aspettata. Margherita riferisce di aver trascorso un tempo davvero speciale e straordinario con il Signore, un tempo di grazia, nel quale ha ricevuto di tutto e in abbondanza, non le è mai mancato nulla. Come ci insegna la Parola in Romani 8,28: "Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza." Quando noi siamo decisi a servire il Signore, non ci lasciamo scoraggiare da nessun ostacolo che viene ad intralciare il nostro cammino e lo facciamo per amore del Signore che ci ama immensamente, Lui benedice ed è fedele. Margherita ringrazia il Signore di averla chiamata in questa comunità, dove ha conosciuto tanti fratelli e sorelle che l'hanno accolta e ad ognuno va il suo grazie sincero perché le sono stati vicini e l'hanno sostenuta con la preghiera che è l'arma potente che noi cristiani abbiamo e che dobbiamo imparare ad usare sempre perché è vincente. Margherita afferma che le loro preghiere sono arrivate a lei e hanno nutrito anima, cuore, corpo e spirito, le hanno dato molto forza quella che era necessaria per superare l'intervento impegnativo a cui è stata sottoposta nel mese di settembre. E' potente il Signor, Lui sana, Lui salva, potente è il Signor. Battezza, perdona, potente è il Signor! E' potente il Signore!

FEDERICO: Ringrazia il Signore per il dono della conversione. Da quando ha conosciuto Gesù che ha trasformato tutta la sua esistenza ed è sempre presente nella sua vita, Federico lo rende partecipe di ogni sua azione quotidiana, lo porta con sé anche al lavoro, consegnandogli la sua giornata. Federico ringrazia il Signore per come lo ha aiutato nel suo lavoro durante l'ultima trasferta in Polonia, dove ha sperimentato che la mano forte del Signore lo soccorreva in un momento di grande difficoltà. Da diversi anni Federico lavorava presso un'azienda che effettua prestazioni di manodopera presso un'altra azienda, ma all'inizio di quest'anno è stato spostato presso un'altra ditta dove gli sono state attribuite delle nuove mansioni completamente diverse da quelle che aveva svolto fino a quel momento della sua carriera lavorativa che riguardano soprattutto la meccanica con frequenti richieste di trasferte all'estero. Quindici giorni fa ha ricevuto una telefonata dal capo officina che gli comunicava che sarebbe dovuto partire per una trasferta di lavoro di una settimana in Polonia, ma a differenza di tutte le altre volte, questa volta doveva recarsi da solo. In un primo momento Federico aveva pensato che si trattasse di un lavoro semplice, solamente il giorno successivo, dopo aver parlato con i meccanici dell'officina, ha compreso la complessità della mansione, soprattutto perché non aveva mai visto il macchinario sul quale doveva lavorare. Federico è partito molto timoroso, non certo per il fatto di dover affrontare il viaggio da solo, quanto invece per l'incarico ricevuto. Ha pregato e si è affidato al Signore che lo ha illuminato e ha spianato ogni strada, facendogli incontrare un meccanico del posto molto preparato e soprattutto una bella persona, molto collaborativa che al suo arrivo aveva già svolto metà del lavoro, che poi insieme hanno terminato in tempi brevissimi. Dobbiamo imparare a non arrenderci quando incontriamo delle difficoltà e sempre dobbiamo andare avanti, riponendo la nostra fiducia in Dio che è grande e che all'ultimo momento toglie ogni impedimento. E così è stato per Federico che nell'ultimo giorno di permanenza in Polonia, quando mancava l' ultima ora di lavoro prima della sua partenza, si è trovato da solo ad effettuare una modifica richiestagli dall'ingegnere, perché il meccanico polacco si era assentato per una visita medica. Federico aveva cercato di prendere tempo, confidando che nel frattempo ritornasse l'altro meccanico. Poiche l'ingegnere era rimasto lì a guardare, aspettando che completasse la modifica, Federico che stava per impanicarsi, si è rivolto al Signore e ha chiesto il suo aiuto, perché aveva di fronte a lui un enorme macchinario con milioni di viti e non sapeva proprio da dove cominciare. E il Signore non ha tardato a rispondere alla sua richiesta, lo ha illuminato, facendogli fissare lo sguardo su quattro viti, quelle giuste che servivano per fare la modifica richiesta. In Filippesi 4,13: "Posso far fronte a tutte le difficoltà perché Cristo me ne dà la forza." Non dobbiamo mai lasciare fuori dalla porta della nostra vita il Signore, perché Lui è la sapienza, è fedele e opera sempre con potenza. E con Lui siamo vittoriosi sempre! Lode a Gesù, lode al mattino, lode tutto il giorno, lode a Gesù, lode anche a tramontar.

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PAROLA DI VENERDI' 29 NOVEMBRE 2019

Matteo 4,1-4: "Poi lo Spirito di Dio fece andare Gesù nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Per quaranta giorni e quaranta notti Gesù rimase là, e non mangiava né beveva. Alla fine ebbe fame. Allora il diavolo tentatore si avvicinò a lui e gli disse: - Se tu sei il Figlio di Dio, comanda a queste pietre di diventare pane! Ma Gesù rispose: - Nella Bibbia è scritto. Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che viene da Dio."

Questa Parola parla delle tentazioni: il nemico anche se è stato sconfitto tenta sempre, non molla e ha tentato anche Gesù nel deserto. L'uomo vive anche nello Spirito, ossia di ogni parola che viene da Dio. Dio è Spirito e anche l'uomo si può nutrire dello Spirito. Gesù è rimasto quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare perché era riempito dello Spirito di Dio. Lo Spirito Santo lo nutriva spiritualmente e gli dava la forza di non mangiare. Trascorsi quaranta giorni, Gesù era stremato, allora il diavolo lo ha tentato, mostrandogli che anche lui conosceva la Bibbia come viene narrato ai versetti 5-6: "Allora il diavolo lo portò a Gerusalemme, la città santa; lo mise sul punto più alto del Tempio, e gli disse: - Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù; perché nella Bibbia è scritto: Dio comanderà ai suoi angeli. Essi ti sorreggeranno con le loro mani e così tu non inciamperai contro alcuna pietra." Nel Salmo 91 troviamo gli stessi insegnamenti ai vv.1-2: "Tu che trovi rifugio nell'Altissimo, trascorri la notte sotto la sua protezione, dì al Signore, l'Onnipotente: "Tu sei mia difesa e salvezza. Sei il mio Dio; in te confido!" Ai vv. 14-15: "Egli si affida a me, dice il Signore, lo libererò, lo proteggerò, perché mi conosce. Quando mi invocherà, gli risponderò. Sarò con lui in ogni pericolo, lo salverò e lo renderò onorato." E ai vv.11-12: "Il Signore darà ordine ai suoi angeli di proteggerti ovunque tu vada. Essi ti porteranno sulle loro mani e tu non inciamperai contro alcuna pietra." Gesù è passato attraverso le tentazioni in un momento di grande debolezza fisica, era al limite delle forze fisiche e in quel momento il diavolo lo ha tentato con le parole della Bibbia che lui conosceva bene, ma Gesù non è caduto e ha risposto al diavolo con queste parole che troviamo riportate in Matteo 4,10-11: "Vattene via, Satana! Perché nella Bibbia è scritto: Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera. Allora il diavolo si allontanò da lui, e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù." Gesù ha resistito, ha vinto il diavolo, il male, la tentazione. Anche noi dobbiamo fortificarci nello Spirito per avere vittoria nei momenti difficili quando siamo nella debolezza della carne e veniamo attaccati dal nemico che ci prova sempre. Ma il Signore lo ha già vinto perché tutto ha pagato e ci protegge dal male, ci fa crescere nel discernimento tra il bene e il male e stare sempre con Lui, quando noi accettiamo Gesù nella nostra vita e desideriamo conoscerlo ogni giorno di più. Se vogliamo appartenere a Dio dobbiamo vivere nella verità cioè nella Parola e Gesù è la via, la verità e la vita. Senza la verità non c'è vita. L'opposto della verità è la menzogna e il nemico tenta quando siamo deboli. Allora dobbiamo fortificarci nella Parola e dobbiamo rispondere alle tentazioni sempre con la Parola, allora lui se ne va. Dobbiamo riempirci della Parola di Dio per avere la forza di rispondergli e di resistere.

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TESTIMONIANZE:

ELISABETTA: Testimonia come il Signore ha cambiato la sua vita. Elisabetta ricorda che nell’infanzia era una bambina triste, malinconica, insicura e timida. Aveva ricevuto un’educazione molto rigida e carente di affetto, i suoi genitori erano molto impegnati nel lavoro e lei non ha ricordo di essere mai stata abbracciata e coccolata da loro. Crescendo si era costruita una “corazza” per nascondere i suoi punti deboli, anche nei rapporti con il marito e la figlia.

Qualche anno fa un’amica la invitava a partecipare ad un incontro di preghiera a Peraga. Elisabetta ha percepito un’attrazione, una calamita che l’attirava e da quel giorno ha continuato sempre a frequentare la comunità ricevendo più tardi il battesimo nello Spirito Santo. Una delle profezie che le è stata fatta nel giorno della sua effusione è la Parola in Ezechiele 36,26:"Metterò dentro di voi un cuore nuovo ed uno spirito nuovo, toglierò il vostro cuore ostinato, di pietra e lo sostituirò con un cuore nuovo, ubbidiente." e proprio così il Signore ha agito in lei.

Elisabetta ha chiesto a Dio Padre compassione e misericordia. Qualche mese fa, dopo essere tornata a casa felice dopo aver trascorso due giorni di ritiro con i fratelli e le sorelle della comunità durante i quali aveva assaporato tanto amore, quello di Dio che è Padre buono e misericordioso, aveva il fuoco dello Spirito che ardeva in lei e ha sentito crescere in lei il desiderio di andare dai suoi genitori per abbracciarli. Ha guardato i suoi genitori con gli occhi del Signore ed ha visto la loro fragilità. Elisabetta confida che sempre prova una grande gioia nel cuore quando guarda un bambino oppure osserva la natura perché dice: "Ora vedo con gli occhi del Signore" e lo ringrazia infinitamente. Un miracolo ha fatto in me, il mio Salvator, un miracolo ha fatto in me quando venne nel mio cuor, la sua grazia è giunta a me trasformandomi dandomi fede un miracolo ha fatto Gesù in me.

 

ALESSANDRO: Desidera ringraziare il Signore e la comunità Alleluia per averlo sostenuto con la preghiera in un periodo difficile della sua vita a seguito di un incidente stradale con lo scooter avvenuto la scorsa estate, ha urtato contro un'auto che era in fase di sorpasso e che gli ha tagliato la strada.

Alessandro si era ritrovato con cinque costole fratturate, un'infezione ad un ginocchio, un ematoma con versamento all’inguine a seguito di una strozzatura all'arteria femorale e successivamente il collasso del polmone….

Alessandro riferisce che essendo uno sportivo: correva in bici, nuotava, faceva corsa a piedi, si sentiva forte ed invincibile ma dopo l’incidente si è dovuto spogliare del suo ego. Ha avvertito che poteva affrontare la nuova sfida solo con l’aiuto del Signore. Conferma che una forza grande l’ha aiutato, la preghiera dei genitori e dei fratelli della comunità.

Dopo soli due mesi Alessandro ha potuto ricominciare a  riprendere le sue attività, nonostante i medici prevedevano una ripresa in tempi molto più lunghi. Il Signore ha voluto far conoscere ad Alessandro la sua Potenza! Dobbiamo essere come i bambini che non si preoccupano del domani, vivono il momento e sono felici con i loro genitori così anche noi adulti dobbiamo abbandonarci e vivere ogni giorno della nostra vita sapendo che il Signore provvede sempre. Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera, su di me ha steso la mano nel giorno che lo cercavo.

 

FRANCESCA: Ha una figlia di 18 anni e un figlio di 14 e racconta come il Signore si è fatto loro compagno in questi ultimi giorni.

La figlia era combattuta perché aveva diverse attività ed avvenimenti a cui desiderava partecipare ma i cui tempi di realizzazione si accavallavano, pertanto era agitata e confusa. Francesca le ha consigliato di pregare ed affidare i suoi impegni a Gesù ed ha pregato lei stessa. Nel frattempo le varie attività sono state spostate in tempi diversi permettendo alla figlia di Francesca di partecipare a tutto quanto le interessava.

Il figlio aveva perso un orologio che gli era stato regalato da poco e in un’altra occasione aveva dimenticato in autobus il suo cellulare. Il figlio chiede aiuto alla mamma la quale cerca di recuperare questi oggetti ma prima di tutto rivolge a Gesù la sua preghiera. A breve l’autista del bus li contatta per rendere il cellulare e Francesca ritrova l’orologio. Inoltre gli insegnanti del figlio rassicurano Francesca in merito alla buon comportamento del ragazzo.

Francesca fa presente che non sapeva come parlare del Signore ai propri figli, ma a seguito di questi fatti ha detto loro: Il Signore vi ha parlato con questi avvenimenti!  Lo Spirito Santo è irradiazione divina e irradia tutti i componenti della famiglia: quando noi cambiamo tutta la famiglia cambia. Francesca ringrazia e loda il Signore.

 

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Gesù è la Parola. Quando la Parola è nel nostro cuore, noi agiamo e pensiamo come Gesù. Se la nostra mente non si apre a conoscere lo Spirito Santo non possiamo capire la Parola di Dio e rimaniamo nel superficiale; diversamente lo Spirito ce la rivela ed ogni cosa cambia. Lo Spirito Santo è il maestro, è Dio con noi. Lo Spirito Santo non si lascia giudicare da nessuno.

PAROLA DI VENERDI' 22 NOVEMBRE 2019

1 Corinzi 2,14-16: "Ma l'uomo che non ha ricevuto lo Spirito Santo di Dio non è in grado di accogliere la verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale. Chi invece ha ricevuto lo Spirito è capace di giudicare ogni cosa, ma nessuno è in grado di giudicarlo. Chi può conoscere i pensieri del Signore? E chi può dargli dei consigli? Ebbene noi possediamo i pensieri di Cristo."

TESTIMONIANZE:

ANNAMARIA: Afferma che da quando ha conosciuto Gesù e lo Spirito Santo la sua vita è cambiata in gioia e serenità. Durante una SantaMessa serale a cui ha partecipato in settimana, una signora ha iniziato a tossire insistentemente ed era visibilmente offerente. Annamaria le si è avvicinata per porgerle una caramella e poi, tornata al suo posto ha iniziato a pregare in lingue per quella signora. Al termine della celebrazione tale signora le si è avvicinata affermando: “Lei ha pregato per me! La ringrazio”. Annamaria ha confermato precisando che lo Spirito Santo l’ha invitata a pregare, il resto è opera del Signore. Ringrazia il Signore per avere portato frutto.

MERCEDE: Desidera ringraziare il Signore per averla liberata dall’avidità del cibo. Ha notato che assumeva più cibo di quello che era necessario, ha chiesto al Signore il perché di questo suo atteggiamento sbagliato. Mentre era in preghiera si è ricordata che quando era ragazzina mangiava molto, si alzava anche di notte per ingerire qualcosa; allora Mercede ha collegato questo comportamento all’insufficienza di amore che i suoi genitori nutrivano per lei. Mercede ringrazia il Signore per averle risposto nella 

preghiera ed illuminata, ricolmando il suo cuore con l’amore di Dio Padre.

LUISA: Ha partecipato all’evangelizzazione di domenica 10 novembre presso il palazzetto di Borgoricco. In quell’occasione, durante la preghiera di guarigione e liberazione c'è stata una parola di conoscenza che ha fatto sua, perché si è sentita coinvolta. Luisa ha sentito una sensazione di fuoco in volto. Ha chiesto al Signore di essere liberata dall’oppressione dell’occulto e così è avvenuto. Lei ha percepito che si stava destreggiando fra due situazioni incompatibili: Gesù e l’occulto. Luisa stava per così dire, seduta su due sedie. Nei giorni successivi dopo che Gesù l'aveva toccata, Luisa ha trovato il coraggio e ha contattato la persona che la coinvolgeva nell’occulto riferendo che non voleva più la sua amicizia: Gesù l’ha aiutata a liberarsi di questa persona. Luisa ha deciso di restare con Gesù e di testimoniare senza vergogna quello che il Signore ha fatto per lei.

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PAROLA DI VENERDI' 15 NOVEMBRE 2019

Salmi 46 2,4: "Dio è per noi sicuro rifugio, aiuto infallibile in ogni avversità. Non abbiamo paura se trema la terra, se i monti sprofondano nel mare; le acque possono sollevarsi infuriate, la loro forza può scuotere i monti! Il Signore dell'universo è con noi, ci protegge il Dio di Giacobbe!"

In questi giorni le acque si sono alzate, ma se noi abbiamo conosciuto il Signore che è un Dio meraviglioso, trino ed unico, non abbiamo paura di quanto accade. La Parola contiene delle profezie: "Quando Gesù ritornerà tutto verrà sconvolto", ma quelli che hanno il sigillo dello Spirito verranno rapiti, come scrive Matteo al capitolo 24,40-41: "Allora, se due uomini saranno in un campo, uno sarà portato via e uno sarà lasciato lì. Se due donne macineranno grano al mulino, una sarà presa e una sarà lasciata lì." "Sarà preso" si intende sollevato, perché il Signore protegge i suoi figli, che continua a chiamare.

Al v.4: "Il Signore dell'universo è con noi, ci protegge il Dio di Giacobbe!" La mente umana è limitata, il Signore è l'immensità, eppure conosce ognuno di noi. Lui ci ama, è paziente, benigno, vuole che ogni creatura lo cerchi e a chi lo cerca, Lui si fa incontrare subito, perché Gesù ha pagato tutto il debito del peccato. E noi diventiamo eredi della grazia che Gesù ci ha acquistato, quando siamo ubbidienti alla Parola e rispettiamo il nostro Dio.

TESTIMONIANZE:

ANNA:  Ringrazia e rende gloria al Signore per la guarigione di Salvatore, il marito di una sua collega di lavoro. Salvatore si trova ricoverato all'ospedale con presunta intossicazione alimentare. La moglie si rivolge ad Anna per chiedere preghiere ma nonostante ciò le condizioni di Salvatore peggiorano e accusa molti dolori; solo dopo diversi giorni i medici accertano che si tratta di un batterio. L'infezione avanza provocando la paralisi degli arti inferiori volgendo progressivamente in mielite. A quel punto diversi fratelli della comunità si riuniscono in un coro di preghiere per Salvatore e la moglie. Dopo pochi giorni la situazione si ribalta. La collega di Anna le confida che nonostante tutto, sente una grande gioia e la pace entrare nel suo cuore. E' lo Spirito Santo che l'ha toccata e manifesta la sua presenza in lei come ci suggerisce la Parola in  Filippesi 4,5-7: "Il Signore è vicino! Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa immaginare, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù." Intanto il marito accusa meno dolori ed inizia a rialzarsi in piedi. Di lì a poco la moglie riceve la notizia che il marito viene dimesso dall'ospedale in giornata in quanto il medico constata la sua guarigione. Anna ringrazia il Signore perché velocissimamente ha agito in potenza portando la guarigione.

Inoltre ANNA desidera esprimere quanto in questi anni e' stata riempita dell'amore e della bellezza di Dio, come il Signore sa avvolgere con il suo amore tutti gli aspetti della vita delle sue creature. Anna ha due figli e racconta che anche la seconda figlia ha raggiunto la meta della laurea e dell'esame di stato. Uno dei frutti dell'amore che per grazia ha avvolto la loro famiglia dopo l'incontro con lo Spirito Santo è stata la provvidenza, gli angeli non sono mai mancati. Nonostante abbia dei figli molto volenterosi e disponibili all'impegno per raggiungere i risultati prefissati, Anna ribadisce che da soli non ce l'avrebbero mai fatta, è tutta grazia di Dio. Anna sente la presenza dell'amore di Dio, lo Spirito Santo ascolta le sue preghiere e si fa suo compagno. Anna loda e ringrazia il Signore per la sua esperienza con Lui, perché ha cambiato tutta la sua vita. E' potente il Signore, Lui sana, Lui salva, battezza, perdona. E' potente il Signor!

LEONARDO: Si definisce una persona prudente, scettica nei confronti della comunità, ma ha imparato che nella Parola è Dio che ti parla, che ti si siede vicino. Racconta che ha sempre nutrito estrema ammirazione per Gesù "uomo" e ciò che Gesù ha detto e ha fatto gli tocca il cuore. Partecipando alle catechesi della comunità Alleluia, lentamente e dopo varie ricerche, indagini ed introspezioni Leonardo è giunto a dire con consapevolezza che Gesù è parte di Dio. Ha scoperto che Gesù è diventato per lui un compagno, un amico, proprio come lo è stato per i discepoli. Ha imparato a parlargli, soprattutto nei momenti di difficoltà, a volte anche di disperazione e questo lo fa sentire meglio. Leonardo ci sollecita con questa domanda: "Cosa può fare un amico per conquistare il tuo affetto, il tuo amore?" Ti fa un grosso piacere, ti aiuta. Leonardo racconta che si trovava in un albergo ed era entrato per fare la doccia nella cabina del bagno della sua stanza. Essendo lui, una persona di corporatura molto robusta e la cabina invece piuttosto stretta, si è trovato in estrema difficoltà e pericolo ad uscire dalla stessa. Ne è uscito pieno di botte ed escorazioni, ma consapevole che Gesù lo ha aiutato a cavarsela. Quando un amico si dimostra grande e tu vuoi fargli capire che è stato grande quello che ha fatto per te, devi trovare il coraggio di ringraziarlo pubblicamente: è questo il motivo della sua testimonianza. Io ti dico che ho creduto e ho visto la gloria di Dio! 

MARA: Ringrazia il Signore per la gioia che ha messo nel suo cuore durante il canto eseguito domenica scorsa durante l'evangelizzazione nel palazzetto di Borgoricco. Mara ha ricevuto il battesimo nello Spirito lo scorso 9 giugno e questa data coincide con quella della sua prima comunione. Agli inizi di giugno è nata la sua nipotina, purtroppo negli stessi giorni anche suo marito, già di salute cagionevole, è stato ricoverato all'ospedale perché aveva difficoltà a camminare e a parlare. Mara ha trascorso l'intera notte in preghiera all'ospedale. Durante il colloquio con il medico in merito alle condizioni di salute del marito, la dottoressa non si era espresso, ma già alle ore 16.00 del giorno successivo, il marito si era ripreso, camminava e parlava. Noi cristiani abbiamo un'arma potente che è vincente, dobbiamo imparare ad usarla sempre come ci insegna la Parola in Efesini 6,10: "Infine, prendete forza dal Signore, dalla sua grande potenza." E al v. 18: "Pregate sempre: chiedete a Dio il suo aiuto in ogni occasione e in tutti i modi, guidati dallo Spirito Santo. Perciò state svegli e non stancatevi mai di pregare per tutto il popolo di Dio." Mara nella sua famiglia si prende cura dell'anziana suocera e si rallegra perché la nipotina ha portato la gioia nella sua casa. Ora si sente leggera come una piuma, perché percepisce che Gesù le è vicino e cammina con lei. Lode a Gesù, lode al mattino, lode tutto il giorno. Lode anche a tramontar.

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PAROLA DI VENERDI' 1 NOVEMBRE 2019

Giovanni 6,16-20 

GESÙ CAMMINA SUL LAGO: 

"Verso sera i discepoli scesero in riva al lago. Presero la barca e si avviarono verso la riva opposta, in direzione di Cafarnao. Ormai era notte e Gesù non li aveva ancora raggiunti. Il lago era agitato perché soffiava un forte vento. I discepoli avevano remato per circa quattro o cinque chilometri. A un tratto videro Gesù che camminava sul lago e si avvicinava alla barca, e di spaventarono. Ma Gesù disse: sono io - non abbiate paura! - Allora fecero salire Gesù nella barca e subito giunsero alla riva la dove erano diretti " 

Il Signore più volte nella sua parola parla ai discepoli incoraggiando a non avere paura. In questa parola vediamo che nulla è impossibile a Dio. Il comportamento di Gesù secondo gli occhi umani non è normale, ma lui opera fuori dalle regole umane. Solo con l'aiuto dello Spirito Santo riusciamo a ragionare come Gesù ragiona altrimenti rischiamo di cadere nella paura di fronte alle difficoltà. La fede in Dio è tutto l'opposto del nostro ragionamento umano, noi siamo limitati ma la potenza di Dio è illimitata. 

TESTIMONIANZE: 

GEMMA: testimonia come il Signore la aiuta e la sostiene in tutta la sua vita e nella sua famiglia. Da molti anni Gemma conosce la comunità e lo Spirito Santo. Ogni giorno consegna nelle mani di Dio la sua famiglia e il loro lavoro. Ogni giorno vede che riesce a preparare da mangiare a tutti i suoi figli e nipoti e per ogni necessità riesce a trovare i soldi per provvedere. In particolare si era rotta la caldaia e secondo il preventivo le veniva a costare sui 5000 €. Gemma ha innalzato al Signore questa difficoltà certa che lui avrebbe provveduto ancora per lei. Poco tempo dopo il figlio si reca in un negozio perché aveva bisogno di un pezzo di ricambio e incontra un uomo che posseveva la caldaia ma non ne faceva uso. Era nuova e con 500 € gliela dava. Gemma ringrazia il Signore perché le ha fatto risparmiare molto e ha provveduto ancora per lei. 

CRISTINA: questa sorella della comunità molti anni fa, prima di conoscere il rinnovamento, stava attraversando un periodo buoi della sua vita. Era sempre triste, con la sua famiglia faticava a relazionarsi e tutto questo era sfociato in un dolore alla tiroide. Così un amica le ha consigliato di venire in comunità e conoscere la potenza dello Spirito santo. Lei era sempre stata vicina al Signore ma non aveva mai creduto che potesse entrare nella sua vita e trasformarla. Infatti Gesù vuole entrare nel nostro cuore e trasformarlo, donando i suoi frutti che sono pace, amore, cordialità. Così la sua vita è stata trasformata, ha iniziato a relazionarsi meglio con la sua famiglia, tutte le pastiglie che prendeva li ha diminuiti fino ad eliminarli completamente. Per questo ringrazia il Signore con tutto il cuore.

PAROLA DI VENERDI' 25 OTTOBRE 2019

Marco 8,1-6

" In quei giorni, ancora una volta, si era radunata una gran folla. Vedendo che non avevano più niente da mangiare, Gesù chiamò i suoi discepoli e disse: questa gente mi fa pena. Già da tre giorni stanno con me e non hanno più niente da mangiare. Se li lascio tornare a casa digiuni si sentiranno male lungo la strada, perché alcuni vengono da lontano. Gli risposero i discepoli: Ma come è possibile in questo luogo deserto trovare da mangiare per tutti? Gesù domandò: Quanti pani avete? Risposero: Setto Allora Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Poi prese i sette pani, fece la preghiera di benedizione e di ringraziamento,m li spezzò, li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Ed essi li distribuirono. " 

Il Signore e la Provvidenza per noi. Nei momenti difficili lui provvede a noi in tanti modi secondo il bisogno di ciascuno. Il nostro Dio è grande nell amore ma agisce per fede, vuole che noi la usiamo sempre per fare un passo e avvicinarvi a lui. Come i discepoli che man mano che camminavano trovavano sempre pane nelle ceste anche noi dobbiamo partire da quel poco che abbiamo perché lui lo moltiplicherà. Dio trae il bene da ogni situazione perché è un dio immenso 

TESTIMONIANZE: 

ANNAMARIA: testimonia la sua guarigione alla circolazione delle gambe. Per tutta l'estate ha sofferto di dolori forti alle gambe e le hanno consigliato di fare degli esami. Annamaria si è affidata a Dio pregando per questo. Dopo 20 giorni si è accorta che non aveva più dolori e per questo testimonia la potenza di Dio. 

MILENA: un giorno, quando si reca dalla parrucchiera, le viene raccontato di un ragazzo a cui è stato diagnosticato un grave tumore. Questo ragazzo secondo i medici aveva 3 mesi di vita. Milena si è messa in preghiera invocando il Signore e chiedendo preghiere anche al gruppo. Dopo un po' di tempo ha sentito che il ragazzo stava migliorando. L'avevano trasferito in una clinica dove era stato operato e aveva iniziato un processo di riabilitazione, fino ad arrivare alla completa guarigione. 

PAROLA DI VENERDI' 11 OTTOBRE 2019

Atti 16,31: "Essi risposero: - Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia."

E' importante che noi crediamo nel Signore Gesù. Cosa significa credere? Noi diciamo tante parole con la bocca, ma non sempre le portiamo a compimento. "Credere" vuol dire avere fiducia che il Signore opera, che ascolta la nostra preghiera, che Lui ci parla. Gesù è venuto a portare la luce nel mondo e ancora lo fa, quando noi glielo chiediamo. Dobbiamo imparare a chiedere al Signore che ci faccia luce nelle nostre situazioni ostiche che non si muovono: Come devo pregare? Istruiscimi Signore, parlami... E lui sempre lo fa quando impariamo a metterci in ascolto della sua voce che ci parla attraverso gli insegnamenti della sua Parola. Dobbiamo imparare ad ascoltare, non serve parlare molto. Il Signore dice: "Ascolta Israele". Lui ci ascolta perché abbiamo fiducia in Lui, ossia abbiamo fede!  Se crediamo nel Signore Gesù non dobbiamo temere nulla, perché Lui porta a compimento la sua Parola se noi ci fidiamo di Lui. Lamentarsi e stancarsi non è avere fede. Il Signore opera per fede. La preghiera che dobbiamo fare al Signore è che tutti i nostri famigliari abbiano il sigillo del Suo Spirito, perché se "Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia." Dobbiamo chiederlo al Signore: non c'è niente di scontato nel mondo spirituale. Dobbiamo proclamare con fede questa Parola: "Che abbiano il tuo sigillo Signore come lo hai messo su di me anche su di loro". Dobbiamo imparare a pregare con la Parola e Dio esaudisce la nostra preghiera perché il desiderio di Dio quando ha chiamato noi, è anche per la nostra generazione e per quella futura. Dobbiamo desiderare il sigillo dello Spirito per tutti i componenti della nostra famiglia come ci suggerisce la Parola in Efesini 1,12-14: "Così ha voluto che fossimo una lode della sua grandezza, noi che prima degli altri abbiamo sperato in Cristo. E anche voi siete uniti a Cristo, perché avete ascoltato l'annunzio della verità, il messaggio del Vangelo che vi portò salvezza, e avete creduto in Cristo. Allora Dio vi ha segnati con il suo sigillo: lo Spirito Santo che aveva promesso. Lo Spirito Santo è caparra della nostra futura eredità: di quella piena liberazione che Dio darà a tutti quelli che ha fatto suoi, perché possano lodare la sua grandezza:" E' importante che noi comprendiamo il valore del sigillo dello Spirito Santo che è garanzia della nostra futura eredità: dobbiamo ereditare ciò che Cristo ha conquistato, che è tutto nostro. Siamo figli di Dio e abbiamo un'eredità: Gesù Cristo ha pagato il debito che noi avevamo ed ora siamo figli di Dio e abbiamo il sigillo dello Spirito. E Dio che cosa vuole da noi? Vuole che lo lodiamo e lo ringraziamo sempre: questa è la preghiera che Lui desidera. Lui ama abitare tra le lodi del suo popolo. Se noi desideriamo ciò che Dio desidera, Lui porta a compimento prima. Dio ha mandato Gesù che ci ha acquistato il suo Santo Spirito, lo Spirito della verità, quello di Cristo il Risorto. E' il tesoro più grande, è meraviglioso scoprirlo e ci dà gioia. Dobbiamo mettere in pratica questa grande potenza che abbiamo a disposizione, questa eredità: di quella piena liberazione che Dio ci darà quando saremo alla sua presenza e saremo completamente liberati e avremo la vita eterna.

TESTIMONIANZE: 

ARGIA:  Loda e ringrazia il Signore per quanto ha operato e per quanto sta operando nella sua vita. Quando noi ci rivolgiamo con fiducia al Signore e lo preghiamo con fede, Lui opera con potenza, anche cose che  noi non pensiamo come dice la sua Parola in Efesini 3,20-21: "A Dio, che già agisce in noi, con potenza, e in tutte le cose può fare molto di più di quanto noi possiamo domandare o pensare, a Dio sia gloria, per mezzo di Cristo Gesù e della Chiesa, in ogni tempo e sempre! Amen." Dobbiamo imparare a ringraziare sempre il Signore anche nelle disgrazie. Quando è mancato il marito, Argia era distrutta dal dolore, ma ora ha compreso che se il Signore ha permesso ciò, è stato per il bene del marito che soffriva per la malattia e di lei stessa. E ora anche se vive da sola, ha la gioia nel cuore e questa gioia grande gliela dona il Signore. Argia ringrazia il Signore e tutti i fratelli del Ministero degli ammalati di cui lei stessa fa parte, che l'hanno sostenuta e accompagnata con la preghiera, le sono stati vicino in quest'ultimo periodo in cui ha avuto grandi preoccupazioni per un problema di maculopatia dell'occhio. Dopo aver fatto l'esame che l'oculista le aveva prescritto è risultato che aveva problemi alla macula. Argia ha aspettato di fare il successivo controllo prenotato dopo sei mesi per mostrare l'esito alla dottoressa, la quale dopo aver letto la risposta, si è molto arrabbiata con lei perché era trascorso troppo tempo. Nel frattempo le cose erano peggiorate e le aveva prescritto l'intervento urgente. Argia ha pregato il Signore e ha chiesto una preghiera alla sorella Bertilla e prima di prenotare l'intervento ha fatto delle visite da altri specialisti come consigliato dalla nipote che l'ha accompagnata. Entrambi i medici che l'hanno vista le hanno sconsigliato l'intervento alla macula, ma è stato necessario solo intervenire per le catarrate che ha fatto su entrambi gli occhi a distanza di qualche mese l'uno dall'altro. E' andato tutto bene, Argia non ha più pensato alla macula ed ora vede un altro mondo e per questo ringrazia il Signor che ha incastrato tutti i tempi per riuscire anche ad ottenere il rinnovo della patente. Grazie, infinitamente Grazie Gesù!

FRANCA: Ringrazia il Signore perché con la sua Parola le ha insegnato a pregare. A seguito dell'intervento al seno che avuto anni fa, annualmente esegue dei controlli periodici. Due anni fa a seguito dei controlli eseguiti, è risultata la presenza di piccoli calcoli nei reni. Prima di fare gli accertamenti, Franca ha imparato  a pregare il Signore anche per il medico che le farà l'esame, come ci insegna la Parola in Siracide 38,1-2: "Onora il medico che ti ha preso in cura: la sua presenza è un dono che il Signore ti fa. E' Dio che dà al medico la capacità di guarire!" Dall'esame dell'anno scorso era risultato tutto stazionario, la dimensione dei calcoli era rimasta invariata come pure la loro posizione. Dal controllo eseguito quest'anno: i calcoli sono spariti, è rimasta solo un po' di sabbia. Franca loda e ringrazia il Signore perché l'ha guarita e sta bene.  Da quando ha incontrato lo Spirito Santo ha imparato a pregare, ringraziare e lodare sempre il Signore e tutta la sua vita è cambiata. Diamo lode al Signor!

FRANCO: Ringrazia il Signore per quello che ha operato: la guarigione dal diabete, per come Lui si è mosso perché come dice la Parola in Ebrei 13,8: "Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre." Il Signore compie meraviglie sempre, ma ci chiede di essere costanti  e perseveranti nella preghiera e insistere nel chiedere. Franco aveva nel cuore il desiderio di guarire dal diabete, dal quale invece non sarebbe guarito secondo i medici, anzi si è più facilmente indeboliti nei vari organi del corpo se qualche virus colpisce l'organismo perché il diabete li alimenta. E' solamente possibile migliorare i valori del diabete rispettando alcuni accorgimenti alimentari e si riesce a vivere discretamente riducendo le quantità di cibo introdotte. Erano 12 anni che Franco soffriva di diabete che aveva scoperto di avere quando è finito all'ospedale a seguito di una emorragia toracica provocata dagli antidolorifici che il medico gli aveva prescritto per calmare i forti dolori che aveva accusato al menisco dopo aver tirato un calcio al pallone. I medici erano stati pronti a suturare le piaghette dello stomaco bloccando l'emorragia in atto ma  Franco aveva perso troppo sangue e si era resa necessaria una trasfusione di cinque sacche di sangue. All'indomani eseguendo il controllo dell'emocromo era emerso il problema del diabete. Per Franco è stata dura dover rinunciare al cibo, lui che è una buona forchetta e spesso tutto ciò era motivo di qualche battibecco con la moglie che per fare il bene della sua salute cercava di limitare le porzioni dei suoi pasti. E' stato faticoso per Franco abituarsi al nuovo regime alimentare per limitare i valori del diabete, anzi non lo ha mai accettato e quando la moglie girava l'angolo era pronto a non rispettarlo, perdendo il buonumore e diventando più facilmente irascibile. Franco pregava per guarire dal diabete e anche Iole, la moglie pregava per la sua guarigione che però non avveniva. Franco si è accorto di essere guarito, controllando la misurazione del diabete, il cui valore era 110 contro i 180/220 che era solito avere, la domenica sera al suo ritorno a casa dall' incontro con i fratelli dell' ospitalità, dopo aver gustato insieme un delizioso pranzo dove Franco non si  era certo tirato indietro, anche se già si era reso conto di non essere avido come sua consuetudine nel gustare le deliziose pietanze presentategli così da ridurre di sua spontanea iniziativa la porzione di pasta che gli avevano portato. E' rimasto sorpreso di vedere quel risultato e ha ripetuto la misurazione che ha confermato lo stesso valore. Il mattino seguente Franco ha riprovato e aveva 96: il valore non era mai andato al di sotto di 100! Da tempo Iole pregava per la guarigione del marito e poiché questa non avveniva, ha chiesto al Signore come doveva pregare. Lo Spirito Santo le ha fatto luce, facendole comprendere che l'avidità e l'ingordigia sono due spiriti che alimentano il diabete. Allora Iole in preghiera ha legato questi due spiriti e li ha mandati ai piedi della croce di Gesù; ora Franco non è più avido, anche se lei le mette sul piatto una porzione ridotta di pasta non si lamenta. Iole aveva fatto questa preghiera la sera prima, durante la messa perché a causa del diabete Franco aveva l'alito pesante e Iole ha mandato ai piedi della croce di Cristo l'alito cattivo e ha legato gli spiriti che alimentavano il diabete. Nel momento in cui Franco è ritornato dopo aver fatto la Comunione, non aveva più l'alito pesante e il diabete era sparito. Questo ci insegna che quando noi siamo perseveranti nella preghiera e non vediamo risultati, dobbiamo imparare a chiedere al Signore che ci riveli come pregare. Il Signore dice: "Ascolta Israele". E lo Spirito ci parla. Questa è la potenza della preghiera fatta con fede, senza mai stancarci. Ha fatto meraviglie. Alleluia. Eterno è il suo Amore. Alleluia.

PAROLA DI VENERDI' 27 SETTEMBRE 2019

Luca 10,3-6: "Andate! Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né borsa, né sacco, né sandali. Lungo il cammino non fermatevi a salutare nessuno. Quando entrate in una casa, dite subito a quelli che vi abitano: Pace a voi! Se tra loro vi è qualcuno che ama la pace riceverà quella pace che avete augurato, altrimenti il vostro augurio resterà senza effetto."

Il Signore ci chiama ad andare nel suo nome, parla chiaro e dice: "Andate! Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né borsa, né sacco, né sandali." Noi sappiamo che ci sono tante persone attorno a noi che fanno fatica a stare con noi perché veniamo a pregare. Noi dobbiamo dipendere dal Signore, non dobbiamo portare nulla con noi: "né borsa, né sacco, né sandali", che rappresentano le nostre sicurezze perché dobbiamo dipendere da Lui. E "Lungo il cammino non fermatevi a salutare nessuno", perché abbiamo ricevuto un mandato, non dobbiamo fermarci ma andare avanti e compiere il nostro lavoro come il Signore ci indica. Il fermarci per salutare qualcuno potrebbe essere motivo di intralcio, si rischia di uscire dal seminato perché una parola attira l'altra e si può cadere nella critica, nel giudizio e questo comportamento non è secondo gli insegnamenti della Parola. Il compito che abbiamo è quello di portare la pace di Gesù, la pace dello Spirito a tutti coloro che avviciniamo. Se c'è qualcuno che ama la pace, ci ringrazia, se invece c'è qualcuno che non ama la pace allora quella pace ritornerà a noi, perché nulla va sprecato. Per andare come agnelli in mezzo ai lupi dobbiamo conoscere la Parola di Dio altrimenti i lupi ci sbranano e non ce ne accorgiamo.

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PAROLA DI VENERDI' 20 SETTEMBRE 2019

Atti 11,15-17: "Mentre incominciavo a parlare, lo Spirito Santo scese sopra di loro, come in principio era sceso su di noi. Allora mi ricordai di quello che il Signore ci aveva detto: Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito Santo. Dunque Dio ha dato loro lo stesso dono che ha dato a noi, quando abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo: e io chi ero da potermi opporre a Dio?"

Pietro andava nelle chiese dei Galati, degli Efesini, dei Corinzi, nelle quali non tutti avevano lo stesso pensiero. Mentre Pietro parlava della Parola di Dio, lo Spirito Santo scendeva e cominciavano a pregare in lingue. Quando c'è la preghiera in lingue significa che c'è la presenza dello Spirito Santo. E allo Spirito Santo chi gli comanda? Noi non possiamo suggerirgli quello che deve fare. Quando noi abbiamo il desiderio di ricevere il Battesimo, lo riceviamo, ma la comunione con lo Spirito Santo che scende e cambia la nostra vita è un dono meraviglioso, è l'apertura del nostro cuore. Se noi apriamo il nostro cuore allo Spirito Santo, Lui viene in potenza. Se invece noi non apriamo il nostro cuore allo Spirito di Dio, Lui non entra. La presenza dello Spirito Santo fa scaturire la preghiera in lingue che è una preghiera meravigliosa data dallo Spirito Santo ad ogni credente. Se noi comprendiamo questo, allora il Signore viene in potenza altrimenti noi non lo conosciamo, facciamo fatica a conoscerlo e dipende sempre dall'apertura del nostro cuore. Qui lo Spirito Santo scese sui pagani che non lo conoscevano e scese su coloro che erano stati battezzati con acqua da Giovanni. E Pietro diceva: "Se lo Spirito Santo è sceso su di loro ed hanno la preghiera in lingue come posso io rifiutarmi?" Vediamo che il Signore compie meraviglie sempre attraverso il suo Spirito. Nel cammino che stiamo facendo, possiamo fare il seminario della vita nello Spirito, ma anche durante un'evangelizzazione  se apriamo il nostro cuore lo Spirito viene in potenza ma poi dobbiamo crescere. Lo Spirito Santo che è il maestro, ci vuole istruire sempre: è un cammino che si inizia e noi non possiamo pensare di trattare il Signore come fosse un mago.  Il Signore vuole entrare in comunione con ciascuno.

Il dono dello Spirito Santo viene da Dio: è il sigillo che Lui vuole mettere nella nostra vita perché gli apparteniamo ed è una verità meravigliosa. Dio vuole che entriamo in comunione con Lui, lo Spirito Santo lo desidera perché Lui è il maestro.

TESTIMONIANZE: 

MERCEDE: Ringrazia il Signore perché sempre opera: bisogna stare fermi e pregare il Signore perché Lui ci prova nella fede. Prima del ritiro dei single, Mercede aveva pregato il Signore: "Signore tu sai di quello che ho bisogno." Da quando è mancato il papà, la figlia di Mercede non era più tornata a casa, nutriva una grande ribellione nei confronti della madre perché il loro spirito era diverso. La chiamava al telefono  ma non riusciva a mettere piede in casa. Domenica sera, dopo essere tornata a casa dopo essere stata al ritiro dei single, Mercede ha telefonato alla figlia che però non le ha risposto. Allora Mercede ha provato a inviarle un messaggio per sentire come stava, con la scusa di dirle che aveva della verdura da darle. E la figlia con grande sorpresa per la mamma, le ha risposto che sarebbe passata lei a prenderla l'indomani. Mercede si è messa in preghiera perché fosse fatta la volontà del Signore e guidasse ogni momento del loro incontro. Per la prima volta Mercede ha visto sua figlia davvero felice e le ha pure detto che le era mancata tanto: sicuramente l'aveva anche perdonata. Il Signore sta operando e ci dà dei segni: noi dobbiamo crescere nella pazienza. Quando una persona della famiglia si avvicina al Signore inizia una battaglia a volte tremenda, come dice Gesù nella Parola in Luca 12,51-53: "Pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo? No, ve lo assicuro, non la pace ma la divisione. D'ora in poi, se in famiglia ci sono cinque persone, si divideranno fino a mettersi tre contro gli altri due e due contro gli altri tre. Il padre contro il figlio e il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre, la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera." Ma se noi stiamo fermi e preghiamo il Signore, Lui rovescia le nostre situazioni impossibili e cresciamo nella fede. Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera.

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PAROLA DI VENERDI' 6 SETTEMBRE 2019

Geremia 31,8-9: "Il Signore ha salvato il suo popolo, ha liberato i superstiti d'Israele. Infatti io li riconduco dalle regioni del nord, li raduno dai punti più lontani della terra. Ritorneranno con loro anche i ciechi e gli zoppi, le donne incinte e quelle che hanno appena partorito; insieme formeranno una folla immensa. Sono partiti piangendo, li farò ritornare con lacrime di gioia. Li condurrò a torrenti ricchi di acqua, per una strada comoda, dove non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito."

E' una parola bellissima, il Signore sta radunando il suo popolo: zoppi, ciechi, donne incinte e quelle che hanno appena partorito, tutti coloro che si erano allontanati. Il Signore li sta chiamando, sono partiti piangendo perché quando il popolo disubbidiva, il Signore lo mandava in schiavitù da altri popoli, ma ritorneranno con lacrime di gioia. Il Signore fa in modo che ritornino a Lui, vuole che ogni creatura lo conosca. Attraverso il profeta Geremia, il Signore ci sta parlando: quando noi ci allontaniamo dal Signore, non abbiamo "la gioia vera", pensiamo di averla ma non è così. Abbiamo "la gioia vera" solo quando il Signore è presente nella nostra vita e questa si rinnova, cambia! Ma ciò avviene se conosciamo lo Spirito della verità che ci fa liberi, altrimenti vediamo solo quello che vogliamo vedere. Lo spirito del mondo ci ottenebra e come dice al v. 9: "Sono partiti piangendo, li farò ritornare con lacrime di gioia. Li condurrò a torrenti ricchi di acqua, per una strada comoda, dove non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito." Sta parlando di Gesù Cristo, nostro Salvatore, il primogenito di Dio Padre è Gesù. Anche Geremia come Isaia, sono profeti che già parlavano della presenza di Gesù, del tempo che Gesù sarebbe venuto in questa terra e l'avrebbe visitata. La Parola di Dio è sempre potenza e noi vediamo che si realizza questa potenza nella nostra vita quando rimaniamo con Lui. Il compito dello Spirito Santo è di farci creature nuove, cioè togliere tutto ciò che impedisce alla grazia di Dio di arricchirci, allo Spirito della verità di entrare nella nostra vita e di cambiarla.

TESTIMONIANZE: 

PIERASSUNTA:

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PAROLA DI VENERDI' 30 AGOSTO 2019

Salmo 89,27-28

Questo salmo si riferisce a Gesù che è la roccia. Le profezie scritte nella parola di Dio si realizzano. Lui ci chiama ad essere suoi figli seguendo le orme di Gesù e tutto ciò che ha fatto è per noi per salvare la nostra vita. I problemi che abbiamo dobbiamo consegnarli al Signore perché lui pensa a noi e ci dà tutto quello di cui abbiamo bisogno facendo cose grandi in noi. La preghiera che lui desidera da noi è che lo ringraziamo per tutto quello che fa e anche per quello che noi non vediamo, nella certezza che lui opererà. 

PAOLO: ringrazia il Signore per come opera sempre nel suo lavoro. Una mattina aveva terminato un lavoro in un appartamento e rientrando in furgone, si accorse che una ruota del furgone aveva un taglio. Ha chiamato allora il meccanico per cambiare la gomma e si è affidato al Signore perché lo proteggesse assieme al furgone che contiene tutto il materiale che gli serviva per il suo lavoro. Il meccanico gli comunicò che c'erano stati dei contrattempi e il furgone non poteva essere riparato subito, ma Paolo aveva urgenza di ripararlo per poter lavorare. Cosi si è recato dal meccanico pronto per poi partire per il lavoro, con la fede che il Signore avrebbe operato e così è stato: il Signore l'ha esaudito cioè gli ha fatto trovare il meccanico che ha riparato il furgone e ha speso anche meno del previsto. 

SHANAZ: un giorno era a casa e suo figlio le chiede di accompagnarlo con la macchina in un posto. Prima di partire Shanaz cerca la borsa ma non riesce a trovarla. Allora pensa e le viene in mente che forse potrebbe averla lasciata in macchina, così la trova lì dentro. Si accorge però che aveva lasciato la macchina aperta e nel quartiere dove vive lei, ci sono molti casi di furti e passa molta gente che potrebbe averla presa, invece il Signore l'ha protetta. Per questo lo ringrazia e lo loda. 

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PAROLA DI VENERDI' 23 AGOSTO 2019

Luca 16,9-10

Gesu nella sua parola ci parla della ricchezza. Lui dà importanza alla ricchezza per crearci degli amici, cioè per aiutare il prossimo. Il Signore ci invita ad essere fedeli anche nelle piccole cose, per poi esserlo anche nelle cose importanti. Molte volte il nemico ci tenta attraverso i vizi, le dipendenze, e noi cadiamo in trappola. Dio è fedele e ha mandato Gesù suo figlio a morire sulla croce per noi, per salvarci, così da darci un esempio da seguire. 

TESTIMONIANZE: 

ELISA: ringrazia il Signore per come ha operato su un suo amico. Gli era stato diagnosticato un tumore nel sangue, e il suo fisico era sofferente. Questo ragazzo aveva anche un figlio piccolo quindi Elisa si e messa subito a pregare, chiedendo aiuto anche alla comunità che si unisse a lei in preghiera. Ha iniziato la cura, ma nonostante la malattia il Signore l'ha sostenuto. Gli esami poi hanno iniziato a migliorare e adesso è completamente guarito ed è tornato anche al lavoro. 

CATERINA: testimonia una guarigione avvenuta durante un'evangelizzazione attraverso una parola di conoscenza, il Signore l'ha guarita dal reflusso gastro-esofageo. Questo disturbo lo aveva da qualche anno e le provocava molti dolori, ma il Signore ha operato in potenza.

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PAROLA DI VENERDI' 16 AGOSTO 2019

Giovanni 7,37-38: "Nell'ultimo giorno della festa, il più solenne, Gesù si alzò ed esclamò a voce alta:

 - Se uno ha sete si avvicini a me, e chi ha fede beva! Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva."

Il Signore ci invita sempre a guardare i frutti delle nostre azioni. Il Signore ci parla chiaramente, si alzò nel giorno della festa ed esclamò a voce alta: Chi ha sete si avvicini a me, e chi ha fede in me, beva!

Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo bere l'acqua viva della Parola che quando entra in noi, cambia tutta la nostra vita ma dobbiamo avere fede in Lui altrimenti quest'acqua viva non viene su di noi, non entra dentro di noi. Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva. Noi veniamo ristorati da quest' acqua viva che è lo Spirito Santo, la Parola che Lui ci rivela. Devono sgorgare fiumi d'acqua viva e non lamentele! Se noi abbiamo fede in Gesù, quello che Lui ci ha acquistato è per noi e da noi sgorgheranno fiumi d'acqua viva per chi abbiamo vicino a noi, per chi incontriamo. Ma se noi non abbiamo fede in Gesù, non veniamo riempiti dell'acqua viva dello Spirito della Parola e pertanto non potrà uscire niente da noi se non la lamentela che non viene certo dal Signore. Il Signore Gesù è venuto, ha pagato tutto, Lui si è sempre lasciato guidare dallo Spirito Santo anche quando è stato portato nel deserto dove è rimasto per 40 giorni senza mangiare e bere. Lui che è il Figlio di Dio, concepito dallo Spirito Santo, certamente non avrebbe avuto bisogno di questo, secondo il nostro di ragionare e di vedere le cose, ma Gesù ha rispettato la volontà di Dio Padre, perché non ci fossero dubbi che Gesù è il Figlio di Dio. Nel deserto Gesù è stato sostenuto dallo Spirito Santo e ha sempre avuto fede nel Padre che ha sempre mandato su di Lui l'unzione dello Spirito, pagando tutti i nostri debiti, i peccati dell'umanità.

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TESTIMONIANZE: 

PAOLA: Ringrazia il Signore per la guarigione interiore che ha avuto a Collevalenza quando il Signore le messo nel cuore il perdono nei confronti del marito che per tanto tempo le aveva causato sofferenza. Paola non ha avuto un matrimonio felice soprattutto nei primi tempi di vita insieme perché ci sono stati diversi problemi legati alla convivenza con la famiglia del marito che per lunghi anni non l'ha mai difesa nei diversi diverbi avuti anzi le si schierava contro. Quest'anno durante il pellegrinaggio a Collevalenza, Paola ha chiesto al Signore di lasciare nelle vasche tutta la sofferenza che per tanto tempo aveva racchiuso dentro di lei e il Signore ha accolta questa sua richiesta e lei ha proprio sentito uscire la rabbia che aveva nutrito dentro. Una volta ritornata a casa Paola voleva vedere il frutto del perdono verso il marito e ha capito che l'ha davvero perdonato perché ora lei ha il desiderio di condividere con lui il cammino nella vita dello Spirito, cosa che prima non accadeva, anzi aveva sempre voluto farlo da sola. Il perdono cambia il nostro modo di vedere le persone! Diamo lode al Signore che scruta e conosce ogni desiderio del nostro cuore e scava in profondità! 

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PAROLA DI VENERDI' 02 AGOSTO 2019

Matteo 12,6-8: "Ebbene, io vi assicuro che qui c'è qualcuno che è più importante del Tempio! Se voi sapeste veramente il significato di queste parole della Bibbia. Misericordia io voglio, non sacrifici non avreste condannato uomini senza colpa. Infatti, il Figlio dell'uomo è padrone del sabato."

E' una parola meravigliosa: "Misericordia io voglio, non sacrifici non avreste condannato uomini senza colpa." Quando noi vediamo il male condanniamo l'uomo che fa il male, in realtà non ha colpa perché se è schiavo fa quello che vuole il suo padrone: questo è il significato della Parola. Noi facciamo fatica a perdonare. Gesù dice a Pietro di perdonare 70 volte 7, cioè sempre! Il Signore vuole che noi perdoniamo: è  più importante il perdono, la misericordia verso una creatura del sacrificio. Quando noi abbiamo ricevuto male, costa fatica il perdono, fare un sacrificio ci costa meno. Dalla croce Gesù ci ha insegnato: "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno, se lo sapessero non mi avrebbero messo in croce." Il perdono è la chiave per entrare in comunione con Dio: se noi non perdoniamo, Dio non può perdonarci. Nessuno è santo, tutti abbiamo bisogno del perdono del Signore. Si parla di Gesù e la questione del sabato. Rispettavano il sabato ed erano ligi, non facevano nulla al sabato, perché era un giorno di riposo. Gesù invece guarisce nel giorno di sabato. Il Signore guarda le situazioni delle creature. Gesù è venuto a liberare l'uomo: spirito, anima e corpo. Lui ha iniziato il suo ministero guarendo, sanando e dava misericordia. E' venuto a salvare l'uomo. Anche noi dobbiamo imparare a non giudicare nessuno perché il Signore ama la vita. Possiamo dare dei consigli ma senza condannare nessuno. Se il Signore ha misericordia nei nostri confronti anche noi usiamo misericordia verso gli altri.

TESTIMONIANZE: 

GIUSEPPE: Loda e ringrazia il Signore per la guarigione recente alla schiena che ha avuto martedì sera a Ponte San Nicolò durante la preghiera di guarigione e liberazione quando ha messo la sua mano nel punto della schiena dove accusava dolore e subito è sparito. Giuseppe ringrazia il Signore per un'altra guarigione  al piede che è avvenuta qualche tempo fa mentre stava correndo. A Giuseppe piace andare a correre e mentre corre ascolta i canti di lode al Signore: è un tempo anche questo per stare con Lui. Una mattina mentre stava correndo da solo, ha sentito un forte dolore al piede, così forte che si è dovuto fermare e sedere sul muretto di una recinzione di una casa. Subito Giuseppe si è messo a pregare e ha chiesto aiuto al Signore, perché aveva desiderio di stare in comunione con Lui ma quel dolore forte era motivo di disturbo e lo ha cacciato ai piedi della croce di Gesù. Poi si è rialzato, ha iniziato a camminare e sentiva che lentamente il dolore si stava attenuando fino a sparire completamente, tanto che poi Giuseppe ha iniziato ad accellerare il passo per poi ritornare di nuovo a correre perché il dolore non c'era più. Ha corso per 8 km e il dolore che nel passato ogni tanto si faceva sentire, è sparito e non si è più ripresentato. Il Signore ha fatto comprendere a Giuseppe che è stato un attacco del nemico perché è accaduto nel periodo che aveva accettato di fare il cammino dello Spirito e si era iscritto al seminario della vita nello Spirito. Io ti dico che ho creduto e ho visto la gloria di Dio!

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PAROLA DI VENERDI' 10 AGOSTO 2019

Luca 21,29-33 (Parabola del fico): "Poi Gesù disse questa parabola: - Osservate bene l'albero del fico e anche tutte le altre piante. Quando vedete che mettono le prime foglioline, voi capite che l'estate è vicina. Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. Vi assicuro che non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano accadute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno!"

Con questa parabola il Signore ci invita a riflettere. La pianta del fico è l'unico albero che appena terminati i frutti maturi ha già pronti i piccoli fichi che cresceranno nell'anno successivo. Prendendo un fico, Gesù ha guardato la pianta e ha visto che in essa non c'erano frutti, allora l'ha maledetta e  subito la pianta si è seccata. Così è nella nostra vita, se è sterile, cioè non porta frutto: il Signore non è d' accordo. Noi dobbiamo portare frutto per il regno di Dio, ossia dobbiamo lavorare per il suo regno. Per portare frutto, dobbiamo prima lasciarci riempire noi della Parola, dello Spirito Santo, della sua potenza per poi aiutare gli altri: lasciarci usare per liberare dalle proprie sofferenze i fratelli che hanno necessità. Ciò che deve essere liberato spiritualmente deve avvenire attraverso l'azione dello Spirito Santo che agisce solo se noi lo vogliamo e gli permettiamo di entrare nella nostra vita. Quando i medici si trovano davanti a dei casi in cui si verificano dei comportamenti squilibrati della materia che sono legati al fattore spirituale, non capiscono e non sanno come intervenire perché tutte le loro conoscenze riguardano gli elementi della materia, il sangue.

Al v.31: "Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino." Il regno di Dio è in mezzo a noi, Lui libera, guarisce, trasforma. E' lo Spirito di Dio che opera e noi non dobbiamo avere paura quando assistiamo a delle liberazioni, perché nelle nostre assemblee, mentre siamo in preghiera alla presenza del Signore è tutto sotto controllo, ci pensa Lui il Signore. Il regno di Dio è in mezzo a noi quando sentiamo che il Signore libera, guarisce, trasforma altrimenti la Parola senza lo Spirito è una parola morta: nessuno si libera e ognuno torna a casa uguale a come era quando è venuto alla preghiera. Ci sono dei momenti della nostra vita in cui c'è bisogno di essere liberati dalle sofferenze che abbiamo accumulato durante il nostro cammino. Noi possiamo essere paragonati ad un vaso e quando veniamo al Signore siamo un vaso pieno, a volte di acido, cioè di sofferenze che abbiamo sempre ingoiato, ma lo Spirito Santo toglie il tappo del nostro vaso e comincia a svuotarlo, a far uscire ogni sofferenza, ma solo Lui lo fa e nessun altro. I psicologi lo imitano, ma il Signore guida ogni situazione e ogni cosa. Pertanto non dobbiamo avere paura se durante le nostre assemblee, sotto l'azione dello Spirito Santo si manifesta la gloria di Dio liberando una creatura, perché il regno di Dio è in mezzo a noi e lo Spirito sta lavorando. Amen.

TESTIMONIANZE: 

VINCENZO:

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PAROLA DI VENERDI' 26 LUGLIO 2019

Matteo 11,25-27 (Gesù ringrazia il Padre): "In quel momento Gesù disse: Ti ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli. Sì, Padre, così tu hai voluto. E disse ancora: Il Padre ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre. Nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo fa conoscere."

Luca 10,21-22: "In quella stessa ora Gesù fu pieno di gioia per opera dello Spirito Santo e disse: - Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra; perché tu hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli. Sì, Padre, così tu hai voluto. E disse ancora: - Il Padre mio ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre; così pure nessuno sa chi è il Padre se non il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo vuole rivelare."

Gesù è pieno di gioia per opera dello Spirito Santo e allora ringrazia il Padre. Anche in Gesù la gioia veniva dallo Spirito Santo che è gioia. Il sacrificio di Gesù a noi è venuto come un sigillo dello Spirito.

TESTIMONIANZE: 

GIUSEPPINA:

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PAROLA DI VENERDI' 19 LUGLIO 2019

2 Corinzi 12,7-9: "Io ho avuto grandi rivelazioni. Ma proprio per questo, perché non diventassi orgoglioso, mi è stata inflitta una sofferenza che mi tormenta come una scheggia nel corpo come un messaggero di Satana che mi colpisce per impedirmi di diventare orgoglioso. Tre volte ho supplicato il Signore di liberarmi da questa sofferenza. Ma egli mi ha risposto: - Ti basta la mia grazia. La mia potenza si manifesta in tutta la sua forza proprio quando uno è debole. E' per questo che io mi vanto volentieri della mia debolezza, perché la potenza di Cristo agisca in me."

E' una Parola molto forte che ci riguarda tutti perché tutti abbiamo l'orgoglio. San Paolo è stato toccato dal Signore e per tre giorni è stato istruito dallo Spirito. Era un tipo molto orgoglioso perché era stato istruito da Gamaliéle, un sacerdote del tempio che era stato il suo maestro, pertanto si riteneva di conoscere tutto e perseguitava i cristiani, li metteva in carcere perché venissero uccisi: era convinto di tutto questo. Ma viene toccato dal Signore che lo butta giù da cavallo e rimane cieco a terra per tre giorni durante i quali, lo Spirito di Dio gli parla e gli fa comprendere chi è il Signore Gesù che si è fatto conoscere a Paolo. Paolo, come tutti noi, in un primo momento quando incontriamo il Signore siamo anche orgogliosi, perché abbiamo trovato un tesoro e ci vantiamo di averlo trovato. Il primo innamoramento può anche portare a questo. Allora il Signore Gesù gli ha lasciato una spina: un dolore che colpiva Paolo quando in lui emergeva l'orgoglio. Anche a noi, a volte, il Signore per amore, dà qualcosa come a Paolo, per non uscire dal parametro dell'umiltà della Parola. L'orgoglio è il contrario dell'umiltà e vuole sempre stare al di sopra di tutto. Il Signore ha dato rivelazioni a Paolo e perché non montasse in superbia gli ha messo una scheggia nel fianco che li procurava dolore, allora capiva e chiedeva scusa, poi il dolore si calmava. Nella Parola il Signore ci invita ad essere umili, ossia riconoscere i nostri errori quando siamo davanti a Lui: ora è lo Spirito Santo che ci rivela e ci mostra i nostri errori, porta tutto alla luce. Ai vv. 8-9 San Paolo dice: "Tre volte ho supplicato il Signore di liberarmi da questa sofferenza. Ma egli mi ha risposto: - Ti basta la mia grazia. La mia potenza si manifesta in tutta la sua forza proprio quando uno è debole. E' per questo che io mi vanto volentieri della mia debolezza, perché la potenza di Cristo agisca in me." La scheggia indeboliva Paolo. Il dolore indebolisce anche noi, soprattutto quando è forte. Il Signore non ha ascoltato la richiesta di Paolo che ha accettato. Non è possibile che se noi incontriamo lo Spirito Santo, il Signore non ascolti la nostra preghiera, Lui conosce e ascolta ogni parola che esce dalla nostra bocca. A volte il Signore non risponde alle preghiere, Lui ascolta anche il desiderio del nostro cuore, ma deve essere nella sua volontà, perché ci custodisce dal maligno. Ci dà tutto quello che va bene per noi. Il Signore risponde alle preghiere, Dio è Padre e ci dà quello che va bene per noi, ma i suoi tempi non sono i nostri: anche la pazienza è un atto di umiltà.

TESTIMONIANZE: 

FIORENZO:

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PAROLA DI VENERDI' 05 LUGLIO 2019

Marco 4,21-23: "E Gesù diceva: Non si accende la lampada per poi metterla sotto un secchio o sotto il letto, ma piuttosto per metterla in alto. Così tutto ciò che ora è nascosto sarà portato alla luce, tutto ciò che è segreto diventerà chiaro. Chi ha orecchi, cerchi di capire."

Quando ci avviciniamo allo Spirito Santo non possiamo nascondere nulla perché Lui deve farci diventare una creatura nuova, pertanto tutto il vecchio lo deve tirare fuori, deve uscire. Se vogliamo essere creature nuove non possiamo vivere mezza verità. La verità si vive tutta intera o non si vive: questa è la verità. Il bagaglio che ci portiamo con noi quando arriviamo al Signore, non può rimanere con noi: assolutamente no perché non si può mescolare il nuovo con il vecchio. Quello che è nuovo è nuovo e deve rinnovarsi sempre di più, quello che è vecchio bisogna toglierlo e questo è compito dello Spirito Santo. Noi possiamo cercare di tenere nascosto, ma continuiamo a stare male finché tutto non viene portato alla luce.  Al v.21: "Non si accende la lampada per poi metterla sotto un secchio o sotto il letto, ma piuttosto per metterla in alto." Quando arriviamo allo Spirito per conoscere il Signore, diventiamo una lampada accesa, i nostri occhi brillano, tutto il nostro essere cambia. Non si può tenere nascosto: è come un'esplosione dentro di noi. Tutto ciò che teniamo nascosto sarà portato alla luce perché Gesù è la luce del mondo e continua a farlo in ogni creatura. Nessun segreto può resistere allo Spirito: Lui lo tira fuori. Pertanto quando veniamo illuminati dalla verità, non possiamo tenere nascosto nulla. E le persone cambiano e il cambiamento è ben visibile, basta che noi lo vogliamo e siamo decisi per Lui, perché il Signore non forza nessuno. Ci fa risplendere attraverso la luce della Parola solo se noi lo vogliamo. Il compito dello Spirito di Dio è di farci creature nuove, bisogna mollare il vecchio senza tentennare. Al Signore le cose nascoste non piacciono: Lui tutto porta alla luce.

TESTIMONIANZE: 

TERESA: Loda e ringrazia il Signore per la guarigione completa della mamma che è anziana e cadendo si era rotta il femore. Non era andata subito all'ospedale e hanno scoperto la frattura solo dopo una settimana dalla caduta. Quando Teresa ha saputo che la situazione della mamma era grave, subito ha chiesto aiuto nella preghiera ai fratelli del Ministero della Musica perché la mamma fosse consegnata nelle mani di Dio, fosse fatta la sua volontà e non avesse a soffrire. Il venerdì sera prima della partenza per l'Africa, mentre Teresa assieme ai fratelli e alle sorelle del suo gruppo stavano servendo il Signore, durante il canto: "Stendi la mano, perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome di Gesù", una sorella è andata in adorazione e ha innalzato al Padre una preghiera chiedendo la guarigione della mamma di Teresa. In quel momento il Signore le ha dato una visione, nella quale ha visto la mamma di Teresa che giaceva nel letto e accanto a lei c'era Gesù che ha allungato la sua mano sul suo femore e le ha detto: "Tutto è compiuto." Parola che lei ha portato a Teresa, la quale subito non capiva cosa stava a significare. Subito dopo l'invocazione dello Spirito Santo, la sorella ha aperto la Bibbia in Luca 13,12-13: "Quando Gesù la vide, la chiamò e le disse: "Donna, ormai sei guarita dalla tua malattia. Posò le sue mani su di lei ed essa subito si raddrizzò e si mise a lodare Dio." Ma non è riuscita a leggere la Parola all'assemblea, perché si è sentita tappare la bocca. Allora la sorella ha chiesto luce allo Spirito che subito le ha fatto comprendere che quella parola era la conferma della guarigione della mamma di Teresa per la quale poco prima aveva pregato il Padre. La mamma di Teresa è stata operata, ma le sue condizioni di salute non erano buone, perché era molto debilitata, l'anziana si rifiutava di mangiare, di bere e di prendere le medicine. La mamma è stata dimessa dall'ospedale pochi giorni dopo l'intervento perché per i medici non c'era altro da fare. Lunedì scorso la mamma ha fatto la radiografia di controllo e i medici sono rimasti a bocca aperta perché è risultato che l'osso si è perfettamente saldato, la gamba è perfettamente guarita e inoltre si sono perfettamente rimarginate la ferita e tutte le piaghe che aveva nel corpo nonostante soffra di diabete. La mamma di Teresa all'età di quasi 90 anni è guarita completamente in meno di un mese!

Il Signore è sempre lo stesso: ieri, oggi e in eterno! Ha steso la sua mano e nel nome di Gesù l'ha guarita. Non dobbiamo scoraggiarci mai e avere fede alle promesse della Sua Parola perché tutto ha compiuto!  Quando tu credi vedrai la gloriosa potenza di Dio! Io ti dico che ho creduto e ho visto la gloria di Dio! Amen. Alleluia.

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PAROLA DI VENERDI' 28 GIUGNO 2019

Giobbe 19,25

Il Signore è vivo e presente sempre in ogni situazione e ci riabilita davanti a sé cioè ci porta ad essere una creatura nuova con Cristo Gesù. Quando facciamo abitare lo Spirito Santo nel nostro cuore non dobbiamo difenderci perché Lui sarà il nostro difensore .

TESTIMONIANZE: 

TERESA: ringrazia il Signore perché opera sempre nella sua vita in modi che non si possono spiegare a parole perché Dio agisce sempre per il meglio dei suoi figli. Da tanto tempo aveva voglia di vedere la sua mamma che abita lontano in Africa e che era ammalata ma non aveva disponibilità economica per affrontare le spese del viaggio. Cosi ha innalzato al Signore questa situazione e dopo pochi giorni è venuta a sapere che una cugina è mancata e il funerale si teneva nel paese della sua mamma. La figlia della cugina che è mancata le ha proposto di andare assieme a lei per il funerale, sostenendo l'intero costo del viaggio e così Teresa ha potuto rivedere la sua mamma. Poi il Signore ha operato guarendo la sua mamma anziana e nell' ospedale dove era ricoverata ha incontrato una donna bisognosa con la quale ha pregato insieme e il Signore ha operato potentemente anche su questa signora alla quale i medici avevano dato solo brutte notizie.

HEE WON: Ringrazia e loda il Signore perché lo ha incontrato frequentando le evangelizzazioni della comunità perchè  attraverso lo Spirito Santo che ha conosciuto, ha trasformato la sua vita, agendo in lei e esaudendo non solo le sue preghiere ma anche i desideri del suo cuore.

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PAROLA DI VENERDI' 12 LUGLIO 2019

Matteo 14,22-24 (La cena del Signore): "Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, spezzo il pane, lo diede a discepoli e disse: - Prendete questo è il mio corpo. Poi prese la coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e tutti ne bevvero. Gesù disse: - Questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini. Con questo sangue Dio conferma la sua alleanza."

Il Signore ci ha lasciato un memoriale meraviglioso: il suo corpo e il suo sangue, che però non è stato molto facile da comprendere soprattutto al tempo di Gesù. Quando Gesù ha parlato di questo, i 72 discepoli che erano appena tornati dalla missione se ne sono andati, hanno pensato che Gesù era pazzo come Giovanni scrive al capitolo 6,59-62: "Così parlò Gesù insegnando nella sinagoga di Cafarnao. Molti discepoli, sentendo Gesù parlare così, dissero: "Adesso esagera! Chi può ascoltare cose simili? Ma Gesù si era accorto che i suoi discepoli protestavano, e disse loro: - Le mie parole vi scandalizzano? Ma allora, che cosa direte se vedrete il Figlio dell'uomo tornare là dove era prima?" Tutta la Parola di Dio può scandalizzare perché è l'opposto di quella del mondo. Se noi ragioniamo con la nostra mente secondo i ragionamenti del mondo, non possiamo accettare l'opposto; questo è possibile solo se veniamo toccati dallo Spirito Santo. E continua ai versetti 63-64: "Soltanto lo Spirito di Dio dà la vita, l'uomo da solo non può fare nulla. Le parole che vi ho detto danno la vita perché vengono dallo Spirito di Dio. Ma tra voi ci sono alcuni che non credono. Gesù infatti sapeva fin dal principio chi erano quelli che non credevano e chi stava per tradirlo." I 72 discepoli se ne sono andati tutti perché Gesù aveva detto: - Io sono il pane disceso dal cielo. Chi mangia il mio pane e beve il mio sangue avrà la vita eterna, non morirà mai. Lo hanno scambiato per pazzo, nonostante erano appena tornati dalla missione e avevano visto che anche gli spiriti si sottomettevano al nome di Gesù, ma l'uomo vuole far passare tutto per il proprio ragionamento umano, che molto spesso è inquinato con lo spirito del mondo in cui vive ed è per questo difficile che comprenda tutta la Parola di Dio. Dobbiamo fidarci del Signore e noi che pratichiamo la Santa Cena: la Comunione, comprendiamo e sentiamo la potenza del Signore, quando viene in noi e la viviamo! Allora noi non possiamo dire questo Signore esagera, il Signore non esagera mai, è proprio l'opposto dello spirito del mondo, del ragionamento che noi abbiamo avuto finché non abbiamo incontrato lo Spirito Santo. Il Signore sembra che esageri, ma Lui ci conosce molto bene, Lui sa di cosa abbiamo bisogno per cambiare la nostra vita, per essere trasformati. Sapere qual' è il tesoro nella nostra vita è importante: la perla preziosa. Lui guida la nostra vita, benedice largamente perché è grande! Se noi ci ripetiamo sempre: Dio è grande, noi riceveremo grandi cose da Dio.

Il Signore ci invita alla sua cena: è importante sapere chi e cosa andiamo a ricevere e come dobbiamo accostarci a questo invito che il Signore Gesù ci fa. In 1 Corinzi 11,27-30: "Perciò, chi mangia il pane del Signore o beve il suo calice in modo indegno, si rende colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno perciò esamini se stesso, e poi mangi di quel pane e beva da quel calice. Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza discernere il corpo del Signore, mangia e beve la sua propria condanna. Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e parecchi sono morti." Questo passo della Parola richiama la nostra attenzione al significato di "in modo indegno", ossia prima di accostarci alla sua mensa dobbiamo esaminarci dentro e se nutriamo sentimenti di rancore, rabbia e ribellione, se non riusciamo a perdonare chi ci ha ferito, dobbiamo chiedere perdono e aiuto al Signore che ci illumini  e ci faccia comprendere se ci troviamo in queste situazioni, che il suo sangue ci lavi perché possiamo riceverlo e sentirlo dentro di noi. E cosa significa: "mangia e beve la sua propria condanna?" Vuol dire fare un sacrilegio davanti a Dio e ci si condanna perché non riusciamo a perdonare, abbiamo rancore, rabbia, ribellione, risentimento, critica e giudizio. Dobbiamo chiedere perdono al Signore.

"Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e parecchi sono morti": significa che ci sono morti che camminano perché si muore dentro, nell'anima anche se i sacerdoti parlano poco di questo, ma la Parola del Signore è chiara. Non possiamo partecipare alla sua cena senza discernere il bene e il male, altrimenti ci ammaliamo. Dobbiamo imparare a rispettare la Sua Parola e possiamo farlo con l'aiuto dello Spirito Santo, che è lo Spirito Creatore, il nostro Maestro e abbandonarci alla volontà del Padre che ci ama davvero tanto! 

TESTIMONIANZE: 

PAROLA DI VENERDI' 31 MAGGIO 2019

1 Corinzi 3,18-20 (CONTRO OGNI SUPERBIA): "Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno pensa di essere sapiente in questo mondo, diventi pazzo, e allora sarà sapiente davvero. Dio infatti considera pazzia quel che il mondo crede sia sapienza. Si legge infatti nella Bibbia: Dio fa cadere i sapienti nella trappola della loro astuzia. E ancora, in un altro passo leggiamo: Il Signore conosce i pensieri dei sapienti. Sa che non valgono nulla."

Lo spirito del mondo si esalta: è superbo! Io sono, io faccio, mette davanti a tutti e tutto sempre il suo io... Il giudizio del mondo ci considera pazzi. Ma a noi non interessa, quello che conta per noi è il pensiero del Signore, che al v.19 ci dice che "Dio infatti considera pazzia quel che il mondo crede sia sapienza." La sapienza dell'uomo davanti a Dio non vale nulla, la vera sapienza è quella del Signore perché è saggezza che viene dallo Spirito. La sapienza di Dio è molto superiore a quella del mondo. Lo spirito del mondo appartiene alle tenebre, lo Spirito di Dio è nella luce, nella verità. La sapienza di Dio è lo Spirito Santo che si contrappone allo spirito del mondo. Gesù ha pagato tutto e la sua Parola ci istruisce, pertanto non dobbiamo preoccuparci di ciò che la gente pensa. Camminare seguendo gli insegnamenti della Parola di Dio vuol dire fare il bene sempre perché Dio è bene, bene in questa vita e nell'eternità. Noi dobbiamo essere certi che il nostro Dio è meraviglioso, grande nell'amore ed è fedele, Lui sempre ci istruisce e ci guida.

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TESTIMONIANZE: 

MARGHERITA: Loda e ringrazia il Signore per come sta operando sulla sua salute fisica... "Il Signore ha steso la sua mano su di lei." Da quando Margherita ha cominciato a frequentare  la comunità fino all'anno scorso aveva periodicamente episodi di epistassi, ossia fuoriuscita di sangue da naso ed era un po' fastidioso per lei. Dall'inizio di quest'anno non si sono più verificati questi episodi. E il Signore sta operando anche per quanto riguarda la salute della sua schiena alla quale è stata diagnostica una stenosi conclamata nell'anno 2011. Da un mese e mezzo circa  Margherita sente un fastidio alla zona lombare della schiena e ha una gamba sempre indolenzita; pertanto ha fatto degli accertamenti clinici. Il medico le ha prescritto una risonanza e nel frattempo Margherita si è fatta manipolare la schiena pensando che tutto si potesse risolvere, ma non è stato così.  Quando il medico ha letto la risposta della risonanza, le ha detto che con l'esito che le ha mostrato, si spettava di trovarsi di fronte ad una paziente in sedia a rotelle, perché la stenosi è di grado elevato e poi ce n'è un'altra abbastanza marcata. Margherita gli ha risposto che su di lei c'è la mano del Signore che sta operando, ma il medico l'ha guardata con occhi increduli e non le ha fatto nessun trattamento. Margherita è uscita dallo studio del medico un po' sconfortata e nel mentre che raggiungeva la sua auto si è rivolta al Signore chiedendogli il perché di tutto questo.... ma appena ha pronunciato il nome del Signore è partita dal suo cuore una lode di ringraziamento al suo Signore perché nonostante la situazione clinica della sua schiena sia peggiorata, lei sta decisamente meglio rispetto al 2011 quando si è ricordata come era presa allora: non riusciva a reggersi in piedi e gattonava, le gambe non le sentiva più, accusava dolori allucinanti talmente forti che solo la morfina riusciva a calmare e fu costretta a rimanere a casa dal lavoro per sei mesi. Con grande fiducia Margherita si è rivolta in preghiera al Signore che l'ha chiamata a servirlo, a lavorare per il suo regno, al legno della croce ha vinto tutto per lei e lei confida nell'opera della guarigione. Questa è la fede: davanti all'evidenza perseverare seguendo gli insegnamenti della Parola di Dio e il Signore si manifesta ed opera! Il Signore ci prova nella fede, ma noi dobbiamo fortificarci e perseverare. Margherita ha trovato la forza di rialzarsi subito il mattino seguente quando mentre pregava il Signore le ha risposto con la Parola in Siracide 39,13-21: Figli miei, che mi amate tanto, ascoltatemi e crescete come una rosa vicino a un corso d'acqua; come una pianta di incenso spandete il vostro profumo; fate sbocciare i vostri fiori come un giglio; il vostro canto sia piacevole come un profumo e lodate il Signore per tutto quel che ha fatto; fate sapere a tutti che lui è grande e ditegli il vostro grazie; lodatelo con il canto e il suono dell'arpa. Ringraziatelo con queste parole: Tutto quel che il Signore ha fatto é molto bello e quel che ha deciso si realizza al momento giusto. E non c'è nemmeno da chiedersi: Perché le cose stanno così? E questo a che serve? Infatti per ogni cosa ci sarà una risposta a suo tempo. A un suo comando, come se fosse un argine, le acque si fermano e basta una sua parola per riempire bacini d'acqua. Quando comanda, tutto si compie come piace a lui e niente può ostacolarlo quando interviene per salvare. Egli vede le opere di tutti i viventi e non è possibile sfuggire al suo sguardo, egli osserva tutto, dall'inizio della storia sino alla fine, niente lo coglie di sorpresa. Non c'è nemmeno da chiedersi: Perché le cose stanno così? E questo a che serve? Infatti Dio ha creato ogni cosa con uno scopo ben preciso." E anche Margherita è stata benedetta perché il Signore ha effuso il suo Amor!

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PAROLA DI VENERDI' 17 MAGGIO 2019

Matteo 24,36-39: "Ma nessuno sa quando verranno quel giorno e quell'ora non lo sanno gli angeli e neppure il Figlio: solo Dio Padre lo sa. Come è accaduto ai tempi di Noè; così accadrà anche quando verrà il Figlio dell'uomo. A quei tempi, prima del diluvio, la gente continuò a mangiare, a bere e a sposarsi fino al giorno nel quale Noè entrò nell'arca. Nessuno si rese conto di nulla, fino al momento in cui venne il diluvio e li portò via tutti. "Così accadrà anche quando verrà il figlio dell'uomo."

E' una profezia che il Signore ci dà: questi sono i tempi in cui il Signore Gesù deve venire e Lui viene all'improvviso,  non ci avverte prima come quando ai tempi di Noè ci fu il diluvio universale. Al v.39:"Così accadrà anche quando verrà il figlio dell'uomo." Sarà una cosa improvvisa allora non ci sarà più tempo per mettersi a posto. Il Signore richiama la nostra attenzione sul fatto che Gesù deve ritornare in questa terra e ci invita ad essere vigilanti, perché arriverà anche quel momento e se lo ascoltiamo quando Lui verrà saremo pronti, se invece noi non ci crediamo e rimandiamo sempre... Allora come ci troverà il Signore quando Gesù verrà? Solo Lui lo sa.

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PAROLA DI VENERDI' 10 MAGGIO 2019

Efesini 1,15-17: "Per tutto questo, per le notizie sulla vostra fede nel Signore Gesù e sul vostro amore verso tutti i fratelli, io ringrazio continuamente Dio per voi. Nelle mie preghiere mi ricordo di voi: al Dio del Signore nostro Gesù Cristo, a lui che è il Padre glorioso, io chiedo che vi faccia il dono della sapienza che viene dallo Spirito e che egli si riveli a voi, così che voi possiate conoscerlo ancora di più."

Questa preghiera che Paolo ha fatto al Signore per gli Efesini è un augurio che vale oggi per tutti noi, perché possiamo conoscere il Signore ogni giorno di più e perché lo Spirito Santo che è la Sapienza di Dio si riveli a noi che leggiamo la Parola, come scrive al v. 17: "al Dio del Signore nostro Gesù Cristo, a lui che è il Padre glorioso, io chiedo che vi faccia il dono della sapienza che viene dallo Spirito e che egli si riveli a voi, così che voi possiate conoscerlo ancora di più."

Dobbiamo sempre chiedere al Signore il dono della Sapienza come dice la parola: "Chiedete e vi sarà dato", non è scontato. Se noi chiediamo, il Signore si rivela a noi attraverso lo Spirito Santo che ci guida nel parlare, nell'agire, nelle nostre scelte della vita quotidiana come ha fatto il re Salomone che per governare ha capito che aveva bisogno della Sapienza del Signore e gliel'ha chiesta. Nella nostra vita siamo abituati a scegliere, a decidere noi....

se chiediamo la sapienza, comprendiamo la volontà di Dio nella nostra vita, così non perdiamo tempo. Il Signore è molto di più di quello che noi pensiamo o immaginiamo e ha in serbo per ogni creatura progetti di benessere. Lui è l'immensità e il nostro tempo a confronto con il tempo di Dio è come un granellino di sabbia... Il nostro tempo corre veloce e non si ferma, un giorno di Dio equivale a mille anni dei nostri. Lui ci ama, è un Dio Amore, si china su ognuno di noi e aspetta che noi ci decidiamo, che ci accorgiamo della sua esistenza. E' a nostra disposizione e ci ama davvero tanto! Ci ha fatto a sua immagine e somiglianza per dimostrarci il suo amore e vuole essere nostro Padre. La Sapienza è il dono meraviglioso dello Spirito Santo. Quando Dio ha iniziato la creazione del mondo c'era la Sapienza dello Spirito, quando ha pensato all'uomo ha detto facciamo l'uomo: Gesù Figlio, Dio Padre, Dio Spirito Santo. Lo Spirito ha messo ordine nel creato, è stata la Sapienza di Dio che ha soffiato e iniziato a creare in 7 giorni che equivalgono a 7000 anni del nostro tempo.

TESTIMONIANZE: 

BARBARA:

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PAROLA DI VENERDI' 03 MAGGIO 2019

2° Timoteo 1,3-7: "Ringrazio Dio: io lo servo con coscienza pura, come hanno fatto i miei antenati, e lo ringrazio ogni volta che mi ricordo di te nelle mie preghiere. Notte e giorno ricordo le tue lacrime e ho un grande desiderio di rivederti per essere  pieno di gioia. Ricordo la tua fede sincera, quella fede che hanno avuto anche la tua nonna Loide e tua madre Eunice. Sono certo che anche tu la possiedi. Per questo ti raccomando di tener vivo in te quel dono di Dio che hai ricevuto, quando io ho posto le mie mani sul tuo capo. Perché Dio non ci ha dato uno spirito che ci rende paurosi: ma uno spirito che ci dà forza, amore e saggezza."

Ringraziamo il Signore per questa Parola perché lo Spirito Santo non è uno spirito di paura ma è uno spirito di saggezza, di forza, di amore: questo è il dono di Dio per tutti noi, basta che noi desideriamo conoscerlo, perché sempre Lui ci ama e ci rispetta, ci lascia liberi, non fa violenza con nessuno, ma se non abbiamo questo desiderio perdiamo la grazia! Solo attraverso il desiderio di conoscere lo Spirito Santo, Lui si fa incontrare e si manifesta in noi, donandoci saggezza, amore e forza. La saggezza perfetta viene da Dio, che è l'artefice dell'amore che ci ha dimostrato in Cristo Gesù che ha dato la sua vita per noi. Lo Spirito di Dio caccia ogni paura che viene dallo spirito del mondo, che mette in noi ansia, paura, insicurezza. Quando noi ci avviciniamo allo Spirito Santo, che è ordine, pace, armonia, saggezza, sapienza di Dio allora cambia tutta la nostra vita che viene da Lui trasformata. Non è l'uomo che può cambiare la vita di un altro uomo, ma è solo opera di Dio che è la potenza dell'universo. Paolo sta parlando a Timoteo del giorno in cui ha posto su di lui le sue mani e ha pregato per lui, così avviene oggi per ogni creatura che vuole conoscere il Signore. Lui ci dona il Suo Amore che opera potentemente in tutti noi; guarisce, libera, trasforma tutto l'uomo: spirito, anima e corpo, è una cosa meravigliosa che nessun uomo può fare, nessun uomo arriva fino a dove arriva lo Spirito di Dio. Questa Parola riguarda l'Effusione dello Spirito che si riceve dopo aver frequentato il seminario della vita nello Spirito. Gesù aveva 30 anni quando si è fatto battezzare da Giovanni, Lui che era il figlio di Dio ed è stato concepito dallo Spirito Santo nel grembo di Maria, doveva passare attraverso il battesimo per essere riempito di Spirito Santo. Gesù è venuto ad insegnarci la via e la Sua Parola lo attesta. Gesù promette lo Spirito Santo che è il nostro difensore, lo Spirito della verità che il mondo non vede e non conosce, perciò non può riceverlo, che starà con noi sempre perché lo desideriamo. Desiderare di entrare in comunione con lo Spirito Santo già in questa terra per essere istruiti da Lui è una grazia, perché Lui compie meraviglie, sa cosa va bene per noi. Noi pensiamo di saperlo, in realtà non è così perché senza lo Spirito Santo non possiamo comprendere. Se ci abbandoniamo a Lui tutta la nostra vita viene trasformata, ma dobbiamo fidarci e farlo entrare nella nostra vita per conoscerlo ogni giorno di più! Amen.

 

TESTIMONIANZE: 

LUISA:

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PAROLA DI VENERDI' 26 APRILE 2019

2° Timoteo 2,9 - 13

Tutto ciò che Gesù ha acquistato a prezzo del suo sangue è per noi. Qui Paolo parla a Timoteo della Potenza della salvezza in Cristo. Il Signore ha vinto il peccato e la morte e ha vinto in ognuno di noi quando lo accettiamo nella nostra vita. Le persecuzioni che i cristiani avevano sono molto forti ma la Parola di Dio non può essere incatenata. La salvezza che Dio ci dà è gratuita, viene dal suo amore che è immenso.

TESTIMONIANZE: 

ANNA: testimonia la guarigione spirituale. Il signore con il suo amore ha guarito il cuore di Anna. A 33 anni ha iniziato una separazione con 2 bambini piccoli e da li si è passati al divorzio. Queste pratiche sono durate molti anni e quindi sono stati anni di sofferenza per tuti e 4. Lo Spirito santo ha iniziato a guarire le sue ferite, partendo da quei momenti in cui si sentiva abbandonata e incompresa. Nel 2008 le sentenze sono finite perché Anna ha voluto smettere con le cause e le lotte, ma è arrivata alla fine di tutto ciò sul punto di sentirsi sola e incompresa. Dopo poco tempo una persona le ha proposto di partecipare ad un incontro di lode al Signore e da quel momento ha potuto incontrare quell'amore che da tanto tempo cercava: l'amore di Gesù che è entrato nella sua vita.

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PAROLA DI VENERDI' 12 APRILE 2019

Romani 3,25-27 

L'uomo non più salvarsi da solo. Noi facciamo le opere per essere giusti ma noi siamo giusti solo se facciamo la volontà di Dio. 

TESTIMONIANZE: 

BARBARA: testimonia la sua guarigione durante la preghiera di liberazione all'incontro di Borgoricco.  È stata guarita dal rifiuto da parte della madre e queste sofferenze erano dovute alla mancanza della madre che non riusciva mai ad abracciarla ed amarla. Nel momento della preghiera di liberazione è uscito il suo dolore interiore che per tanti anni aveva represso. 

ANNA: da un po' di tempo soffriva di nevralgia che le prendeva l'orecchio e la faccia. Durante la veglia di preghiera in comunità ha sentito che il suo orecchio iniziava a sbloccarsi, a liberarsi e adesso è guarita, per questo loda e ringrazia il Signore. 

ANTONELLA: da 3 mesi soffriva di tachicardia sempre più frequente durante la preghiera di guarigione ha sentito che il Signore la tocca a e ha accettato nel suo cuore la guarigione. I giorni successivi ha continuato a scacciare con fede nel nome di Gesù ogni dolore e così adesso è guarita. 

PAROLA DI VENERDI 29 MARZO 2019

Marco 16,12-13

In questi versetti vediamo che anche i discepoli erano titubanti nel credere nella resurrezione, perché erano abituati a vedere Gesù di persona ed erano abituati a ptegarlo in un modo carnale. A volte l'incredulità uccide la fede. Il concilio Vaticano II è stato il concilio dello Spirito Santo, che vuole rinnovare il nostro modo di avvicinarci a Dio, che è un modo tiepido. Cosi possiamo conoscerlo come Spirito, lasciarci plasmare da lui e vivere nella sua Parola.

TESTIMONIANZE: 

MERCEDES: ringrazia il Signore perché ha recuperato il rapporto con la figlia che era sempre scontrosa. Questo si è potuto verificare perché mercedes ha iniziato a pregare per lei che cambiasse il modo di pensare. Anche i rapporti con la madre sono migliorati perché provava sempre un senso di distacco nei suoi confronti ma ora con l'aiuto del Signore la sua famiglia è stata riempita d'amore.

EMANUELA: negli anni aveva accumulato molte sofferenze che pesavano sulla sua vita. I suoi erano dei pesi che aveva nel suo cuore da quando era nel grembo materno perché lei era stata voluta come un figlio maschio e quindi nelle sue prime settimane di vita ha risentito di questa sofferenza. Con questo rifiuto Emanuela ha incontrato il Signore, incontrando il suo amore che giarisce ogni cosa e la consola. Adesso lei si sente sollevata e risanare dallo Spirito Santo che agisce sempre in Potenza.

PAROLA DI VENERDI 29 MARZO 2019

Marco 16,12-13

In questi versetti vediamo che anche i discepoli erano titubanti nel credere nella resurrezione, perché erano abituati a vedere Gesù di persona ed erano abituati a ptegarlo in un modo carnale. A volte l'incredulità uccide la fede. Il concilio Vaticano II è stato il concilio dello Spirito Santo, che vuole rinnovare il nostro modo di avvicinarci a Dio, che è un modo tiepido. Cosi possiamo conoscerlo come Spirito, lasciarci plasmare da lui e vivere nella sua Parola.

TESTIMONIANZE: 

MERCEDES: ringrazia il Signore perché ha recuperato il rapporto con la figlia che era sempre scontrosa. Questo si è potuto verificare perché mercedes ha iniziato a pregare per lei che cambiasse il modo di pensare. Anche i rapporti con la madre sono migliorati perché provava sempre un senso di distacco nei suoi confronti ma ora con l'aiuto del Signore la sua famiglia è stata riempita d'amore.

EMANUELA: negli anni aveva accumulato molte sofferenze che pesavano sulla sua vita. I suoi erano dei pesi che aveva nel suo cuore da quando era nel grembo materno perché lei era stata voluta come un figlio maschio e quindi nelle sue prime settimane di vita ha risentito di questa sofferenza. Con questo rifiuto Emanuela ha incontrato il Signore, incontrando il suo amore che giarisce ogni cosa e la consola. Adesso lei si sente sollevata e risanare dallo Spirito Santo che agisce sempre in Potenza.

Giovanni 1,10-14: "Egli era nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha riconosciuto. E' venuto nel mondo che è suo ma i suoi non l'hanno accolto. Alcuni però hanno creduto in lui. A questi Dio ha fatto il dono di diventare figli di Dio. Non sono diventati figli di Dio per nascita naturale, per volontà di un uomo: è Dio che ha dato loro la nuova vita. Colui che è la Parola è diventato un uomo ed è vissuto in mezzo a noi uomini. Noi abbiamo contemplato il suo splendore divino. E' lo splendore del Figlio unico di Dio Padre, pieno di grazia e di verità!"

Il Signore vuole che parliamo di Lui, della sua Parola, della sua potenza. E' venuto per il suo popolo, quello di Israele che si era scelto. Anche ora, siamo un popolo di battezzati, ma da essere battezzati a essere cristiani c'è una grande differenza. Ci sono tanti battezzati che non conoscono il Signore, la sua Parola ma non interessa loro, anche ai tempi di Gesù era così. Il popolo ebreo già allora, aspettava il messia, da sempre lo aspettava, il messia doveva venire a liberare il popolo. Si era fatto la sua idea del messia che aspettavano e non accettavano Gesù perché era povero, il messia che loro attendevano doveva essere un re ricco e potente che venisse a liberarli dai Romani, che in quel periodo li avevano conquistati ed erano sotto il loro dominio. Nonostante Gesù avesse iniziato il suo ministero liberando, guarendo, sanando, evangelizzando, non credevano in Lui... solo alcuni hanno creduto in Lui. A questi Dio ha fatto il dono di diventare figli di Dio.

Se noi crediamo in Gesù e lo accettiamo nella nostra vita, allora siamo cristiani e il Signore opera: diventiamo figli di Dio perché Gesù è venuto a liberare l'uomo. Gesù non aveva ancora parlato dello Spirito Santo. Si parla della nuova vita che non si riferisce alla vita del sangue e della carne, ma della vita che viene dallo Spirito Santo. Nella nostra confessione di fede che è quella cattolica, ci sono tanti filoni: i mariani, i santi... ma quando incontriamo lo Spirito Santo, tutta la nostra vita cambia. Solo attraverso lo Spirito Santo noi abbiamo vita nuova, perché Gesù ha dato la sua vita per donarci lo Spirito Santo: lo Spirito di Dio per diventare figli di Dio. In Giovanni 1,1: "In principio, c'era colui che è la Parola. Egli era con Dio. Egli era Dio." Dio è unico però con tre persone uguali e distinte: Dio Creatore, Gesù Salvatore, Spirito Santo Maestro e Amore. Lo Spirito Santo ci fa comprendere la Parola di Dio, Lui che è il Maestro ce la rivela. Gesù faceva tantissimi miracoli: Lui guardava la fede di coloro che a Lui si rivolgevano e operava, non rifiutava nessuno. Gesù è sempre lo stesso ieri, oggi e in eterno. Anche l'uomo è sempre uguale... Dovrebbe esserci una grande esplosione di Spirito con tutti i battezzati che ci sono in Italia, invece non è così: è triste perché viene sprecata la potenza che Dio ha messo a disposizione di ogni creatura. Dio è potenza, rivelazione, pace e serenità, guarigione, liberazione. Il nostro Dio è trino e unico, Gesù ha iniziato il suo ministero guarendo, sanando, trasformando le persone ed è sempre attuale. E' bene che impariamo a stare alla presenza di Dio in preghiera, che stiamo con la Parola e fissiamo un tempo che ci ritagliamo nella nostra giornata per dedicarlo a Lui, ogni giorno e vedremo che il Signore che è fedele non tarderà a manifestare la sua potenza nella nostra vita, subito comincerà ad operare: è una grazia immensa scoprirlo!

TESTIMONIANZE: 

NATASCIA: Ringrazia il Signore che è il Dio delle meraviglie e sempre ci stupisce quando noi gli apriamo il nostro cuore: ancora una volta a Collevalenza ha sperimentato il Suo grande Amore che sconfina sempre e che ci lascia senza parole. Grande era il desiderio di Natascia di sentirsi avvolta e coccolata dal Suo Amore misericordioso e ha ascoltato la sua preghiera perché il Signore scruta e conosce ogni desiderio del nostro cuore. Quest'anno Natascia non doveva partecipare al pellegrinaggio a Collevalenza per un impegno di famiglia: il battesimo della nipotina più piccola. Natascia ha chiesto preghiere e ha pregato il Signore che conosceva il suo grande desiderio di poter andare ancora una volta e se era nel suo disegno avrebbe tolto ogni impedimento, perché Lui apre strade dove noi non ne vediamo, ma se non fosse stato così, che le mettesse la pace nel cuore perché non rimanesse nella tristezza perché il suo cuore era là a Collevalenza assieme ai fratelli e alle sorelle della comunità che è una grande famiglia di figli di Dio. Mancavano solo quindici giorni alla data della partenza e quando ormai restavano gli ultimi posti del 3° pullman, Natascia ha scritto alla cognata per avere notizie del battesimo perché erano trascorsi due mesi e non si era più fatta viva, la quale inizialmente ha temporeggiato e poi le ha scritto che il battesimo era stato rinviato a data da definirsi. Natascia non ha perso tempo e felice si è iscritta, ringraziando il Signore che sicuramente aveva un disegno d'amore per lei e così è stato. A Collevalenza Natascia è stata raggiunta dalla sua grande pace e gioia come le aveva detto in una delle profezie del giorno della sua Effusione dello Spirito in Filippesi 4,4-7: "Siate sempre lieti perché appartenete al Signore. Lo ripeto, siate sempre lieti. Tutti gli uomini vedano la vostra bontà. Il Signore è vicino! Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa immaginare, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù." 

La pace che è dono di Dio ha raggiunto Natascia e poi una gioia esplosiva che non si può contenere e per questo lei ringrazia il Signore. Sabato, il giorno della partenza, Natascia è arrivata stanca per tutti i preparativi relativi all'organizzazione del pellegrinaggi. Quando è giunta a Collevalenza pensava di aver terminato il suo compito e di poter finalmente immergersi nell' Amore Misericordioso che si respira in quei luoghi. Si era diretta ai confessionali per fare una bella confessione per poter gustare appieno quei giorni, invece poco dopo è stata chiamata dalla reception perché c'era ancora qualcosa da finire di sistemare relativamente ai partecipanti. Natascia si è preoccupata di definire quanto richiesto e intanto il tempo è trascorso veloce, tanto che era già mezzogiorno e non rimaneva più molto tempo per la confessione perché alle 12.30 chiudevano. Nel tempo che percorreva il tragitto verso il confessionale, Natascia si è ricordata di chiamare la mamma per salutarla e informarla che era arrivata e che lei non aveva trovato tempo di passare a salutare il giorno prima della sua partenza come è sua consuetudine, presa dalle tante cose da fare. A Natascia è arrivata una freccia del nemico dritta al cuore che l'ha ferita e fatta stare male, perché la mamma le ha chiuso velocemente la telefonata perché non era passata da lei che l'aspettava. Natascia ha riflettuto e si è resa conto che nell'ultimo periodo aveva tolto tempo ai suoi famigliari. Ha raggiunto il confessionale con il desiderio di liberarsi di questo grande peso che le schiacciava il cuore, che la rattristava perché aveva fatto soffrire gli affetti più cari, ma quando era ormai giunto il suo turno, il confessore è uscito perché era finito il tempo. Natascia assieme alle sue due sorelle compagne di stanza che erano insieme gli sono andate incontro e lo hanno fermato, perché grande era il desiderio e bisogno di confessarsi. Il sacerdote le ha tranquillizzate dicendo loro di andare a fare l'immersione nelle piscine, dove l'acqua ci prepara alla vera effusione dello Spirito che avviene nel confessionale, che Lui le avrebbe aspettate nel pomeriggio. Ma pensando all'intenso programma che le attendava nel pomeriggio non restava molto tempo e l'indomani poi al mattino c'erano altri impegni e poi il rientro a casa, così il sacerdote si è reso disponile a incontrarle la domenica mattina presto alle 7.00. L'indomani Natascia si è presentata al confessionale dove ha trovato il sacerdote e durante la confessione ha aperto il suo cuore ed è scesa in lei la pace, l'ha raggiunta una grande gioia che non riusciva a contenere. Natascia desidera condividere un pensiero che si è fissato nella sua mente durante la confessione: il sacerdote le ha suggerito di chiedere al Signore di crescere nel discernimento, perché spesso noi ci troviamo di fronte a scelte tutte buone ma per capire qual' è quella giusta, dobbiamo chiedere al Signore il suo aiuto per comprendere qual' è l'amore più grande nella scelta che ci troviamo davanti per compiere la sua volontà. Un altro momento forte e molto partecipato è stato quello della via crucis, quando prima di iniziare pioveva a dirotto, abbiamo pregato in lingue tutti insieme: la pioggia è iniziata a cadere più lentamente e poi Iole assieme a Franco che erano davanti a tutti, ci ha chiesto di compiere un atto di fede e siamo partiti. Durante tutta la via crucis c'era una grande unzione d'amore ed è scesa una pioggia di benedizioni che ci ha benedetto tutti, proprio come ci suggerisce la Parola in Efesini 1,3: "Benedetto sia Dio Padre di Gesù Cristo nostro Signore. Egli ci ha uniti a Cristo nel cielo, ci ha dato tutte le benedizioni dello Spirito." Il balsamo del Suo Amore circolava fra i fratelli e li univa fra di loro e questa unzione d'amore Natascia l'ha sentita forte fra i fratelli e le sorelle del Ministero della Musica che stavano servendo il Signore, dove c'era attenzione reciproca e si respirava l'amore puro che è quello del Signore: era tutti uniti in un unico e grande abbraccio, quello di Dio Padre, tanto che quando alla tredicesima stazione Natascia è andata in riposo dello Spirito,  è rimasta in piedi circondata dal Suo Amore che circolava e che è la nostra colla. Natascia si è ristorata, il suo cuore ha trovato rifugio e riposo nell'Amore grande di Gesù, assaporando già in questa terra un pezzetto di Paradiso. Il Signore è davvero grande! E' un invito per i fratelli e le sorelle che desiderano servire il Signore a non preoccuparsi, ma ad occuparsi di lavorare per il suo regno, perché ci pensa sempre il Signore! E anche Natascia è stata benedetta perché il Signore ha effuso il Suo Amore.

MONICA: Ringrazia e dà gloria al Signore per la pace e la gioia di Gesù che hanno raggiunto il suo cuore come non aveva mai sentito così grande durante il pellegrinaggio a Collevalenza. Qualche giorno prima della partenza per Collevalenza, Monica aveva pregato il Signore perché desiderava sentire l'Amore misericordioso di Dio. E il Signore che è Dio fedele non ha tardato a rispondere e a manifestare la sua presenza in Monica donandole la pace, la tranquillità proprio come un bimbo che è sicuro in braccio alla sua mamma come recita il Salmo 131,1-3 (FIDUCIA E PACE IN DIO): "Signore, il mio cuore non ha pretese, non è superbo il mio sguardo, non desidero cose grandi superiori alle mie forze: io resto tranquillo e sereno. Come un bimbo in braccio a sua madre è quieto il mio cuore dentro di me. Israele, confida nel Signore." Così è stato per Monica quando è uscita dal confessionale ed il sacerdote l'ha congedata con le parole del Salmo 131. Alla domenica mattina, Monica ha animato una stazione della via crucis con la serenità e la pace che custodivano il suo cuore a differenza delle altre volte dove si faceva prendere dalla paura di fare. Durante tutta la via crucis Monica pregava e sentiva una grande pace dentro di lei che l'ha sempre accompagnata, ha assaporato l'Amore del Signore e durante l'ultima stazione quella della resurrezione, Monica è andata in riposo dello Spirito. Al suo risveglio ha sentito la pace e la gioia di Gesù che non aveva mai sentito così grande. Benedetto sia il nome di Gesù!

PAROLA DI VENERDI' 25 MAGGIO 2019

Luca 12,27- 31: "Osservate come crescono i fiori dei campi: non lavorano e non si fanno vestiti, eppure io vi assicuro che nemmeno il re Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello. Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi, che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede! Perciò, non state sempre in ansia nel cercare che cosa mangerete o che cosa berrete: sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Voi invece avete un Padre che sa bene quello di cui avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e tutto il resto Dio ve lo darà in più."

Al v. 31: "Cercate piuttosto il regno di Dio, e tutto il resto Dio ve lo darà in più."  L'uomo da sempre fa fatica a cercare il regno di Dio: lo cerca quando ha problemi. I bambini invece sono spontanei e il Signore opera potentemente. Quando un bambino prende sul serio il Signore, lo Spirito Santo lo riempie, una gioia grande lo raggiunge. I bambini hanno grande desiderio di conoscere lo Spirito ed è maggiore di quello degli adulti. I bambini ci insegnano perché quando sentono lo Spirito, lo prendono sul serio. Invece noi adulti facciamo più fatica a deciderci. Se noi guardiamo i fiori dei campi sono meravigliosi e hanno vestiti stupendi. Noi invece ci arrabattiamo tanto per poi lasciare tutto qua. Il re Salomone con tutta la sua ricchezza non era migliore dei vestiti dei fiori. Certamente Dio che ha dato ad un fiore la bellezza, il profumo... desidera dare molto alle sue creature che sono fatte a sua immagine, ma noi siamo sempre pronti ad aprirgli il nostro cuore e a dirgli il nostro sì? Se noi siamo pronti a cercarlo, Lui è pronto a darci ciò di cui abbiamo bisogno. Cercate la sua potenza perché il regno di Dio è un regno di potenza ma non è potenza per l'uomo che invece tiene gli occhi fissi su questa terra perché la potenza del mondo è solo un tranello e noi nel mondo non siamo eterni ma solo di passaggio. Cercare il regno di Dio significa essere al servizio di Dio, ricevere lo Spirito Santo in potenza: cercarlo. Il Signore dice: "Cercate e troverete, bussate e la porta sarà aperta." Se noi cerchiamo il Signore, Lui è pronto a darci perché sa di cosa abbiamo bisogno e ci dà molto di più di quello che noi possiamo pensare o immaginare. C'è una grande ricchezza per i figli di Dio, basta che  pensiamo che Dio Padre celeste è il re dell'universo ed è molto più grande dell'universo perché l'universo lo ha creato Lui, allora la sua potenza è molto superiore. Che meraviglia! Se pensiamo a ciò, non ci sono problemi perché il Signore li ha già vinti!

PAROLA DI VENERDI 22 MARZO 2019

Giovanni 7,37- 39: "Nell'ultimo giorno della festa, il più solenne, Gesù si alzò ed esclamò a voce alta: - Se uno ha sete si avvicini a me, e chi ha fede in me beva! Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva. Gesù diceva questo, pensando allo Spirito di Dio che i credenti avrebbero poi ricevuto. A quel tempo lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora stato innalzato alla gloria."

Gesù ha detto una profezia che poi si è avverata nell'ultimo giorno della festa, il più solenne: "Se uno ha sete si avvicini a me"           Il Signore ci lascia liberi, ci invita ad avvicinarci a Gesù: "E chi ha fede in me beva!" Dobbiamo bere la Parola di Dio che è acqua viva per noi. La Parola di Dio si trasforma in acqua viva quando è proclamata e guidata dallo Spirito. Gesù parla di una sete ma dobbiamo avvicinarci a Gesù che è la Parola e se abbiamo sete, veniamo riempiti di quest' acqua viva. E dobbiamo avere fede in Gesù per bere quest' acqua viva, perché lo Spirito Santo ci rivela la Parola. "Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva." Prima ci dobbiamo riempire del Signore e poi da noi sgorgheranno fiumi per gli altri quando apriremo la bocca e parleremo della Parola di Dio e acquisteranno forze nuove. Prima di tutto il Signore vuole che noi siamo dei guerrieri perché il nemico è già stato vinto ma è menzogna e non sa dire la verità che è solo Gesù. Gesù dice: "Io sono la via, la verità e la vita." Se noi non abbiamo fede e non rimaniamo con la Parola di Dio, non possiamo avere quest' acqua viva dentro di noi ed è quello che il diavolo teme: "che noi siamo riempiti di quest' acqua!" Quando la Parola è dentro di noi, allora il nemico non può rubarla perché appartiene allo Spirito, il sacrificio di Gesù. Il Signore vuole che noi combattiamo il nemico che è già sconfitto ma che non cede. Il nemico non molla perché noi non abbiamo fede in Gesù. Se noi abbiamo fede veramente, siamo guerrieri e il Signore opera immediatamente perché il nemico è già stato sconfitto. Come battezzati, prima di tutto, noi abbiamo il dovere di liberare nel nome di Gesù: la nostra casa, la nostra vita, il lavoro, qualsiasi cosa, certo che dobbiamo conoscerlo e dobbiamo mollare tutto ciò che appartiene al diavolo perché il Signore non vuole avere niente a che fare con il diavolo che ha già vinto, ha mandato Gesù il nostro salvatore. Se ci avviciniamo a Gesù e abbiamo sete, Lui ci disseta e ci dà acqua viva e così fiumi d'acqua viva sgorgheranno da noi. Dobbiamo credere nel nome di Gesù che è potente in cielo, terra e sottoterra! Dobbiamo imparare a cacciare ogni cosa, la tensione, la paura, l'angoscia nel nome di Cristo Gesù che è potente ed opera nella misura in cui noi crediamo! Il Signore benedice anche la nostra vita e ci dona la pace, la serenità, l' amore.

TESTIMONIANZE:

ANNA: Testimonia il proseguimento della guarigione della caviglia e la guarigione dell'addome. Da accertamenti effettuati l'anno scorso era risultato che Anna aveva delle malformazioni al colon che le provocavano dei disturbi per i quali non c'era alcun rimedio secondo i medici. Anna con fede ha respinto la diagnosi, perché il Signore fa le cose sempre perfette ed è andata avanti in fede. Le avevano trovato anche la presenza di un batterio che avevano curato con un antibiotico, ma dopo aver ripetuto gli esami di controllo era risultato ancora presente pertanto la cura che i medici le avevano prescritto non aveva funzionato. Anna ha affidato tutto nelle mani del Signore perché ha pagato tutto e ha respinto la malattia rimanendo ferma nella parola di guarigione che aveva ricevuto. Agli inizi dell'anno Anna accusava continui dolori e gonfiore all'addome; pregava e cacciava il male, che spariva e poi ritornava. Una sera che Anna doveva venire all'incontro di preghiera, si sentiva gonfia e stava davvero male da non riuscire a partire. Anna si è messa in preghiera e si è rivolta al Signore con queste parole, perché non sapeva più come pregare: "Signore insegnami, guidami, da sola non riesco ma Te puoi fare qualunque cosa" e si è accasciata a terra. E' stato bellissimo perché Anna ha iniziato a lodare il Signore e ha sentito nascere dentro di lei una preghiera che le veniva suggerita e che sentiva doveva ripetere: "Io credo nella guarigione, io credo che tutto è compiuto, io credo." Aveva sempre pregato e cacciato il male dal colon secondo quanto era risultato dagli accertamenti clinici, ma in quel momento ha sentito che doveva mettere nelle mani del Padre il suo addome e pregare per essere guarita da una forte infiammazione che aveva preso tutto il suo addome. Poi Anna si è ripresa, ha iniziato a prepararsi per andare all'incontro e nel tempo che si stava preparando, sentiva che l'addome si sgonfiava e il dolore a poco a poco svaniva. E' successo che Anna ha sentito ancora il dolore all'addome  mentre era al lavoro, ma nel nome di Gesù ha proclamato la sua guarigione, l'ha cacciato e il dolore è sparito. Anna ha capito che sono tentazioni. Anna loda e ringrazia il Signore perché le sue vie sono incredibili, per come opera sempre se stiamo fermi nella fede, Gesù è grande ed è il medico dei medici. Il Signore ha guarito la sua gamba destra, ma Anna non sentiva completa la guarigione e ogni tanto accusava dolori, fastidi nel movimento, nel camminare. Anna ha sempre cacciato nella promessa che il Signore avrebbe completato l'opera che aveva iniziato. Anna serbava nel suo cuore un grande desiderio che era quello di ritornare a camminare nelle lunghe passeggiate perché in questo tempo di cammino le piace pregare e respirare, ossigenarsi, immergersi nella bellezza del Creato. Il primo giorno di quest'anno, Anna sentiva crescere in lei questo desiderio e così si è decisa ad andare a passeggiare. Mentre camminava, pregava e il Signore le ha fatto comprendere che l'aveva guarita completamente e le era rimasta solo una leggera riduzione dell'estensione del piede, che tradotto è l'artrodesi. Il Signore le ha fatto luce sul fatto che lei continuava a portarsi dentro la memoria del suo camminare, del suo andare, della sua postura e Anna ha sempre avuto un passo lungo e ben deciso. Anna l'ha vista non più come parte di malattia o resto di malattia ma solamente come una diversa fisicità e così ha capito che deve accorciare il passo altrimenti con il passo lungo che da sempre aveva, dava dei strattoni che gli causavano i fastidi che sentiva. Senza rendersi conto, Anna ha modificato il passo e ora cammina senza nessun problema anche per lunghi tratti.  Il Signore ha operato nella memoria di come era Anna prima e ha trasformato in come è ora! E da quel giorno Anna ha ripreso a fare lunghe passeggiate, accorciando i passi. La nostra mente è un computer che governa tutto il corpo, con la nostra bocca diamo comandi e secondo quello che il cervello sente, elabora. Quello che diciamo è quello che riceviamo. Qualsiasi cosa diciamo sia fatto secondo la nostra fede! Amen.

DANIELA: Loda e ringrazia il Signore e dà testimonianza del Suo Amore, della Sua Compassione, di quanto è grande! La settimana scorsa il fratello di Daniela ha avuto un incidente, si è sentito male, non si ricorda cosa gli sia accaduto, stava andando a prendere la sorella al lavoro, è uscito di strada da solo, invadendo la corsia del senso opposto di marcia ed è finito dentro al fosso. Ha distrutto l'auto, ma lui non si è fatto niente di grave, ha riportato solamente qualche botta. Daniela l'ha saputo alla sera tardi e ha pianto tutta la sera perché da diversi anni vivono in una situazione precaria e quanto è accaduto non ci voleva proprio. Ha un lavoro, gli serve l'auto con una famiglia di tre figli da gestire. Daniela ha innalzato questa preghiera: "Signore li hai seduti per terra, ora rialzali, devi andare oltre a questo perché io credo che c'è un disegno anche per loro" e li ha affidati a Lui. Al mattino Daniela ha telefonato all'altra sorella che è a casa, chiedendole cosa potevano fare per aiutarli. E si è sentita rispondere dalla sorella che lei aveva già in mente una soluzione, ma era buona cosa parlarne insieme al fratello e anche alla loro mamma. Lo scoglio più grande da superare era il fratello che è sempre stato un po' ostile nei confronti della sorella più piccola e soprattutto la mamma con la quale già da due anni ormai c'erano stati diverbi fra loro due. Daniela ha pregato il Signore, affidando a Lui i cuori di tutti loro: il suo, quello della mamma, quello della sorella e quello di suo fratello perché solo Lui può toccare i nostri cuori e compiere meraviglie. Si sono ritrovati tutti e tre alla sera, all'insaputa della sorella più piccola e del cognato che non erano stati avvisati. Insieme hanno discusso sul da farsi per fronteggiare la loro situazione difficile; la sorella ha fatto la proposta che il fratello ha subito accettato, dicendo anche di non preoccuparsi per la mamma che sarebbe stata d'accordo. Intanto Daniela lodava e ringraziava il Signore per come l'ha usata nell'esprimere parole verso i fratelli e si sono ritrovati poi nel pomeriggio a casa della mamma dopo che Daniela l'aveva avvisata. Daniela ha sempre continuato a pregare il Signore perché toccasse il cuore della mamma perché solo Lui sapeva come toccarlo. Daniela si è recata dalla mamma e nel tempo che aspettavano i fratelli che tardavano ad arrivare, le ha lanciato la proposta che li aveva già trovati tutti d'accordo. La mamma con le lacrime agli occhi ha risposto a Daniela che era dal mattino che lei aveva nel cuore la soluzione che le aveva appena proposto. Il Signore gliel'aveva già messo nel cuore. E' stata un'occasione per unirli tutti e quattro ancora una volta! Daniela era certa che il Signore avrebbe ascoltato la sua preghiera perché Lui ascolta tutte le nostre preghiere quando noi ci fidiamo di Lui: solo Lui ha operato nei loro cuori! E anche Daniela è stata benedetta perché il Signore ha effuso il Suo Amor!

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In Giovanni 1,1-3: "In principio, c'era colui che è la Parola. Egli era con Dio, Egli era Dio. Egli era al principio con Dio. Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa. Senza di lui non ha creato nulla." Dio è sceso in terra a liberare noi. Gesù è la figura di Dio incarnata per liberare dal peccato l'uomo che è la sua creatura. Il Signore ci ama davvero tanto!!! Dio stesso si è sdoppiato e si è incarnato per liberare la sua creatura. Questa forza, questa potenza d'amore è per noi. A volte noi ci esprimiamo male quando diciamo che andiamo alla preghiera, il cammino che noi stiamo facendo è un cammino di rinnovamento carismatico, cioè nello Spirito: è la chiesa primitiva. Il modo corretto di esprimerci è: "Vado a lodare il Signore, lo Spirito Santo. Lo conosci? Io l'ho incontrato." Di frequente le persone non conoscono lo Spirito Santo. E' Lui che ha formato la prima chiesa. Ai suoi Gesù ha detto di rimanere in Gerusalemme finché non arrivava lo Spirito Santo. Solo dopo la discesa dello Spirito Santo su di loro, essi poterono uscire altrimenti si sarebbero fatti prendere dalla paura, dall'ansia di cosa dire e fare... Anche noi dobbiamo attingere questa forza grande che Dio Padre ha promesso e che nello Spirito che Lui ci dà si manifesta come grazia, potenza e sapienza. E' una grande grazia come afferma Paolo in questa Lettera agli Efesini. Dal principio come l'uomo Adamo attraverso la donna Eva ha peccato, Dio già conosceva la sua fragilità. Quando Adamo ed Eva hanno mangiato, hanno peccato, allora è cambiata la loro situazione, la loro visione. La tenebra, il peccato si nascondono anche dentro di noi. Noi pensiamo di essere padroni della nostra vita, ma dobbiamo sempre guardare ai frutti delle azioni che compiamo: se sono frutti buoni oppure cattivi! Adamo ed Eva potevano stare alla presenza di Dio, guardare in faccia Dio perché non erano disubbidienti, ma quando hanno peccato si sono nascosti. Il loro comportamento è cambiato, così anche noi quando non camminiamo nella verità della Parola, il nostro comportamento cambia... noi pensiamo di vedere in realtà non vediamo, pensiamo di fare il bene ma facciamo il male che non avremmo mai voluto fare spinti dal peccato: il ragionamento umano, le nostre fortezze, le nostre resistenze... Adesso noi viviamo in una dimensione diversa da prima, perché Dio si è fatto uomo in Gesù Cristo, incarnato nella vergine Maria ed è venuto a liberarci quando noi conoscendo la Parola che lo Spirito ci rivela, cominciamo a morire a noi stessi, a vedere la verità, ad avere la forza di vivere la verità perché se non abbiamo la forza che viene dallo Spirito, non ce la facciamo perché il nemico continua a tentare ancora, per distruggere l'uomo, per annientarlo. E noi ce ne rendiamo conto perché vediamo che le persone soffrono. Il Signore Gesù è venuto a insegnarci la via, come noi dobbiamo stare e come dobbiamo fare. Quando lo Spirito è sceso su Gesù lo ha portato nel deserto, perché potesse vincere ogni tentazione del nemico. Se anche noi  che abbiamo i nostri momenti di deserto non digiuniamo, non possiamo vivere la verità, pensiamo di viverla ma non ci riusciamo. Se Dio che in Gesù è stato battezzato da Giovanni, è andato quaranta giorni nel deserto: noi cosa dobbiamo fare? Il Signore ci chiede che noi cominciamo a mettere in pratica la Parola, cominciamo con il digiuno di un pasto per crescere nello Spirito. Quando una creatura comincia a fare qualche digiuno, cresce in Spirito. Il Signore non ha bisogno dei nostri digiuni, siamo noi che ne abbiamo bisogno: le nostre resistenze crollano anzi cominciamo a vedere le nostre resistenze, perché lo Spirito ce le fa vedere. Lo Spirito Santo ci mostra il nostro peccato, quali sono le nostre debolezze. A volte certe situazioni non si muovono perché l'uomo non vuole conoscere la verità. E se non accettiamo la verità che ci fa liberi: Dio come può operare? Gesù Cristo ha dato la sua vita per donarci una grazia grande: ma noi la vogliamo? Dobbiamo essere decisi e desiderare di conoscere Gesù che è la Parola, perché come Eva è stata tentata, anche ai giorni nostri il nemico tenta finché Gesù non ritornerà. Se noi siamo decisi, nessuno ci sposta perché Cristo ha vinto il nemico mentre se noi non siamo decisi, il ladro viene e ruba! Ruba la verità, ruba lo Spirito che ci fa comprendere la Parola e se noi non stiamo fermi negli insegnamenti della Parola, il Signore non può difenderci. Più noi siamo decisi e più il Signore si manifesta in potenza e opera nelle nostre situazioni impossibili: non dobbiamo avere dubbi perché il Signore è grande e può fare ogni cosa. Nell' Antico Testamento quando l'uomo disubbidiva subito veniva punito. Nel Nuovo Testamento si incontra la misericordia del Signore: l'uomo si pente e il Signore lo perdona perché Cristo è venuto a liberare l'uomo dal peccato e ancora lo fa. Quando Adamo ed Eva hanno disubbidito, il castigo è stato quello di doversi allontanare da Dio perché Dio non può guardare in faccia il peccato perché Lui è l'essere perfettissimo, creatore e Signore del cielo e della terra. Il Signore è così grande che siamo arrivati ai giorni nostri che sono i tempi della salvezza, dello Spirito Santo che sta soffiando e vuole che noi conosciamo che ricchezza di grazia abbiamo e la dobbiamo usare, dobbiamo farla fruttificare strappando anime al nemico. Dobbiamo lasciarci usare, seminare la Parola lasciandoci guidare dallo Spirito Santo. Siamo la chiesa primitiva che è partita per evangelizzare e rinnovare. Siamo rinnovati quando incontriamo la potenza dello Spirito Santo, conosciamo lo Spirito di Dio che è Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, Dio trino ed uno. Il nostro Dio è un Dio grande, un Dio che è pieno di grazia e che vuole che la sua creatura non sia più schiava ma libera. In Efesini 1,3: "Benedetto sia Dio Padre di Gesù Cristo nostro Signore. Egli ci ha uniti a Cristo nel cielo, ci ha dato tutte le benedizioni dello Spirito." Questa è la ricchezza della grazia di Dio. Lo Spirito Santo è pieno di carismi e di doni ma se noi non mettiamo in pratica la Parola, non produciamo frutti. La Parola di Dio ci istruisce ma il passo di agire dobbiamo farlo noi.  Quando il cristiano si mette davanti al Signore e cerca la sua potenza, riceve tutte le benedizioni dello Spirito ma deve chiederle: "Chiedete e vi sarà dato." Dobbiamo crederci, essere ferventi che significa esporsi. Un cristiano non sta fermo ma si muove perché è spinto dallo Spirito. Dio manda il suo Spirito che è potenza a tutti quelli che lo desiderano. Se chiediamo con fede Dio risponde con fede invece  Dio non risponde se siamo trepidanti perché il tiepido il Signore lo vomita. Dobbiamo essere ferventi e fare un'inversione ad U e il Signore è con noi!

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PAROLA DI VENERDI 01 MARZO 2019

Marco 10,29-31: "Gesù rispose: - Io vi assicuro che se qualcuno ha abbandonato casa, fratelli, sorelle, madre, padre, figli, campi..., per me e per il messaggio del Vangelo, riceverà già in questa vita - insieme a persecuzioni - cento volte di più. Riceverà case, fratelli, sorelle, madri, figli e campi, e nel mondo futuro la vita eterna. Tuttavia, molti di quelli che ora sono primi alla fine diventeranno ultimi; e molti di quelli che ora sono ultimi saranno primi."

Il Signore è tutto l'opposto di come il mondo pensa e agisce. Come battezzati siamo chiamati a portare la Parola di Dio, siamo iniziati a diffondere la verità cioè Gesù che è la Parola. Se per diffondere il messaggio del Vangelo, abbandoniamo casa, fratelli, sorelle... allora riceveremo molte volte di più insieme a persecuzioni. Le persecuzioni ci sono perché abbandoniamo casa, fratelli ,sorelle, madre, padre, figli... per Cristo: può essere che veniamo compresi dai nostri famigliari oppure no, ma il Signore ci ripaga sempre, perché Lui benedice sempre! E' importante che noi ci abbandoniamo al Signore, allora Lui può operare nella nostra vita. A volte noi facciamo fatica a parlare del Signore, perché ogni volta che lo facciamo ci esponiamo e sappiamo che coloro ai quali ci rivolgiamo non sempre comprendono. Noi non ci dobbiamo preoccupare se capiscono oppure no, l'importante è parlare del Signore, quindi seminare la sua Parola, ci pensa Lui a far crescere i semi da noi gettati. La Parola di Dio è come una pulce che nei capelli si moltiplica e diffonde i pidocchi. Così è il seme della Parola che mettiamo nella mente delle persone che la ascoltano e che lo Spirito Santo fa entrare, anche se subito rifiutano; con il trascorrere del tempo le cose cambiano. Per portare la Parola di Dio ci esponiamo, c'è sempre una battaglia perché il nemico che è menzogna non vuole che portiamo la verità, mentre la Parola di Dio è Spirito e verità. L'uomo pensa di essere libero quando non prende impegni specialmente con il Signore, ma questa è una menzogna: la vera libertà è stare con Lui, servire il Signore. Custodire la pace dentro di noi, che è la presenza del nostro Dio che è Dio di pace, ha mandato Gesù che ha pagato tutto. E noi crediamo che Gesù ha pagato tutto?  Dobbiamo essere dei cristiani ferventi, sappiamo che al Signore non piace che noi siamo tiepidi ossia credere/non credere, non impegnarsi. Il Signore vede ogni cosa, molto più in là di quello che noi possiamo pensare o immaginare. Non dobbiamo preoccuparci quando parliamo del Signore e vediamo le persone preoccupate che noi preghiamo troppo! Se noi vogliamo crescere e lavorare per l'evangelizzazione come ci suggerisce questa Parola, dobbiamo lasciarci guidare dal Signore che cambia tutta la nostra vita, ma vuole entrare e stare sempre in comunione con noi per non essere imbrogliati. Se abbiamo la luce dello Spirito Santo che ci guida, nessuno ci imbroglia nemmeno il nemico. Dobbiamo supportarci nella preghiera gli uni per gli altri e tutti ne hanno beneficio. Con la forza e la potenza della Parola di Dio possiamo perdonare, perché tutto posso in colui che mi dà la forza! Quando la carne viene educata, cambia il nostro atteggiamento: cominciamo a pregare per i nostri nemici, all'inizio costa fatica e dobbiamo farci violenza, perché prevale il nostro orgoglio che non cede. La preghiera abbatte ogni muro, con il tempo riusciamo a vedere con occhi diversi anche i nostri nemici, perché stiamo pregando e loro sentono la nostra preghiera e cambiano. Se vogliamo servire il Signore dobbiamo imparare a perdonare, pregando per il perdono fino poi amare i nemici. Capiamo che abbiamo perdonato i nostri nemici quando trovandoceli davanti, proviamo tenerezza, compassione nei loro confronti come aveva Gesù.

TESTIMONIANZE:

GIOVANNA:

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PAROLA DI VENERDI 22 FEBBRAIO 2019

Matteo 16,24-26 (Condizioni per seguire Gesù): "Poi Gesù disse ai suoi discepoli: Se qualcuno vuol venire dietro a me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la ritroverà. Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma perde la sua vita, che vantaggio ne avrà? Oppure, c'è qualcosa che un uomo potrà dare per riavere, in cambio, la propria vita?"

La vita viene da Signore e noi non possiamo fare nulla: abbiamo un tempo stabilito in questa terra e dobbiamo usarlo bene. Al v.24 il Signore ci dice: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, smetta di pensare a se stesso", è come se affermasse: "Devi pensare solo a me" che significa mettere in pratica il 1° comandamento: "Ama il Signore Dio tuo, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze", poi il 2° comandamento: "Ama il prossimo tuo come te stesso." Amiamo Dio e mettiamolo al 1° posto nella nostra vita e tutto ci andrà bene! Continua il v.24: "prenda la sua croce e mi segua": di quale croce parla il Signore? Gesù ha portato la croce per tutta l'umanità, attraverso la croce siamo stati salvati! Le croci possono essere molteplici nella nostra vita: es. la croce famigliare, le difficoltà che incontriamo quotidianamente. Seguiamo l'invito di smettere di pensare a noi stessi, di fare tutto quello che ci passa per la mente senza chiederlo a Dio nostro Padre. Una persona che pensa sempre a se stessa è egoista. L'egoismo è tremendo, significa far emergere sempre il proprio io e Dio non c'è. Gesù che ha portato la croce per noi, porta anche la nostra croce: le difficoltà, le sofferenze, le malattie le ha inchiodate alla croce. E noi siamo guariti e trasformati per le sue lividure! Quando noi incontriamo lo Spirito Santo, Lui è Dio e ha il compito di farci creature nuove, pertanto lavora in questo. Noi siamo dei bei vasi che il Signore svuota una cucchiaiata dopo l'altra, togliendo l'acido che c'è in noi per riempierci con il suo miele: l' amore, la pace, la serenità. Ed è fedele, Lui lo fa e non viene mai meno! "Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà": se siamo persone egoiste perdiamo la vita inutilmente. Quando il Signore chi chiamerà a stare alla sua presenza, perché siamo giunti al traguardo della nostra vita terrena, lasceremo questa terra e se non abbiamo conosciuto il Signore e abbiamo pensato solo a noi stessi, perderemo tutto! Non potremo tornare indietro, perché nella vita si va sempre avanti. Al v. 26 "Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma perde la sua vita"... quell'uomo sarà sempre infelice perché il grande patrimonio accumulato non lo renderà ricco ma sarà vuoto dentro. Per il Signore non serve a nulla la ricchezza di questo mondo. La vera gioia di una persona non è quella di pensare a se stessa, non sta nel possedere, nel fare ma è quella di servire il Signore, di liberare qualche creatura che è in difficoltà. E' una gioia grande, perché non siamo noi che facciamo ma è Lui che opera. Ed è bello gioire per il cambiamento che hanno le persone che vengono trasformate perché si avvicinano alla Parola e comprendono i loro comportamenti sbagliati. Quando ci allontaniamo dal Signore, siamo schiavi della tenebra e non sappiamo distinguere il bene dal male e accade quanto San Paolo scrive in Romani 7 v.19: "Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio." Una persona quando è libera in Cristo Gesù, lavora per il regno di Dio ed è sempre positiva, è felice.

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PAROLA DI VENERDI 15 FEBBRAIO 2019

1 Pietro 1, 13-15 (Esortazione a vivere santamente): "Perciò la vostra mente sia pronta ad agire; rimanete ben svegli. Tutta la vostra speranza sia rivolta verso quel dono di grazia che riceverete da Cristo Gesù, quando egli si manifesterà a tutti. Come figli ubbidienti, non seguite più i desideri di un tempo, quando eravate nell'ignoranza. Di fronte al Dio santo che vi ha chiamati, anche voi siate santi in tutto quello che fate."

Lui è santo e anche noi siamo santi in tutto quel che facciamo. Ciò significa che se nel nostro cuore c'è Cristo: Lui è il santo, anche noi siamo santi, allora pensiamo, parliamo e agiamo secondo la volontà di Cristo che vive dentro di noi e Lui è l'immensità. Noi lo portiamo dentro di noi ma è Lui che agisce in noi. Noi non possiamo cambiare la sua essenza divina ma veniamo trasformati quando Lui vive dentro di noi.  Al v.13 "Perciò la vostra mente sia pronta ad agire; rimanete ben svegli." Siamo pronti ad agire? In che modo? Il Signore ci chiama, ci dona il suo Spirito... Lo Spirito Santo ci spinge ad agire, non vuole certo che noi ci sediamo, che siamo pigri, che quello che dobbiamo fare oggi lo rimandiamo a domani. Lo Spirito è pronto ma la carne è debole. Dobbiamo rimanere ben svegli perché c'è un nemico che è sempre pronto all'attacco. Se siamo guerrieri, dobbiamo essere pronti ad agire e svegli nello Spirito: nella preghiera, nel difenderci e andare avanti. Ora lo Spirito Santo ci fa luce e non possiamo più dire che non sappiamo, dobbiamo deciderci per il Signore, altrimenti se siamo indecisi e incoerenti, il nemico avanza! Se noi ci abbandoniamo al Signore, Lui vive dentro di noi nella sua santità, la sua presenza nella nostra vita fa riuscire bene tutto quel che facciamo, perché Lui è l'ordine e il bene infinito. E desidera questo per tutti noi: ha dato la sua vita per la nostra salvezza. Ma l'uomo fa fatica ad abbandonarsi, perché si lascia prendere dai falsi ragionamenti. Lo Spirito Santo toglie il velo del mondo che ci ottenebra e ci fa vedere la realtà della vita, qual' è la verità e la verità ci fa liberi. Noi possediamo la Parola che come la leggiamo ogni giorno e la mettiamo dentro di noi, è Gesù che vive dentro di noi. E quando Gesù è dentro di noi, il nemico si allontana a gambe levate mentre si avvicina e prende possesso della nostra vita, della nostra casa, del nostro lavoro, dello studio quando noi siamo incoerenti e non abbiamo la santità di Cristo dentro di noi, allora le cose non possono riuscire bene perché siamo deboli. E' più difficile vivere nella fede vera, quella che sposta le montagne, che ci viene insegnata dalla Parola di Dio perché siamo sempre stati educati che dovevamo soffrire e portare la croce.  La Parola di Dio non dice che dobbiamo stare male: Gesù è felice quando noi stiamo bene perché Lui è il bene infinito. Ma noi non dobbiamo dormire, perché abbiamo un nemico sempre pronto ad attaccare. Il compito dello Spirito Santo è quello di addestrarci a conoscere le tattiche del nemico per non cadere in tentazione, per non essere succubi di lui, ma per dipendere dal Signore.

TESTIMONIANZE:

LUCIANA:  Ringrazia il Signore per la gioia che ha raggiunto il suo cuore dopo averlo pregato con fede. Tre settimane fa il suo nipotino che era stato colpito da una brutta influenza intestinale, è stato ricoverato all'ospedale perché il vomito non cessava, per essere alimentato e idratato con la flebo. Luciana ha prestato assistenza al nipotino ammalato, perché anche la mamma nel frattempo si era ammalata. Quando Luciana è tornata dall'ospedale dopo essere stata con il suo nipotino, stava male e aveva tanta nausea. Luciana si è subito inginocchiata e ha fatto questa preghiera che le è sgorgata dal cuore: "Signore Gesù, nel tuo nome io ho autorità di cacciare i virus e i batteri che vogliono prendere possesso del mio corpo. Metto tutto ai piedi della croce e non voglio niente di tutto questo. Io ti appartengo Signore Gesù e tu non puoi vivere dove c'è il male." Luciana si è poi preparata per andare all'incontro di preghiera del venerdì sera per lodare e ringraziare il Signore. Luciana è stata bene e una grande gioia che si fa fatica a spiegare a parole "da quanto grande era" ... l'ha raggiunta e ha dimorato in lei, perché appartiene a Gesù Cristo che non ha tardato a manifestare la sua potenza. La settimana dopo, durante la preghiera di guarigione e liberazione, Luciana ha fatto sua una parola di conoscenza nella quale Iole diceva che "una radice di amarezza si stava sradicando". Subito Luciana ha ringraziato il Signore: era sua l'amarezza che si stava sradicando. L'amarezza è quel sentimento conclusivo che viene nutrito dalla rabbia, rancore, risentimento, dalla mancanza di perdono... Spesso risale al nostro passato. Quando incontriamo il Signore ci portiamo appresso un bagaglio di sofferenze che risalgono ai tempi della nostra infanzia: rifiuti, mancanza d'amore, paure e per non soffrire le nascondiamo dentro di noi. Nel momento in cui durante la nostra esistenza, si verifica una situazione che ci fa soffrire come quella che abbiamo sepolta dentro di noi, l'amarezza esplode ed è quanto è capitato a Luciana, che si è trovata a vivere in un contesto nel quale si è sentita offesa da una persona a lei molto cara: è stata tradita nelle sue aspettative; era il problema che Luciana aveva con il suo papà nell'infanzia. E' caduta nella trappola della mancanza di perdono che il nemico è stato pronto a tenderle. Dentro di lei era talmente sicura e convinta di essere nel giusto che non riusciva proprio a perdonare la persona che l'aveva ferita. Ma lo Spirito Santo che è il nostro maestro, è sempre pronto a soccorrerci nei nostri momenti di debolezza, Lui non ci lascia soli, permette certe situazioni per liberarci e un po' alla volta, cucchiaio dopo cucchiaio svuota completamente il vaso della nostra vita, liberandolo di tutto quello che non va in noi. Ci si ritrova a vivere un periodo di tormento, ma lo Spirito Santo interviene, ci fa luce e ci invita a ravvederci dei nostri peccati, ci fa crescere nel discernimento e la Parola che illumina, guida e corregge i nostri passi, ci fa sentire colpevoli perché non perdonare significa dimenticare il perdono che abbiamo ricevuto da Gesù che con il suo sacrificio ha inchiodato sulla croce tutto il male e ha già pagato tutto per chi crede in Lui. In questo percorso di liberazione, Gesù stesso ci guida e con Lui siamo forti e niente ci fa paura. La ferita sanguina e procura dolore. Quando una persona è ferita dentro, è come se avesse dentro di sé una piaga che quando viene sfiorata fa male. E quando le stesse ferite si addossano dentro, la piaga si lacera e sanguina continuamente. L'esercizio da fare per rimarginare la piaga è Gesù, dobbiamo imparare a confidare in Lui, mettendo tutto nelle sue mani e dialogando apertamente con Lui: "Signore Gesù, io sto male, se ho sbagliato mettimi nel cuore la pace e fammi capire dove ho sbagliato. Se invece non ho sbagliato, mettimi la pace e fa capire anche alla persona che mi ha ferito che ha sbagliato, fai scendere in lei la tua pace che è la più grande ricchezza che si possa desiderare." Il Signore vuole che siamo pronti ad agire anche quando Lui vuole guarire il nostro inconscio scavando in profondità perché gli apriamo il nostro cuore e ci abbandoniamo alla sua volontà, perché riponiamo in Lui la nostra fiducia! Canta Osanna al re dei re!

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PAROLA DI VENERDI 08 FEBBRAIO 2019

Luca 18,15 - 17 (Gesù benedice i bambini) :" Alcune persone portavano i loro bambini a Gesù e volevano farglieli benedire, ma i discepoli li sgridavano. Allora Gesù chiamò vicino a sé i bambini e disse ai suoi discepoli: Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro. Io vi assicuro: chi non l'accoglie come farebbe un bambino non vi entrerà."

Il Signore vuole che noi diventiamo come i bambini nella semplicità del cuore perché i bambini sono semplici ma hanno una potenzialità grande perché sono pronti ad accogliere, sono liberi nel modo di pensare. Guardano la mamma e il papà e vedono il sole. Sono sinceri, sono liberi dai pregiudizi, dal ragionamento, da tutto ciò che crescendo poi si acquista. Ecco perché al v. 16 Gesù dice: "Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteglielo." Una pianticella finché è piccola si raddrizza ma quando è grande non si raddrizza più, si piega da una parte e dall'altra ma non si drizza. Quando i bambini incontrano lo Spirito Santo, trovano il tesoro più grande di questo mondo che li accompagna per tutta la vita. I bambini aiutano anche i genitori perché sono molto più semplici a comprendere ed apprendere la potenza e l'amore di Dio, sono molto più sensibili perché sono liberi dai giudizi, dai pregiudizi. Il Signore ci vuole come loro: semplici, senza malizia e cattiveria, senza critiche e giudizi. Dio è Padre e noi siamo le sue creature, allora dobbiamo pensare che attraverso il sacrificio di Gesù se noi lo accettiamo nella nostra vita, Lui vuole che diventiamo i suoi bambini. L'uomo invece fa molta difficoltà ad abbandonarsi al Signore perché ha sviluppato il ragionamento che appartiene al mondo. Più noi studiamo e ci applichiamo nelle cose del mondo, più il nostro ragionamento ci impedisce di diventare bambini davanti a Dio Padre. San Paolo parla dei falsi ragionamenti, l'abbandono è diventare come i bambini: morire a noi stessi, a tutti i ragionamenti, per accettare, per credere in Dio perché Lui possa operare nella nostra vita perché è pronto a farlo ma ci chiede l'abbandono. Se prima di conoscere il Signore noi avevamo delle fortezze ad es. facevamo fatica a perdonare, dobbiamo lavorare su noi stessi fino a quando riusciamo a perdonare e ad amare i nemici. In questo lavoro ci viene in aiuto lo Spirito Santo che è il nostro Maestro ed è sempre con noi. Dobbiamo lasciarci correggere dal Signore, altrimenti Lui usa parole molto forti nei nostri riguardi, ci chiama bastardi e non più figli! Il Signore è misericordia ma non ha mezze misure.

TESTIMONIANZE:

LORETTA: Loda e ringrazia il Signore perché ha ascoltato il grido della sua preghiera con la quale ha respinto il male e l'ha guarita subito dall'influenza. Il giorno prima, terminato il lavoro del turno della notte, si è coricata, verso l'una si è alzata con la febbre, mal di gola e tosse. Loretta ha subito pensato al ritiro di preghiera del weekend e ha cacciato nel nome di Gesù la malattia, pregando con il Salmo 37,4: "Il Signore sia la tua gioia: egli esaudirà i desideri del tuo cuore." Loretta ha espresso il desiderio che serbava nel suo cuore: la gioia di essere insieme ai fratelli nel ritiro di sabato e domenica. E' rimasta tranquilla e serena a casa dal lavoro e il mattino dopo quando si è svegliata già la febbre era sparita. Il Signore ci insegna a cacciare il male perché Gesù è venuto a liberare l'uomo: spirito, anima e corpo. Il nemico è sconfitto ma se noi non lo sappiamo, lui ci attacca. Bisogna stare fermi sugli insegnamenti della sua Parola, essere decisi e cacciare il male nel nome di Gesù, perché in Gesù abbiamo vittoria sempre! Canta Osanna al re dei re!

ANNAMARIA: Ringrazia il Signore perché l'ha guarita da una malattia invalidante "l'epatite C", sono passati quarantotto anni da quando l' aveva contratta. Negli anni '70  Annamaria lavorando come infermiera si è presa l'epatite C e se n'era accorto leggendo i suoi esami del sangue, il primario del reparto presso il quale lei lavorava. Quando Annamaria ha incontrato il Signore, ha iniziato a frequentare gli incontri di preghiera della comunità e a pregare perché il Signore liberasse il suo cuore, perché la guarisse dalle malattie come aveva guarito la suocera di Pietro. Annamaria ha cominciato a pregare il Signore sempre più assiduamente e si è affidata a Lui che è nostro Padre, buono e misericordioso. Circa un mese fa è andata a fare una visita ematologica e ha raccontato del suo problema alla dottoressa, la quale le ha prescritto gli esami del sangue, anticipandole che non sarebbe guarita dall'epatite C. Gli esami sono risultati negativi e la dottoressa incredula glieli ha fatti ripetere e ancora una volta non è risultata essere presente la malattia. Annamaria loda e ringrazia il Signore perché l'ha guarita e sempre compie meraviglie nella nostra vita, ma ci chiede di abbandonarci a Lui: sono passati 48 anni da allora! Questo ci insegna che dobbiamo imparare ad affidarci al Signore, perché se gli lasciamo il timone della barca della nostra vita, Lui ci fa approdare in un porto sicuro sempre! Ma ci chiede di seguire la sua rotta che molte volte non è la nostra: Lui ha vie e tempi che non sono i nostri! Diamo lode al Signor!

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PAROLA DI VENERDI 01 FEBBRAIO 2019

PAROLA DI VENERDI 08 MARZO 2019

Efesini 1,6-9: "A Dio dunque sia lode, per il dono meraviglioso che egli ci ha fatto per mezzo di Gesù suo amatissimo Figlio. Cristo è morto per noi e noi siamo liberati; i nostri peccati sono perdonati. Questa è la ricchezza della grazia di Dio, che egli ci ha dato con abbondanza. Ci ha dato la piena sapienza e la piena intelligenza: ci ha fatto conoscere il segreto progetto della sua volontà: quello che fin da principio generosamente aveva deciso di realizzare per mezzo di Cristo."

Al v.6 : "Cristo è morto per noi e noi siamo liberati; i nostri peccati sono perdonati. Questa è la ricchezza della grazia di Dio": questa è una ricchezza grandissima nella nostra vita se noi crediamo. La ricchezza materiale in confronto è nulla! Questa grazia è per tutti: se noi chiediamo questa grazia ci viene data in abbondanza.

PAROLA DI VENERDI 25 GENNAIO 2019

1 Corinzi 10, 23-26: "Voi dite: - Tutto è lecito! D'accordo, ma è tutto utile? Certamente tutto è lecito, ma non tutto serve al bene della comunità. Nessuno pensi a se stesso, ma agli altri. Mangiate pure qualsiasi carne venduta al mercato, senza tormentarvi per motivi di coscienza. Perché come afferma la Bibbia, la terra e tutto quel che essa contiene appartiene al Signore."

Il Signore dice: E' tutto lecito? Si, ma non tutto va bene. Noi dobbiamo servire il Signore anche nei fratelli e pensare anche a loro, cioè il Signore ci chiama perché dobbiamo lavorare per il suo regno. Ci dona il suo Spirito che ci fa comprendere la sua Parola che è potenza di vita per noi, è guarigione, è liberazione. Tutto questo viene dall'amore di Gesù per noi, che ha acquistato per noi nella croce a prezzo del suo sangue. Non tutto serve al bene della comunità. La comunità è il campo di Dio. Nel suo campo il Signore semina il grano buono, ma alla notte viene il nemico che semina la zizzania; così avviene nella nostra vita, nelle nostre famiglie. Noi cerchiamo che tutto vada bene, poi a volte il nemico alla notte semina la zizzania anche nelle nostre menti perché lui è menzogna e gli piace tanto tentare. Il nemico tenta sempre. La tentazione non è una certezza. Lui sa che è sconfitto, ma anche quando noi dormiamo se non diamo il nostro riposo al Signore, il nemico ci tenta. Ci svegliamo di soprassalto e non riesciamo più a dormire. Se vogliamo essere veramente figli di Dio, noi cristiani dobbiamo essere guerrieri. Essere guerrieri significa conoscere le manovre del diavolo, del tentatore e mandarle ai piedi della croce, quello è il suo posto, perché non abbia a disturbare i figli di Dio. Allora vedremo che tutto torna nella pace. Il più grande psicologo è Gesù. Gesù entra in qualsiasi parte del nostro corpo: se noi crediamo e ci lasciamo guarire dal Signore. C'è una battaglia in corso ed molto sottile, finché non ritornerà Gesù in questa terra. Noi dobbiamo fortificarci nella Parola di Dio, allora quando facciamo entrare lo Spirito Santo nella nostra vita, ci dona il discernimento. Il discernimento è la sapienza che viene dallo Spirito di Dio che ci rivela la Parola e ci rivela anche le manovre del diavolo, cioè come lui opera. Se noi invece di cacciare le tentazioni ai piedi della croce di Gesù che le ha già vinte, ce le teniamo, queste si concretizzano cioè scendono nel nostro corpo e ci attaccano, perché siamo cristiani credenti e dobbiamo avere questa forza di vittoria. Se non ce l'abbiamo, dobbiamo chiederla a Gesù e Lui è pronto a darcela. Non possiamo dormire, sappiamo che c'è questa battaglia, allora dobbiamo essere guerrieri. Per essere guerrieri e cacciare quindi il nemico, non dobbiamo trovarci in uno stato di impurità ma essere in pace con il Signore. Essere impuri significa avere litigato con qualcuno, avere risentimento, rabbia, pensieri impuri e tutto questo appartiene al nemico. Dobbiamo sempre stare con il Signore, rispettare gli insegnamenti della Sua Parola e metterli in pratica. Solo così Dio è con noi e se Dio è con noi: chi sarà contro di noi? Il nemico è sconfitto! Se abbiamo qualche fortezza, dobbiamo chiedere al Signore che ci liberi. Le fortezze non possono assolutamente appartenere ai figli di Dio.

TESTIMONIANZE:

ACHILLE ringrazia il Signore per questi sette di anni di conversione che ha trasformato la sua vita, compiendo meraviglie. Achille ha sempre pensato a un Dio Padre presente nella sua vita e lo fa attraverso Gesù che è la Parola che ci viene rivelata dallo Spirito Santo e parla ad ognuno di noi. Così avviene ogni giorno nella vita di Achille dal momento che ha accettato di volerlo conoscere e percorso i suoi passi nel cammino della vita nello Spirito fino a ricevere il Battesimo nello Spirito Santo. Ed è grande la gioia che lo ha raggiunto e che sempre riempie la sua vita. Noi siamo sacerdoti alla maniera di Melchisedek e questo era il desiderio che Achille custodiva nel suo cuore. Un giorno, mentre stava pregando, ha aperto la Bibbia in Apocalisse 1,6: "Egli ci ha fatto regnare con lui come sacerdoti al servizio di Dio Padre. A lui sia la gloria e la potenza sempre. Amen." ed è stata per lui la conferma del desiderio che sentiva forte dentro di sé. Dieci anni fa Achille ha avuto un incidente a seguito del quale è rimasto per dieci giorni in coma. Ha iniziato a frequentare gli incontri di preghiera poco tempo dopo, quando per il mondo era spacciato ma il Signore piano piano  ha ricostruito ogni area della sua vita: il suo equilibrio, ora è sereno, ha un lavoro e il Signore gli parla ogni giorno attraverso la Parola in preghiera, suggerendogli dei versetti della Bibbia che molte volte vengono ripresi alla sera da Iole durante le catechesi degli incontri di preghiera della comunità. E Achille si riempie di gioia! Il Signore guida i suoi passi e li conferma con la Parola: questa è la presenza dello Spirito Santo quando noi siamo in comunione con Lui perché viviamo gli insegnamenti della sua Parola che ci istruisce, guida e corregge i nostri passi perché possiamo essere luce e sale del mondo. Achille loda e ringrazia il Signore perché la sua vita è cambiata nel momento in cui ha deciso di conoscere il Signore, di stare ogni giorno con la sua Parola e ha percorso le tappe del cammino della vita nello Spirito fino ad arrivare a fare il Battesimo nello Spirito Santo. E il Signore ha effuso il suo amore e benedetto tutta la sua vita!

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PAROLA DI VENERDI 19 GENNAIO 2019

Marco 11,22-25: Ancora l'albero senza frutti FEDE, PREGHIERA E PERDONO. "Allora Gesù rispose: - Abbiate fede in Dio! Io vi assicuro che uno potrebbe anche dire a questa montagna: Sollevati e buttati nel mare! Se nel suo cuore egli non ha dubbi, ma crede che accadrà quel che dice, state certi che gli accadrà veramente. Perciò vi dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di ottenerlo e vi sarà dato. E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate: perché anche Dio vostro Padre che è in cielo perdoni a voi i vostri peccati."

Se non abbiamo fede neanche la preghiera serve. Fede, preghiera e perdono: è importante il perdono perché se noi perdoniamo neanche Dio ci perdona. Se noi non riusciamo a perdonare, come fa Dio a perdonare noi? Nella preghiera del Padre Nostro, Gesù ci insegna il perdono: Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, i nostri peccati, come noi sappiamo perdonare chi ci ha offeso. Nella misura con la quale noi perdoniamo, Dio perdona noi. C'è una cosa semplice da fare per perdonare: cominciare a recitare una piccola preghiera ogni giorno per la persona che dobbiamo perdonare, perché la preghiera abbatte ogni muro da entrambi i lati, cioè agisce nel doppio senso. Un po' alla volta pregando si abbatte il muro. Quando noi conosciamo lo Spirito Santo, Lui ci fa luce perché è la luce che rischiara e caccia ogni tenebra e ci rivela la Parola che è Gesù: la via, la verità e la vita. Al v. 24 "Perciò vi dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di ottenerlo e vi sarà dato." Come noi abbiamo bisogno ogni giorno del cibo per nutrire il corpo, abbiamo bisogno anche di nutrire l'anima del Signore, con la preghiera. Dobbiamo imparare ad essere costanti nella lettura della Parola di Dio: trovare dieci minuti ogni giorno per stare con la Parola e perseverare, perché se mettiamo tutto nelle sue mani, tutto viene trasformato e anche il rancore, la rabbia, il risentimento, la mancanza di perdono si cancellano! Gesù è venuto come luce nel mondo e lo fa ancora: senza di Lui non possiamo fare nulla nella nostra vita. Dobbiamo veramente metterci alla sua scuola perché nella Parola in Giovanni 15,12: "Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi." Come possiamo amare chi non ci ama? Ci riusciamo con la preghiera che abbatte ogni muro di separazione: ogni mancanza di perdono, ogni ferita e guarisce chi prega ma anche chi ha il problema di risentimento, di maledizione. La preghiera è un'arma potente e dobbiamo leggere anche la Parola di Dio. In Giovanni 15,13: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici." Possiamo essere ascoltati dal Padre quando in noi c'è l'amore e perché in noi ci sia l'amore per tutti, dobbiamo pregare, fare un cammino di crescita nello Spirito, nella Parola. Allora il Signore guarisce il nostro cuore e anche quello di chi non ci ama. Ma dobbiamo cominciare a buttare giù il muro con la preghiera finché arriviamo a perdonare ed ad amare. E' il Signore che deve operare: noi dobbiamo essere fermi e forti nella fede sapendo che Lui desidera che ogni creatura sia liberata altrimenti è morto invano per quella creatura: il suo sacrificio è nullo. Se vogliamo stare bene in questa vita ed essere protetti dal nostro Dio che è un Dio d'amore, dobbiamo perdonare ed amare e riusciamo quando preghiamo e stiamo con la Parola: è importante che noi decidiamo! E Gesù lo desidera per ogni creatura perché attraverso il suo sacrificio, ci ha ristabilito davanti a Dio Padre.

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PAROLA DI VENERDI 11 GENNAIO 2019

Matteo 8, 8

Il Signore ammira la fede dell'ufficiale romano che non gli ha chiesto qualcosa che non cozzava con la Sua volontà. L'umile ufficiale riconosce il suo peccato ed è pronto a servire il Signore che subito ha potuto operare su questo servo fedele. Ed è sempre pronto ad operare anche in noi quando ci avviciniamo al Signore con il cuore aperto e disponibile a conoscerlo. Il Signore non si fa problemi, accoglie tutti, ma guarda all' apertura del nostro cuore, Lui chiede sincerità, scava in profondità, ma ci chiede l'abbondono ossia che abbiamo fiducia in Lui perché si compia la sua volontà nella nostra vita, che è sempre il meglio per noi! E quando noi riceviamo il corpo di Cristo se crediamo che Lui si fa piccolo per abbracciare noi suoi figli, Lui compie meraviglie, trasforma tutta la nostra vita: spirito anima e corpo, sana tutte le nostre ferite anche quel più profonde.

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PAROLA DI VENERDI 4 GENNAIO 2019

Siracide 14,20-23: "Felice chi si dedica alla sapienza, e ragiona con la sua testa per andare a fondo delle cose. Felice chi segue le strade della sapienza, e cerca di capire i suoi segreti. Buttati alla sua ricerca e seguine le tracce, nasconditi aspettando là dove essa passa. Chi fa così è come un innamorato: spia alle sue finestre e sta in ascolto alla sua porta."

La Sapienza è lo Spirito di Dio. La Sapienza è il Creatore. Noi sappiamo che tutto è stato creato per mezzo della Sapienza, dello Spirito. Dio Padre ha parlato e lo Spirito ha eseguito i comandi che gli sono stati dati. La Sapienza è anche Gesù che è venuto per noi. Più noi cerchiamo Gesù, più la sapienza crescerà dentro di noi, perché Lui è la Sapienza di Dio per noi e ci ha salvato. Noi dobbiamo ragionare con la Sapienza per andare a fondo delle cose e capire le cose profonde: è lo Spirito Santo che ce le rivela. La profondità della Parola di Dio è grande. Tutte le volte che noi ci  mettiamo alla sua scuola, sempre cresciamo nello Spirito. Il Signore ci chiama, se guardiamo gli apostoli che Lui ha scelto, ci rendiamo conto che non ha cercato i migliori, ma ha chiamato persone semplici, "dei pescatori", anche al tempo di Gesù c'erano persone istruite. Ha cercato i semplici perché le persone semplici aprono prima il loro cuore. Alla Sapienza piace svelare i suoi segreti soprattutto alle persone semplici. E vuole rivelarci i segreti di Dio perché è lo Spirito stesso di Dio. Quando noi ci avviciniamo a conoscere Gesù, tutta la nostra vita viene trasformata nonostante il nostro cuore a volte sia duro, ma la Sapienza non ha problemi di durezza e penetra il nostro cuore, toglie il velo del mondo e noi comprendiamo la profondità della Parola. E' la presenza dello Spirito Santo che ce la rivela e quando la Parola viene rivelata noi la sentiamo scorrere come un fiume d'acqua viva dentro, una cascata perché abbiamo sete della Parola che cambia la nostra vita: spirito, anima e corpo, guarisce anche il corpo! Quando noi facciamo brillare la luce di Gesù attraverso la Parola nel nostro cuore è guarigione. La Parola porta guarigione, liberazione perché è Gesù. In ogni situazione difficile in cui noi possiamo trovarci, non dobbiamo mai disperare: se crediamo in Cristo Gesù ogni cosa può essere cambiata. La preghiera racchiude una grande potenza quando noi conosciamo la Parola che è Gesù e lo facciamo vivere dentro di noi: la preghiera acquista una grande potenza ed è per noi guarigione, liberazione, è consolazione. Gesù ci consola attraverso il suo Spirito. Non dobbiamo essere tristi, rattristarci per nessun motivo e tutta l'amarezza, la tristezza legate al nostro passato ora che conosciamo Gesù dobbiamo lasciarle a Lui, avere fiducia in Lui e mettere tutto nelle sue mani. Allora quando noi ci stacchiamo da queste cose e gliele consegniamo, Lui comincia ad operare. Gesù è speciale, ha dato la sua vita per noi, pertanto noi che lo abbiamo conosciuto e che lo stiamo conoscendo, dobbiamo sempre essere felici perché ogni problema Lui lo ha già risolto se crediamo in Lui. Fidarci del Signore significa lodarlo e ringraziarlo sempre per tutto, perché Lui una soluzione ce l'ha sempre, per ogni situazione. E poiché Lui è il Bene Infinito, trae il bene da ogni situazione difficile. Lui guarda se noi abbiamo fiducia in Lui, altrimenti non può operare! A volte noi seguiamo il nostro ragionamento che appartiene al mondo facciamo fatica a credere, invece "il credere" che Gesù vuole da noi è l'abbandono.

TESTIMONIANZE:

ALICE: Ringrazia il Signore perché siamo strumenti nelle sue mani e sempre ci usa, quando noi meno ce lo aspettiamo e così è stato per Alice che nel periodo prima delle feste di Natale ha lavorato in un grande ipermercato assieme al fratello che aveva organizzato i mercatini. Ogni giorno Alice si portava con lei la sua bibbia perché le dispiaceva stare lontano dal Signore, non poter partecipare agli incontri di preghiera. Mentre aspettava che qualcuno si fermasse a fare acquisti Alice trascorreva il suo tempo a leggere la Parola, benedicendo chi si avvicinava, donando loro una parola buona e pregando. Un giorno ha sentito nascere in lei il bisogno di pregare più intensamente, di stare con la Parola di Dio. Il mattino dopo si è presentata all'ipermercato e lo ha trovato chiuso: c'era stato un grande scoppio, si pensava all'esplosione di una bomba solo poi si è saputo che era scoppiata la pompa di calore dell'impianto di riscaldamento sopra il tetto in un momento di sovraccarico di energia elettrica. Lo scoppio che si è sentito è stato forte: sono intervenuti i vigili del fuoco, ambulanze, la polizia locale per prestare soccorso alle persone che erano rimaste bloccate all'interno dell'ipermercato, perché era saltata la corrente elettrica e le porte non si aprivano, era buio e il fumo di polvere si era diffuso ovunque. Dovevano essere fatti tutti i controlli necessari per capire la causa della natura dello scoppio e per rimettere in sicurezza gli ambienti. Alice si è rifugiata nella sua auto e ha cominciato a pregare il Signore con la Parola e si è rivolta a Lui con fiducia con queste parole: "Signore devo preoccuparmi, cosa posso fare?" Il Signore le ha messo una grande pace nel cuore, perché l'ha rassicurata che non era successo nulla di cui doversi preoccupare. Poi è uscita dall'auto ed è andata in mezzo alla gente che era là in attesa di sapere qualcosa. E di lì a poco sono usciti illese tutte le persone che erano rimaste bloccate all'interono. Il giorno seguente Alice è andata a pregare Gesù Eucarestia in adorazione e gli ha chiesto di accelerare i tempi perché tutto si risolvesse in poco tempo, perché si potesse riaprire al più presto e i 150 lavoratori  riprendessero il lavoro in un periodo dove si lavora molto come quello delle festività di Natale. All'indomani Alice si è presentata sul posto di lavoro senza sapere nulla e due minuti dopo il suo arrivo, ha visto aprirsi le porte e ognuno ha potuto felicemente accedere al suo posto, mentre i giornali avevano diffuso la notizia che l'ipermercato rimaneva chiuso. Alice loda e ringrazia il Signore per come ha operato e lo Spirito Santo che ha guidato ogni cosa, per come l'ha usata, mettendole nel cuore il desiderio di pregare per liberare quel luogo. Quando noi preghiamo il Signore, Lui libera e caccia le tenebre che quando sentono una persona che crede e che proclama la Sua Parola, tremano e scappano, si scaricano sulle parti elettriche e questa è la lettura spirituale che possiamo dare dei fatti avvenuti. Diamo lode al Signor sempre! 

MARGHERITA: Ringrazia il Signore per come ha operato in lei in questi tre anni e mezzo di cammino di vita nello Spirito come esperienza personale interiorizzata e di relazione lavorativa. Margherita è entrata nella comunità che era un'anima errante, non sapeva dove andare, non vedeva la luce ma ombra attorno a lei, era delusa e triste e si sentiva sola. Al suo arrivo si è sentita subito accolta, con particolare attenzione da parte di una sorella che in silenzio e senza invadere i suoi spazi ha saputo accompagnarla piano piano. Lei era alla ricerca di qualcosa, sentiva una preghiera nuova: "la lode"  che faceva breccia nel suo cuore che fino a quel momento era lontano dal Signore e portava pace, serenità, quietava la sua anima sempre agitata, in movimento che voleva conoscere qualcosa ma non sapeva bene cosa. Margherita è arrivata, si è fermata e ha risposto alla chiamata del Signore, iscrivendosi al seminario per ricevere il battesimo nello Spirito. E' entrata un po' in sordina com'è nella sua modalità di essere, però sempre con la voglia di starci e di pregare il Signore, ma senza voler appartenere alla comunità che l'aveva accolta e accompagnata. Dopo aver ricevuto il sigillo dello Spirito Santo Margherita ha percorso le tappe dei tre anni di crescita e cammino facendo ha dato la sua adesione alla preghiera del battaglione che una volta al mese intercede pregando per due ore consecutive da casa a sostegno del ministero di liberazione e guarigione. E' stato per Margherita lo spiraglio iniziale, l'input forte che dentro al suo cuore le ha permesso di stare di più con il Signore, pregando con la Parola che prima non conosceva e di iniziare un colloquio diretto con Gesù, facendolo entrare nel suo cuore che prima di incontrarlo era arido, triste, ferito e il Signore ha operato molto in lei proprio con questo tempo di preghiera. Il pensiero di pregare due ore per un gruppo di persone che lei conosceva molto spesso solo di vista, inizialmente le sembrava quasi assurdo ma il Signore molto delicatamente le ha fatto sentire il Suo Amore e con dolcezza curando le sue ferite, altrimenti per come era Margherita sarebbe fuggita via. Ma il Signore ha vie, modi e tempi che noi non conosciamo e neanche immaginiamo... scruta i pensieri e i desideri del nostro cuore, lo penetra e scava in profondità, nel momento in cui gli permettiamo di entrare perché ci ama e ci rispetta sempre! Margherita ha sperimentato la preghiera di lode, che è elevare un canto, ogni gioia, ogni bellezza del mondo al Signore ed è stato per lei molto arricchente dentro, in quel tempo dedicato a pregare per i fratelli e le sorelle della comunità. Ed è bello perché le si apre un mondo di pensieri sempre buoni per tutti i fratelli e sperimenta la grandezza del dono della preghiera per le famiglie. E alla fine dei tre anni, nutrita dalla preghiera personale quotidiana, dalla ricchezza acquisita con la preghiera mensile del battaglione non ha esitato a dire il suo sì quando le è stato chiesto di servire il Signore all'interno del gruppo di servizio dell'accoglienza. E ora sente di appartenere alla famiglia dei figli di Dio. E Margherita è stata benedetta perché il Signore ha effuso il Suo Amor!

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Gesù è la vite

"Io sono la vite. Voi siete i tralci. Se uno rimane unito a me e io a lui egli produce molto frutto;

senza di me non  potete fare nulla.

Giovanni 15,5

La vite va potata. Un vecchio proverbio contadino che riguarda la potatura della vite dice: fammi povera = pota molto e io ti darò molti frutti. Potare vuol dire tagliare, eliminare i tralci secchi, come vizi, orgogli, superbie, ribellioni e morire a noi stessi, perché la Parola che è Gesù cresca in noi e produca frutti 30, o 60, o 100. L'uomo da sempre vuole fare tutto da solo nel campo materiale, senza preoccuparsi del campo spirituale; eppure Gesù dice di lasciarci potare dallo Spirito Santo che è il nostro maestro 

1 Giovanni 2, 26-27

perché l'uomo cambi vita dalla parola che è Spirito e verità. Chi si lascia potare dal Signore , da lui viene trasformato in una creatura nuova. Perché senza di me non potete fare nulla dice Gesù che è la parola.

Insegnarono a vivere in modo 

intelligente a essere giusti, 

onesti e leali.

Insegnarono ai giovani 

riflessione e discernimento.

Proverbi 1, 2-4

Se rimaniamo ogni giorno con la parola, saremo attaccati come i tralci alla vite, verremo potati, e porteremo molto frutto e vivremo nella gioia    Alleluia!